Iama – Sna:”L’evoluzione delle agenzie di assicurazione” – Dossier 2011 - 1 Dossier 2011/12 L’evoluzione delle agenzie di assicurazione Risultati della ricerca SNA – IAMA Consulting Contenuto 1. Il programma di ricerca “L’evoluzione delle agenzie di assicurazione” 2. Lo scenario del mercato assicurativo 3. Il cambiamento della distribuzione agenziale 4. Lo sviluppo del plurimandato 5. Le compagnie viste dagli intermediari: fattori di scelta di un mandato e agent satisfaction 6. Quale futuro per il canale agenziale?
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Dossier 2011/12 L’evoluzione delle agenzie di assicurazione · Anche nell’edizione 2011 1,423 agenzie, pari al 9.7% delle realtà italiane, hanno partecipato all’indagine. ...
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Iama – Sna:”L’evoluzione delle agenzie di assicurazione” – Dossier 2011 -
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Dossier 2011/12
L’evoluzione delle agenzie di assicurazione Risultati della ricerca SNA – IAMA Consulting
Contenuto
1. Il programma di ricerca “L’evoluzione delle agenzie di assicurazione”
2. Lo scenario del mercato assicurativo
3. Il cambiamento della distribuzione agenziale
4. Lo sviluppo del plurimandato
5. Le compagnie viste dagli intermediari: fattori di scelta di un mandato e agent satisfaction
6. Quale futuro per il canale agenziale?
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1. Il programma di ricerca “L’evoluzione delle agenzie di assicurazione”
Dal 2005 Iama Consulting - società di consulenza specializzata nei servizi assicurativi e finanziari - e lo SNA - Sindacato Nazionale degli Agenti di
Assicurazione - hanno intrapreso un’attività di studio del mercato assicurativo al fine di monitorare l’evoluzione di un settore che negli ultimi anni è
stato oggetto di significativi mutamenti dovuti ai cambiamenti normativi ed ai comportamenti di imprese, intermediari e clienti.
Le attività di SNA e Iama hanno avuto un notevole successo grazie alla sempre preziosa collaborazione degli agenti di assicurazione che hanno
costantemente partecipato alle attività, dedicando parte del proprio tempo alla compilazione dei questionari. Anche nell’edizione 2011 1,423 agenzie,
pari al 9.7% delle realtà italiane, hanno partecipato all’indagine. Il dossier 2011 non può quindi che aprirsi ringraziando tutti gli agenti che anche
quest’anno hanno contribuito alla riuscita del programma di studio del mercato assicurativo.
Le attività 2011 si sono soffermate su più aree di analisi:
o Lo scenario del mercato assicurativo e il cambiamento della distribuzione agenziale – Le tendenze evolutive dei mercati auto, danni non
auto e vita; i cambiamenti recenti nella distribuzione agenziale: trend di agenti ed agenzie, chiusure ed aperture, acquisizione di nuovi mandati,
caratteristiche strutturali delle agenzie.
o Sviluppo del plurimandato – Modelli di intermediazione, fattori di scelta di un mandato, caratteristiche strutturali ed organizzative delle realtà
plurimandatarie, utilizzo dei mandati e sviluppo della specializzazione.
o Fattori di scelta di un mandato e agent satisfaction - Valutazione analitica dei fattori competitivi delle singole compagnie: sistemi
La attività sullo sviluppo del plurimandato e la agent satisfaction sono state svolte - diversamente dagli anni scorsi - attraverso un’indagine unica che
prevedeva una parte del questionario dedicata esclusivamente agli agenti plurimandatari.
Intenzione di Iama e SNA è di proseguire nei prossimi anni l’attività di monitoraggio del mercato e dell’evoluzione delle agenzie di assicurazione per
porre l’attenzione delle autorità, delle imprese e dell’opinione pubblica sul ruolo insostituibile degli agenti e sui problemi reali dell’intermediazione
assicurativa.
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2. Lo scenario del mercato assicurativo
Il mercato assicurativo italiano vive un lungo periodo di stagnazione in tutti i suoi business: il 2011 è destinato a chiudersi con una contrazione reale
del 15% della raccolta complessiva (al netto dell’inflazione) , determinata soprattutto dalla frenata del vita (- 20,0%) ma anche dal calo dei danni non
auto (- 1,5%) che non compensa il leggero sviluppo dell’auto (+ 0,6%).
Variazione reale della raccolta 1999-2011
La visione di lungo periodo dei trend reali della raccolta tratteggia un mercato che già prima della grande crisi economica e finanziaria degli ultimi anni
ha vissuto momenti difficili:
o l’auto è tornata a crescere grazie agli incrementi tariffari degli ultimi due anni dopo cinque anni di contrazione della raccolta in termini reali e di
peggioramento degli andamenti tecnici;
o i danni non auto si confermano un business che, nonostante le ampie potenzialità, ha problemi cronici di sviluppo ed è giunto al quarto anno
consecutivo di riduzione;
o il vita si caratterizza per un andamento schizofrenico che ha visto susseguirsi negli ultimi anni forti espansione e brusche frenate della raccolta.
Auto
0,6
2,1
-3,9
-6,5
-2,3
-0,8
-1,4
0,3
2,9
5,5
4,6
4,0
9,2
Danni
NA
-1,5
-1,5
-1,1
-0,4
1,9
2,0
3,5
2,8
2,8
6,3
4,4
3,2
0,2
Vita
-20,0
9,6
47,9
-14,5
-13,2
-7,7
10,0
2,3
10,8
16,9
13,7
9,3
32,7
2011(s)
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
1999
-25.0
50.0
99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11
Vita
RE
Auto
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Aldilà della congiuntura economica avversa è innegabile che il mercato assicurativo affronti una serie di difficoltà strutturali che ne determinano i
risultati modesti:
o il mercato danni è fortemente dipendente dall’auto, non solo in termini di raccolta (RCA e CVT rappresentano più del 56% della raccolta
complessiva danni) ma anche di risultati tecnici (mediamente l’80% del risultato tecnico del mercato negli ultimi sei anni è stato determinato
dall’auto);
o la mancanza di innovazione e di focalizzazione sui danni non auto impedisce di svilupparsi in aree a forte potenziale, ad esempio salute,
assicurazioni del patrimonio domestico, piccole-medie imprese e lavoratori autonomi;
o l’offerta vita è configurata quasi esclusivamente in ottica finanziaria e - diversamente dagli altri mercati europei - non sono sviluppate aree ad
alto valore come la previdenza complementare e la protezione del tenore di vita delle famiglie ;
o la distribuzione mostra notevoli inefficienze, in primo luogo determinate dalla presenza di un canale “generalista” come quello agenziale che
detiene una quota di mercato superiore all’80% nei danni e al 90% dell’auto. A differenza degli altri mercati europei c’è poco spazio per
l’intermediazione indipendente (gli agenti plurimandatari rappresentano il 20% della rete agenziale e la quota di mercato dei broker, pur in
crescita, è modesta) e sono poco sviluppati canali alternativi come internet (compagnie dirette e aggregators), banche e grande distribuzione.
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3. Il cambiamento della distribuzione agenziale
Attualmente l’intermediazione assicurativa coinvolge ben 221,569 persone fisiche e 24,712 società. A poco più di tre anni dall’entrata in vigore del
Registro Unico degli Intermediari il numero di soggetti è cresciuto del 4.20% e quello delle società del 16.58%, ma rispetto a dicembre di un anno fa il
trend si è invertito: le persone fisiche iscritte sono più o meno stabili (- 0.06%) mentre le società sono calate del 3.31%.
I trend sono molto diversi da una sezione all’altra. Balza subito all’occhio la significativa riduzione degli agenti, che dal 2008 sono diminuiti del 7.3%
e del 2.3% nell’ultimo anno: in tre anni il saldo degli agenti iscritti è negativo per oltre 2,000 unità.
Rispetto a dicembre 2010 è leggermente calato anche il numero delle società agenziali (- 1.7%), anche se il trend complessivo nel triennio è
Totale iscritti 21,197 24,343 14.84% 25,559 5.00% 24,712 -3.31% 16.58%
Società
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Diversamente dagli agenti, si è incrementata la presenza dei broker: le persone fisiche sono cresciute in 3 anni del 17.84% e le società addirittura del
23.74%, con una crescita anche nell’ultimo anno (rispettivamente + 4.73% e + 5.30%).
Uno dei fenomeni più interessanti del triennio è il rilevante aumento dei soggetti iscritti in sezione E - i collaboratori commerciali che svolgono attività
al di fuori d’agenzia (o della società di brokeraggio) - e soprattutto delle società di collaboratori commerciali: la crescita in questi anni è stata
rispettivamente del 6.38% e del 33.78%, ma bisogna fare attenzione al fatto che nel 2011 il numero di persone fisiche è rimasto stabile mentre è calato
(- 5.43%) quello delle società.
Certamente lo sviluppo di un numero ampio di società costituisce un aspetto da monitorare, proprio perché portatore di nuove modalità di
intermediazione più o meno legate alle realtà agenziali. Queste società sono strutturate, spesso hanno più sedi dislocate sul territorio (il 22.5% ha più di
una sede e il 10.7% ha sedi province differenti) e collaborano non solo con una o più agenzie di assicurazione (62% dei casi) ma spesso (55% dei casi)
anche con società iscritte alla sezione D (banche e altri intermediari finanziari).
È innegabile che anche l’intermediazione assicurativa e soprattutto il canale agenziale stiano vivendo un momento molto difficile determinato dalle
deficienze del mercato ma anche dal negativo contesto macro-economico.
A fine 2010 risultavano operative 14,664 agenzie e 20,790 agenti. In entrambi i casi il trend rispetto all’anno precedente è negativo: - 2.85% per le
agenzie e – 2.57% per gli agenti.
Si è quindi accentuato il fenomeno di riduzione numerica del canale agenziale, che prosegue, pur con ritmi differenti, dalla fine degli anni Novanta.
È soprattutto interessante notare che si tratta, più che di una semplice razionalizzazione della presenza sul territorio, di un processo di selezione e
riorganizzazione delle reti. Infatti la riduzione delle agenzie non è costante ma si accentua:
o al Sud, dove le agenzie sono diminuite del 6.6% nell’ultimo anno e del 13.1% dal 2007 (rispetto al – 6.4% complessivo)
o fra le agenzie di piccole dimensioni (fino a 2 mln€ di incassi complessivi), che dal 2007 si sono ridotte dell’8.5%
o nei territori con un limitato potenziale di sviluppo (reddito pro-capite inferiore alla media italiana) dove il trend di riduzione nell’ultimo anno è
stato del 9.4%
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o nei territori con elevata rischiosità (province con rapporto Sinistri/Premi più alto della media italiana) dove la contrazione è stata del 6.0%
Nonostante il trend di riduzione numerica gli agenti rimangono il canale dominante nei mercati danni e nell’auto, con una quota di mercato
rispettivamente superiore all’83% e al 90% (fonte Iama Monitor).
19,321
18,07017,300
16,145 16,073 15,673 15,474 15,09414,664
23,572
23,00922,704
22,32721,992
20,790
21,339
22,25922,407
1997 1999 2001 2003 2005 2007 2008 2009 2010
N° agenzie N° agentiTrend n° agenzie e agenti 1997-2010
DANNI MOTOR
Agenti
83.4%
Broker
8.4%Diretto
3.4%
Banche e PF
4.8%
Agenti
90.1%
Broker
2.5% Diretto
5.9%
Banche e PF
1.5%
Canale
Agenti
Broker
Diretto
Banche e promotori
2009
84.3
8.3
3.1
4.3
2008
85.0
8.1
3.0
3.9
Canale
Agenti
Broker
Diretto
Banche e promotori
2009
90.6
2.5
5.4
1.5
2008
91.0
2.4
5.2
1.4
Quota di mercato per canale
2010
83.4
8.4
3.4
4.8
2010
90.1
2.5
5.9
1.5
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La temuta contrazione della quota di mercato degli agenti prosegue quindi lentamente: in 3 anni è calata di poco più di 1.5 punti nei danni, a causa
soprattutto del leggero sviluppo delle banche, e di meno di un punto nell’auto, quasi esclusivamente a vantaggio delle compagnie dirette.
Ad oggi l’agenzia italiana media incassa poco più di 2,6 milioni di euro, con un mix di portafoglio sbilanciato sull’auto (53.6%); i danni non auto e il
vita, rispettivamente con il 25.5% e il 20.9% , hanno una quota ancora residuale.
Il leggero trend di crescita degli incassi nel 2010 rispetto all’anno precedente che si può apprezzare dal grafico è stato determinato soprattutto dal lieve
incremento della raccolta auto e dall’interessante sviluppo del vita, mentre è proseguito il calo della raccolta nei danni non auto. Anche nel 2011 l’auto
sta proseguendo nel trend di crescita, mentre la forte contrazione del mercato vita è leggermente meno grave fra le reti agenziali.
Più interessante della dimensione media è sicuramente la distribuzione delle agenzie per fascia dimensionale, che evidenzia come ancora oggi oltre la
metà delle realtà abbia incassi inferiori ai 2 milioni di euro. Proprio le agenzie più piccole sono quelle con un trend di riduzione più forte negli ultimi
2,6542,595 2,620
2008 2009 2010
Trend 2008-2010 Incassi complessivi (‘000)
+ 0.96%
- 2.23%
Incassi totali
Auto
Danni non auto
Vita
2008
2,653
1,442
676
535
2009
2,594
1,396
676
522
Var. % 2009-10
+ 0.96%
+ 0.65%
- 1.33%
+ 4.98%
2010
2,620
1,405
667
548
Mix di portafoglio2009 2010
Auto
53.8%
Dani non auto
26.1%
Vita
20.1%
Auto
53.6%
Dani non auto
25.5%
Vita
20.9%
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anni, chiaro segnale delle difficoltà di sopravvivenza in un mercato sempre più complesso e delle politiche delle compagnie tese ad aggregare le realtà
più piccole per creare agenzie con una dimensione adeguata al contesto di mercato.
L’agenzia italiana media ha una struttura di 8.33 persone:
o 1.51 agenti
o 2.07 addetti amministrativi
o 4.75 collaboratori commerciali (subagenti con e senza sede, produttori)
Aldilà dei dati medi, il panorama agenziale si caratterizza per una pluralità di modelli molto vasta in termini di dimensione, mix di portafoglio,
struttura, tipologia di clientela organizzazione interna e commerciale. Tuttavia con l’eccezione di poche realtà di eccellenza gran parte delle agenzie
italiane si caratterizzano per alcuni fattori di debolezza strutturali, fra cui segnaliamo:
o dipendenza dall’auto. L’agenzia media italiana ha un mix di portafoglio prevalentemente incentrato sull’auto, che incide per oltre il 53% della
raccolta complessiva. Le altre aree, danni non auto e vita, sono residuali. Non solo, esistono circa 3,000 agenzie, che Iama definisce “fragili”,
che oltre ad avere dimensioni modeste (meno di 1,5 mln€ di incassi) ha una quota auto mediamente superiore al 70%;
Distribuzione delle agenzie per fascia dimensionale
Fascia dimensionale 2007 % 2010 %
Var. %
2007-2010
Totale agenzie 15,673 100.0% 14,664 100.0% -6.4%
Fino a 2 mln€ 8,106 51.7% 7,417 50.6% -8.5%
Da 2 a 3 mln€ 3,064 19.5% 2,861 19.5% -6.6%
Da 3 a 5 mln€ 2,778 17.7% 2,648 18.1% -4.7%
Oltre 5 mln€ 1,725 11.0% 1,738 11.9% 0.8%
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o business pesante e orientato alla gestione. La dipendenza da un business a forte carattere gestionale come l’auto fa sì che le agenzie italiane si
caratterizzino per una struttura ampia (oltre 8 persone compreso l’agente) dedicata più alla gestione del portafoglio che non allo sviluppo. Una
recente indagine Iama ha mostrato che il 60% delle attività svolte in agenzia da tutto il personale sono a carattere gestionale: incassi, sinistri,
manutenzione polizze, ecc.;
o bassa produttività. Solo il 40% del tempo è mediamente dedicato alla vendita e i risultati in termini di produttività sono piuttosto bassi: se
dividiamo i ricavi complessivi per il numero di risorse l’indice di produttività si ferma a 37,000€, scendendo fino a 24,000€ per le agenzie
fragili (che tuttavia rappresentano il 30% delle realtà agenziali italiane);
o business estensivo. Le realtà agenziali italiane dispongono di un ampio portafoglio clienti (2,700 per agenzia) con un basso livello di
penetrazione in termini sia di premi (il premio medio per cliente è di 950€) che di coperture (1.6 polizze per cliente). È stato stimato da Iama
che il 92% dei clienti d’agenzia spendono meno di 1,000€ l’anno.
Le problematiche strutturali delle agenzie e la difficile situazione di mercato hanno contribuito al crollo di redditività che le agenzie hanno accusato in
questi anni. Se consideriamo il conto economico dell’agenzia media italiana notiamo che dal 2007 al 2010:
o i ricavi complessivi (comprensivi di provvigioni, incentivi e rappel) sono calati del 3.8%, passando da 320,000€ a 308,000€, pur con una
leggera crescita nell’ultimo anno grazie alla ripresa del mercato auto e all’effetto degli accordi integrativi del 2008 relativi alle aliquote
provvigionali nei danni non auto;
o i costi totali, comprensivi di costi fissi e variabili. sono cresciuti del 5.1%, passando da 216,000€ a 227,000€;
o la redditività media prima delle imposte è calata del 22.1%, passando da 104,000€ a 81,000€.
Iama – Sna:”L’evoluzione delle agenzie di assicurazione” – Dossier 2011 -
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Il trend di crisi è proseguito nel 2010, considerando che il 53% degli agenti ha segnalato una riduzione della redditività, dovuta soprattutto
all’incremento dei costi, che ha riguardato il 68.3% delle agenzie. Proprio il controllo dei costi deve essere considerato il fattore principale su cui
concentrare gli sforzi di imprese e agenzie nell’ottica di un recupero di efficienza.
2007 2008
320313
2007 2008
216221
2007 2008
10493
- 3.8% + 5.1% - 22.1%
Ricavi stabili o in
diminuzione
Aumento continuo
dei costi
La redditività
rimane in calo
306 308
2009 2010
222227
84 812009 20092010 2010
2.8
23.0
29.1
28.6
16.5
14.0
54.3
27.1
3.6
1.0
1.7
16.5
28.4
34.5
19.0
Andamento economico 2010 rispetto al 2009
Ricavi Costi
Redditività
Forte aumento
Leggero aumento
Stabili
Riduzione
Forte riduzione
Forte aumento
Leggero aumento
Stabili
Riduzione
Forte riduzione
Forte aumento
Leggero aumento
Stabili
Riduzione
Forte riduzione
Riduzione
45.1%
Aumento
68.3%
Riduzione
53.5%2010: 56.8%
2010: 62.8%
2010: 56.1%
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4. Lo sviluppo del plurimandato
A fine 2010 le agenzie plurimandatarie1 censite sono 2,914 e rappresentano il 20% del canale agenziale, con un’ulteriore crescita rispetto all’anno
precedente del 9.6%.
Come mostra il grafico, dall’introduzione del Decreto Bersani – bis, che ha abolito l’esclusiva nei mandati fra compagnie e agenti di assicurazione nei
rami danni, il numero di agenzie plurimandatarie è cresciuto di oltre 1,700 unità, passando dalle 1,221 di fine 2007 alle 2,914 del 2010 (+138.7%).
Il trend di crescita non è stato costante: dopo il +70% del primo anno, nei due anni successivi l’incremento ha rallentato (+28.0% nel 2009 e +9.6% nel
2010).
1 Sono considerate plurimandatarie le agenzie con almeno due mandati di compagnie generaliste non appartenenti allo stesso gruppo o con un mandato di compagnia generalista e
almeno due mandati di compagnie specializzate, comunque non appartenenti allo stesso gruppo
977 1,165 1,221
2,076
2,6582,914
1,5911,897
3,123
4,163
1,988
3,833
2003 2006 2007 2008 2009 2010
N° agenzie
plurimandatarie
N° agenti
plurimandatari
Quota su totale agenzie
Quota su totale agenti
6.1%
7.1%
7.2%
8.4%
7.8%
8.9%
13.4%
14.2%
17.6%
17.9%
19.9%
20.0%
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Lo sviluppo del plurimandato non è omogeneo su tutto il territorio. La quota di agenzie plurimandatarie rispetto al totale supera il 20% nel Nord – Est e
nel Nord – Ovest (rispettivamente 29.2% e 21.7%), scende al 18.9% al Centro e addirittura al 10.1% al Sud e nelle Isole.
Se guardiamo il trend nell’ultimo anno, a fronte di un +9.6% complessivo le realtà plurimandatarie sono cresciute in tutta Italia (+15.8% al Centro,
+13.1% al Nord – Est e +10.0% al Nord –Ovest) tranne che al Sud, dove c’è stata addirittura una contrazione (- 7.2%).
Allargando l’analisi alle caratteristiche dei territori in cui il plurimandato è diffuso osserviamo che il 51.4% delle agenzie plurimandatarie si trova in
comuni con un livello di ricchezza medio - alta (rispetto al 44.5% del totale delle agenzie) e il 33.3% in province con un livello di rischiosità basso
(rispetto al 27.7% del totale delle agenzie).
Dopo l’esplosione dei primi anni successivi all’entrata in vigore dei Decreti Bersani il plurimandato si sta quindi riposizionando nei territori a più alta
competitività e con maggior potenziale, abbandonando le aree più a rischio. Basta notare che rispetto al 2009 a fine 2010 le agenzie plurimandatarie
sono diminuite del 19.4% nei comuni con reddito pro-capite basso, dell’8.2% nei comuni con livelli medi di penetrazione assicurativa modesti e del
6.4% nelle province con alti livelli di rischiosità.
D’altronde lo sviluppo del plurimandato è influenzato dalle politiche delle compagnie che, dopo il peggioramento degli andamenti tecnici degli anni
2008, 2009 e 2010 connesso anche con il notevole sviluppo della loro presenza sul territorio hanno frenato bruscamente e in alcuni casi sono uscite dal
mercato. Attualmente la gran parte delle compagnie “plurimandatarie” persegue politiche di crescita controllata, concedendo nuovi mandati solo in
presenza di piani di sviluppo consistenti ed esclusivamente in alcune zone d’Italia, evitando di ampliare la propria presenza al Sud.
Totale agenzie
Agenzie
plurimandatarie
Agenzie
plurimandatarie
N° Agenzie 14,664 2,914 19.9%
Nord - Ovest 4,609 998 21.7% ▀
Nord - Est 3,220 940 29.2% ▀▀▀▀▀▀▀▀▀
Centro 3,266 616 18.9% ▀
Sud - Isole 3,569 360 10.1% ▀▀▀▀▀▀▀▀▀
Distanza rispetto al totale Italia
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A fine 2010 l’agenzia plurimandataria media disponeva di 3.70 mandati, 2.45 di compagnie generaliste e 1.25 di compagnie specializzate. Il 74.7%
delle realtà dispone di almeno tre mandati e il 13.0% delle agenzie dispone di più di cinque mandati.
Anche in termini di mandati a disposizione le differenze territoriali sono notevoli: il 45.7% delle agenzie plurimandatarie del Sud dispone di due soli
mandati contro il 15.3% delle agenzie del Nord – Est, il 24.3% delle agenzie del Nord – Ovest e il 28.1% delle agenzie del Centro.
Ma quali sono le caratteristiche strutturali e dimensionali delle agenzie plurimandatarie?
L’indagine IAMA-SNA 2011 mostra che le agenzie plurimandatarie sono mediamente più grandi rispetto alla media di mercato (il portafoglio medio è
di 3,320 mln€ rispetto ai 2,620 mln€ dell’agenzia media italiana) e con un mix di portafoglio più equilibrato, in cui l’auto rappresenta il 46.3% (vs
53.6%) e i danni non auto il 32.5% (vs 25.5%).
Ancor più interessante è la differenza fra le agenzie plurimandatarie “tradizionali” (quelle che lavoravano con più compagnie già prima del Decreto
Bersani – bis) e le nuove agenzie plurimandatarie: queste ultime incassano mediamente 3,655 mln€ rispetto ai 2,868 mln€ dei plurimandatari storici
25.3
33.1
28.7
10.8
2.2
0.0 10.0 20.0 30.0 40.0
Due
Tre
Quattro-cinque
Sei-otto
Oltre otto
Agenzie plurimandatarie per numero complessivo di mandati
Nord - Ovest Nord - Est Centro Sud - Isole
2.9 2.4 1.5 0.4
30.6 31.5 27.1 19.8
9.9 16.8 9.5 2.5
32.4 34.1 33.8 31.7
24.3 15.3 28.1 45.7
74.7%
Agenzie con almeno tre mandati
Iama – Sna:”L’evoluzione delle agenzie di assicurazione” – Dossier 2011 -
15
(+27.4%). Un quarto delle nuove realtà plurimandatarie ha un portafoglio superiore ai 5 milioni di euro, una quota più che doppia rispetto alla
distribuzione di mercato (11.9%).
A dimensioni maggiori corrisponde una struttura più ampia: l’agenzia plurimandataria media impiega 9.72 persone (1.70 agenti, 2.61 addetti
amministrativi e 5.41 collaboratori commerciali) rispetto alle 8.34 persone dell’agenzia media (1.51 agenti, 2.07 amministrativi e 5.41 commerciali). Si
conferma la notevole differenza fra plurimandatari “storici” e plurimandatari successivi al Decreto Bersani – bis: 6.43 persone vs 9.21.
Indipendentemente dall’anno di acquisizione dei mandati successivi al primo e delle caratteristiche dimensionali, le grandi differenze fra le realtà
plurimandatarie sono legate al modello di business.
Dall’indagine sono emersi tre diversi modelli:
o Plurimandato forte (67.4% delle agenzie). Il portafoglio viene gestito selezionando a priori la compagnia più adatta per ciascuna area di
business e offrendo generalmente questa soluzione al cliente. Queste realtà si caratterizzano per un utilizzo diffuso della pluralità dei
mandati a disposizione non solo nell’auto ma anche in altre aree come abitazione, rischi professionali, aziende e segnalano un notevole
1,3371,686
1,0301,114
500
856
Prima del 2008 Dal 2008
2,868
3,655+ 27.4%
46.6% 46.1%
35.9% 30.5%
17.4% 23.4%
Prima del 2008 Dal 2008
Incassi complessivi (‘000) Mix di portafoglio
Iama – Sna:”L’evoluzione delle agenzie di assicurazione” – Dossier 2011 -
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impatto del plurimandato sull’organizzazione dell’agenzia soprattutto in termini di gestione amministrativa dei mandati, aggiornamento
e formazione.
o Plurimandato specialistico (21.5%). La scelta del plurimandato è stata fatta con l’intento di svilupparsi attraverso compagnie
specializzate su nicchie di mercato attualmente poco presidiate dalla compagnia principale. La tutela legale è l’area principale, ma
spesso sono acquisiti mandati di realtà focalizzate sui rischi professionali o l’auto (compagnie dirette). L’impatto del plurimandato
sull’organizzazione agenziale è modesto.
o Plurimandato tattico (11.1%). Il plurimandato è utilizzato quasi esclusivamente per non perdere i clienti auto. I mandati acquisiti sono
poco utilizzati se non nelle situazioni a rischio e l’impatto sull’organizzazione d’agenzia è minimo
Indipendentemente dalla modalità di gestione del plurimandato, il 74.1% dei plurimandatari ha una gestione del portafoglio auto all’insegna della
stabilità: infatti il 47.1% dichiara di proporre il rinnovo con lo stesso marchio, mentre il 27.0% ha un portafoglio concentrato su un unico marchio. Solo
il restante 25.9% dichiara di offrire la polizza più conveniente indipendentemente dal marchio. Le differenze fra plurimandatari precedenti e successivi
Generalmente come gestisce i mandati a disposizione?
FORTE – Selezione a priori della compagnia
più adatta per ogni area di business
67.4%
TATTICO – Un marchio principale, gli altri
solo in caso di rischio di perdita del cliente
11.1%
SPECIALISTICO – Un
marchio generalista e
marchi specializzati su
alcune aree di rischio
21.5%
Iama – Sna:”L’evoluzione delle agenzie di assicurazione” – Dossier 2011 -
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ai Decreti Bersani sono limitate: i costi della gestione dell’auto e il rischio di un’ulteriore contrazione dei ricavi rendono probabilmente troppo oneroso
ricorrere alla comparazione di prezzi e prodotti.
Rispetto ad un anno fa è cresciuto l’utilizzo dei nuovi mandati in portafoglio: il 54.1% dei plurimandatari post Decreto Bersani-bis dichiara di
utilizzare molto o moltissimo i nuovi mandati, una quota in leggera crescita rispetto al 50.1% di un anno fa e al 50.2% del 2008. La percentuale cresce
al 66.1% fra le agenzie con oltre 4 milioni di portafoglio: sono le realtà più grandi e strutturate ad avere i mezzi per gestire in maniera ottimale la
pluralità di marchi.
L’auto si conferma l’area di business in cui i nuovi plurimandatari utilizzano maggiormente i mandati acquisiti recentemente, ma la sua centralità cala
rispetto al passato: il 63.1% dei plurimandatari post Decreto Bersani dichiara di utilizzarla ampiamente (rispetto al 78.0% di un anno fa), seguita a
debita distanza da infortuni, tutela legale, abitazione e aziende. Le differenze sono tuttavia molto rilevanti in funzione del modello di agenzia.
(Plurimandatari dopo il decreto Bersani) In quali aree utilizza i mandati a disposizione?
76.2
35.4
25.7
16.0
14.9
13.5
12.2
10.8
3.9
2.8
2.20 10 20 30 40 50 60 70 80 90
Tutela legale
Auto
Aziende
Abitazione
Cauzioni
Rischi professionali
Infortuni
Assistenza
Malattia
Vita
Trasporti
63.7
26.9
19.9
17.4
13.4
11.9
4.5
2.5
2.5
0.0
0.00 90
Auto
Tutela legale
Abitazione
Infortuni
Rischi professionali
Aziende
Malattia
Cauzioni
Vita
Trasporti
Assistenza
78.7
59.2
55.4
41.7
31.0
29.9
12.5
12.1
11.3
7.9
2.50 90
Auto
Infortuni
Abitazione
Aziende
Tutela legale
Rischi professionali
Malattia
Cauzioni
Assistenza
Trasporti
Vita
Specialistico (23.1%)
Tattico (12.8%)
Forte (64.1%)
1.63 3.422.14N° medio aree di
business utilizzate
Iama – Sna:”L’evoluzione delle agenzie di assicurazione” – Dossier 2011 -
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Come si nota dal grafico, il numero medio di aree di business utilizzate è 3.42 fra i plurimandatari “forti”, comprendendo oltre all’auto anche infortuni,
abitazione e aziende, mentre scende a 1.63 fra i plurimandatari “tattici” che utilizzano i marchi acquisiti quasi esclusivamente nell’auto. Diverso il caso
dei plurimandatari “specialistici”, che dispongono in gran parte di un mandato di una compagnia specializzata nella tutela legale.
Indipendentemente dalla storia di plurimandatario e dal modello di gestione della pluralità di offerte è consuetudine degli agenti plurimandatari
lavorare prevalentemente con un marchio principale. Infatti secondo le dichiarazioni degli agenti:
o il 76.8% del portafoglio auto medio è appannaggio di un marchio principale, il 21.4% è distribuito fra gli altri marchi;
o il 76.5% del portafoglio danni non auto medio è appannaggio di un marchio principale, il 23.5% è distribuito fra gli altri marchi.
La distribuzione del portafoglio fra i diversi marchi è differenziata in funzione dell’esperienza di plurimandatario: anche i plurimandatari storici
utilizzano una compagnia principale, ma la quota sul portafoglio scende al 73.0% nell’auto e addirittura al 67.6% nei danni non auto. Sorprende che gli
agenti che hanno compiuto la scelta del plurimandato subito dopo i Decreti Bersani hanno ormai un mix di portafoglio fra i marchi molto simile a
quello dei plurimandatari storici, soprattutto nell’auto.
Quota di portafoglio del marchio principale
78.7%
85.2%89.0%
73.0%
Prima del 2008 Nel 2008 Nel 2009 Nel 2010/2011
Auto Danni non auto
79.0%84.0%
89.4%
67.6%
Prima del 2008 Nel 2008 Nel 2009 Nel 2010/2011
Iama – Sna:”L’evoluzione delle agenzie di assicurazione” – Dossier 2011 -
19
L’altra notevole differenza nella distribuzione del portafoglio fra i marchi riguarda i modelli di gestione del plurimandato:
o la quota del marchio principale sul portafoglio auto cresce dal 72% dei plurimandatari “forti” al 93.4% dei plurimandatari
specialistici
o la quota del marchio principale sul portafoglio danni non auto passa dal 70.7% dei plurimandatari “forti” all’89.3% dei
plurimandatari “tattici”
Come si evince da questi dati, nel corso degli anni gli agenti che hanno fatto la scelta del plurimandato hanno acquisito dimestichezza con la gestione
della pluralità di marchi a disposizione iniziando a sfruttare adeguatamente le possibilità concesse dalla vastità dell’offerta. Ma quali sono stati gli
effetti sull’attività dell’agenzia?
Quattro anni fa, in occasione della prima edizione dell’indagine, la gran parte degli agenti considerava il plurimandato come un possibile fattore di
incremento dei costi d’agenzia, dando grande peso agli oneri necessari per acquisire un sistema informatico in grado di rendere possibile la gestione
contemporanea di più marchi. L’altro grande timore era legato al peggioramento delle relazioni con la ex compagnia con cui vi era un rapporto in
esclusiva.
Oggi si può dire che l’incremento dei costi vi è stato, anche se non riguarda solo le agenzie plurimandatarie ma la gran parte dello scenario agenziale,
mentre l’impatto più forte del plurimandato ha riguardato sì la gestione amministrativa di più mandati ma anche la necessità di conoscere l’offerta di
tutte le mandanti: aggiornamento professionale, formazione al personale d’agenzia, formazione dell’agente e formazione dei collaboratori commerciali
sono infatti aspetti considerati fondamentali per svolgere bene il “mestiere” di plurimandatario, con un impatto più significativo rispetto alla
molteplicità di relazione con le mandanti, alla gestione sinistri con più compagnie e alle tanto temute modifiche ai supporti informatici. Quest’ultimo
problema è stato reso meno oneroso anche dall’ampio sviluppo di soluzioni gestionali offerte agli agenti e dal supporto che alcune società di servizi,
spesso diretta emanazione dei Gruppi Agenti, hanno fornito ai nuovi plurimandatari.
Iama – Sna:”L’evoluzione delle agenzie di assicurazione” – Dossier 2011 -
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Quanto all’altro timore, il deterioramento delle relazioni con la ex compagnia principale, le opinioni degli agenti sono differenziate.
Prima di tutto bisogna considerare un aspetto: lavorare con più compagnie non implica assolutamente un abbandono della ex compagnia: il 48.2% dei
neo-plurimandatari segnala una crescita della nuova produzione con la ex compagnia monomandante, mentre solo il 20.4% ha avuto un decremento. La
pluralità di marchi a disposizione ha quindi avuto l’effetto di indirizzare gli sforzi produttivi verso le aree di business più competitive dei singoli
marchi, senza per questo tralasciare la vecchia compagnia.
Quanto al rapporto diretto con la ex compagnia monomandante, solo pochi plurimandatari notano un peggioramento in termini di offerta e servizio. Il
37.7% segnala una riduzione della flessibilità tariffaria a disposizione, ma per la gran parte degli agenti non vi sono stati significativi cambiamenti (in
(Plurimandatari dopo il decreto Bersani) Qual è stato l’impatto sull’agenzia dei seguenti fattori?
(scala da 0 a 10) Indagine
2010
6.17
6.63
4.41
6.50
5.81
6.80
6.75
6.38
6.18
6.00
5.55
5.37
5.33
4.96
4.57
4.343.00 8.00
Gestione amm.va più mandati
Aggiornamento professionale
Formazione personale d'agenzia
Formazione agente
Formazione collaboratori comm.li
Molteplicità relazioni con mandanti
Gestione sinistri con più compagnie
Modifiche supporti informatici
Modifiche processi di vendita
Revisione piano commerciale
Riorganizzazione della rete
6.18
5.13
5.40
4.34
5.20
5.96
Pluri dal
2008
7.20
6.68
4.40
7.15
5.91
6.35
6.05
6.03
4.61
5.00
5.85
Pluri dal
2009
6.62
6.26
4.50
6.37
5.00
6.10
5.06
6.30
4.73
4.84
4.77
Pluri dal
2010-11
5.96
5.73
3.83
6.35
4.56
5.81
5.04
5.23
4.13
5.13
4.96
Impatto medio del plurimandato 5.61 5.93 5.50 5.165.66
Iama – Sna:”L’evoluzione delle agenzie di assicurazione” – Dossier 2011 -
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negativo o in positivo) in termini di disponibilità del management, autonomia assuntiva, assistenza all’agenzia, supporti formativi o qualità dei
prodotti.
Nonostante l’impatto del plurimandato sull’attività agenziale sia importante e il ritmo di sviluppo sia rallentato, è innegabile che gli agenti che hanno
fatto questa scelta ne sono fortemente entusiasti.
Nell’indagine è stato chiesto ad ogni agente plurimandatario quanto consiglierebbe, in una scala da 0 a 10, il plurimandato a un suo collega. Ebbene, il
62.3% ha espresso un giudizio di 9 o 10, il 23.8% di 7 o 8 e solamente il 13.8% compreso fra 0 e 6. In termini di Net Promoter® Score, l’indicatore di
raccomandabilità ottenuto dalla differenza fra promotori (9-10) e detrattori (0-6) il plurimandato raccoglie un punteggio di + 48.5, di gran lunga
superiore a quello delle compagnie con cui collaborano gli agenti plurimandatari (- 34.7).
(Plurimandatari dopo il decreto Bersani) Come è cambiato il comportamento della compagnia con
cui lavorava in esclusiva dopo la scelta di acquisire un altro mandato?
37.7
22.8
21.4
16.4
15.4
6.1
3.8
1
2
3
4
5
6
7
58.9
75.0
75.3
83.6
81.8
92.6
94.9
1
2
3
4
5
6
7
Peggiorata Stabile Migliorata
Flessibilità tariffaria
Disponibilità management
Competitività tariffaria
Autonomia assuntiva
Formazione
Assistenza all’agenzia
Qualità prodotti
Iama – Sna:”L’evoluzione delle agenzie di assicurazione” – Dossier 2011 -
22
Non solo il plurimandato piace, ma piace di più a chi lo utilizza in modo consapevole: il Net Promoter Score infatti è di 68.0 fra i plurimandatari
“forti”, di 18.0% fra quelli specialistici e di 4.3 fra i plurimandatari “tattici”: indipendentemente dai casi specifici, ci sembra di poter affermare che chi
ha fatto la scelta di lavorare con più marchi e la sta attuando in modo consapevole non ha certo intenzione di tornare indietro.
Se è innegabile che il plurimandato piaccia a chi lo ha scelto, è pur vero che difficilmente nel corso dei prossimi anni si assisterà ad un incremento del
numero delle realtà plurimandatarie simile a quello del passato recente: poco meno del 5% degli attuali monomandatari ha dichiarato l’intenzione di
acquisire nuovi mandati nel corso del 2011, mentre il 47.1% (rispetto al 32% di un anno fa) afferma che sicuramente non acquisirà nuovi mandati.
La mobilità degli intermediari sembra quindi destinata a frenare nel futuro prossimo, come conseguenza di più fattori. Da una parte il prosieguo della
crisi di redditività delle agenzie e le difficoltà di sviluppo accentuate ulteriormente dall’aggravarsi della crisi economica inducono gli agenti ad un
atteggiamento più “conservativo”, dall’altra sono poche le compagnie che perseguono piani di sviluppo consistente della propria presenza sul territorio
In una scala da 0 a 10 quanto consiglierebbe a un suo collega...
Il plurimandatoLa sua compagnia
principale
13.8
23.8
62.3
0 80
Detrattore
(0-6)
Indifferente
(7-8)
Promotore
(9-10)
48.8
37.1
14.1
0 80
Detrattore
(0-6)
Indifferente
(7-8)
Promotore
(9-10)
Net Promoter® Score
(% Promotori - % Detrattori)+ 48.5 - 34.7
Iama – Sna:”L’evoluzione delle agenzie di assicurazione” – Dossier 2011 -
23
attraverso la creazione di una rete plurimandataria. Basti pensare che nel 2011 è cresciuta al 60.2% la quota degli agenti monomandatari che hanno
dichiarato di non aver ricevuto offerte da altre compagnie e solamente il 7.2% ha affermato di aver ricevuto più offerte che in passato.
In conclusione, è realistico affermare che nei prossimi anni difficilmente aumenterà in modo rilevante la quota di agenti plurimandatari rispetto allo
scenario agenziale ma non vi è dubbio che, fra gli attuali plurimandatari, una quota sempre più ampia di agenti stia tendendo verso un’interpretazione
maggiormente consapevole delle potenzialità che offre il plurimandato e tenda verso un modello di business vicino al concetto di intermediazione
indipendente.
Pensa di acquisire nuovi mandati nel corso del 2011?
Mercato - Monomandatari
Sì, già fatto
0.3%
Certamente no
47.1%
Non so, dipende
48.0%
Sì, sicuramente
4.6%
Sì, l’ho già fatto / Lo farò sicuramente
Non so, dipende
Certamente no
2010
7.0%
60.9%
32.0%
2011
4.9%
48.0%
47.1%
Mercato
Iama – Sna:”L’evoluzione delle agenzie di assicurazione” – Dossier 2011 -
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5. Le compagnie viste dagli intermediari: fattori di scelta di un mandato e agent satisfaction
I fattori chiave per la valutazione di un mandato riguardano il servizio verso la rete e i cliente: liquidazione sinistri, efficienza del sistema informatico e
servizi assuntivi.
Sono apparentemente meno importanti il livello provvigionale, la flessibilità tariffaria e il prestigio del marchio. Le differenze fra mono e
plurimandatari sono poco apprezzabili: alcuni fattori di servizio e di offerta sono fondamentali indipendentemente dalla forma di intermediazione.
Se potessero scegliere la compagnia dei sogni, gli agenti vorrebbero una realtà con relazioni personali molto forti e più autonomia commerciale e di
marketing.
Quanto è importante ciascuno dei seguenti fattori nella valutazione di un mandato?
(scala da 0 a 10)
7.177.22
7.537.53
7.867.967.978.04
8.168.18
8.328.358.37
8.608.838.898.92
9.19
7.00 10.00
Offerta di prodotti particolariSupporti di marketing
Esigenza di specializzazionePrestigio del marchio
Supporti commerciali alla reteFlessibilità tariffaria
Regole assuntiveAmpiezza gamma prodotti
FormazioneLivello provvigionale
Disponibilità del managementCompetitività tariffe
Qualità servizi verso l'agenteServizi assuntivi
Qualità gamma prodottiQualità servizi verso il clienteEfficienza sistema informatico
Qualità liquidazione sinistri
Mono Pluri
8.35
6.817.49
7.05
8.07
8.33
7.56
9.17
8.748.808.668.28
8.84
7.637.757.84
7.99
6.74
8.30
7.807.55
7.21
7.91
8.35
7.98
9.20
8.958.848.588.40
8.95
8.368.158.02
8.25
7.40
Iama – Sna:”L’evoluzione delle agenzie di assicurazione” – Dossier 2011 -
25
In termini di offerta le richieste sono di una gamma prodotti ampia e di prodotti auto a forte componente di servizio e con prezzi adeguati. Più
differenziate le opinioni relative ai danni non auto: il 58.8% preferisce prodotti da banco piuttosto che prodotti ricchi a prezzi medio-alti. Sembra
emergere l’esigenza di sviluppare mercati ancora poco presidiati proponendo alla clientela prodotti semplici, standardizzati e soprattutto economici.
Stupisce il fatto che il 70% degli agenti preferirebbe avere un lieve incremento provvigionale e più oneri gestionali d’agenzia piuttosto che meno
provvigioni ma oneri a carico della compagnia. La domanda è se sia questa la strada giusta per porre un freno all’incremento dei costi d’agenzia ed al
problema dell’inefficienza dell’attuale modello d’agenzia. Si tratta di avversione al cambiamento da parte degli agenti oppure di sfiducia verso la
capacità delle compagnie di fornire sistemi informatici e gestionali che riducono gli oneri d’agenzia?
90.6
83.7
79.5
77.4
75.5
70.0
63.4
58.8
57.3
9.4
16.3
20.5
22.6
24.5
30.0
36.6
41.2
42.7
Tra le seguenti alternative quale ritiene più adatta a un intermediario come lei?
Contatti personali con la
compagnia
Discrezionalità assuntiva da
concordare
Gamma prodotti ampia
Prodotto auto ricco con
prezzi adeguati
Linee guida commerciali ma
autonomia dell’agenzia
Oneri gestionali all’agenzia
ma incremento provvigionale
Prodotti danni non auto da
banco
Insegna con brand
dell’agente
Formazione manageriale
Standardizzazione delle
relazioni
Regole assuntive inderogabili
e trasparenti
Specializzazione su poche
aree di rischio
Prodotto auto essenziale a
basso livello di prezzo
Marketing centralizzato di
compagnia
Oneri gest. alla compagnia ma
riduzione provigionali
Prodotti danni non auto
ricchi a prezzi medio-alti
Insegna con brand di
compagnia
Formazione tecnica per il
front office
SCELTE
FORTI
SCELTE
INCERTE
Iama – Sna:”L’evoluzione delle agenzie di assicurazione” – Dossier 2011 -
26
Dopo due anni di calo, nel 2011 è cresciuta la soddisfazione generale degli agenti verso le compagnie. Il Net Promoter Score, pur rimanendo negativo,
è passato da - 45.2 a – 27.2 con un incremento di 18 punti.
La variazione è determinata soprattutto dalla forte diminuzione dei detrattori (chi dà un giudizio compreso fra 0 e 6) che sono passati dal 54.9% al
42.0% (oltre 12 punti in meno). I promotori (chi dà un giudizio di 9 o 10) sono cresciuti invece solo di 5 punti.
Il miglioramento della soddisfazione generale, per quanto sempre negativa in termini di Net Promoter Score, è giustificabile con un periodo più
rilassato nelle relazioni fra compagnie e agenzie ed uno scenario, quello del 2010, leggermente migliore rispetto agli anni precedenti. Non vi è dubbio
che la crescita della raccolta auto, determinata soprattutto dagli incrementi tariffari, ha un impatto forte su realtà agenziali che mediamente hanno un
portafoglio focalizzato su questo business e di conseguenza ha se non altro attenuato il trend di contrazione dei ricavi, pur in uno scenario di forte crisi
In una scala da 0 a 10, quanto consiglierebbe la sua compagnia ad un intermediario?
Net Promoter® Score (% promotori - % detrattori)
- 27.2
Mercato 2010
9.7
35.4
54.9
- 45.2
Mercato 2009
11.1
38.6
50.3
- 39.2
14.8
43.2
42.0
0.0 50.0
Promotori (9-10)
Indifferenti (7-8)
Detrattori (0-6)
+ 18.0
+ 5.1
- 12.9
Iama – Sna:”L’evoluzione delle agenzie di assicurazione” – Dossier 2011 -
27
di redditività. Inoltre è noto che più compagnie stanno lavorando per migliorare i servizi verso le agenzie e soprattutto definire supporti
“personalizzati” per segmenti di agenzie con caratteristiche strutturali e di portafoglio simili. L’incremento della soddisfazione può quindi essere
interpretato come un primo apprezzamento per gli sforzi messi in atto e come un gesto di incoraggiamento, anche se c’è ancora molto da fare per
invertire il trend di contrazione e porre la redditività delle agenzie al centro delle strategie distributive delle imprese.
Che il miglioramento della soddisfazione delle agenzie verso le compagnie sia determinato soprattutto da relazioni più distese piuttosto che da effettivi
progressi nel servizio e nell’offerta è dimostrato dalla valutazione che gli agenti forniscono dei fattori competitivi delle compagnie, che è rimasto
stabile rispetto agli anni passati per tutti i fattori.
In quattro anni di rilevazioni è continuamente cresciuto il giudizio su formazione, prodotti e liquidazione sinistri, mentre rimangono criticità nei sistemi
informatici, nell’assunzione e nell’assistenza all’agenzia. I supporti di marketing delle compagnie sono giudicati poco efficaci.
Come valuta i servizi forniti dalle compagnie relativamente a....
(scala da -10 a 10)
Valutazione generale
0.79
3.48
3.08
0.21
2.67
0.33
0.04
3.01
-5 0 5
Sistemi informatici
Formazione
Prodotti
Marketing
Liquidazione sinistri
Uffici assuntivi
Assistenza all'agenzia
Comunicazione all'agenzia
2009 2008
Mercato
2010
0.65
2.65
3.06
0.58
2.66
0.75
- 0.08
1.69
2.08
- 0.87
1.88
- 1.46
0.71
3.36
3.41
0.26
2.12
0.17
Iama – Sna:”L’evoluzione delle agenzie di assicurazione” – Dossier 2011 -
28
I due fattori più apprezzati dagli agenti sono formazione e prodotti.
Relativamente alla formazione l’apprezzamento è notevole per la formazione tecnica e l’e-learning, anche se vi sono criticità nella formazione
manageriale e forti carenze su temi specifici come le tecniche di vendita e gli applicativi interni.
I prodotti sono molto apprezzati in termini di adeguatezza ai bisogni della clientela e qualità della documentazione, mentre è cronica l’insoddisfazione
per la competitività e la flessibilità tariffaria, di cui gli agenti segnalano un’ulteriore riduzione nel corso del 2011.
Il giudizio sui prodotti è molto differenziato per area di offerta: molto buono per le aree abitazione, vita e infortuni, discreto per auto, malattia e PMI,
molto negativo per i rischi professionali, un settore ormai secondario per i marchi più importanti.
Come giudica i prodotti nelle seguenti aree di business?(scala da -10 a 10)
3.08
2.00
1.33
2.75
4.73
-2.49
1.49
2.98
-5.50 0.00 5.50
Prodotti
Auto
Malattia
Infortuni
Abitazione
Rischi professionali
PMI
Vita
Mercato 2009
3.06
2.30
1.26
4.21
2.75
n.d.
- 3.49
0.87
Mercato 2010
3.41
1.58
1.14
3.93
2.71
2.72
- 2.17
1.74
Iama – Sna:”L’evoluzione delle agenzie di assicurazione” – Dossier 2011 -
29
Fra gli aspetti molto apprezzati dagli agenti ci sono i servizi di liquidazione sinistri: a quattro anni dall’introduzione del risarcimento diretto la
soddisfazione generale degli agenti è passata da 1.88 a 2.67, con un giudizio molto positivo su tutti gli aspetti clou dei processi, ossia la velocità
d’apertura e di liquidazione e l’adeguatezza dei risarcimenti. Le uniche criticità riguardano la comunicazione fra clienti, intermediari e compagnia e il
servizio delle carrozzerie convenzionate.
Nonostante gli investimenti e gli sforzi per rendere più efficiente la tecnologia di agenzia, il giudizio sui sistemi informatici rimane stabile e di poco
superiore a 0 per la gran parte delle compagnie. Cresce leggermente la valutazione sulla facilità di utilizzo dei sistemi, mentre è di poco positivo il
punteggio dell’help desk.
Ma gli aspetti tradizionalmente più deludenti per gli agenti rimangono l’assistenza all’agenzia e gli uffici assuntivi, con problematiche nei processi ma
soprattutto in termini relazionali. Anche nel 2011 si confermano le “storiche” criticità che riguardano l’assistenza e il supporto alle agenzie: gli agenti
apprezzano la relazione con gli ispettori ma segnalano poca attenzione delle imprese per le problematiche d’agenzia, supporti inefficienti per gestire la
quotidianità e le situazioni straordinarie e forti difficoltà relazionali.
Assistenza e supporto all’agenzia – Valutazione(scala da -10 a 10)
0.04
-1.44
3.37
2.00
1.83
-2.29
-3.61
-3.33
-1.47
0.15
-5.00 0.00 5.00
Assistenza all'agenzia
Facilita' di contatto
Relazione con gli ispettori
Frequenza contatti con ispettori
Fornitura materiale
Attenzione esigenze d'agenzia
Supporto gestione risorse/reclutamento
Supporto situazioni specifiche agenzia
Trasparenza risultati tecnici
Trasparenza risultati commerciali
Mercato 2010
- 1.44
3.23
1.32
2.01
0.17
- 2.63
Iama – Sna:”L’evoluzione delle agenzie di assicurazione” – Dossier 2011 -
30
L’altra area critica è quella dell’assunzione, per cui si confermano le criticità note da tempo: relazioni complesse e tempi di risposta lenti, ma anche
limitata autonomia assuntiva per le agenzie e strumenti inefficienti per riforme e risanamento di portafoglio.
Uffici assuntivi – Valutazione(scala da -10 a 10)
0.33
-2.30
-1.57
-0.86
-1.82
0.98
-1.75
-3.00 0.00 3.00
Uffici assuntivi
Facilita' contatti
Tempi di risposta
Limiti assuntivi
Auton. assuntiva agenzia
Chiarezza direzione reg. assuntive
Strumenti per riforme / risanamento
Mercato 2010
- 1.89
- 1.65
0.26
- 0.98
- 1.31
Iama – Sna:”L’evoluzione delle agenzie di assicurazione” – Dossier 2011 -
31
6. Quale futuro per il canale agenziale?
Crisi di redditività, selezione competitiva delle agenzie, stagnazione del mercato, progressivo aumento della concorrenza di banche e canali diretti: il
momento che vivono le agenzie di assicurazione (che comunque rappresentano ancora il canale dominante nella distribuzione assicurativa danni e
soprattutto auto) non è certo facile, ma spesso le situazioni di crisi possono essere sfruttate come opportunità di innovazione e cambiamento.
Per questo il futuro del canale agenziale non può prescindere da un profondo cambiamento culturale nelle relazioni fra agenti e compagnie, chiamate
insieme ad uno sforzo costruttivo finalizzato alla definizione di nuovi modelli di business nell’ottica di un recupero di efficienza.
La prima via da percorrere è quella di un riposizionamento di canale: nell’attuale contesto competitivo le agenzie sono chiamate a concentrare i propri
sforzi su business ad alto valore di intermediazione, focalizzare l’attività sui clienti ad elevato potenziale e con forti esigenze di consulenza e allargare
il business sui bisogni sociali emergenti. Si tratta di un obiettivo complesso, ancor di più in un momento in cui la disponibilità di spesa delle famiglie
per i business assicurativi è ridotta dalla crisi economica e dall’impatto sempre più oneroso della polizza auto, ma necessario: limitare la dipendenza da
un business costoso, ad alto impatto gestionale e ad elevata pressione competitiva come l’auto è un’esigenza sempre più sentita.
Nell’ottica di un recupero di efficienza è obiettivo primario rivedere i processi d’agenzia perseguendo una maggior integrazione fra imprese e reti:
disintermediare quei processi tipicamente gestionali che non producono valore (quelli a maggior impatto sull’organizzazione d’agenzia) sfruttando lo
sviluppo tecnologico e in primo luogo la notevole disponibilità della clientela ad utilizzare internet per svolgere in autonomia alcune operazioni è la
chiave per snellire le attività interne ed anzi creare occasioni che arricchiscono la customer experience.
Infine, lo sviluppo in aree meno presidiate come i danni non auto e il vita e la focalizzazione sui segmenti di clientela a più alto valore commerciale
richiedono uno sforzo di integrazione del ciclo di marketing fra imprese e reti. I supporti delle compagnie nella definizione di nuove politiche di
marketing relazionale e nell’attuazione di nuovi strumenti di marketing operativo differenziati per segmenti di clientela può consentire al canale
agenziale di presidiare meglio la clientela sfruttando le ampie potenzialità concesse dal mercato.
Il cambiamento è una necessità, ma certo non è competenza esclusiva degli agenti: tutti gli attori del settore, dagli agenti al Sindacato, dai Gruppi
agenti alle compagnie fino alle istituzioni sono chiamati ad uno sforzo per individuare e attuare nuovi modelli agenziali secondo una logica vincente