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I LAGHII LAGHI
LLAGOAGO MMAGGIOREAGGIORE
Bacino imbrifero e sotto bacini del Lago Maggiore
Latitudine (°N): 45° 47’
Longitudine (°E): 08° 40’
Altitudine (m s.l.m.) 193,8
Altitudine max bacino
imbrifero (m s.l.m.) 4.633
Superficie lago (km2) 212
Superficie bacino
imbrifero naturale (km2) 6.599
Rapporto areale
bacino /lago 31
Lunghezza della costa 170
(km)
Profondità massima (m) 370
Profondità media (m) 177
Volume d’acqua (km3) 37,5
Tempo teorico di ricambio (anni) 4,1
Origine Glaciale – terminaleEmissario Fiume Ticino → Fiume
Po
SVIZZERASVIZZERA PIEMONTEPIEMONTE LOMBARDIALOMBARDIA
TTOTOTALEALE(Pr(Provov. . VVararese)ese)
Bacino imbrifero [kmBacino imbrifero [km22]] 3.3273.327
2.3222.322 698698 6.5596.559
Bacino lacustre [kmBacino lacustre [km22]] 42,642,6 170170
212,6212,6
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Il Lago Maggiore, noto anche come “Verbano”, è ubicato sul
confine tra Lombardia, Piemonte eterritorio svizzero: in
particolare è costituito da un’area elvetica compresa nel Cantone
Ticino e dadue zone, separate, in territorio italiano: una, a Est,
in provincia di Varese ed una, a Ovest inPiemonte. Assieme al Lago
di Como, al Lago di Garda, al Lago di Iseo, al Lago di Lugano e
alLago d’Orta il Verbano appartiene ai grandi laghi glaciali
terminali prealpini.Il Bacino Imbrifero ricopre una superficie di
notevole estensione (6599 km2), equamente ripartitatra Italia e
Svizzera, rispettivamente 3.229 e 3.369 km2. Queste elevate
superfici determinano unrapporto fra l’intero bacino imbrifero e lo
specchio lacustre particolarmente elevato (30,05) che èindice
evidente dell’influenza del territorio sulle caratteristiche
idrologiche, chimiche e biologichedel lago. Nelle sue linee
generali, il bacino è caratterizzato da rilievi montuosi assai
elevati (altitudine mas-sima – Punta Dufour 4.663 m s.l.m.) ubicati
in prevalenza nel territorio piemontese e svizzero,mentre
l’altimetria è contenuta nelle prealpi varesine dove raggiunge la
quota massima sul MontePaglione (1594 m s.l.m.), sul confine con il
territorio elvetico. Per quanto riguarda la porzione di bacino
imbrifero interna alla Provincia di Varese, essa si esten-de per
circa 700 km2, corrispondenti a poco più del 10% dell’intero bacino
imbrifero. All’internodell’area varesina scorrono alcuni dei
principali immissari di sponda sinistra tra cui si citano:
ilTorrente Giona, che raccoglie le acque della Val Veddasca, il
Fiume Tresa, emissario del Lago diLugano; il Torrente Margorabbia,
che si immette nel Fiume Tresa poco prima della confluenza nellago,
il Torrente Boesio, che raccoglie le acque della Val Cuvia, il
Fiume Bardello, emissario delLago di Varese ed il Torrente
Acquanera, emissario del Lago di Monate.L’emissario del Lago
Maggiore è il Fiume Ticino che segna il confine tra Lombardia e
Piemontefino all’ingresso nella provincia di Pavia, per poi
immettersi nel Fiume Po.
Caratterizzazione chimico-fisica delle acqueCaratterizzazione
chimico-fisica delle acque
In questa parte viene analizzato l’andamento dei parametri
chimico-fisici descritti nella preceden-te parte metodologica. In
particolare, per i parametri d’interesse, sono stati costruiti dei
grafici chedescrivono l’andamento temporale lungo la colonna
d’acqua nel triennio 1995 – 1997; i dati di rife-rimento sono stati
desunti dai rapporti dell' “Istituto Italiano di Idrobiologia –
C.N.R: Ricerche sul-l’evoluzione del Lago Maggiore. Aspetti
limnologici. Programma quinquennale 1993-1997Campagne 1995-96-97.
Commissione Internazionale per la protezione delle acque
italo-svizzere”.
I grafici rappresentano chiaramente l’evoluzione stagionale dei
parametri. La stazione di Ghiffa, acui si riferiscono i valori dei
parametri presentati in questa parte, rappresenta il punto più
profon-do del lago in cui il fondale raggiunge i 370 metri (è
localizzata in corrispondenza di PortoValtravaglia).
In Figura 61 è possibile osservare l’andamento della
temperatura; dal grafico si evince che le acquedel lago raggiungano
l’isotermia alla fine dell’inverno, periodo in cui la temperatura è
compresatra i 6,4 ed i 7 °C lungo l’intera colonna d’acqua.
Sembrerebbe inoltre che nel triennio rappresen-tato nel grafico si
sia verificato un lieve riscaldamento delle acque ipolimnetiche.
Durante l’estateavviene invece la stratificazione delle acque
lacustri: alla fine dell’estate il lago è completamentestratificato
e viene raggiunta una temperatura in superficie di 22 °C che
determina un gradiente trafondo e strato superficiale di circa 16
°C. La stratificazione termica interessa di fatto i primi 50 –100
metri di profondità, al di sotto dei quali la temperatura
dell’acqua è costantemente compresatra i 5,5 °C i 7 °C gradi
centigradi.
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In Figura 62 è invece riportato l’andamento della percentuale di
saturazione dell’ossigeno disciol-to nel periodo 1995-1997. Dal
grafico si vede con chiarezza che in superficie permane per tutta
l’e-state uno stato di sovrasaturazione dovuta alla produzione
primaria da parte delle alghe; tale feno-meno è particolarmente
evidente durante la stagione primaverile in cui si hanno le più
importantifioriture algali. Terminata la produzione primaria, si
osserva un consumo d’ossigeno nelle acque trai mesi d’agosto ed
ottobre che interessa una profondità compresa tra i 20 ed i 40
metri, ma che nondetermina particolari deficit d’ossigeno (la
concentrazione si mantiene costantemente superiore ai6 mg/l).
Altro aspetto particolarmente interessante che si evince dal
confronto tra temperatura ed ossigenodisciolto sulla colonna, a
circolazione invernale terminata (febbraio-marzo), è la profondità
massi-ma di mescolamento delle acque del lago (Figura 65). Dal
grafico si nota che il completo mesco-lamento non avviene tutti gli
anni: dai dati sperimentali si rileva, infatti, che l’ultimo
completomescolamento risale al 1970, mentre negli ultimi anni il
rimescolamento delle acque lacustri hamediamente interessato i
primi 150 metri della colonna d’acqua.
Figura 61: Figura 61: Andamento della temperatura nel periodo
1995 –1997 (Stazione di Ghiffa)Andamento della temperatura nel
periodo 1995 –1997 (Stazione di Ghiffa)
Figura 62: Figura 62: Andamento dell’ossigeno disciolto (% di
saturazione) nel periodo 1995 –1997Andamento dell’ossigeno
disciolto (% di saturazione) nel periodo 1995 –1997(Stazione di
Ghiffa)(Stazione di Ghiffa)
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Figura 63: Figura 63: Andamento del fosforo nel periodo 1978
–1997 (Stazione di Ghiffa)Andamento del fosforo nel periodo 1978
–1997 (Stazione di Ghiffa)
Figura 64: Figura 64: Andamento della trasparenza nel periodo
1995 –1997 (Stazione di Ghiffa)Andamento della trasparenza nel
periodo 1995 –1997 (Stazione di Ghiffa)
Figura 65: Profondità di rimescolamento del Lago Maggiore
(periodo 1960-1997)Figura 65: Profondità di rimescolamento del Lago
Maggiore (periodo 1960-1997)
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Il fosforo, come per gli altri laghi esaminati in questo studio,
rappresenta l’elemento che controllala produzione algale.
L’andamento storico evidenzia una marcata diminuzione della
concentrazio-ne del nutriente nelle acque lacustri; negli ultimi
trenta anni si è, infatti, passati da 27-35 µg/l avalori prossimi a
10 µg/l (Figura 63). Tale netto miglioramento è ascrivibile alla
diminuzione delcarico di fosforo esterno apportato annualmente al
lago che, dal 1979 ad oggi, si è ridotto di oltreil 60 %; si è
infatti passati da un carico afferente di 600 tonnellate di P/anno
alle attuali 219 (datorelativo al 1997). Per quanto concerne infine
la trasparenza, nel Lago Maggiore la massima tra-sparenza si ha nei
mesi invernali (fino a 14 metri), mentre durante le fioriture
primaverili o estiveil valore del disco di Secchi scende fino a 3
metri.
Il Lago Maggiore secondo il Decreto legislativo nIl Lago
Maggiore secondo il Decreto legislativo n°°152/1999152/1999La
procedura di classificazione proposta dal Testo Unico sulla tutela
delle acque dall’inquinamen-to (Dlgs n° 152/99) è stata applicata
utilizzando i valori riferiti al 1997, campionati presso la
sta-zione di Ghiffa (Fonte dati: Commissione Internazionale per la
protezione delle acque italo-sviz-zere).La valutazione dello stato
ecologico del Verbano, secondo la metodologia di
classificazionedescritta nelle metodologie, lo pone in CLASSE 3.
Tale risultato è ascrivibile alla concentrazionemassima di
clorofilla misurata nelle acque.Lo stato ambientale del Verbano,
secondo lo schema illustrato in Figura 66 è SUFFICIENTE.In
conclusione, secondo le metodiche proposte dal recente strumento
normativo, il Lago Maggioresi trova attualmente in discrete
condizioni sia dal punto di vista ambientale che da quello
ecologi-co. Sarà interessante confrontare i risultati appena
esposti con quelli emersi in sede di classifica-zione trofica del
lago.
Figura 66: Stato ecologico del Lago MaggioreFigura 66: Stato
ecologico del Lago Maggiore
Livello trofico naturale del Lago Maggiore e classificazione
delle sue acqueLivello trofico naturale del Lago Maggiore e
classificazione delle sue acqueÈ stata calcolata la concentrazione
di fosforo naturale secondo le diverse metodiche precedente-mente
descritte, che fanno uso dell’indice morfoedafico; analogamente è
stato determinato il livel-lo naturale e la concentrazione
obiettivo, seguendo le indicazioni proposte da Piano Regionale
diRisanamento delle Acque. I risultati sono riportati in Tabella
29.
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Per quanto concerne invece l’andamento trofico delle acque
lacustri negli ultimi anni, sono stateapplicate le metodiche OECD
“a valori fissi” e “probabilistica”, utilizzando i dati raccolti
dallaCommissione Internazionale per la protezione delle acque
italo-svizzere, relativi alle campagnesvolte negli anni 1978, 1988
e 1997. In Tabella 30 sono riportati i risultati dell’applicazione
dellaclassificazione a valori fissi secondo le classi riportate
nelle metodologie. In Figura 67 è inveceriportato il risultato
della classificazione probabilistica secondo la concentrazione di
fosforo totale.Dall’applicazione delle diverse metodiche di
classificazione per caratterizzare lo stato trofico delLago
Maggiore emerge quanto segue:• La concentrazione naturale di
fosforo, calcolata con la metodica MEI, risulta essere compresa
tra 3 e 7 µg di P/l, a cui corrisponde un livello trofico
naturale di oligotrofia (Tabella 29).• La concentrazione naturale
di fosforo, calcolata secondo quanto proposto dal PRRA, risulta
essere di 7 µg di P/l (oligotrofia); la concentrazione obiettivo
finale, stabilita dal PRRA comeconcentrazione naturale aumentata
del 25%, risulta invece di circa 8,7 µg di P/l (Tabella 29).
• Secondo la classificazione OECD a valori fissi (Tabella 30)
eseguita utilizzando tutte le gran-dezze di riferimento
contemplate, il lago risulta attualmente in condizioni di
oligo-mesotrofia.Dall’andamento temporale dei dati utilizzati per
tale classificazione emerge un netto migliora-mento del livello
trofico delle acque, che risulta particolarmente evidente
dall’incremento cheha subito la trasparenza, sia nei valori medi
che nel minimo annuo.
• Dalla classificazione probabilistica OECD relativa alla
concentrazione media annua di fosforototale (Figura 67), applicata
alle tre annate tipo, si desume che:1. la probabilità che il lago
sia mesotrofo passa dal 65 % nel 1978 al 19 % nel 1997;2. la
probabilità che il lago sia oligotrofo passa dal 19 % nel 1978 al
65 % nel 1997;3. la probabilità che il lago sia ultraoligotrofo
passa dallo zero % nel 1978 al 13 % nel 1997.
Anche secondo la classificazione probabilistica OECD, in questi
anni lo stato del lago è quindimigliorato, tanto da aver raggiunto
la concentrazione obiettivo del PRRA, ad un passo dal
livellotrofico naturale.
TTabella 29: Livello trofico naturale secondo l’indice MEIabella
29: Livello trofico naturale secondo l’indice MEI
DDETERMINAZIONEETERMINAZIONE DELDEL LIVELLOLIVELLO
TROFICOTROFICO NANATURALETURALE AATTRATTRAVERSOVERSO LL’’
INDICEINDICE MEIMEI
ParametroParametro VValore medio alore medio Indice MEIIndice
MEI Livello trofico Livello trofico Intervallo di Intervallo di
guidaguida misurato [1997]misurato [1997] naturale [naturale
[µµg/l]g/l] variazione [variazione [µµg/l]g/l]
AlcalinitàAlcalinità 0,75 [meq / l]0,75 [meq / l] 0,00420,0042
55 3- 83- 8
Conducibilità Conducibilità 144 [144 [µµS /cm]S /cm] 0,8130,813
77 6,8 – 7,16,8 – 7,1
DDETERMINAZIONEETERMINAZIONE DELDEL LIVELLOLIVELLO
TROFICOTROFICO NANATURALETURALE AATTRATTRAVERSOVERSO LELE
INDICAZIONIINDICAZIONI DELDEL PRRAPRRA
VValore naturalealore naturale 7 [7 [µµg/l]g/l]
VValore obiettivoalore obiettivo 8,7 [8,7 [µµg/l]g/l]
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TTabella 30: Classificazione OECD a valori fissiabella 30:
Classificazione OECD a valori fissi
PPARAMETROARAMETRO 19781978 19881988 19971997
Fosforo totale Fosforo totale VValore [alore [µµg/l]g/l] 2424
1616 99media annuamedia annua Classe troficaClasse trofica
MesotrofiaMesotrofia MesotrofiaMesotrofia
OligotrofiaOligotrofia
Clorofilla Clorofilla VValore [alore [µµg/l]g/l] 6,76,7 55
44media annuamedia annua Classe troficaClasse trofica
MesotrofiaMesotrofia MesotrofiaMesotrofia MesotrofiaMesotrofia
Clorofilla Clorofilla VValore [alore [µµg/l]g/l] 111,61,6 1212
9,59,5massimo annuomassimo annuo Classe troficaClasse trofica
MesotrofiaMesotrofia MesotrofiaMesotrofia MesotrofiaMesotrofia
TTrasparenza rasparenza VValore [m]alore [m] 5,85,8 6,56,5
6,36,3
media annuamedia annua Classe troficaClasse trofica
MesotrofiaMesotrofia OligotrofiaOligotrofia
OligotrofiaOligotrofia
TTrasparenza rasparenza VValore [m]alore [m] 2,72,7 3,33,3
3,13,1
minimo annuominimo annuo Classe troficaClasse trofica
MesotrofiaMesotrofia OligotrofiaOligotrofia
OligotrofiaOligotrofia
Figura 67: Classificazione probabilistica OECD attraverso la
concentrazione media annua di fosforo.Figura 67: Classificazione
probabilistica OECD attraverso la concentrazione media annua di
fosforo.
Relazione tra stato trofico e carico di nutrienti Relazione tra
stato trofico e carico di nutrienti In Figura 68 è rappresentata,
sul grafico di Vollenweider, la condizione trofica all’equilibrio
dellago, nel caso in cui il carico entrante resti, costantemente,
quello attuale (non si prevedono ulte-riori riduzioni degli apporti
puntiformi). La metodica di correlazione è stata applicata
utilizzandocome input una stima del carico in ingresso fatta dalla
Commissione internazionale per la prote-zione delle acque
italo-elvetiche (misura del carico di fosforo in ingresso
attraverso gli immissari);in particolare sono stati utilizzati i
seguenti carichi di fosforo apportato al lago: 600 e 219
tonnel-late annue rispettivamente per gli anni 1979 e 1997.Il
grafico di Vollenweider conferma i risultati emersi nei precedenti
paragrafi: il lago sta evolven-do verso una condizione di piena
oligotrofia.
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Figura 68: Figura 68: Applicazione del grafico di VApplicazione
del grafico di Vollenweider per il Lago Maggioreollenweider per il
Lago Maggiore
La comunità ittica del lagoLa comunità ittica del lagoL’attuale
composizione della comunità ittica del Lago Maggiore è riassunta
dal seguente prospet-to, con l’indicazione dell’abbondanza e della
tendenza recente delle specie ittiche che la compon-gono. Le
informazioni che hanno portato alla redazione del prospetto sono
desunte da fonti biblio-grafiche, e dalle notizie fornite dai
pescatori di professione.
TTabella 31: la comunità ittica del Lago Maggiorabella 31: la
comunità ittica del Lago Maggioree
Nome comuneNome comune Nome scientificoNome scientifico
AbbondanzaAbbondanza TTendenzaendenza
SALMONIDISALMONIDI
TTrrota farioota fario Salmo (trutta) truttaSalmo (trutta)
trutta ++++ ↔↔
TTrrota lacustrota lacustree Salmo (trutta) truttaSalmo (trutta)
trutta ++++++ ➚➚
TTrrota marmorataota marmorata Salmo (trutta) marmoratusSalmo
(trutta) marmoratus ++ ➚➚
Salmerino alpinoSalmerino alpino Salvelinus alpinusSalvelinus
alpinus ++ ↔↔
CorCoregone lavaregone lavarelloello Coregonus “forma
hybrida”Coregonus “forma hybrida” ++++ ↔↔
CorCoregone bondellaegone bondella Coregonus
macrophtalmusCoregonus macrophtalmus ++++++++ ↔↔
CorCoregoneegone Coregonus sp.Coregonus sp. ++++ ↔↔
ACIPENSERIDIACIPENSERIDI
Storione cobiceStorione cobice Acipenser naccariiAcipenser
naccarii ++ ↔↔
ANGUILLIDIANGUILLIDI
AnguillaAnguilla Anguilla anguillaAnguilla anguilla ++++ ➘➘
BLENNIDIBLENNIDI
CagnettaCagnetta Salaria fluviatilisSalaria fluviatilis ++++
↔↔
CENTRARCHIDICENTRARCHIDI
Persico trPersico trotaota Micropterus salmoidesMicropterus
salmoides ++++ ↔↔
Persico solePersico sole Lepomis gibbosusLepomis gibbosus ++++
↔↔
- continua -
-
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- segue - Tabella 31Nome comuneNome comune Nome scientificoNome
scientifico AbbondanzaAbbondanza TTendenzaendenza
CIPRINIDICIPRINIDI
VVairaironeone Leuciscus soufLeuciscus souffiafia ++++ ↔↔
TTriottoriotto Rutilus erythrophthalmusRutilus erythrophthalmus
++++ ➘➘
CavedanoCavedano Leuciscus cephalusLeuciscus cephalus ++++++
↔↔
PigoPigo Rutilus pigusRutilus pigus ++++ ↔↔
SanguinerSanguinerolaola Phoxinus phoxinusPhoxinus phoxinus ++++
↔↔
ScardolaScardola Scardinius erythrophtalmusScardinius
erythrophtalmus ++++ ↔↔
AlborAlborellaella Alburnus alburnus alborellaAlburnus alburnus
alborella ++++ ➚➚
SavettaSavetta Chondrostoma soettaChondrostoma soetta ++++++
↔↔
GobioneGobione Gobio gobioGobio gobio ++++ ↔↔
BarboBarbo Barbus barbus plebejusBarbus barbus plebejus ++++
↔↔
CarassioCarassio Carassius carassiusCarassius carassius ++++
↔↔
CarpaCarpa Cyprinus carpioCyprinus carpio ++++ ↔↔
TTincainca TTinca tincainca tinca ++++++ ↔↔
GardonGardon Rutilus rutilusRutilus rutilus ++++++ ➚➚
CLUPEIDICLUPEIDI
AgoneAgone Alosa fallax lacustrisAlosa fallax lacustris ++++++
➚➚
COBITIDICOBITIDI
CobiteCobite Cobitis taeniaCobitis taenia ++++ ↔↔
COTTIDICOTTIDI
ScazzoneScazzone Cottus gobioCottus gobio ++++ ↔↔
ESOCIDIESOCIDI
LuccioLuccio Esox luciusEsox lucius ++++++ ↔↔
GADIDIGADIDI
BottatriceBottatrice Lota lotaLota lota ++++++ ↔↔
GOBIDIGOBIDI
Ghiozzo padanoGhiozzo padano Padogobius martensiPadogobius
martensi ++++ ↔↔
ICTICTALURIDIALURIDI
Pesce gattoPesce gatto Ictalurus melasIctalurus melas ++++
↔↔
PERCIDIPERCIDI
Pesce persicoPesce persico Perca fluviatilisPerca fluviatilis
++++++ ↔↔
LucioperLucioperca o sandraca o sandra Stizostedion
luciopercaStizostedion lucioperca ++++ ➚➚
La comunità ittica del Lago Maggiore è caratterizzata dalla
presenza di molte specie, tra le qualiassume un significato
particolare il popolamento di coregoni, che rappresenta la
componente piùabbondante della biomassa ittica del lago. I
coregoni, presenti con tre forme, rappresentavanoanche la specie di
maggior interesse della pesca professionale, prima del divieto di
pesca causatodall’inquinamento del lago da DDT. Oltre ai coregoni,
nell’ambito della famiglia dei Salmonidi, è presente la trota
lacustre che nel com-plesso pare in ripresa e che da alcuni anni è
oggetto di un importante progetto di recupero avviatodalla
Provincia di Varese attraverso ingenti pratiche di ripopolamento
attuate con novellame di trotalacustre seminato nel tratto
terminale dei principali immissari. La trota lacustre è
accompagnata daaltre forme o sottospecie di trota: la trota fario,
che discende dai tanti torrenti tributari del Verbanoe che, una
volta ambientatasi in lago, assume anch’essa una livrea argentata
con pochi segni neri aforma di “x”, e la trota marmorata,
abbondante nel Fiume Toce e presente nel Ticino immissario ed
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emissario e che per contiguità può raggiungere anche il lago,
assumendo livrea argentata a macchienere e mantenendo una certa
marmoreggiatura a livello dell’opercolo.Ancora nell’ambito dei
Salmonidi si osserva la presenza di una popolazione di salmerino
alpino, discarsa consistenza. Tra le altre specie di particolare
rilievo sono abbondanti le popolazioni di pesce persico,
sostenutaanche in questo lago dalla posa di legnaie per favorirne
la riproduzione, di agone, che attraversa inquesti anni una fase di
netta espansione, di lucioperca, presumibilmente disceso dal
Ceresio attra-verso il Fiume Tresa, che pare, come la specie
precedente anch’essa in espansione.L’anguilla è in calo, impedita
nella colonizzazione del lago dalle dighe poste lungo il Ticino, in
par-ticolare da quella di Porto della Torre.Tra i Ciprinidi
l’alborella, che era quasi scomparsa pochi anni addietro, è in fase
di ripresa, mentresi mantengono a livelli più o meno costanti
cavedano, pigo, savetta e scardola.In espansione è purtroppo una
specie esotica proveniente dal Ceresio, il gardon, che viene
costan-temente pescato in tutto il lago e che sta già colonizzando
anche il Ticino emissario.Luccio e tinca mantengono popolazioni di
buona consistenza.