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L'AR-15 di Springfield · 2013. 5. 7. · l’upper receiver, sono costruiti con alluminio 7075 T6 e protette da una resistente anodizzazione nera, men-tre la canna (realizzata dalla

Aug 30, 2020

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ARMI LUNGHE

L'AR-15 di Springfield

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Smith & Wesson M&P15

L'AR-15 di Springfield

Come tutti i grandi produttori di armi, anche Smith & Wesson ha sempre curato il mercato istituzionale, dove da decenni riscuote un successo dopo l’altro con le sue leggendarie pistole a rotazione e semiautomatiche. Da qualche tempo

la storica azienda è pure presente nel settore delle armi lunghe marziali, naturalmente con la sua interpretazione del Black Rifle.

di Francesco Battista

La Smith & Wesson è universalmente nota e apprezzata per le armi corte che produce da oltre un secolo e mezzo, ma non ha mai dedi-cato troppe energie a quelle lunghe, a parte

una serie di carabine con otturatore girevole e scor-revole e di fucili a canna liscia con azione a pom-pa commercializzati negli ultimi due decenni dello scorso millennio (armi costruite però in Giappone, se non ricordiamo male).

In ambito militare l’impegno della Casa di Springfield è stato a lungo ancora più rarefatto, limitandosi di fatto a due soli esempi: lo sciagurato Light Rifle del 1940, realizzato su commissione della Gran Bretagna e che quasi provocò il fallimento dell’azienda, e la pistola mitragliatrice M76 dell’epoca della guerra in Vietnam, in pratica una copia della Carl Gustav M45 progettata e costruita quando fu interrotta per moti-vi politici l’esportazione verso gli Stati Uniti dell’arma

L’M&P15 della Smith & Wesson in una delle tante possibili elaborazioni cui può essere sottoposto: tutti gli accessori usati sono disponibili presso lo stesso importatore Bignami

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L’M&P15 Sport™ qui illustrato si pone nel solco delle tante versio-ni civili dell’AR-15 realizzate negli ultimi anni, genericamente note oltreoceano con la denominazione CAR 15

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svedese, che era assai apprezzata dai reparti speciali americani impegnati nel sudest asiatico.Allo Shot Show del 2006 fece quindi scalpore la pre-sentazione di una nuova carabina Smith & Wesson basata, naturalmente, sulla piattaforma AR-15 che stava rapidamente guadagnando sempre più con-sensi presso il pubblico di casa e non solo, afferman-dosi come quel vero e proprio fenomeno di massa che ancora oggi è in piena espansione.L’arma era stata denominata, alquanto appropriata-mente, M&P15, in quanto inserita nella linea di pro-dotti Smith & Wesson dedicata agli impieghi operativi, vale a dire militari e di polizia; la sigla, come i nostri lettori certamente sanno, si scioglie in Military & Poli-ce e rimanda all’omonima, leggendaria rivoltella cali-bro .38 Special (ribattezzata modello 10 nel 1957) che per lungo tempo spopolò tra poliziotti e civili di tutto il mondo occidentale e che è ancora oggi in catalogo.La moderna gamma M&P comprende anche una pisto-la semiautomatica con fusto di polimero che della ca-rabina di cui ci occupiamo rappresenta l’ideale comple-mento tanto per l’operatore della sicurezza quanto per il privato cittadino desideroso di avere a disposizione i più moderni ed efficaci strumenti di protezione.

L’M&P15 impiega l’oggi imperante configurazione A4 della culatta superiore, che può quindi portare sia la clas-sica maniglia con alzo a diottra tipo A2 sia altri congegni di mira, come quello ribaltabile della Magpul MBUS con cui oggi viene offerto il modello M&P15 Sport™

L’anodizzazione delle due culatte di lega di alluminio 7075 T6 è eseguita con grande cura e bene si sposa all’elevato livello qualitativo dell’M&P15

L’M&P15 può impiegare tutti i serbatoi a norma STA-NAG, oggi disponibili sul mercato in svariati modelli di diversa capacità e realizzati tanto con metallo quanto con materiale sintetico

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Questa è invece la versione base dell’M&P15, ovvero la M&P15 Sport™, qui in uno dei primi esemplari giunti nel nostro Paese poco più di un anno fa

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Nel solco della tradizioneSino a poco tempo fa, per l’acquisto delle armi della stessa categoria dell’M&P15 prodotte negli Stati Uniti era necessario l’End User Certificate o EUC, ovvero il documento internazionale attestante l’identità dell’ac-quirente finale dell’arma che ne garantiva quindi (in te-

oria) la tracciabilità qualora essa risultasse in seguito impiegata contro i cittadini o gli interessi americani: in pratica le autorità federali statunitensi volevano sapere chi, in Italia o in qualsiasi altro Paese, avrebbe compe-rato un M&P15 prima di concedere la relativa licenza di esportazione.

Il serbatoio caricatore da dieci cartucce è solo uno dei tanti disponibili per i fucili e le carabine tipo AR-15 e si dimostra il più pratico per il tiro in appoggio su bancone o nella posizione prona

La manetta di armamento permette di arretrare l’otturatore ma rimane ferma durante il tiro. Notare il pistone per la chiusura assistita dell’otturatore mede-simo, il famoso forward bolt assist imposto dai militari all’epoca della guerra in Vietnam e che Eugene Stoner riteneva superfluo

Il leggendario logo Smith & Wesson campeggia orgogliosamente sul fianco dell’M&P15. In questa immagine è in bella evidenza il comando di svincolo dell’otturatore

L’astina M4 della Daniel Defence permette di montare sull’arma qualsiasi congegno elettronico destinato alla designazione o all’illuminazione del bersaglio, nonché una impugnatura anteriore

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Smith & Wesson M&P15

Naturalmente questa imposizione bloccò di fatto per molti anni l’importazione della carabina Smith & Wes-son e di tutte le altre armi americane dello stesso tipo (va bene denunciarle alle questure italiane, ma anche al BATFE statunitense è veramente troppo!), sino a che probabilmente oltreoceano qualche funzionario fede-rale si rese conto della sostanziale inutilità dell’EUC per l’esportazione di quelle che sono comunque – a parte il loro aspetto – armi civili.Il requisito in discorso non è perciò più necessario per la commercializzazione dell’M&P15, quantomeno per il nostro Paese, ragion per cui esso è ora disponibile senza problemi di sorta presso l’importatore dei prodotti Smith & Wesson, la ditta Bignami di Ora in provincia di Bolzano.Terminate le considerazioni amministrative, passiamo all’esame dell’arma che, come è oramai d’uso per ogni AR-15 che si rispetti, viene proposta dalla Smith & Wes-son in una nutrita serie di versioni.L’M&P15 viene infatti realizzato in ben ventuno con-figurazioni, da quelle basilari alle più sofisticate per impieghi sportivi, venatori e tattici; la maggior parte è camerata per il .223 Remington (cioè 5,56x45 mm),

ma non mancano quattro modelli in calibro .308 Win-chester – siglati M&P10 in omaggio all’originale AR-10 della Armalite – e uno in .300 Whisper (7,62x34 mm) o .300 AAC Blackout (7,62x35 mm).Attualmente Bignami importa quattro diversi M&P15 in calibro .223 (mentre dovrebbe in futuro arrivare anche quello in .300), che differiscono per la lunghezza delle canne – 14,5, 16 e 20 pollici – e per il tipo di calcio e astina. Inoltre mette a disposizione una cospicua serie di accessori per elaborare la carabina secondo i deside-ri e le preferenze del cliente, attività oramai talmente diffusa da avere dato origine a una fiorente industria dell’aftermarket, il vero suggello del successo di una determinata arma.Al di là di come un singolo esemplare possa presentar-si, comunque, l’impianto dell’M&P è basato con rimar-chevole fedeltà sul progetto che Eugene Stoner elaborò negli anni Cinquanta dello scorso secolo e che diede origine all’AR-15, adottato poi dagli Stati Uniti con la si-gla militare M16.Ritroviamo quindi il classico schema che prevede la chiusura geometrica, con otturatore rotante munito

L’eccellente cannocchiale di mira Zeiss Duralyt 1,2-5x36 rappresenta una scelta di vertice per coniugare la massima flessibilità e lo sfruttamento adeguato delle doti di precisione dell’M&P15

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di sette alette che impegnano opportune sedi ricavate nella culatta della canna, nonché il noto – e in qualche misura controverso – sistema di presa dei gas di sparo con azione diretta sul gruppo otturatore; l’M&P15 non impiega quindi il pistone a corsa corta offerto da altri fabbricanti del Black Rifle, come la Heckler & Koch, ol-tre che sotto forma di conversione a cura di varie azien-de specializzate.

Non riteniamo opportuno rinfocolare la diatriba sulla funzionalità del sistema DGI o Direct Gas Impingement, peraltro utilizzato anche da altri fucili militari del pas-sato come lo svedese Ljungmann, il suo derivato egi-ziano Hakim e i francesi MAS 49 e 49/56, limitandoci a ricordare come esso imponga una scrupolosa pulizia dell’arma dopo l’impiego; cosa che peraltro dovrebbe avvenire sempre, indipendentemente dal sistema di funzionamento dell’arma stessa, e che dopo tutto è co-modamente eseguibile dopo una buona sessione di tiro in poligono (attività certo meno impegnativa rispetto a una giornata in prima linea in un deserto mediorientale o nella giungla asiatica).Le due parti che compongono la culatta, cioè il lower e l’upper receiver, sono costruiti con alluminio 7075 T6 e protette da una resistente anodizzazione nera, men-tre la canna (realizzata dalla Thompson Center, azienda di proprietà della Smith & Wesson) è di acciaio 4140 e presenta camera e anima cromate; la cromatura è ap-plicata anche al porta-otturatore e alla pipetta (gas key) deputata a ricevere i gas di sparo.La culatta superiore reca sul dorso una rotaia Picatinny integrale, secondo la configurazione definita A4, che può portare naturalmente la tipica maniglia di traspor-to con l’alzo a diottra tipo A2 o i più svariati congegni optoelettronici di puntamento e designazione del ber-saglio. Le varie versioni dell’M&P15 sono equipaggiate con astine di diverso disegno, provviste o meno di un numero variabile di guide Picatinny per montare gli ac-cessori preferiti dal tiratore.A questo proposito un ottimo esempio di possibile per-sonalizzazione dell’M&P15 è offerto dall’esemplare da

Il calcio VLTOR è di aspetto estremamente moderno e garantisce una ampia latitudine funzionale di impiego, così da offrire la maggiore comodità per il tiratore

L’M&P15 illustrato impiega un rompifiamma a for-chetta simile a quello usato nei primi AR-15 o M16, sostituito dal tipo a gabbia nella versione A1 e da un più funzionale spegnifiamma-compensatore nella A2

L’arma fotografata era equipaggiata con il normale cal-cio fisso di materiale sintetico dell’AR-15 o M16, prov-visto del vano per gli accessori di pulizia. Oggi Smith & Wesson impiega invece varie tipologie di calci telescopi-ci, in genere a sei posizioni

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noi fotografato presso Bignami, munito di calcio VLTOR, rotaie di montaggio accessori della Daniel Defence M4, manetta di armamento maggiorata e altro ancora, il tutto coronato da una bella ottica di puntamento Zeiss Duralyt 1,2-5x36; materiale, ovviamente, disponibile presso la stessa Bignami.Con quest’arma abbiamo anche eseguito una veloce ma significativa prova di tiro, il cui risultato è visibile nella rosata riprodotta con queste note, realizzata con cartucce Hornady Z-MAX (quelle create per la nuova disciplina del tiro allo zombie), in appoggio e alla ca-nonica distanza di cento metri; i primi tre colpi hanno fornito un raggruppamento rimarchevole, mentre gli ultimi due sono andati un poco più in alto.Le potenzialità dell’M&P15 sono perciò notevoli, del tutto degne del blasone della ditta costruttrice e delle riconosciute capacità di precisione della famiglia AR-15.L’anima delle canne degli M&P15 presenta una rigatura con passo di un giro in nove pollici mentre la camera di cartuccia segue le specifiche militari per la munizione d’ordinanza 5,56 mm NATO: Smith & Wesson ha pre-ferito questa soluzione, rispetto alla più stretta came-ratura a norme SAAMI riferita al .223 Remington, per assicurare la massima affidabilità dell’arma che, occor-re ricordare, è finalizzata a impieghi sia sportivi sia ope-rativi in senso lato.Naturalmente l’M&P15 accetta tutti i serbatoi carica-tori di tipologia STANAG, di cui c’è estrema dovizia con capacità svariate.

Un’ultima notazione di carattere pratico per lo scat-to, molto costante e bisognoso di uno sforzo di tra-zione contenuto in 2.310 grammi nell’arma provata: un valore ben mediato tra le esigenze della sicurezza e dell’efficacia nel tiro, distribuito lungo una corsa del grilletto in un solo tempo con precorsa e appog-gio brevi e precisi.Insieme all’esemplare provato presentiamo anche alcune immagini di uno dei primi M&P15 giunti nel nostro Paese, che a differenza di quelli attualmente disponibili presenta la caratteristica maniglia tipo A2 in luogo del congegno di mira posteriore ribaltabile Magpul MBUS – impiegato in diverse versioni dell’ar-ma – e un rompifiamma a forchetta di aspetto un poco rétro, oggi sostituito da un più attuale spegni-fiamma-compensatore.Le altre caratteristiche meccaniche naturalmente rimangono immutate, anche se nella produzione odierna dell’M&P15 il calcio telescopico a sei posi-zioni fa la parte del leone e quello fisso è stato ora-mai quasi del tutto abbandonato.

Note conclusiveCon il suo M&P15 la Smith & Wesson è entrata con au-torità in un settore oggi affollato e competitivo, offrendo un prodotto ben costruito e finito a un prezzo che defini-remmo equo: la versione Sport, che costituisce un po’ la base della gamma, è infatti venduta a meno di mille euro, decisamente non molto per un AR-15 di qualità. n

Scheda tecnica

Produttore: Smith & Wesson, 2100 Roosevelt Avenue, Springfield, MA 01104 (USA); internet www.smith-wesson.comImportatore: Bignami spa, via Lahn 1, 39040 Ora (BZ); telefono 0471.803000, fax 0471.810899; internet www.bignami.it, [email protected]: M&P15 (i dati sono riferiti alla configurazione M&P15 Sport™)Tipologia: carabina semiautomaticaCalibro: .223 Remington (5,56x45 mm)Meccanismo di scatto: scatto direttoAlimentazione: serbatoio caricatore amovibile a norma STANAGCongegni di mira: alzo a diottra ribaltabile, mirino regolabile tipo A2Congegni di sicurezza: sicura manuale agente sulla catena di scattoLunghezza canna: 406 mm (16”)Lunghezza totale: 889 mm con calcio esteso, 813 mm con calcio chiusoPeso: 2.926 gMateriali: culatta di alluminio 7075 T6, canna di acciaio 4140Finitura: culatta anodizzata in nero opaco, canna con trattamento superficiale Melonite®

Prezzo: 953,00 € (indicativo, IVA compreso)

Nel tiro a 100 metri in appoggio con cartucce Hor-nady Z-Max allestite con palla da 55 grani (sono specifiche per la caccia allo zombie!) è stata ottenuta questa rosata di cinque colpi che sta in un diametro di 52 millimetri