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Fritz Baumgartner. L'astrazione

Jul 05, 2015

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Il catalogo della mostra "Fritz Baumgartner. L'astrazione" - dal 25 giugno al 2 ottbre 2011 al MACA (Museo Arte Contemporanea Acri).
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15Collana Quaderni del Museo

Citt di

Acri

a

AIAP - Associazione Internazionale Arti Plastiche International Association of Art - UNESCO Comitato Italiano Association Internationale des Arts Plastiques

Fondazione

Vincenzo PadulaAcri

Rotary Internationaldistretto 2100 - Club di Acri

For the English version of the catalogue look up the following website www.fritz-baumgartner.de or www.museovigliaturo.it

Curatore della mostra Boris Brollo, curatore esterno del MACA Collaboratori Antonella Algieri Paola Baglione Franco Gaccione Massimo Garofalo Andrea Rodi Claudio Zucca Allestimento mostra a cura di Oesum Led Icima Gianfranco DeLuca Massimo Garofalo Giuseppe Tunnera Rapporti con gli organi di informazione Francesco Kostner, portavoce del Rettore Universit della Calabria Ufficio Stampa MACA Archivio fotografico Max Baumgartner GraficArtFronzoli Realizzazione catalogo Priuli & Verlucca, editori Stampa Tipografia Valdostana (Aosta)

Oesum led icima - edizione 2011

MACA Museo Arte Contemporanea Acri Palazzo Sanseverino Falcone, Acri (Cs) dal 25 giugno al 2 ottobre 2011

In pieno Risorgimento, mentre si combatteva per fare lItalia di cui oggi festeggiamo il centocinquantesimo anniversario della nascita, dellaustriaco non si poteva pensare se non come a un nemico. Ci vollero tre Guerre dindipendenza e una Guerra mondiale per dare forma allo Stivale come lo conosciamo ancora oggi e dimenticarci degli asburgici, degli austriaci che controllavano, in particolare, il Lombardo-Veneto, da cui, il 23 marzo 1848, si accesero i primi focolari della rivolta. In quegli anni la Calabria non era sotto il diretto governatorato degli Asburgo dAustria, ma, ancor prima, allinizio del XVIII secolo, tocc anche alla nostra regione subirne il malgoverno e, proprio come capit quasi centocinquanta anni dopo a Milano e a Venezia, anche i calabresi, per primi, si fecero portavoce del malcontento delle province, insorgendo. Sono passati altri centocinquanta anni e il MACA ci invita a festeggiare la nascita della nostra Nazione con il ritorno di un austriaco che non certamente mai stato un nemico dellItalia e che, anzi, lha frequentata assiduamente e amata intensamente. Fritz Baumgartner un artista sorprendente che, attraverso lastrazione delle sue tele capace di esprimere poesia e gioia di vivere, ma, al contempo, sa manifestare un lato profondo, drammatico e a tratti inquietante di matrice espressionista, quando passa alle linee decise ed avvolgenti dei suoi disegni in bianco e nero. Siamo lieti di accogliere il ritorno in Italia di un grande artista, di cui il MACA ci regala unimponente rassegna che raccoglie esemplari tratti dalla sua intera carriera pittorica. GINo TREMATERRASindaco della citt di Acri

ANNA VIGLIATURoAssessore alla cultura della citt di Acri

IL VUoTo NELLA PITTURA DI FRITZ BAUMGARTNER Come riassumere la carriera di un pittore che sin dallinfanzia usa la pittura quale metodologia espressiva e quindi ne conosce ogni riverbero del mestiere? Impresa non facile, ma che si prova legando lAutore della pittura alla sua biografia. Fritz Baumgartner si diploma a Monaco di Baviera (1949-1956) e dopo si sposta a Parigi (1956-1958) sogno di ogni pittore di allora, oggi la rotta New York per studiare il colore europeo, ma se ne ritorna senza alcun profitto se non quello di una crescita culturale del mondo artistico. Al contrario, i nostri pittori italiani del Nord Est, soprattutto triestini, nel periodo fra le due Guerre e ancor prima della Guerra mondiale, andavano tutti a studiare a Monaco piuttosto che a Venezia nel nome del gran sogno mitteleuropeo. I Veneti, come gli altri pittori italiani, preferivano la tratta di Parigi che era il centro internazionale dellarte. Questo scambio era fruttuoso solo per la scuola del colore che era acceso cromaticamente e pieno di ritmi contrastanti. E ci a suffragare il parere dello stesso Baumgartner, che dai suoi connazionali veniva considerato come un pittore mediterraneo . E mentre la sua figurazione partiva dalla pittura tedesca di Matthias Grnewald, per arrivare allespressionismo di oskar Kokoschka per tramite di James Ensor, egli avvita attorno alla macchia, prima, e al segno, poi, tutta la radice della sua arte densa di colore e di dramma. Nudi, figure isolate, gruppi di figure chiuse nei loro corpi piatti. Quasi lurlo tipico dellespressionismo geometrico munchiano citato dal germanista Paolo Chiarini, sino a farci sentire leco della diatriba brechtiana del Noi contro lIo. Antica lotta germanica dellindividuo contro la collettivit e viceversa che ha percorso tutta la letteratura, e quindi la pittura tedesca del primo Novecento. Fondamentali diventano quindi per Fritz Baumgartner lEvangeliario e I Nuovi Disastri della Guerra. Grazie allEvangeliario viene invitato da Papa Giovanni Paolo II in Vaticano proprio per la sua carica cristiano-sociale che lo rende noto al grande pubblico di lingua tedesca. Pare banale qui riflettere sulla espressivit sociale della sua pittura, consci che proprio in Germania nato il movimento dellEspressionismo (ex pressione: buttare fuori), cio quel ripiegare la forma al proprio desiderio psicologico e quindi renderla efficace ad un uso propedeutico delle emozioni collettive e non. In questo caso ricondotto alla cristianit molto sentita in Baumgartner. La sua pittura non identificabile con una pittura al servizio di come lo fu il Realismo socialista che imperava dallaltra parte del muro, essa si muove autonomamente. Loccasione gli viene data da I Nuovi Disastri della Guerra che, partendo da quelli antecedenti di Francisco Goya, si muovono dentro la memoria di una terribile distruzione dovuta ad una guerra appena persa dai grandi costi sociali. Queste opere si trovano oggi in Italia dentro al Museo Nazionale del Risorgimento di Torino. In questo ciclo si trova una pittura ed una grafia in bianco-nero oramai matura. Qui la sua pittura ha abbandonato la macchia piatta e il segno grosso che la esorna per muoversi allinterno in una linea infinita quale pu esserlo un nastro senza fine. La resa formale delle figure dipinte o disegnate sembrano accartocciarsi su di s. Paiono dipinte come fossero un nastro od una stoffa che viene composta in una plissettatura sotto vuoto e rialzata che raggrinzisca la pelle del colore, o del disegno, fino a formare delle figure continue.

Una linea continua e insistente segue le figure e le disegna formandone la struttura. Egli vi finge una venatura allinterno che segue dapprima le linee forza dandogli peso. Cosa pi semplice, per lAutore, con il disegno mentre con la pittura deve giocare sul contrasto cromatico, mestiere questo che lo ha sempre attratto stando alle sue dichiarazioni biografiche. La presenza del colore unaltra prerogativa che lo rende come si diceva mediterraneo . Non usa la pasta cromatica terrosa dei suoi primi quadri; egli, qui, muove toni squillanti dai colori primari della gamma dei rossi, blu e gialli, frammezzati dal nero che li sottolinea. Ma la sua invenzione il nastro, quella plissettatura attorno al vuoto che traccia come un solco la figura. Della forma vuota Baumgartner fa il volume alla pittura, lasciando tutto il vuoto alla percezione psicologica di chi guarda, e questo mancando la carne. il vuoto della maschera. il vuoto della rigidit che lo ha sempre interessato: A me interessa linvolucro umano, il vuoto al di l della maschera . E se il segno lo affianca ad un altro artista di lingua tedesca come Hermann Nitsch, che passa e ripassa le sue figure segnandone le carni e le viscere, lo divide da lui il concetto di storia della carne: questi muove sul concetto di orgia dionisiaca passando per il cristianesimo, viceversa, Baumgartner muove dallinconsistenza del pensiero dietro luomo per cercare la fede, il soffio, llan vital. Quel voler cogliere la psiche, il vuoto dellumano, lo avvicina pi allo straniamento di William Burroughs, il quale, a causa del suo vuoto interiore, sosteneva di poter essere un sasso, oppure una sedia come quella sulla quale stava seduto per ore senza accenno di vita, svuotato di coscienza e di psiche. Fritz Baumgartner lavora sulla epidermide in cerca di quel vuoto che ci muove. Egli dentro un esistenzialismo cristiano s, ma alla ricerca di un dubbio della fede. oserei dire che la sua una pittura nichilista alla disperata ricerca di qualcosa che la riempia. Let, lepoca storica in cui vissuto, la storia della sua patria, il senso di annichilimento per la colpa , ecco, tutto questo si cela quale interrogativo dietro la sua pittura plissettata, ma formalmente corretta. Boris Brollo

Crocifissione, 1954, olio su tela, cm 143x124.

Multitudine, 1959, olio su tela, cm 97x130.

Natura morta, 1959, olio su tela, cm 92x60

Regina, 1959, olio su tela, cm 80x100.

Mistero, 1960, olio su tela, cm 97,5x130.

Sotto le croci, 1960, olio su tela, cm 97x130.

Liz, 1964, olio su tela, cm 130x100.

Il profeta verde, 1968, olio su tela, cm 130x130.

Luomo bianco, 1970, tecnica fil-coll, cm 70x58.

Figura II, 1970, tecnica fil-coll, cm 50x40.

Estate mamma danzante, 1974, acrilico su tela, cm 130x100.

Montanara, 1975, acrilico su tela, cm 100x70.

Danae, 1978, acrilico su tela, cm 100x100.

Edipo re, 1980, acrilico su tela, cm 100x150.

Il giudizio di Paride, 1983, acrilico su tela, cm 150x100.

Crocefissione, 1987, acrilico su cartone, cm 40x30.

Fortuna, 1990, acrilico tu tela, cm 80x60.

Uomo e donna, 1992, acrilico su tela, cm 100x130.

Les amants Daphnis e Nais, 1994, acrilico su tela, cm 100x70.

Il crocifisso (liberazione), 1995, acrilico su tela, cm 130x130.

Adamo ed Eva (creazione), 1995, acrilico su tela, cm 130x100.

Amazzone, 1996, acrilico su tela, cm 100x80.

Eva, 1997, acrilico su tela, cm 100x80.

Antigona e Ismena (le sorelle), 1998, acrilico su tela, cm 100x130.

Giaele e Sisara, 2000, acrilico su tela, cm 100x80.

Autoritratto semi-profilo, 2000, acrilico su compensato, cm 40x30.

Autoritratto profilo di destra, 2000, acrilico su compensato, cm 40x30.

Autoritratto profilo di sinistra, 2000, acrilico su compensato, cm 40x30.

Sette donne, 2001, acrilico su tela, cm 150x200.

Le Grazie, 2004, acrilico su tela, cm 130x100.

Coppia, 2005, acrilico su compensato, cm 40x30.

Piet, 2006, acrilico su compensato, cm 40x30.

Firenze monumento equestre, 1979, disegno a matita, cm 70x50.

Il risveglio Max, 1980, disegno a matita, cm 21x30.

Autoritratto in ambiente sacro, 1985, disegno a matita, cm 40x30.

Leoni, 1990, disegno a matita, cm 30x40.

Valle dAosta il grande pastore walser, 2000, disegno a matita, cm 80x60.

Donne, 2005, disegno a matita, cm 40x30.

Autoritratto Capodanno, 2005, disegno a matita, cm 40x30.

FRITZ BAUMGARTNER, oVVERo LA STRENUA RICERCA DI UN ASSoLUTo ESTETICo Fritz Baumgartner appartiene a quella schiera di artisti tedeschi alla cui creativit si pu attribuire il termine romantico, nellaccezione di eccentrico, irregolare, ovvero la strenua ricerca di un assoluto estetico, qualcosa, insomma, che si stacchi dalla natura e dalla tradizione, qualcosa che possieda la forza trascinante di una rottura del rapporto imitativo con la natura e col classico. Anche se non dobbiamo considerare espulse totalmente le memorie dellarte gotica e bizantina dal lavoro di Baumgartner, egli cerca comunque, sulla tela e sulla carta, un mondo che si possa esperire soprattutto attraverso la forma e la sua cifra stilistica, specialmente in una sua versione tragica, dunque non solo legata alla ragione. Se guardiamo i paesaggi , i corpi , i ritratti del pittore tedesco, troviamo un tratto decisivo della sua visione espressivamente molto forte, quasi violenta, sentiamo che lartista ha voluto portare sulla superficie sia con un segno affilato e inciso che con un cromatismo esplosivo e vibrante un clima misterioso e ambiguo, che mira a dare vitalit al mondo inorganico. Da qui nasce lesigenza di arrivare ad una astrazione segnica inquieta e scomposta la quale ha sempre caratterizzato larte nordica, dando vita a quelle deformazioni convulse delle forme che cercano di esprimere la vertigine, il terrore e il dramma delluomo moderno dinanzi a una natura ostile e inumana, ormai ridotta a soggetto per lillustrazione massmediale o per depliant turistico. Baumgartner fa parte di quel gruppo di artisti che stato sopraffatto, ma non vinto, dallidea di un mondo spettralmente esaltato e deformato, un mondo che luomo gotico non ha potuto trasformare in forme naturali, mediante una chiara presa di coscienza. Egli cerca dunque unimmagine di sradicamento, di frattura, una frattura ricucita faticosamente con la storia di questo ultimo cinquantennio del ventesimo secolo. I temi di Baumgartner si concentrano sul sacro (Madonna con bambino, 2003), sul paesaggio (Paesaggio in Germania, 2003, disegno), sulluomo (Il dolore delluomo, 2003, disegno), sul sogno (2005, olio) e sullautoritratto (Autoritratto Il riso, 2005, disegno), che si traducono in pittura, oppure in un disegno a colori, in cui lartista si mette di fronte a questo universo degradato, a questo paradiso perduto , per dire che non abbiamo altra possibilit di accettare il Bello che insito nellorrido, alla ricerca di unimmagine arcaica e sacrale, esperienza dellorigine, che attraversa i confini del nostro presente, con un viaggio che conduce al limite della notte nel regno del mito, dove gli dei sono senza volto ed esprimono un mistero demoniaco , che si ammanta di un cromatismo fauves, come quando il fuoco del sole si avvicina troppo alla terra e la materia esplode di colori giallo, blu, rosso, verde brillante, espressi in gradazioni intense. I cromatismi incandescenti sono lapparato con cui vedere la luce, indice di assoluto, che scava nella carne delle cose e svuota la realt delle figure e dellambiente stesso, per far risplendere il fascino dellAltrove. Tutte queste immagini si caratterizzano per il percorso del contorno che si chiude attorno alle forme, e si traduce in una traccia per la nostra percezione. Il lavoro segnico diventa una cornice fittizia, interna a quella del reale, che mette a fuoco il soggetto e allo stesso tempo dichiara la leggerezza con cui lolio, o il tratto fitto della matita, ha finto di descrivere un ma-

teriale massiccio, solido, e pesante. Il colore dei quadri non rifiuta per la qualit fisica della pietra preziosa, ma allude soprattutto al volume e al peso delle cose attraverso la trama irregolare dellombra e della luce. Marisa VescovoTorino, ottobre 2006

UN TEMPo DI RINNoVATE EMoZIoNI Un rosso, un verde, un grigio che balena, un breve, appena abbozzato profilo-. E ogni tanto rivolto in qua, beato, un sorriso che abbaglia e che si dona al cieco gioco che ci toglie il fiato... . RaineR MaRia Rilke Unaccesione del colore, un fluire di intense figure, un essenziale paesaggio urbano di una Torino profondamente amata e vissuta, delineano lattuale dimensione della ricerca di Fritz Baumgartner e di quel suo percorso che unisce lo studio di Monaco di Baviera alla citt in cui ha conosciuto e lungamente frequentato lamico e gallerista Arturo Bottello. Artista inquieto e poliedrico ha scritto proprio Arturo Bottello , senza alcun dubbio uno dei pi interessanti disegnatori e grafici contemporanei, uomo colto dotato di un senso totale dellesistenza, unintelligenza vitale e partecipazioni non comuni con un modo di pensare, vedere, sognare lessenza della vita che si dilata anche fra la gente . E in queste parole, si avverte la misura, lenergia, il valore di una scrittura che nel tempo ha trovato sempre nuove motivazioni, nuovi approdi conoscitivi, nuove stagioni per consegnare al tempo i segni indelebili dei disastri della guerra , di una sottesa spiritualit, dellavventura di un gesto che diviene storia del proprio cammino allinterno delle correnti dellarte del secondo Novecento. Gli studi allAccademia di Belle Arti, allievo, per un breve periodo, di oskar Kokoschka a Salisburgo, il soggiorno a Parigi alla fine degli anni Cinquanta, hanno contribuito in modo determinante alla formazione di Baumgartner che, come si pu vedere in questa occasione, dopo quadri dalla robusta impostazione materica pervenuto a una personalissima interpretazione delle figure, delle opere dArte Sacra, di impressioni in cui la natura e il territorio montano, trascritti secondo una visione simbolica, appaiono quali elementi di una indagine puntuale evidente nel volume Fritz Baumgartner. Souvenir de la Valle dAoste, edito da Priuli & Verlucca, editori nel 2002. Della primavera di questanno , invece, la mostra Europa: dalla guerra alla pace , promossa dalla Provincia di Torino e allestita a Casa Aschieri di Bussoleno. Nel catalogo, Lorenzo Mondo, da sempre vicino al lavoro dellartista, scrive che ancora, la Grecia del mito, vagheggiata perlopi nella sua effusa solarit: non i lutti della tragedia classica e gli orrori delle et primordiali, ma la seduzione sublimata del corpo femminile, lo splendore di ninfe e deit placide o severe . Il corpo femminile appare in tutta la sua evidenza: tra sottile erotismo e splendida maternit, tra il corale gruppo di figure e la rappresentazione di Eva.

Vi nelle opere pi recenti una rinnovata felicit creativa, una prorompente emotivit espressiva, una forza del segno che fissa nello spazio lAutoritratto e il geometrico comporsi delle immagini nel dipinto Una chiesa, la raffigurazione di Emaus e Salom e Ges e Maddalena. Per questo appuntamento nelle sale della Galleria RoccaTre, oltre alla grande tela Sette donne (gi esposta a La Giardinera di Settimo nel 2004), si pu vedere una scelta di quadri degli anni Cinquanta e Sessanta, dove si ravvisa una pi spiccata vena espressionista, scandita da un colore materico, da una linea forte e incisiva, da immagini che hanno una sorprendente vitalit: dal nudo Il riposo al pastello Corona di spine, da Donna seduta a Montagna. Questultimo risolto mediante una potente struttura compositiva, un alternarsi di pieni e di vuoti, un colore vibrante intriso di luce, che ha fatto dire a Reinhard Mller-Mehlis: Baumgartner era un originale, stilisticamente indipendente, annoverabile fra i pi importanti protagonisti di una nuova figurativit , mentre lo stesso pittore ha sottolineato: In realt ho iniziato a quattordici anni come poeta ed a scrivere drammi. Ma la situazione mutata rapidamente in quanto mi sono dato con passione e seriet alla pittura. Successivamente il passaggio dal liceo scientifico allAccademia di Belle Arti assunse per me un tale significato che da allora in poi ho esclusivamente dipinto . E gi nelle opere giovanili appare evidente una disinvolta e traboccante forza figurativa Al centro della sua attenzione sta luomo con il suo destino privato e collettivo (Florens Deuchler). Una umanit che appartiene, quindi, indissolubilmente alla sua esperienza, a un cammino caratterizzato, inoltre, dalle caricature realizzate per la Sddeutsche Zeitung e lAbendzeitung di Monaco, dalle scene per Gli Apostoli di Max Mell, dai mosaici e dalle vetrate dalla brillante policromia, sino ad annoverare il ciclo ornamentale La Gerusalemme celeste per la Chiesa di San Giuseppe a Puchheim presso Monaco, lEvangeliario presentato nella Chiesa di Santa Maria a Danzica. Il dettato di Baumgartner in ogni caso il risultato di un disegno incisivo, rabdomantico, arabescato, vorticoso. Una linea che si dispone sul foglio con continuit, senza mai un momento di sospensione, di ripensamento, di attesa. Una linea mai frammentaria o spezzata, ma sempre disinvolta, fluida, avvolgente che suggerisce un paesaggio della Germania o una Chiesa in Baviera, un centauro o una montagna. Una linea sicuramente unica nel panorama generale della pittura doggi, nellincedere dellimmagine nello spazio, nel ricreare la dolente figura del Cristo inchiodato alla croce. Profili di donne, corpi sinuosi (Les amants), abbracci, autoritratti, castelli merlati, svettanti campanili, vette, riferimenti ai miti Greci, sanciscono lo sviluppo di un itinerario che da tempo ritorna nelle gallerie e negli spazi pubblici torinesi e della Valle dAosta, in una sorta di una mai sopita ricerca di libert, di scatto in avanti, di sogno e rievocante scansione poetica. Ma una felicit sapere/ La sapienza la vita/ di chi vive per lei (da LEcclesiaste). E la vita anche parola, musica e immagine. Angelo MistrangeloTorino, giugno 2005

LULTIMo ESPRESSIoNISTA MISTICo E DIoNISIACo Dagli inizi degli anni 70, stabilizzata nella sua forma definitiva di intreccio policromo araldico di immagini archetipiche , la pittura di Baumgartner fluisce come una inarrestabile forza della natura per tracciare, come in una sorta di mandala sempre uguale a se stesso e sempre rinnovato, i confini ambigui e reversibili fra pieno e vuoto, figurazione e spazio (l horror vacui dellimmaginario barbarico e altomedioevale, ma anche del Manierismo nordico, una delle sue Muse) del nuovo mondo e della nuova storia di cui scriveva Carluccio nel 1972, inestricabilmente e talora convulsamente, espressionisticamente intrecciati fra umano, divino e mitico. Il simbolo pi evidente di questo nicciano Eterno Ritorno che ritengo lelemento fondante della poetica e della retorica di Baumgartner (e la miglior controprova il lungo legame privilegiato fra lartista e Torino) la ricorrenza pittorica e grafica dellAutoritratto fin dallorgoglioso disegno giacomelliano di diciottenne, fra espressionista e romantico , lungo cinquantanni, fino allolio e al disegno odierni. E ancor pi significativi della profondit inquieta e inquietante di quella poetica e di quella retorica sono gli altri due disegni del 1998, in cui il patriarcale Autoritratto con Regina si abbina alla testa mozzata e baciata da una Salom nuda e di massima evidenza sessuale, come tante altre immagini mitico-dionisiache, a partire dal ciclo dei linoleum di Enea del 1961 che, assieme ai primi disegni organico-astratti a fasce parallele, segn laffermazione di uno dei massimi grafici della seconda met del secolo. Ed ancora una volta significativo che una delle prime sperimentazioni di quella che Crispolti nel 1974 defin la pratica grafica della minuziosa filettatura analitica , onirica e otticamente ossessiva, irretisca gran parte dello spazio in una ambigua ragnatela intorno allAutoritratto. Il disegnatore del 1961. lungo questo decennio che si definiscono nella grafica la forma e il linguaggio definitivi dellartista, sfociando, attraverso le titaniche astrazioni corporee dei disegni colorati su cartone, riflessione worringeriana sugli anticipi espressionisti dello Jugendstil , nelle grandi Donne araldiche a tempera e acrilico, fosforescenti in rosso e azzurro, giallo e verde, che riassumono per la seconda met del secolo, nella sintesi cromatica primaria della grande astrazione minimale, tutti i filoni fondamentali della prima met, coniugando lespressionismo tedesco con Picasso, Braque e Lger. Da questo punto si dispiega per trentanni limmagine ciclica di un mondo archetipico in cui convivono e si fondono il mito e lesperienza mistica, lamore e la violenza, Cristo crocifisso e Bacco, Maria e la Dea della notte, lungo il doppio binario della sintesi pittorica e dellanalisi grafica. Il rapporto fra le due modalit formali ed espressive, strettissimo e totalmente interrelato a livello iconico, singolarmente contrapposto in ordine alla totalit dellimmagine, vista e realizzata proponendo la superficie, dipinta e disegnata, come un corpo unico coinvolgente figura e spazio, riprendendo nei termini attuali, che comprendono le esperienze della optical e della popular art, le modalit dellinterscambio fra superficie pittorica e grafica tipiche dellespressionismo della Brcke , del Blaue Reiter e dintorni.

Mentre nella pittura i piani cromatici puri, modellati dalla fosforescenza liminare, propongono su tutta la superficie lambiguit intersecata fra emergenza e profondit, fra la plasticit positiva, picassiana e chagalliana, del corpo figurato e il negativo spaziale, nella grafica il corpo totale dellimmagine in un certo senso ribaltato, globalizzato in negativo e come spellato , metamorfizzato in un organismo tendineo e nervoso, al quale la luminescenza terminale dei fasci di linee parallele restituisce la struttura figurale. Il processo reciproco particolarmente evidente nellAutoritratto I e II, pittorico e grafico, e altrettanto in quei Paesaggi che hanno via via assunto un particolare rilievo nella produzione, in evidente alternativa al mondo del mito e del sacro, come spazio di realt di memoria e di affetti, dalle terre e chiese transalpine dAustria e Baviera agli amori dItalia, Torino, Roma, la Toscana. Anche qui, con i cicli di Roma citt eterna, di Venezia e di Torino, citt magica. La grafica degli anni 70 ha preceduto la pittura degli anni 80. In questo ambito del paesaggio e della veduta urbana e architettonica, con tutti i limiti di queste definizioni tradizionali rispetto alla globalit metamorfica pittorica e grafica di Baumgartner, risultano particolarmente significativi sia il valore di testimonianza e sintesi finale del secolo della sua arte sia il processo sincretistico di varie tradizioni figurative attraverso cui lartista perviene alla sua personalissima immagine. La base certo costituita dal primo ventennio espressionista tedesco, da Kirchner e Heckel a Macke e Seehaus, specialmente sul piano della fantasmagoria cromatica, su cui per si inserisce la calligrafia labirintica dei paesaggi mediterranei del Picasso postbellico di Vallauris e di Cannes. Marco RosciTorino, febbraio 1999

Dici Baumgartner e il pensiero corre al segno che si sgomitola fitto nei disegni e nelle incisioni fino a coprire tutta la superficie del foglio: un percorso seguito con prodigiosa perizia fino a raggiungere il cuore di un labirinto che si confonde e brucia nella trama stessa della ricerca. Quasi un horror vacui che il corrispettivo grafico del colore disteso a vivide campiture sulla tela. Laccanimento lineare e lintensit cromatica. Per dire, per accennare a che cosa? Femmine opulente adagiate in una enigmatica indolenza. Sagome ardite che presentano capelli simili a criniere e cimieri. I titoli rivelano, come cartigli sui reperti di una nuova archeologia, lispirazione ai miti della classicit: antiche madri mediterranee, ninfe perplesse e sognanti, imprese di dei e di eroi. Accanto e insieme, sempre pi frequenti nel passare degli anni, gli incunaboli della piet cristiana: Madonne e Cristi in ieratica immobilit e stravolti nel luttuoso trionfo della Croce. Sono le epifanie estreme del numinoso, le figliazioni insuperabili pietre dinciampo per la coscienza europea di una vicenda millenaria, vecchia come la storia delluomo. E ancora, i lembi di un paesaggio quasi fiabesco chiese, villaggi, colline dAustria e di Baviera appartenenti a un Eden ritrovato, vagheggiato dopo gli orrori del secolo breve (dopo i disastri della guerra che Fritz, tanto tempo fa, ha voluto testimoniare). Limpressione, magari sommaria, che resta pi ferma negli occhi, una scansione di multicolori vetrate (tecnica che, non a caso, stata la pi recente conquista di Baumgartner). Come se volesse riallacciarsi nella modernit della linea e dellequilibrio tonale ad altri momenti eccelsi dellarte doccidente. Pensieri, suggestioni che si affollano, componendosi in un sentimento di solennit, di ritualit sacra e terrestre che limpronta stessa di uno stile. Lorenzo MondoTorino, febbraio 1999

MoSTRE PERSoNALI1953 Galleria Adriano Totti, Milano (Italy) 1954 Stdtische Galerie Mnchen (Germany) 1955 Stdtische Galerie Mnchen (Germany) 1956 Galerie Universahaus, Nrnberg (Germany) 1957 Cit Universitaire, Maison Internationale, Paris (France) 1958 Galerie Duncan, Paris (France) 1960 Stdtische Galerie Mnchen (Germany) 1961 Klnischer Kunstverein, Kln (Germany) 1962 Galerie Klihm, Mnchen. Aeneas (Germany) 1963 Graphische Akademie, Mnchen. Aeneas (Germany) 1964 Mannheimer Kunstverein, Mannheim (Germany) Galerie Porta, Wuppertal (Germany) 1965 Kleine Galerie, Augsburg (Germany) Galerie Daberkow, Frankfurt (Germany) 1967 Galleria LApprodo, Torino (Italy) Galleria Marino, Locarno (Italy) Kulturring Kaufbeuren (Germany) 1969 Galleria LApprodo, Torino (Italy) Galleria La Borgognona, Roma (Italy) II. Biennale Internazionale dArte, Lignano (Italy) 1970 Galleria Fondazione Europa, Milano (Italy) Galleria La Borgognona, Roma (Italy) 1971 Galerie DEendt, Amsterdam (The Netherlands) Galleria Arte al Borgo, Palermo (Italy) 1972 Galleria Nel Cortile, Novara (Italy) Galleria 70, Gallarate (Italy) Galleria LApprodo, Torino (Italy) Goethe-Institut, Torino (Italy) Galleria Cartesios, Trieste (Italy) Galleria Michelangelo, Bergamo (Italy) 1973 Galerie Hoeppner, Mnchen und Hamburg (Germany) 1974 Galerie DEendt, Amsterdam (The Netherlands) Galleria Rondanini, Roma (Italy) Galleria LApprodo, Torino (Italy) Goethe-Institut, Torino (Italy) 1975 Galleria Michelangelo, Bergamo (Italy) Palazzo Ancaiani, Spoleto (Italy) 1976 Museo Civico dArte Moderna, Torino (Italy) Associazione Artisti Bresciani, Brescia (Italy) Palazzo della Regione, Aosta (Italy) Galleria LApprodo, Torino (Italy) Kulturring, Kaufbeuren (Germany) 1977 Galerie Dorn, Stuttgart (Germany) Galleria Piccinni, Bari (Italy) Neue Galerie der Abtei Echternach (Luxemburg) Thomas-Mann-Bibliothek, Luxemburg Galerie Koch, Mnchen (Germany) Galerie DEndt, Amsterdam (The Netherlands) Internationaler Kunstmarkt 77, Kln (Germany) 1978 Galerie Corbin, Nancy (France) Goethe-Institut, Nancy (France) Stadttheater der Stadt (Foyer), Esch-Alzette (Luxemburg) Thomas-Mann-Bibliothek, Luxemburg Art 9 / 78, Basel (Switzerland)

Galleria LApprodo, Torino (Italy) 1979 Galerie Antares, Mnchen (Germany) Galerie Dorn, Stuttgart (Germany) IHK-Galerie, Westerham (Germany) 1980 Galerie Ruchti, Kln und Bonn (Germany) Galleria LApprodo, Torino (Italy) 1982 Galleria LApprodo, Torino (Italy) 1983 Galerie Norbert Blaeser, Dsseldorf (Germany) Internationaler Kunstmarkt 83, Kln (Germany) Palazzo Cisterna, Torino (Italy) 1984 Sala Mostre della Provincia di Cuneo, Cuneo (Italy) Galleria LApprodo, Torino (Italy) 1986 Museo Nazionale del Risorgimento, Torino (Italy) 1987 Stdtische Kunstsammlungen, Augsburg (Germany) Art - Cologne 87, Kln, (Germany) Galerie Norbert Blaeser, Dsseldorf (Germany) 1988 Galleria LApprodo, Torino (Italy) 1989 Galleria La Gibigianna, Bra (Italy) Galerie Dorn, Stuttgart (Germany) Bennopolis - Mnchen (Germany) 1990 Galleria Davico, Torino (Italy) 1991 Palazzo Guasco, Alessandria (Italy) Galleria La Bussola, Cosenza (Italy) 1992 Galerie Joseph Hierling, Mnchen (Germany) Muzeum Niepodleglosci, Warszawa, (Poland) Galerie Szuki BWA, Czestochowa (Poland) Muzeum w Grudziadzu, Grudziadz (Poland)

1993 Muzeum, Kalisz (Poland) Galerie Joseph Hierling, Mnchen (Germany) 1994 Galerie Dorn, Stuttgart (Germany) Marienkirche, Gdansk (Poland) 1996 Galerie SantAgostino, Torino. In collaborazione con il Goethe-Institut, Torino (Italy) IHK-Galerie, Westerham (Germany) Galleria Traghetto, Venezia (Italy) 1998 Baumgartner. Miti cristiani e pagani. Dipinti e disegni . Mostra organizzata dal Comune di offida (AP) nella chiesa Santa Maria della Rocca (Italy) 1999 Galleria SantAgostino, Torino. In collaborazione con il Goethe-Institut, Torino (Italy) Dizesanmuseum, Regensburg (Germany) Kallmann-Museum, Ismaning (Germany) 2000 IHK-Akademie, Mnchen (Germany) 2001 Museo della Residenza, Colle del Lys, Torino, mostra organizzata dalla Provincia di Torino (Italy) IHK-Akademie, Mnchen (Germany) 2002 Torre del Lebbroso, Aosta. Mostra organizzata dalla Regione Autonoma Valle dAosta (Italy) 2003 Kunst Kln 2003 . Messe Kln, Stand Galerie Norbert Blaeser (Germany) 2004 Galerie Gertrud Dorn, Stuttgart (Germany) La Giardiniera - Casa per larte moderna e contemporanea, Settimo Torinese (Italy). Mostra realizzata da Provincia di Torino, A.N.P.I. Sezione di Settimo Torinese e Comune di Settimo Torinese (Italy) Stdtische Galerie Speyer (Germany) 2005 Casa Aschieri, Bussoleno. Mostra realizzata dalla Provincia di Torino e dal Comune di Bussoleno (Italy)

Forno Canavese, mostra realizzata dalla Provincia di Torino e dal Comune di Forno Canavese (Italy) Galleria Roccatre, Torino (Italy) 2006 Galleria Il Platano, Asti (Italy) 2007 Bennopolis - Mnchen (Germany)

2008 Art Karlsruhe, Messe Karlsruhe, Stand Galerie Norbert Blaeser, Dsseldorf (Germany) ARTE GENoVA 2008, Fiera di Genova, stand Galleria Roccatre, Torino (Italy)

MoSTRE CoLLETTIVE Groe Kunstausstellung Mnchen , Haus der Kunst, Mnchen 1960, 1961, 1963, 1964, 1974, 1975 (Neue Gruppe), 1979 (Mnchner Sezession). Christliche Graphik der Gegenwart in Deutschland , Neue Residenz, Bamberg, 1960. Junger Westen , Stdtische Kunsthalle, Recklinghausen 1961. Deutscher Kunstpreis der Jugend , Staatliche Kunsthalle Baden-Baden 1963 und Stdtische Kunsthalle, Bochum 1964. Deutsche Graphik Heute , Schaetzler Palais, Augsburg 1965. Kunst der Graphik in und um Mnchen , Staatliche Graphische Sammlung, Mnchen 1966. Metamorphose eines Gesichts , Haus der Kunst, Mnchen 1966. Collage 67 , Stdtische Galerie Mnchen 1967. Die Handzeichnung der Gegenwart , Graphische Sammlung, Staatsgalerie Stuttgart 1970. II. Biennale Internazionale darte di Lignano, Lignano 1970. Ibizagrafic - 72 Museo de Arte Contemporneo, Ibiza 1972. Zeichen und Farbe - Aquarelle, Pastelle, Tempera- und Farbstiftbltter seit 1900, aus dem Besitz der Graphischen Sammlung, Staatsgalerie Stuttgart , Graphische Sammlung, Staatsgalerie, Stuttgart 1972. Kunstfrderung des Landes Baden-Wrttemberg Erwerbungen 1980 , Kunst- und Kunstgewerbemuseum, Pforzheim 1981. I. Internationale Biennale der Kunst Gegen den Krieg Majdanek 85, Lublin Museum 1985. Zeitgenssische christliche Kunst , Bonifaziusmuseum, Fulda 1987. Zeugen und Zeugnisse des Glaubens , Dizesanmuseum obermnster, Regensburg 1993/94. Das Bild in der Bibel - Bibelillustrationen von der Reformation bis zur Gegenwart , Bayerisches Hauptstaatsarchiv, Mnchen 1995 und Historisches Museum der Stadt Regensburg 1997/98. Kulturzeichen Kreuz , Dizesanmuseum obermnster, Regensburg 1996. Das Bild in der Bibel von der Reformation bis zur Gegenwart , Lutherhaus, Wittenberg 1999. Begegnung St. Jakob Kirche, Regensburg 2000. Undicesima biennale di Arte sacra , San Gabriele Tesmano 2004. Kreuzweg , Christlicher Kunstverein Deutschland, Mnchen 2006.

oPERE IN MUSEI E CoLLEZIoNIAugsburg, Stdtische Kunstsammlung (Germany) Darmstadt, Hessisches Landesmuseum (Germany) Frankfurt am Main, Stdtische Galerie (Germany) Konstanz, Stdtische Museen (Germany) Mnchen, Bayerische Staatsgemldesammlung (Germany) Mnchen, Staatliche Graphische Sammlung (Germany) Mnchen, Stdtische Galerie (Germany) Stadt Mnchen (Germany) Mnchen, Handelskammer (Germany) (2001, 70 opere di grafica, esposizione permanente) Stuttgart, Graphische Sammlung, Staatsgalerie (Germany) Tbingen, Stdtische Kunstsammlungen (Germany) Regensburg, Bistumsmuseen (Germany) Provincia di Alessandria (Italy) Regione Autonoma Valle dAosta (Italy) Provincia di Torino (Italy) Torino, Museo del Risorgimento (Italy) (I disastri della guerra, esposizione permanente) Praha, Nrodn Muzeum (Czech Republic) Majdanek, Panstwowe Muzeum (Poland) Warszawa, Muzeum Niepodleglosci (Poland) Collezioni pRivate in: Belgique, Canada, Deutschland, Espaa, France, Great Britain, Italia, Ltzebuerg, Nederlanden, sterreich, Suisse, United States of America.

LIBRIRicordo Roma. Priuli & Verlucca, editori, Scarmagno, 1975. I nuovi disastri della guerra, Gino Nebiolo, Antonio Donat-Cattin. Priuli & Verlucca, editori, Scarmagno, 1975. Evangeliar. Buchmalerei in Bild und Schrift. Verlag Schnell & Steiner, Regensburg, 1993. Fritz Baumgartner 50 Jahre Malerei und Graphik, Florens Deuchler. Verlag Schnell & Steiner, Regensburg, 1998. Edizione italiana: Fritz Baumgartner, 50 anni di pittura e di grafica, Priuli & Verlucca, editori. Scarmagno, 1999. Kreuzweg, Annette Soete. Verlag Schnell & Steiner, Regensburg, 2001. Fritz Baumgartner. Souvenir de la Valle dAoste, Angelo Mistrangelo. Priuli & Verlucca, editori, Scarmagno, 2002. Fritz Baumgartner. Die Evangelistenfenster in der Salvatorkirche Berlin-Schmargendorf, Anton F. Brner. Verlag Schnell & Steiner, Regensburg, 2007. Baumgartner 1929-2006. Opere. Catalogo generale, a cura di Max Baumgartner. Priuli & Verlucca, editori, Scarmagno 2010.

Fritz Baumgartner durante la presentazione della monografia 50 anni di pittura e di grafica, Priuli & Verlucca, 1999, al Goethe Institut di Torino.

Fritz Baumgartner nasce nel 1929 a Aurolzmnster in Austria. Dal 1949 al 1956 frequenta lAccademia delle Arti Figurative di Monaco, seguendo i corsi di Hermann Kasper. Nel 1955 allAccademia Internazionale Estiva a Salisburgo da oskar Kokoschka. Dal 1953 espone principalmente nelle gallerie tedesche ma anche in altri paesi europei e in Italia, dove ha un particolare legame con Torino e il Piemonte. Si aggiudica vari premi tra cui nel 1959 il Premio artistico del convegno degli Evangelici tedeschi, nel 1970 il Premio artistico della Provincia di Torino, nel 1972 la Medaglia doro al merito dello Stato Italiano e la medaglia onoraria della citt di Torino, nel 1999 la medaglia onoraria della Regione Piemonte. Prosegue la sua attivit a Monaco. Il suo percorso artistico inizia negli anni Cinquanta-Sessanta con opere che si collocano nella corrente espressionistica sino a giungere, attraverso continue ricerche e sperimentazioni, allattuale simbolismo contraddistinto da una netta e incisiva grafia sostenuta da intensi cromatismi. La sua arte esprime la poesia (suo primo amore) e la gioia di vivere che in lui, ma sa essere anche profonda, drammatica e talvolta inquietante quando passa alle linee decise e avvolgenti dei suoi disegni in bianco e nero. Questa sua tecnica originale riesce a dare maggior impatto alle emozioni che scaturiscono osservando le sue opere di carattere sociale e religioso. Notevole interesse artistico rivestono anche le sue grandi vetrate a soggetto religioso. Fritz Baumgartner muore l8 ottobre 2006 a Monaco di Baviera. Hanno scritto di lui molti critici darte, tra cui Luigi Carluccio, Angelo Mistrangelo, Marco Rosci, Arturo Bottello, Lorenzo Mondo, Angelo Dragone e Marisa Vescovo.

Opere espOsteDipinti 1. * Crocifissione, 1954, olio su tela, cm 143x124. 2. Mtro, 1957, olio su tela, cm 131x100. 3. * Multitudine, 1959, olio su tela, cm 97x130. 4. Sciatori, 1959, olio su tela, cm 50x70. 5. * Natura morta, 1959, olio su tela, cm 92x60 6. * Regina, 1959, olio su tela, cm 80x100. 7. * Mistero, 1960, olio su tela, cm 97,5x130. 8. * Sotto le croci, 1960, olio su tela, cm 97x130. 9. Incontro, 1961, olio su tela, cm 100x130. 10. Fregio di figure, 1963, olio su tela, cm 130x175. 11. * Liz, 1964, olio su tela, cm 130x100. 12. Titolo sconosciuto, 1967, tecnica fil-coll, cm 85x60. 13. * Il profeta verde, 1968, olio su tela, cm 130x130. 14. Un Buddha, 1969, acrilico su tela, cm 100x73. 15. * Luomo bianco, 1970, tecnica fil-coll, cm 70x58. 16. * Figura II, 1970, tecnica fil-coll, cm 50x40. 17. Libussa, 1974, acrilico su cartone, cm 35x25. 18. * Estate mamma danzante, 1974, acrilico su tela, cm 130x100. 19. * Montanara, 1975, acrilico su tela, cm 100x70. 20. La morte di orfeo, 1976, acrilico su tela, cm 100x130. 21. * Danae, 1978, acrilico su tela, cm 100x100. 22. * Edipo re, 1980, acrilico su tela, cm 100x150. 23. Danae, 1983, acrilico su tela, cm 70x100. 24. * Il giudizio di Paride, 1983, acrilico su tela, cm 150x100. 25. * Crocefissione, 1987, acrilico su cartone, cm 40x30. 26. ostara, 1989, acrilico su tela, cm 100x130. 27. * Fortuna, 1990, acrilico tu tela, cm 80x60. 28. * Uomo e donna, 1992, acrilico su tela, cm 100x130. 29. Donne sacre santa Maddalena, 1993, acrilico su tela, cm 100x70. 30. Donne sacre santa Veronica, 1993, acrilico su tela, cm 100x70. 31. * Les amants Daphnis e Nais, 1994, acrilico su tela, cm 100x70. 32. * Il crocifisso (liberazione), 1995, acrilico su tela, cm 130x130. 33. * Adamo ed Eva (creazione), 1995, acrilico su tela, cm 130x100. 34. Gerusalemme paradisiaca (perfezione), 1995, acrilico su tela, 130x100. 35. * Amazzone, 1996, acrilico su tela, cm 100x80. 36. * Eva, 1997, acrilico su tela, cm 100x80. 37. * Antigona e Ismena (le sorelle), 1998, acrilico su tela, cm 100x130. 38. Corpus Christi, 1999, acrilico su compensato, cm 30x40. 39. * Giaele e Sisara, 2000, acrilico su tela, cm 100x80. 40. Autoritratto semi-profilo, 2000, acrilico su compensato, cm 40x30. 41. Autoritratto, en face, 2000, acrilico su compensato, cm 30x40. 42. * Autoritratto semi-profilo, 2000, acrilico su compensato, cm 40x30. 43. * Autoritratto profilo di destra, 2000, acrilico su compensato, cm 40x30. 44. * Autoritratto profilo di sinistra, 2000, acrilico su compensato, cm 40x30. 45. Autoritratto, appoggiato con la schiena, 2000, acrilico su compensato, cm 30x40. 46. Autoritratto il capo abbassato, 2000, acrilico su compensato, cm 30x40. 47. * Sette donne, 2001, acrilico su tela, cm 150x200. 48. Il feretro di Regina, 2002, acrilico su compensato, cm 30x40. 49. Autoritratto il pittore, 2003, acrilico su compensato, cm 30x40. 50. Uomo, 2004, olio su tela, cm 100x80. 51. * Le Grazie, 2004, acrilico su tela, cm 130x100. 52. * Coppia, 2005, acrilico su compensato, cm 40x30. 53. * Piet, 2006, acrilico su compensato, cm 40x30. 54. Bacco e Baccante, 2006, acrilico su tela, cm 130x100.

Disegni 55. Appoggiato, 1951, disegno a carboncino, cm 60x55. 56. Prometeo laquila, 1953, disegno a carboncino, cm 79x59. 57. Pattinatori, 1954, disegno a carboncino, cm 90x59. 58. Ritmo, 1968, disegno a matita, cm 61x86. 59. Monacense II, 1975, disegno a matita, cm 86x61. 60. * Firenze monumento equestre, 1979, disegno a matita, cm 70x50. 61. * Il risveglio Max, 1980, disegno a matita, cm 21x30. 62. * Autoritratto in ambiente sacro, 1985, disegno a matita, cm 40x30. 63. * Leoni, 1990, disegno a matita, cm 30x40. 64. Donna con libro, 1995, disegno a matita, cm 40x30. 65. * Valle dAosta il grande pastore walser, 2000, disegno a matita, cm 80x60. 66. * Donne, 2005, disegno a matita, cm 40x30. 67. * Autoritratto Capodanno, 2005, disegno a matita, cm 40x30. 68. Madre, morte e bambino, 2006, disegno a matita, cm 40x30.

Le opere precedute da asterisco sono pubblicate in catalogo.