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KAWAI KENJI, LA RICERCA DI UNA NUOVA VIA MUSICALE TRA PASSATO E FUTURO Kawai Kenji rappresenta nella cultura giapponese ed in parFcolare nel mondo dell’animazione, un nome quasi leggendario per le numerose parFture prodoKe in oltre venF anni di carriera ma sopraKuKo per i grandi Ftoli cinematografici che l’hanno visto coinvolto. Compositore la cui carriera composiFva sin dalle origini è soKo il segno della poliedricità e dell’insofferenza alle regole prestabilite, dopo solo alcuni mesi alla Shobi College of Music di Tokyo infaW decide di staccarsi dal mondo accademico ufficiale per intraprendere una carriera di chitarrista fondando una sua band ancora oggi aWva AGG. Il suo primo lavoro per l’animazione risale al 1986 in collaborazione con i regisF Kazuo Yamazaki e Takashi Annō per la stesura della colonna sonora della nota serie in 96 episodi, Maison Ikkoku, diventata serie di culto in quasi tuKo il mondo. Lo sFle però non è ancora perfeKamente definito e sarà sopraKuKo dall’incontro con il regista Mamoru Oshii per il film “Gli Occhiali Rossi” [Akai Megane], con cui stabilirà un sodalizio streKo, che gli permeKerà di esprimersi al meglio dando inizio ad una ricerca che sempre maggiormente farà emergere uno sFle riconoscibile ed autonomo. La collaborazione proseguirà anche con la serie Mobile Police Patlabor sempre direKa da Oshii. Gli anni ’80 lo vedono anche coinvolto in alcune serie di successo come Ranma ½ e gli OVA di Davilman, serie animata traKa dal manga di Go Nagai. L’anno della svolta è però il 1995 quando ancora una volta il regista Mamoru Oshii lo chiama per la stesura della parFtura di Ghost in the Shell. Il film, ambientato in un futuro in cui l’uomo e la macchina vivono in streKa convivenza ai limiF del riconoscibile, permeKe a Kawai di scrivere brani di intenso lirismo caraKerizzaF da una forte componente sperimentalista, quale ad esempio il brano d’apertura, un canto matrimoniale ma ripensato con una sonorità Fpica dei canF bulgari ed un sapiente uso della propria tradizione musicale. Il film, riscuotendo un successo in tuKo il mondo e visto come primo manifesto di una nuova cinematografia che sarà in seguito fondamentale per opere quali Matrix del 1999, permeKe all’autore di essere conosciuto e apprezzato anche al di fuori dei confini nazionali. Nel 1997 Nakata Hideo lo chiama quindi per scrivere le musiche alla serie cinematografica horror Ring, collaborazione che si confermerà anche nei film dello stesso regista, Sleeping Bride e Chaosdel 2000, nonché in Dark Water del 2002. Nel 2001 è però ancora Oshii a richiamarlo per un’altra opera cinematografica che prosegue idealmente l’esteFca ed il percorso iniziato in Ghost in the Shell, Avalon. Faranno seguito nel 2004 Innocence, seguito di Ghost in the Shell, l’interessante esperimento musicale Open your mind [ Mezame no hakobune] del 2005
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Sep 24, 2020

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KAWAI  KENJI,  LA  RICERCA  DI  UNA  NUOVA  VIA  MUSICALE  TRA  PASSATO  E  FUTURO

Kawai  Kenji  rappresenta  nella  cultura  giapponese  ed  in  parFcolare  nel  mondodell’animazione,  un  nome  quasi  leggendario  per  le  numerose  parFture  prodoKein  oltre  venF  anni  di  carriera  ma  sopraKuKo  per  i  grandi  Ftoli  cinematograficiche  l’hanno  visto  coinvolto.  Compositore  la  cui  carriera  composiFva  sin  dalleorigini   è   soKo   il   segno   della   poliedricità   e   dell’insofferenza   alle   regoleprestabilite,  dopo  solo  alcuni  mesi  alla  Shobi  College  of  Music  di  Tokyo  infaWdecide   di   staccarsi   dal  mondo   accademico   ufficiale   per   intraprendere   unacarriera   di   chitarrista   fondando   una   sua   bandancora  oggi   aWva  AGG.   Il   suo  primo   lavoro  per

l’animazione   risale  al  1986   in  collaborazione  con   i   regisF  Kazuo  Yamazaki  eTakashi  Annō  per  la  stesura  della  colonna  sonora  della  nota  serie  in  96  episodi,Maison  Ikkoku,  diventata  serie  di  culto  in  quasi  tuKo  il  mondo.  Lo  sFle  perònon  è  ancora  perfeKamente  definito  e   sarà   sopraKuKo  dall’incontro   con   il

regista  Mamoru  Oshii  per  il  film  “Gli  Occhiali  Rossi”  [AkaiMegane],   con   cui   stabilirà   un   sodalizio   streKo,   che   glipermeKerà  di  esprimersi  al  meglio  dando   inizio  ad  unaricerca  che  sempre  maggiormente  farà  emergere  uno  sFlericonoscibile  ed  autonomo.  La  collaborazione  proseguiràanche  con  la  serie  Mobile  Police  Patlabor  sempre  direKa daOshii.  Gli   anni   ’80   lo  vedono  anche  coinvolto   in  alcuneserie  di  successo  come  Ranma  ½   e  gli  OVA  di  Davilman,serie  animata  traKa  dal  manga  di  Go  Nagai.

L’anno  della   svolta  è  però   il  1995quando  ancora  una  volta  il  regista  Mamoru  Oshii  lo  chiama  perla   stesura   della   parFtura   di  Ghost   in   the   Shell.   Il   film,ambientato  in  un  futuro  in  cui  l’uomo  e  la  macchina  vivono  instreKa  convivenza  ai  limiF  del  riconoscibile,  permeKe  a  Kawai  discrivere   brani   di   intenso   lirismo   caraKerizzaF   da   una   fortecomponente   sperimentalista,quale   ad   esempio   il   branod’apertura,  un  canto  matrimonialema   ripensato   con   una   sonorità

Fpica  dei  canF  bulgari  ed  un  sapiente  uso  della  propria  tradizione  musicale.  Ilfilm,  riscuotendo  un  successo  in  tuKo  il  mondo  e  visto  come  primo  manifestodi  una  nuova  cinematografia  che  sarà  in  seguito  fondamentale  per  opere  qualiMatrix  del  1999,  permeKe  all’autore  di  essere  conosciuto  e  apprezzato  ancheal  di  fuori  dei  confini  nazionali.  Nel  1997  Nakata  Hideo  lo  chiama  quindi  perscrivere  le  musiche  alla  serie  cinematografica  horror  Ring,  collaborazione  chesi  confermerà  anche  nei  film  dello  stesso  regista,  Sleeping  Bride   e  Chaosdel2000,  nonché  in    Dark  Water  del  2002.  

Nel  2001  è  però  ancora  Oshii  a  richiamarlo  per  un’altra  opera  cinematografica  che  prosegue  idealmentel’esteFca  ed  il  percorso  iniziato  in  Ghost  in  the  Shell,  Avalon.  Faranno  seguito  nel  2004  Innocence,  seguito  diGhost  in  the  Shell,  l’interessante  esperimento  musicale  Open  your  mind  [Mezame  no  hakobune]  del  2005

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entrembi  direW  ancora  da  Oshii  ed  il  kolossal  cinese  Seven  SwordsdireKo  dal  regista  Tsui  Hark.

Gli   anni   2000   lo   vedono   quindi   impegnato   su   più   fronF   inprogeW   diversi   ma   tuW   accomunaF   da   un’esteFca   comunerivolta   sopraKuKo   ad   una   fusione   tra   passato   e   futuro.Nonostante   lui   stesso   non   sappia   definire   se   il   suo   sFlecomposiFvo   sia   parFcolarmente   adaKo   a   questo   parFcolaregenere,   la   sua   influenza   sulla   cinematografia   fantasy   diambientazione  futurista  è  oltremodo  indubbia.  Tra  i  progeW  piùinteressanF  che  ancora  una  volta   lo  vedono  coinvolto  sono  laserie  di  successo  Fate/Stay  Night   del  2006,  Seirei  no  Moribito

del  2007,  serie  direKa  dal  regista  Kamiyama  Kenji,  concui   collaborerà   anche   nell’inconsuetoHigashi   no   Edendel   2009.   Unamenzione   speciale   va   però   ancora   adun  film  direKo  da  Mamoru  Oshii,  Thesky  Crawlers   del  2008,   in   cui  alle  giàsperimentate   sonorità   eleKroniche,   lamelodia  centrale,  affidata  ad  un  arpa,riesce  a  resFtuire  con  rara  efficacia  lamalinconia  del  tema  centrale  del  film  ancheaKraverso   una   sapiente   orchestrazionecreata   completamente   in   studio.   Tra   lerecenF   opere   segnaliamo   infinel’interessante  documentario  Apocalypse,  la2e   Guerre   mondiale   del   2009   di

produzione  francese  e  la  serie  animate  Towa  noQuon  del  2011  la  nuova  collaborazione.

Incontriamo  quindi  oggi   il  maestro  Kawai  a   cui  prima  di   tuKo   rivolgiamo  unsincero  ringraziamento  per  la  genFlezza  e  la  cortesia  di  quest’intervista.  

E.F.:  Da  circa  25  anni  lei  è  uno  dei  più  importan8  compositori  giapponesi  a;visia  nell’animazione  che  nella  cinematografia  tradizionale  nonché  recentemente

anche  nel  documentario.

Kawai  Kenji:  Non  ho  mai  pensato  a  me  stesso  in  quesF  termini  relaFvamente  ad  un  simile  commento,  ma  seè  vero  ne  sono  molto  onorato.

E.F.:  Mi  risulta  che  Maison  Ikkoku  sia  stata  la  sua  prima  collaborazione  con  il  mondo  dell’animazione,  puòconfermarcelo?

K.K.:  Si,  è  stata  proprio  la  prima.

E.F.:  Quali  sono  sta8  gli  autori,  siano  essi  compositori  o  scriKori,  che  hanno  maggiormente  influenzato  ilsuo  s8le?

K.K.:  Tra  tuW  direi  sicuramente  Burt  Bacharach

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E.F.:  La  musica  tradizionale  giapponese  è  spesso  presente  nelle  sue  opera,  come  vede  questo  peculiares8le  musicale  all’interno  del  mondo  contemporaneo?

K.K:    Veramente  non  penso  ad  una  reale  separazione  tra  la  musica  tradizionale  giapponese  e  la  musicacontemporanea,  quindi  dal  mondo  contemporaneo  stesso.  

E.F.:  Può  descriverci  il  suo  approccio  come  compositore  all’animazione  e  alla  cinematografia  tradizionalee  se  ci  sono  differenze,  secondo  lei,  alla  scriKura  per  queste  due  forme  d’arte?  

K.K.:  Sicuramente  ci  sono  differenze  tra  un  film  ed  un  programma  diviso  in  più  puntate.  Nel  caso  di  un  filmsolitamente  inizio  a  comporre  la  musica  dopo  che  l’intera  opera  è  stata  filmata,  mentre  nel  caso  di  un’operaseriale   non   posso   vedere   le   immagini   per   sto   scrivendo   poiché   la   produzione   musicale   e   quellacinematografica  (animazione  e  non)  procede  simultaneamente  con  le  riprese  stesse.

E.F.:  In  Europa  e  negli  Sta8  uni8  è  molto  famoso  sopraKuKo  per  la  collaborazione  con  il  regista  MamoruOshii,  collaborazioni  che  l’hanno  vista  coinvolta  in  opere  come  Patlabor,  Ghost  in  the  Shell  e  The  SkyCrawlers.  Questa  collaborazione  ricorda  molto  il  sodalizio  ar8s8co  che  in  passato  ed  ancora  oggi  hannovisto  coppie  quali  Sergio  Leone-­‐Ennio  Morricone  o  Steven  Spielberg-­‐John  Williams,  possiamo  dire  chequesta  suo  rapport  con  il  regista  Oshii  sia  simile  a  quanto  appena  citato?

K.K.:  Non  ne  sono  mai  stato  veramente  cosciente,  comunque  sia  ho  sicuramente  alcune  caraKerisFche  incomune  con  Mr.Oshii  con  cui  sono  perfeKamente  in  sintonia.

E.F.:   In  Ghost   in   the   shell,   il   suo   seguito   Innoncence  e  Sky  Crawlers  ha  usato  sempre  un  approcciodifferente  alle  immagini,  questo  è  stata  una  scelta  drammaturgica  personale  o  vi  sono  sta8  altri  elemen8che  sono  intervenu8?  

K.K.:  Oshii  mi  ha  sempre  dato  delle  chiare  direWve  di  ciò  che  voleva  oKenere,  come  ho  deKo  è  moltocomodo  lavore  con  lui.  

E.F.:  Riguardo  invece  alla  sua  produzione  più  recente,  ho  ascoltato  quanto  ha  scriKo  per  Higashi  no  Eden,Seirei  no  Moribito  e  Fate/Stay  Night,  produzioni  drammaturgicamente  molto  eterogenee  tra  loro.

K.K.:  Be,  si,  di  solito  in  questo  caso  tento  sempre  di  esprimere  in  musica  quanto  le  immagini  che  mi  vengonomostrate  mi  ispirano.

E.F.:  A  parte  la  collaborazione  con  Tsui  Hark  per  Seven  Sword,  tuKe  le  sue  produzione  sono  all’internodella  produzione  giapponese.  Ci  sono  regis8  con  i  quali  vorrebbe  lavorare  fuori  dai  confini  asia8ci?

K.K.:  Direi  che  se  potessi  scegliere,  sicuramente  Ridley  ScoK.

E.F.  Può  dirci  qualcosa  rispeKo  ai  suoi  prossimi  proge;

K.K.  Sto  scrivendo  la  parFtura  per  una  collaborazione  Cinese,  Sud  Coreana  e  Giapponese  per  il  film  “An  Endof  Killing”  direKo  da  Wan  Bing  e  sto  ulFmando  anche  la  colonna  sonora  per  un  film  di  Hong  Kong  dal  Ftolo“Saving  General  Yang”  direKo  da  Ronny  Yu.

E.F.:  La  ringrazio  ancora  per  l’estrema  cortesia  e  genFlezza  di  quest’intervista,  spero  veramente  di  poterascoltare  presto  sue  nuove  composizioni.

K.K.:  Grazie  a  lei.

ArFcolo,  Intervista  e  TraduzioneEdmondo  Filippini