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UNIVERSITA DEGLI STUDI DI TRIESTE FACOLTA DI LETTERE E FILOSOFIA Istituto di Filologia Germanica 10. FLAVIO GREGORI IL WIT NEL TRISTRAM SHANDY TOTALITA E DIALOGO EDIZIONI DELL'ATENEO 1
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Il wit nel Tristram Shandy: totalità e dialogo

Nov 19, 2022

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Page 1: Il wit nel Tristram Shandy: totalità e dialogo

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI TRIESTE FACOLTA DI LETTERE E FILOSOFIA

Istituto di Filologia Germanica

10.

FLAVIO GREGORI

IL WIT NEL TRISTRAM SHANDY TOTALITA E DIALOGO

EDIZIONI DELL'ATENEO

1

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INTRODUZIONE

Why did I write? what sin to me unknown Dipt me in ink, my parents', or my own?

Perche scrissi? Quale colpa a me ignota mi tuffo nell'inchiostro, dei miei padri 0

mia? A. POPE

Nella Dunciad, Fedele ed amara diagnosi del tramonto dell'eta augu­stea, Alexander Pope profetizzava l'imminente arrivo dell'impero del caos, che con la sua «uncreating word» (<<Light dies before thy uncreating word» I; IV, 654) avrebbe decretato il fiat nox su1la luminosa, seppur trava­gliata, Repubblica neodassica delle lettere, agonizzante sotto i colpi dei dunces, gli scribacchi.p.i ed i parvenus delle scene letterarie, e di una cultura meccanicista, riduzionista e materialista. Questa cultura, secondo Pope, ridu­ce il mondo e l'uomo ad un ammasso disordinato di materia inette, ad una somma di movimenti spiegati meccanicamente, e non ricondotti ad un princi­pio unitario per il quale

Nothing is foreign: Parts relate to wh'ole (Essay on Man, III, 2 I) 2

Sono l'uomo ed i suoi appetiti ad essere posti come principio unificatore della reald, secondo quei dettati hobbesiani che

Make God Man's Image, Man the final Cause Find Virtue local, all Relation scorn, See all in Self, and but for self be born: Of nought so certain as our Reason still Of nought so doubtful as of Soul and Will.

(The Dunciad, IV, 478-82)3

Sebbene nell'ultima redazione della Dunciad i temi filosofici e morali sorpassino in ampiezza quelli pili strettamente estetici e compositivi, e vero

1 efr. A. Pope, The Poems, gen. ed. J.R. Butt, vol. V (ed. J.R. Sutherland), pag. 40 9. Per questa parabola a rovescia della creazione, cfr. M.e. Battestin, The Providence of Wit. Oxford, 1974, in particolare il capitolo III, Pope: The Idea of Creation.

2 efr A. Pope, op. cit., vol. III-i (ed. M. Mack), pag. 94. l efr. A. ~ope, op. cit., Vol. V (ed. J. Sutherland), pagg. 388-89.

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Ii Wit net Tristram Shan4J

:~e POFe fu mosso a scrivere questa storia della creazione alia roves cia dal fa­,,::'::;0 per r incompetenza e la presuntuosid di quei falsi ingegni, i false wits, c....~e egli stesso, insieme a Swift, Arbuthnot e agli amici dello Scriblerus Club, .. -;:-ebbe satireggiato nella figura di Martinus Scriblerus.

Qu.1ndo nel 1759 apparvero i primi due volumi del Tristram Shandy, ci ~..;. da parte di molti, pili che la tentazione di considerare Sterne alia stregua di ·..:no scribbler, uno d.ei tanti della legione di Grub Street 4: un recensore stigma­~iz.zava la generale mancanza di decoro nell' opera, un altro l' assenza di discre­zione (la discretion dell' estetica empirista); Ruffhead, recensore della Monthb Ret'iew, la rivista di Oliver Goldsmith, parlava addirittura di prostituzione dell'ingegno 5,0, con un'altra parola tecnica, di dullness 6, la caratteristica de­gli scribblers. Per quanto Sterne si sarebbe facilmente preso gioco di quest'ulti­rna accusa (nel terzo libra del Tristram Shandy), pili duratura invece si sarebbe dimostrata la parallela accusa di avere scritto un' opera disordinata, priva di un solido fondamento e percio di moralid, il cui unico dieu cache, come avreb­be scritto pili di centocinquanta anni dopo E.M. Forster, e il dio Muddle, il caos 7. .

4 Si tratta d'una nota via londinese di quei tempi, abitata dagli scribblers, autori di pic­cole storie, dizionarietti, poemetti, e altre composizioni minori, in genere di bassa lega.

l La «general want of decorum», bilanciata da alcune "pertinent observations on life» e da «marks of taste and eruditioll», venne fatta notare dalla Critical Review dell'aprile 1761 (II, F 4- 17); cfr. A.B. Howes, Yorick and the Critics, Sterne's Reputation in England, J 7150-18158, New Haven, Yale Univ. Pr., 1958, ora Hamden (Connecticut), 1971, pag. 14. L 'osservazione sulla «want of discretioll» e in The Monthly Review del 1766 (XXXIV, 207-15); cfr. A.B. How~s, op. cit., pag. zo; per gli attacchi di Ruffbead e Ie risposte di Sterne, cfr. A.B. Howes, op. cit.; pagg. 9- 13.

6 La dullness e r antitesi del true wit. Nella psicologia degli humours e associata alla ma­linconia, a.1lo spleen (da cui Tristram vorra fuggire, nel corso della narrazione). Ma la dullness tuna dea del caos, di que! tenebroso caos della fine dell' epoca augustea, come in Pope:

Dullness o'er all possess' d her ancient Right Daughter of caos and eternal night.

(The Dunciad, 1. 1 1 - I z; in op. cit., vo!' V, ed J.R. Sutherland, pag. z69)

7 Cfr. E.M. Forster, Aspects of the Novel (1927), Harmondsworth, 198z16, pag. 106: ,d ... 1 a god is hidden in Tristram Shandy, and his name is Muddle, and some readers cannot accept him». Forster, comunque, non interule dare un giudizio negativo, ed anzi ap­prezza il romanzo: "More I reflect on this novel the higher I place it», dice nel suo Commonplace Book (cfr. op. cit., pag. 156). Negativo il giudizio di F.R. Leavis, che in una no­ta di The Great Tradition (Garden City [New York]' 1948, pagg. 10- II) parla di irrespon­sabile e osceno perdersi in bazzeccole. Contro questo giudizio negativo possono farsi valere il

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Introduzione 9

Sterne non solo sapeva di avere pili ingegno di quanto ne possedessero i suoi vari accusatori, rna anche di usarlo in modo pili giudizioso di quanto cri­tici e recensori fossero (e sarebbero stati) disposti a concedergli. Come il suo Yorick, sapeva che troppo spesso l' affettazione della graviti non e che un mantello per l'ignoranza, e che nei grave folks.v'e in realti molta pili dullness, incapaciti di giudicare, che quel preteso e conclamato giudizio. Sterne rove­scia, nel suo Tristram Shandy, l'accusa di essere un dunce e uno scribbler, perche e proprio contro costoro che scrive la sua opera. Come la follia di Erasmo 5copre la profonda ignoranza dei presunti saggi e con cia la sua superiore sag­gezza, il wit di Sterne mostra la sua essenziale giudiziositi, e con essa la foolery del narratore Tristram rivela come la prFtesa profundity degli uomini gravi sia :n realti bathos, e la pretesa sublimiti un abisso d'ignoranza. La tensione mora­:e. che il Tristram Shandy mostra nella ricerca d'una corretta conoscenza, 10 ap­?arenta da un lato al rigorismo etico degli augustei, di cui con divide il richia­:no all' ordine e al design, come ci suggerisce M. Loveridge 8, dall' altro 'al rigo­~e gnoseologico di John Locke, come spesso e stato osservato dalla criti­':d 9 Invece cia che distingue nettamente Sterne dagli augustei e da Locke ~ essenzialmente il metodo per giungere alIa formulazione dei val~ri e del-

,.j,i'~,o di H. Read, Sterne, in The Sense of Glory, New York, 1930, pagg. 123- 5 I, e ora in ::.:~aed Essays in Literary Criticism, London, 1951, pagg. 247-64; e di W.B.C. Watkins, ~~, Perilous Balance. The Tragic Genius of Swift, Johnson and Sterne, Princeton, Princeton '-'~.:" Pr., 1939, pagg. 99-1j'6.

; M. Loveridge, Laurence Sterne and the Argument about Design, London, 1982. Love­- ::'i'~ :ntende dimostrare come Ie argomentazioni di M.e. Battestin (op. cit.) siano estensibili ~.~::~ al Tristram Shandy, come design non significhi solo plot e strucuture (l'analisi di Batte­,~ '=el design del Tom Jones di Fielding, che Coleridge reputava avere, con I'Edipo re e The . -: .:", "'1ist di Ben Jonson, la trama pili perfetta che mai fosse stata realizzata), rna sia rivelato .. ~ ~::: :JeI cost ante esorbitaredalle forme del romanzo sterniano.

, Ad esempio J. Traugott,Tristram Shandy's World, Sterne's Philosophical Rhetoric, =·:c.;::ev·Los Angeles, Univ. of California Pr., 1954) nota che 10 scetticismo metodico che ~:,:-::: e~edita da Locke serve ad uno schema generale che 10 sovverte: «Adopting the skepti­.~ ~ cc::-,;de of Locke, Sterne pursued it to a total reduction of Locke's scheme)) (pag. 20). H. '.~: c::e:: ia coincidere 10 scetticismo sterniano con quello di Bergson: «If we now consider ~','::'.:', attitude towards language as it develops from his reading of Locke and is related to =.,.:~,.:,::. we again find strong similarities to Bergson's more extreme philosophy)); cfr.

~":;>''-'::' Sterne and 'the Contemporary Vision, in A.H. Cash-J.M. Stedmond (ed~.), The ~'.' ''<£1,'- Skull, Papers from the Laurence Sterne Bicentenary Conference (1968), London, 197 I,

: ~~ '9'''' j .Ia citazione e a pag. 66; cfr. anche H. Moglen, The Philosophical Irony ofLau­--r:' -':!'"le. Gainesville, Univ. of Florida Pr., 1975, pagg. 148 e segg. Per una visione d'in· . ,,-.,: , . ...: ~aFPorto tra la cultura inglese del Settecento e John Locke, cfr. K. MacLean, John

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10 If Wit nel Tristram Shan4J

la conoscenza umana. Si tratta d' un metodo che informa 10 stile sin nei suoi elementi minimi, che proprio nello stile trova la sua plell<l espressione, anche se esso ha sconcertato e me~o fuori strada molti lettori contemporanei di Sterne, compresi gli ideali continuatori della cultura augustea, che non vi han­no trovato immediatamente i tratti distintivi della salda ironia del neoclassici-smo.

Il procedimento ironico che Sterne adotta e diverso da quello degli au­gustei e percio faticoso, apparentemente caotico e incomprensibile. E il ri­schio che corre e quello di essere tacciato di superficialita: Ie stramberie non durano, diceva il dottor Johnson, per il quale il Tristram Shandy non poteva durare 10. Tuttavia la superficialita puo risiedere, anche giustificatamente, in un certo clima culturale, nella lettura stessa e non nell' opera. Sterne procede chiedendo ai lettori, di sospendere il proprio giudizio e di attenersi ad un me­todo rigorosamente critico, d'imparare a far a menD dei preconcetti e delle prospettive acquisite e a muoversi sul terreno mobile della ricerca dei valori. Ma come per un august eo l'ordine deriva dall'opera del1'arte sul disordine, dalla discordia concors del wit: senonche laddove questo terreno era l'afferma­zione stessa dei valori, 0 come negazione e rovesciamento dei disvalori pre­sentati, 0 come affermazione del potere ri-creativo dell'arte, in base al model-10 proposto dalla creazione divina, laddove, detto altrimenti, il design e un apriori, una matrice dell' arte II; per Sterne, invece, il design puo ricavarsi sol­tanto da un'inchiesta, anzi e rivelato e sostenuto dall'inchiesta stessa. Con Sterne passiamo da una letteratura del prodotto ad una letteratura del proces­so, come ha suggerito N, Frye 12.

Locke and English Literature of Eighteenth Century, New Haven, Yale Univ. Pr., 1936 (per Sterne. cfr. pagg. 86 e segg.); sul rapporto Locke-Sterne cfr. E. Tuveson. Locke and Sterne, in J.A. Mazzeo (ed.), Reason and Imagination, Studies in the History of Ideas 11)00- IS 00, New York, Columbia Univ. Pr., 1962, pagg. 255-77. Quella del rappono tra Locke e Sterne, co­munque, continua ad essere una vexata quaestio. MacLean e Tuveson ritengono che ['influen­za del filosofo sia diretta e positiva; altri, come Traugott e A.H. Cash (The Lockean Psycho­logy of Tristram Shandy. ELH, XXII, 1955, pagg. 125-35) ritengono che Sterne non sia di­rettamente infJuenzato dalle dottrine espresse nell'Essay lockiano (Cash, a dire it vera, rig etta Ie argomentazioni che fanno risalire i principi compositivi del Tristram Shandy all'associazio­nismo, che non e nemmeno lockiano, mentre accetta ['idea che Locke presti a Sterne it princi­pio psicologico del «flusso delle idee»). Dal pun to di vista della funzione del wit, in fitosofia come in letteratura, Sterne s'oppone decisamente aile idee lockiane.

10 II giudizio di Johnson e riportato da Boswell nella sua Life of Johnson. II Cfr. M.e. Battestin, op, cit., pagg, 143-49 e passim. 12 N. Frye, Towards Defining an Age of Sensibility, ELH, LXXIII (1956), pagg.

14 2 -5 2 .

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Introduzione 11

Il costante spostamento di maschere che apparenta la prosa di Sterne a -:.uella di Swift differisce nei due in quanto in questo presuppone un preciso ?unto di riferimento, anche se vis to 5'010 nostalgicamente (come bella e mora­:;: antichiti), in quello soltanto la promessa del termine d'una difficile rice rca, ,:he dara significato alIa rice rca stessa e di essa sara costituito, l' esilissimo filo .:: una teleologia che si da forma nella sua rice rca di forma. II rischio per l' au­:Jre e per illettore e di perdersi nel girotondo delle maschere, delle opinioni, ':dle parole, ed e un rischio che gli scribblers non evitavano certamente. Sterne :-c;chia costantemente il bathos dello stile, come ad esempio nella sua arte della ':~gressione, basata sl}lia amplificatio, vero e proprio flagello di Grub Street, 2e gli augustei consideravano prolissiti presuntuosamente profonda, quella ;r0TiXity cne, assieme a tanti altrl modi retorici del false wit, era messa alia ber­__ -:a nel Peri Bathous: or the Art of Sinking in Poetry dello Scriblerus Club 13.

Di quel punto di vista morale cOSI caro agli augustei come a Sterne, questo ::-_;,:hio e Ia possibffita de1 compiacimento edonistlco del proprio procede~e sti­__ ;::co. il narcisismo del gioco verbale, il bathos dei puns (i giochi di parole) per _ .. ?"~timdity dell'inchiesta 14 e dell'istruzione. E una trappola che Sterne deve :-.::are. equivalente all'altra trappola dello scrivere storie che corrano tutto : ..:. fiato verso la fine, assorbendo illettore in un puro divertimento, non :..::.:iogli l'occasione di riflessione. Sterne, in effetti, non cade nel puro esteti­,=---. ~. :'lel piacere della sola parola e della sorpresa, allontanandosi dall'idea ad­>.~:::ana, e in fondo lockiana, del wit 1 j, e sottraendosi aIle accuse che ad

Si trana di un dub fondato e composto da sei unici membri: Johnatan Swift, -_:~ . .i:-':::- Pope, John Arbuthnot, John Gay, Thomas Parnell e Robert Harley (conte di : :: :':. costituitosi nel 171 1 per iniziativa di Swift e Pope. Le iniziative letterarie di questo - _., -' '.: \'olte a satireggiare tutte quelle manifestazioni di incultura, che i suoi membri vedo-- • ~''-:.::: in Grub Street. Dal dub escono lavori quali il Peri Bathous e i Memoirs of Marti-''" .' .-,;.,r~(. ed anche The Dunciad di Pope, The Beggars' Opera di Gay e i Gulliver's Travels ~. ~. :: .::::: 5 'ispirano aile suggestioni del dub. Per approfondimenti cfr. A. Brilli, Retorica ""' ... ,; ..;::-,;. Bol?gna, 1973 (contiene anche una traduzione del Peri Bathous).

• f,' so il termine inchiesta n,el senso usato da E. Rothstein, in System of Order and In­., - ~ ~:" EIghteenth-Century Fiction, Berkeley-Los Angeles-London, Univ. of California . - ~ - ( L /tIchiesta (inquiry) e il metodo per la razionalizzazione della realt:l che, dopo la

,..:.. ::: :-.iconiana, sostituisce il deduttivo sistema d'ordine (system of order). L'inchiesta ha .:' :.i:: .::': probabile, induttivo, col baconiano metodo dell'esperienza, con l'«esprit ':- .::.:' i:stimo dal deduttivo «esprit de systeme». Cfr. pagg. 1-21.

,,:: :,c:oso saggio dello Spectator (numero LXII), in CUI compie la distinzione tra '_., ",': -::x'd 4 it (il primo e semplice «resemblance of Words)), il secondo «resemblance

:: ~. , : _ ::;zo "composition of Punn and true Wit))), Addison mette in rilievo soprattut-

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12 II Wit nel Tristram Shandy

esempio Burne gli muove: « L..] we have just a succession of Surprise, sur­prise, surprise». Questo false wit e evitato poiche da un lato e tematizzato, reso un -problema della scrittura, dall' altro perche il Tristram Shandy vuole esse­re una doppia pedagogia: aiutare illettore ad imparare a leggerlo (e a leggere tout court), e cOSI facendo aiutare 10 scrittore a scrivere. Ancora, l'accento e posto sul processo, come formazione di significati in.. questa pedagogia dialo­glCa.

Ancor prima dell'autore, chi evita tale pericolo e il narratore Tristram, e questo avviene perche il rapporto dialogico tra autore e lettore e esso stesso tematizzato e reso uno dei cardini della narrazione, nel rapporto tra narratore e narratario. La narrazione vive di questo rapporto, senza di esso sarebbe in­consistente. L'incapaciti dellettore empirico, che e costantemente presuppo­sto da una sorta di lettore trascendentale nel ~omanzo, di inserirsi nel circuito vitale di questa dialogiciti penalizza 10 stesso lettore, rna anche, di riflesso, il romanzo in quanto inefficace e increativo di corrette opinioni. L'autore, coin­cidente col narratore in questo come in altri casi, e esplicito a questo propos i­to: chi non e in grado di leggere il Tristram Shandy, perche incapace di supe­rare certe resistenze (una negativa fo~ di gravitd), non 10 legga:

As for great wigs [...] I have no abhorrence whatever, nor do I detest and abjure either great wigs or long beards [ ... J peace be with them!- .... mark only, - I write not for them.

(TS, II, xx. 150/160) 16

Inoltre, chi 10 legge, deve sapere che e alle prese con una sorta di enciclope­

dia, che va letta con cura e che off~id. il suo significaro non dalla somma li­neare dei suoi dementi, rna da una loro combinazione organica, da un relazio­ne delle varie voci che sono chiamate a costituire il significato complessivo. 11 narratore fa sapere che leggere e scrivere la sua narrazione e inserirsi in una

to il piacere che il wit provoca nelle sue comparazioni fulminanti. Non si deve perc' dimentica­re la convenzionalid., a quei tempi, di tale teoria (una teoria critica pragmatica, come la defini­sce M.H. Abrams in The Mirror and the Lamp: Romantic Theory and the Critical Tradition, New York, 19 j 8. pagg. 14-21). Addison, in reald., si sposta progressivamente da un'idea del tvit di stampo lockiano (wit come inservibile e forse dannoso alla conoscenza) al riconosci­mento della verid. convogliata dallinguaggio metaforico e poetico. Per quest'aspetto cfr. D.A. Hansen, Addison on Ornament and Poetic Style, in H. Anderson-J.S. Shea (eds.), Studies in Criticism and Aesthetics I If If o-I8 0 0 (in Honour of S. Holt Monk), Minneapolis, Minne­sota Univ. Pr., 1967, pagg. 94-127.

16 Come si e detto nell'Avvertenoza, dei due numeri riportati il primo rimanda all'edi­zione Watt, il secondo all' edizione Ross.

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Introduzione 13

totaliti: la totaliti e cosl tematizzata. Ii Tristram Shandy e un micro cosmo a cui bisogna partecipare e che non si puo solamente sfiorare con uno sguardo dall' esterno.

La totaliti del Tristram Shandy, altrimenti detto, e tern a della narrazio­ne, che per cio stesso cessa di essere totaliti autosufficiente, per poi essere nuo­vamente affermata nella narrazione. Ii modo in ,ui avviene questa rottura del­la totaliti, che afferma la paura dei sistemi meccanici e di un falso design cbe e in realti deceit ((the very essence of gravity was design, and consequentely deceit»; TS, I, xi, 20/23) e allo stesso tempo prop one una pili piena totaliti, un design organico, e il dialogo. La vera totaliti, nel Tristram Shandy, vive di dialogo: esso ne fa parte e la nutre, Ie da vita e ne riceve. Ii dialogo mette in gioco la totaliti del romanzo, rna questo gioco a sua volta la costruisce. Con questo procedimento, Sterne prende Ie d'istanze da quei r~manzi presuntuosa­mente totalizzanti, che in base ad una limitata sequenza di avvenimenti, sep­pure descritti minuziosamente e ordinatamente, si premuravano di dare una Fedele visione fotografica della realta, dettagliata rna inespressiva: ad una co­pia perfetta del mondo, ottenuta attraverso il pantografo 0 la camera oscura, Sterne preferisce un ritratto Forse meno perfetto, rna pili espressivo, che vuol dire anche pili problematico, persino enigmatico:

There are others t .. l who disdain everyone of these expedients; - not from any fertility of his own, but from the various ways of doing it, which they have borrowed from the honourable devices which the Pentagraphic Brethren of the brush have shewn in taking copies. - These, you must know, are your great historians. One of these you will see drawing a full­length character against the light; - that's illiberal, - dishonest, - and hard upon the character of the man who sits. Others, to mend the matter, will make a drawing of you in the Camera; - that is most unfair of all, -because, there you are sure to be represented in some of your most ridicolous attitudes. To avoid all and every one of these errors, in giving you my uncle Toby's character, I am determined to draw it by no mechanical help what-ever

(TS, I, xxiii, 57/60-6 I)

La concezione della totaliti che viene presentata nel Tristram Shandy ?UO essere avvicinata a cio che Friedrich Schlegel chiama arabesco 17, un luo-

17 N el Gesprach uber die Poesie, e precisamente nella digressione intitolata Brief uber ~ Roman, Schlegel rampogna la sua interlocutrice, Amelia, poiche legge cattivi romanzi ~')mpresi quelli di Fielding"e La Fontaine), e la rammenta il giusto piacere che Ie ha dato 10

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II Wit ne! Tristram Shan4J

go non geometrico, vicino alla hogarthiana linea serpentinata della bellezza, dell'unid. nella varied. (una variante, all'incirca, della discordia concors): una totalid. che si costituisce sulla rottura della totaliti, su una distruzione dei si­stemi che vuole affermare un essenziale sistema (0 meglio, un essenziale design). Che significa riprendere if paradosso della cultura augustea: come e possibile la coerenza in un mondo che si sa di non poter spiegare in base ai si­stemi, visioni parziali e limitate di un' esperienza pili complessa e percio appa­rente mente caotica?

Anche con il Tristram Shandy abbiamo a che fare con un paradosso, che e pero apparente, come Sterne si premura di spiegare con la nozione di digres­sione, che redime dalle accuse swiftiane e hobbesiane di essere segno di paz­zia; per Sterne la digressione, il fare i conti con Ie innumerevoli varied di cui si costituisce la realti, non e soltanto una regressione aH'infinito: essa e anche progressione, aggiunge qualcosa aHa nostra idea della totalid, la costituisce pili pienamente. La digressione, ha ben vis to Coleridge 18, e la vera e propria

humour di Sterne (Ia cui forma, pur se non idealmente bella, e, per Schlegel, pur sempre una forma e ingegnosa); osserva Schlegel: «il vostro compiacimento per 10 humor di Sterne era puro, e di tutt' altra natura che la tensione della curiosid che spesso puo provocare in noi un cattivo libro nello stesso istante nel quale 10 troviamo tale. Chiedetevi ora se il vostro piacere non era affine a quello che provammo spesso contemplando quelle argute pitture che per gio­co chiamavamo arabeschi». Per arabeschi, Schlegel intende una «teoria del romanzQ) che sia « essa stessa un romanzo che rendesse in forma fantastica ogni nota eterna della fantasia e che ancora una volta imbrogliasse il caos del mondo della cavalleria» (Ie traduzionicitate sono tratte da F. Schlegel, Frammenti e scritti di estetica, a cura di V. Santoli, Firenze, 1967 - pri­ma edizione 1937; rispettivamente a pag. 209, e pagg. 217-18). Le affermazioni di Schlegel muovono dall'idea fondamentale che il romanzo s'abbandoni allo humour 0 giochi con esso (a differenza dell'epica), che esso sia un tono e non un genere a parte (in opposizione all'idea fieldingiana dell'epica comica). L'arabesco e un luogo di mediazione fra unid e totalita, tra gioco e sacra serieta; e, per certi versi, la traduzione della complessa idea schlegeliana dell'iro­nia, almeno nell'accezione osservata da Beda Allemann, come l' alternarsi di autodistru7.jone e autocrea7.jone (efr. B. Allemann, Ironie und Dichtung, Pfullingen, 19692; trad. it. di G. Vo­ghera, Ironia e poesia, Milano, 197 I). La nozione d'ironia, dice Allemann, viene sostituita da queUa di arabesco, in quanto forma piu alta (cioe non puramente negativa) di umorismo e di attraversamento dell'ingenuita (efr. trad. pagg. 55-83). Non bisogna pero spingere troppo Sterne in ambito romantico. per quanto il Tristram Shandy possa essere stato usato per soste­nere teorie romantiche, pena il rischio di perdere di vista i riferimenti storici (satira augustea e umorismo benevolente, grosso modo). Sicuramente, ad esempio, il Tristram Shandy non pre­senta alcunche di que! caos autoredentivo della teoria e della pratica romantica (efr. il discuti­bile rna interessante libro di P. Conrad. Shandysm. The Character of Romantic Irony, Oxford, 1978; che e tuttavia (cless about than around Tristram Shandy». Si veda inoltre J.H. Miller,

Narrative Middles: A Preliminary Outline, Genre, XI lI978], pagg. 375-387)' I~ Cfr. A.B. Howes, op. cit., pag. 117.

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Introduzione

forma del genio sterniano: essa e il circuito che passa tra Ie due forme limite della espressione, la pura virtualid, il candore dell' assenza di significati pre­senti, e la pura attualitcl, la compresenza asfissiante (tanto da costituirsi come morte) di tutti i significati, che si annullano reciprocamente. Queste due for­me limite sono riassunte in due fra i false wits per eccellenza (nella considera­zione di critici e recensori) del Tristram Shandy: la pagina bianca (quella in TS, VI, xxxviii, 357/377) e la pagina nera (TS, I, xii, 25-26/29-30). Sce­gliendo come emblema pella sua opera la pagina marmorea, 10 stile c(:>rrispon­dente alia linea serpentinata e arabescata - «the next marbled page (motly emblem of my work !)>>; TS, III, xxxvi 19 - Sterne sa di situarsi in quella zona intermedia dove la compresenza dei significati puo port are da una parte alla loro reciproca relativizzazione e alloro azzeramento nel silenzio della pagina bianca, della pura assenza (come, modernamente, nei desideri di Mallarme e .-ii Virginia Woolf), dall'altra a travolgere nelloro impeto vitale una fragile ;oggettivid che e alia ricerca dei propri fondamenti, al di fuori degli schemi :.:: cui e stata per un certo tempo costretta, e allo spegnere cosl quella debole .:andela, tanto car a a Locke 20, nel buio della pagina nera.

La soggettivid,nel Tristram ShtIndy, fa una scommessa con il mondo e ':':'0 i frammenti che questo gli present a : non si barrica dietro la muraglia cinese ::~lIa conoscenza geometrica, fa i conti con la vita nella sua interezza, rna, allo ,:~~;o, tempo, non si las cia and are al puro fluire delle esperienze, non cerca un :ac-,; autoredentivo. In difficile equilibrio tra quei due estremi che, per troppo .... :·:~:mare 0 per troppo negare, la distruggono, persino in un funambolico :-::....:.:.ibrismo, per us are un'espressione di G. Melchiori, la soggettivita del -:---:::ram Shandy si affjda al dialogo. E il dialogo che porta alia luce la como.. :-:--=-~:l2a, la simultaneid, il N ebeneinander cOSI caratteristico della modernita -= ::'.:anto procede da un orizzonte satirico), rna affianca anche il desiderio di

_ ~~::-epassamento della staticid di questo 21, per un Miteinander, una inter ...

, c:~. R.B. Moss, Sterne's PUl'!ctuation, ECS, XV (198 I ... 82), pagg. 179"'200 (in par ... :_"L:, ., ~agg. 188'94). Sterne aveva probabilmente letto il trattato del medico rosacrocia ... : •• ,:o::~ Fbdd, Utrius Cosmi Maioris scilicet et Minoris Metaphysica, Physica atque Technica -; .. -~ .: Y.e il caos viene descritto come vapor nero e due terzi d'una pagina sono coperti J:.. ..:: : ~':~d:O nero, circondato dall'iscrizione Et sic infinitum. Cfr. J. Ferriar, It/ustrations of ,~" :"':~.':')::. 1812 2, vol. II, pag. 38.

, :....:..:~e riprende l'idea della teologia latitudinaria della coscienza umana come ""'~"":":"" : Lxd" (cfr. Essay, I, i, 5).

=:; .:e :.: poeta tedesco Gottfried Benn in Statische Gedichte: ::~. :'~·:~',;lungsfremdheit

, ... : ::.' Tleie des Weisen,

Page 11: Il wit nel Tristram Shandy: totalità e dialogo

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16 II Wit nel Tristram Shan4J

soggettivid. che garantisca il senso del dialogo stesso, il valore della rice rca dell'organico di cui il Tristram Shandy si fa inequivocabilmente portavoce. Da questo punto di vista, aliora, il Tristram Shandy puo essere considerato un preludio aHa totaliti, che, digredendo, si rimette sempre in gioco, e costituen­dosi ne! dialogo, in esso trova il suo fondamento.

Kinder und Kindeskinder, beunruhigen ihn nicht, dringcn nicht ihn ein. Richtungen vertreten, Handeln, Zu- und Abreisen ist das Zeichen einer Welt, die nicht klar sieht.

Staticita e la profondita del saggio, i figli e i figli dei figli non 10 toccano, non possono turbarlo. Profcssare opinioni, agm:, arrivare e partire 50no il segno di un mondo che non ha idee chiare.

(cia G. Benn, PoeJ;e Jlatiche, a cura di G. Baioni, Torino, 1972). II Nebeneinander (compre­senza, simultanieita) e la rinuncia a vedere nelle cose un principio della lora successione, e l'al­lineamento filologico delle culture e percio la loro relativizzazione (KultumlativismllS). II Nebeneinander e collegato alla forma dell'arabesco. Cfr. G. Baioni, introduzione a G. Benn, op. cit., pagg. V-XXXV e Ie note alle pagg. 141-42. Per un raffronto tra l'idea umanistica ciell'uomo in Sterne e nella cuhura augustea, cfr. P. Fussell, The Rhetorical World of AI/ISI/­.l/,iI/ H I/malli.llJl: Ethics alld Imagery from S ".lift 10 Burke, London-Oxford-N ew York, Oxford

Univ. Pr.. 1965; e P. Rogers, Tlle Augustan ViJion, London, 1978.