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1 I Bonsai - CONSIGLI SUI Bonsai - Stili Bonsai BONSAI Luce e Acqua Potatura Educazione Concimazione Rinvaso e Terra La coltivazione di un Bonsai dal seme è certamente il metodo più lungo, tuttavia è sicuramente quello che da più soddisfazione in quanto si vede crescere il proprio albero dall'inizio e inoltre permette di ottenere alberi molto robusti e vigorosi. Vediamo ora come si ottiene un albero a partire dal seme. Innanzitutto bisogna ovviamente raccogliere (o comprare) i semi da piantare; a questo punto bisogna vedere se il seme dell'essenza che vogliamo piantare deve essere soggetta a un trattamento specifico prima della semina. Alcune essenze hanno bisogno di stratificazione. Stratificazione significa che i semi vanno posti in frigorifero in un sacchetto con una miscela di sabbia e torba bagnata per un certo periodo di tempo; durante questo periodo i semi devono essere gradualmente spostati dalle zone più calde a quelle più fredde del frigorifero. Infine i semi vanno posti in congelatore. Ovviamente la stratificazione si può fare anche in maniera più tradizionale lasciando i semi esposti durante tutto l'inverno ponendoli in un vaso ben drenato con una miscela di sabbia e torba.
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Dispense Bonsai

Jul 03, 2015

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I Bonsai

- CONSIGLI SUI Bonsai

- Stili Bonsai

BONSAI

Luce e Acqua

Potatura

Educazione

Concimazione

Rinvaso e Terra

La coltivazione di un Bonsai dal seme è certamente il metodo più lungo, tuttaviaè sicuramente quello che da più soddisfazione in quanto si vede crescere ilproprio albero dall'inizio e inoltre permette di ottenere alberi molto robusti evigorosi. Vediamo ora come si ottiene un albero a partire dal seme.

Innanzitutto bisogna ovviamente raccogliere (o comprare) i semi da piantare; aquesto punto bisogna vedere se il seme dell'essenza che vogliamo piantare deveessere soggetta a un trattamento specifico prima della semina.

Alcune essenze hanno bisogno di stratificazione. Stratificazione significa che isemi vanno posti in frigorifero in un sacchetto con una miscela di sabbia e torbabagnata per un certo periodo di tempo; durante questo periodo i semi devonoessere gradualmente spostati dalle zone più calde a quelle più fredde delfrigorifero. Infine i semi vanno posti in congelatore. Ovviamente la stratificazionesi può fare anche in maniera più tradizionale lasciando i semi esposti durantetutto l'inverno ponendoli in un vaso ben drenato con una miscela di sabbia etorba.

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- come annaffiarli e dove posizionarli -

Naturalmente i principali aspetti di una qualsiasi coltivazione di piante sono laluce e l’acqua.

Il rapporto tra la luce che colpisce il nostro Bonsai e l'acqua che gli diamodetermina la dimensione delle foglie. Quanta più è la luce, tanto più i rami e lefoglie resteranno piccoli; viceversa quindi se la luce è poca e l'acqua è tantaavremo alberi con foglie grandi. Questa è una regola molto importante perottenere una corretta miniaturizzazione di un albero e quindi ci rendiamoconto quanto siano importanti luce ed acqua per un Bonsai. Se c’è una buonaesposizione, ci sarà una elevata fotosintesi, favorevole alla crescita dellepiante: gli internodi (lo spazio tra una foglia e l’altra) saranno più corti e negioverà la struttura del Bonsai.

Le gemme e i nuovi germogli saranno più robusti, le foglie saranno piccole eturgide, gli eventuali fiori sbocceranno con abbondanza e sarà agevolatal’allegagione ovvero la nascita del frutto; sarà anche più difficile che l’alberosia attaccato dalle malattie e dai parassiti.

Dove posizionare i BonsaiAnche se non si possiede uno spazio ideale per la coltivazione, con un pocodi ingegno si riuscirà a rendere sufficientemente confortevole il luogo doveposizionare le piante. È opportuno valutare la disponibilità delle seguenticondizioni:

- sole,

- una buona ventilazione

- Rugiada

La semina.

Creare un bonsai partendo dal seme è senz'altro il metodo che richiede molto tempo e molta pazienza ma, inutile dirlo, è quello che regalaanche molta più soddisfazione e permette di ottenere alberelli praticamente perfetti.

Si possono utilizzare semi trovati in commercio, prelevati da altri bonsai, raccolti in autunno nei boschi o da alberi normali. Sono due i periodifavorevoli per la semina: la primavera e l'inizio dell'autunno.

Le specie particolarmente adatte alla semina sono le seguenti: cedro, cipresso, pino, faggio, quercia, salice, melo, mandorlo, lilla. Ricordarsisempre di non seminare specie diverse nello stesso contenitore, poiché ogni specie richiede condizioni di luce e temperatura diverse. Se i semihanno il guscio, è meglio romperlo per velocizzare la germinazione.Soprattutto se utilizzate semi raccolti da voi, ricordate che è opportuno seminare almeno 10 (DIECI) semi per ogni pianta che si vuole ottenere.Questo perché non tutti i semi germinano e non tutte le piantine si svilupperanno bene.

Per effettuare la semina, preparate del terricio composto in parti uguali di torba e sabbia di fiume e disponetelo in un vaso o in un contenitorecon un foro sul fondo, che permette all'acqua in eccesso di percolare. Disporre i semi sopra il terriccio, lasciando intorno a ciascun semeabbastanza spazio libero, coprire ancora con lo stesso terriccio (in genere, la quantità di terriccio con la quale devono essere ricoperti i semi èproporzionata alla loro grandezza), quindi annaffiare abbondantemente ma con delicatezza, per evitare di smuovere il terreno e i semi stessi.Terminate tutte queste operazioni, è indispensabile collocare il vaso in un posto all'ombra e proteggerlo dal gelo.

La germinazione varia molto secondo le specie, ma abbiate pazienza: a meno che non abbiate scelto dei semi la cui germinazione èparticolarmente lenta, le piantine nasceranno e si svilupperanno. Quando noterete che il fusticino si è irrobustito e tende a lignificare, significa

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che è il momento di trapiantare ogni piantina in un vasetto proprio e gradualmente la abituerete alla luce del sole.

Dopo circa due anni dalla semina si può iniziare ad intervenire sui rami e sulle radici per dare alla pianta le caratteristiche bonsai.

.

La nascita di nuove piante trasformabili in bonsai può avvenire, esattamentecome le piante di dimensioni normali, per seme, per talea, per margotta eper propaggine.Un modo più semplice di procurarsi un alberello da bonsai consiste nelraccoglierlo in natura o acquistarlo in un vivaio.In tutti questi casi è bene ricordare che le pianticelle tendono a svilupparsinelle dimensioni consuete e solo dopo qualche anno e parecchie cure, sidisporrà di un vero e proprio bonsai.

Propagazione per seme (riproduzione gamica).Non esistono semi che producono bonsai. molti pensano che i semi di bonsaiprodurranno altri bonsai; in realtà da questi semi crescono dalle misureconsuete.Ci sono due metodi per procurarsi i semi: il primo consiste nell'acquistarli inun negozio di giardinaggio, il secondo nel raccoglielrli in natura.In quest'ultimo caso bisogna ricordare che i semi presi da varietà coltivate edibride di alberi non avranno sempre la stessa forma della pianta originaria.Per ottenere un albero uguale all'originale o, come si dice: "clonarlo", sidovrebbe far ricorso alla talea e non al seme.Il momento di raccolta dei semi dipende dal tipo di albero o arbusto, e daquando fiorisce. Troverete che i semi di molti alberi e arbusti saranno maturidalla tarda estate all'autunno.È molto importante raccogliere i semi prima che vadano in letargo, il periodoin cui la natura pone uno strato protettivo intorno a loro e li conservainanimati fino a che le condizioni saranno idonee alla germinazione.I semi dovrebbero comunque essere raccolti prima che iniziano a germinare.

Stratificazione.Se i semi hanno iniziato il loro letargo, dovrete proteggerli finchè non loavranno superato; per fare questo si utilizzerà un vassoio per semi e dellasabbia per giardinaggio. Il vassoio va riempito con una misura formata peruna parte di composto per semi e per tre parti di sabbia.Mescolate le due parti insieme e riempite il vassoio per semi che deve avereuna profondità di 7,5 cm, con fori per il drenaggio in fondo.Alternativamente potrete spargere uno strato di 2,5 cm. di composto, seguitoda un secondo strato di semi e così via finchè non avete riempito tutto ilvassoio.Quindi mettete il vassoio con i semi in un refrigeratore e tenetelo ad unatemperatura compresa fra 1 e 4 gradi per almeno quattro settimane, oppuresistematelo all'esterno nella parte più fredda del giardino, in direzione nord.Quest'ultima soluzione è forse preferibile, soprattutto perché l'aumento e ilcalo della temperatura tende ad avere effetti maggiori sull'involucro dei semi.

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Il tempo in cui lasciare i semi all'esterno dipende dal tipo di seme. I semicome il berberis, cotoneaster, ginepro cinese, melo selvatico, ciliegio epyracantha, abbisognano di un periodo di cinque o sei mesi.Alcuni semi non vanno conservati durante l'inverno, ad esempio i semi diippocastano e di quercia, che sono raccolti verdi e seminati in settembre oottobre.

Buste di semi.Pochi negozi di giardinaggio dispongono di semi di alberi sarà perciònecessario ordinarli da uno specialista in semi o presso un vivaio di bonsai,tramite posta.

I semi sono stati classificati in duri, medi o soffici, in base al tipo di albero acui appartengono.Sono considerati semi duri quelli di quercia, di olmo, di ippocastano, di meloselvatico, di faggio, di acero.Sono considerati semi medi quelli del faggio del sud, del bambù, del ginkgo,del gelso, del glicine, dell'albero del paradiso, dell'albero pagoda, dell'acaciaaustraliana.Sono considerati semi soffici quelli di kaffir, di araucaria del Cile, dimelograno, di salice.

Come seminare.non tutti i semi hanno le stesse esigenze, alcuni necessitano del calore edella protezione di una serra, altre sono più resistenti e possono essereseminati all'esterno.

Semi al chiuso.La semina al chiuso va effettuata in un vassoio per semi, da sistemare in unaserra con un propagatore di calore o una specialeintelaiatura con cavi per ilriscaldamento.In genere la temperatura ideale per consentire la germinazione dei semi ècompresa fra i 12 e i 18 gradi centigradi, ma alcuni alberi esotici, come ilbaobab, hanno bisogno di una temperatura leggermente superiore.Le regole principali per la semina al chiuso sono:usare sempre un vassoio pulito e con un numero sufficiente di fori per ildrenaggio;riempire il vassoio per metà con un composto per semi, appiattirne lasuperficie con una tavoletta di legno;piantare i semi, quelli più grossi ben distanziati, quelli più piccoli piùdisordinatamente, badando sempre di mantenere fra loro un certo distacco;coprire i grossi semi con uno strato sottile; i semi molto piccoli non cannoricoperti;appianare la superficie del composto con un piccolo rastrello;innaffiare usando un bulbo a piccoli fori, iniziando bagnando i bordi del vaso,quindi muovendo l'innaffiatoio avanti e indietro, fermandosi prima chel'acqua fuoriesca; in questa operazione non si devono formare nepozzanghere né buchi nel composto, che potrebbero seppellire o spazzare via

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i semi;quando i semi avranno sviluppato le loro prime foglie e le pianticelle sarannoabbastanza grandi da essere maneggiate, mettetele ciascuna in un piccolovaso che riempirete con un composto del quarto tipo; attenzione a nondanneggiare il gambo nell'operazione di trapianto.

Semi all'aperto.I semi dei bonsai più resistenti vanno piantati in settembre o in ottobre,oppure fra marzo e aprile. La procedura della semina all'esterno èfondamentalmente la stessa che quella indoor. Eccetto che per unapercentuale maggiore di sabbia fine da usare per il drenaggio. Usare ilcomposto del tipo 1.Lasciare il vassoio per i semi lontano dagli alberi o dalle grondaie, chepossono far gocciolare sulla pianta acqua non necessaria, sistemarlo in unluogo dove i cani e i gatti non possano daneggiarlo; con delle reti si puòimpedire agli uccelli di mangiare le piantine.

Preparazione del suolo per la semina sul terreno.Preparare il letto per la semina zappando il terreno e rimuovendo le erbaccie,specie quelle perenni. Riassettare il terreno con i piedi o con un rastrello,finchè sar&agraave; piatto. Il terreno non va compresso in manieraeccessiva, per permettere il passaggio dell'aria e dell'acqua. Preparare i foriper i semi, di profondità proporzionale alla grandezza degli stessi, bendistanziati gli uni dagli altri. Piantare i semi, ricoprire i buchi e riappianare ilterreno con il dorso di un rastrello. Se la semina avviene in primavera, lazappaturadeve essere più profonda, per rompere le zolle che nel periodoinvernale si sono formate nel terreno.

Propagazione attraverso talea.La talea consiste nel taglio di un ramo o di un'altra parte di una pianta, alloscopo di provocarne la crescita delle radici e quindi creare un nuivi esemplaresimile all'originale. La talea è adatta soprattutto ai bonsai rustici e resistenti,da cui si ottengono facilmente buoni risultati, mentre gli alberi più delicatirichiedono molte più delicati richiedono molte più cure e danno risultatipositivi in percentuale molto più, bassa.Secondo la durezza del legno prelevato dalla pianta madre, le talee sidistinguono in morbide, semi-dure e dure. Le talee morbide sono ottenutetagliando un ramo giovane o un germoglio, da aprile a giugno; le talee semi-dure sono ottenute da rami di età inferiore ad un anno, prelevati da giugno aottobre; le talee dure sono ottenute da rami di età superiore ad un anno, ocomunque completamente sviluppati, tagliati in novembre o dicembre.Il momento migliore della giornata per raccogliere i germogli e i rami da taleaè la mattina presto, il materiale deve essere robusto e sano: il compostomigliore per tutti i tipi di talea è del secondo tipo. I tagli dalla pianta madrevanno effettuati con gli appositi strumenti ben affilati e sterilizzati primadell'uso.Talee morbide.Il ramo o il germoglio va tagliato appena sopra un nodo e deve avere una

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lunghezza compresa fra i 5 e i 7,5 cm.Le foglie della parte inferiore della talea vanno rimosse. Il ramo va immersoin una sostanza radicante prima di essere piantato nel terreno; il compostoconsigliato è quello del secondo tipo. Il contenitore delle talee va posto inluogo riparato dal vento e dal freddo. Se i rami iniziano a mettere nuovefoglie, è segno che hanno sviluppato le radici. Le nuove piante vanno quindiprelevate e messe ognuna in un vaso.

Talee semi dure.Il procedimento è quasi simile al precedente, ma i rami prelevati devonoessere più lunghi, intorno ai 10 Cm. Di solito questo tipo di talea va usataquando non è possibile riscaldare artificialmente il terreno di crescita.Quando la talea comincia a vegetare va messa in un vaso a parte.In inverno è consigliabile non esporre all'aria aperta le nuove piantine maabituarle gradatamente ai cambiamenti di temperatura.

Talee dure.Si usano rami di circa un anno di età, di legno già compatto, con una o piùgemme, da prelevare in novembre o dicembre. Le talee devono avere unalunghezza compresa fra i 15 e i 25 cm. Non hanno bisogno di un periodo diirrobustimento, ma devono ugualmente essere protette dal freddo e dai ventiforti. Vanno piantate nel terreno profondo e lasciate crescere per due o treanni: per evitare la loro crescita si operauna potatura sistematica.Non dimenticare di mantenere sempre il suolo umido, di fertilizzare e dicombattere parassitie malattie.

MargottaConsiste nel provocare la crescita delle radici da un ramo o da un'altra partedella pianta-madre attraverso l'incisione della radice e l'immersione dellaparte incisa in terra o in speciali composti. Contrariamente alla talea, la parteinteressata non viene separata interamente dalla pianta-madre. La margottapuò essere eseguita sul terreno oppure essere aerea. La margotta sul terrenoa sua volta si divide in margotta semplice, propaggine e a serpentina.

La margotta semplice.Consiste nel piegare un ramo sufficientemente lungo della pianta fino al suoloe fissarlo in questa posizione finchè non abbia messo le radici; il ramo vainciso appena sopra il suolo per favorirne la nascita.

La propaggine.Il ramo della pianta viene piegato orizzontalmente e fissato per tutta la sualunghezza al suolo. Quando avrà messo le radici sarà separato dalla pianta-madre.

La margotta a serpenteÈ molto simile alla propaggine ma se ne differenzia perché il rame vienericoperto con la terra, ad esclusione di poche gemme volte verso l'alto.Quando le gemme e le radici si saranno sviluppate lungo tutto il ramo

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interrato, potranno essere separate dalla pianta-madre e formare una o piùpianticelle.

La margotta aerea è una tecnica molto utile perché, al contrario delle altreforme di margotta, può essere applicata anche nei confronti di alberi che nonhanno rami sufficientemente lunghi o flessibili da poter essere piegati fino aterra. Inoltre a è possibile ottenere un albero con un grosso tronco in untempo relativamente breve. Scelto un ramo, di diametro non superiore ai 5cm., lo si incide nella parte inferiore in modo da asportarne una piccolasezione di forma triangolare.Si spolvera la parte incisa con della polvere radicante e quindi si riempie iltaglio con dello sfagno, altro sfagno verrà messo attorno al ramo. Infine siavvolgerà tutta la parte interessata in un foglio di plastica trasparente fissatoalle due estremità con delle corde, in questo modo si eviterà che lo sfangocada e nello stesso tempo si potrà tenere d'occhio lo sviluppo delle radici.Quando quest'ultime saranno sufficientemente sviluppate si separerà il ramodal tronco e lo si reimpianterà.

Bonsai da piante prelevate in natura.Va subito detto che la raccolta non può essere indiscriminata ma soprattuttonelle zone protette o di proprietà, deve avvenire previa autorizzazione. Ilperiodo migliore per raccogliere gli alberelli è la fine dell'inverno, quandoancora le piante non hanno ancora emesso i primi germogli. Le piantine nonvanno strappate dal terreno ma disotterrate con una piccola pala, in modo darompere il minor numero possibile di radici.È meglio scegliere degli alberelli di aspetto robusto, non molto alti (intorno ai10-20 cm. di altezza), con una forma già di per sè particolare.La zolla che avvolge la radice centrale (fittone) non va rimossa. Dopo ildisotterramento le radici vanno avvolte in panni o giornali umidi. Effettuato iltrapianto in vasola pianta va protetta dagli sbalzi di temperatura, dall'eccessodi umidità, e dal vento forte. Il momento più delicato è quello della potaturadelle radici, in quanto è probabile che esse siano state già danneggiatedurante il dissotterramento, meglio quindi procedere in due riprese, potandoil primo anno le radici di un solo lato e l'anno successivo quelle del latoopposto.

La ventilazione dell’ambiente è particolarmente importante per un ottimalesviluppo di radici, tronco e rami. Un albero ben esposto difficilmente saràattaccato da insetti o malattie; i luoghi che hanno una buona esposizione al solesono, in genere, anche ben ventilati.

Quindi, quando si sceglie un luogo dove far crescere i Bonsai, bisogna pensareper prima cosa all’esposizione ai raggi del sole.

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Dal punto di vista estetico e per una soddisfazione personale è preferibileposizionare le piante all’altezza del proprio sguardo, in modo tale da poterleammirare in tutto il loro splendore.

Se disponete di uno spazio sufficiente potete crearvi un ripiano utilizzando adesempio delle assi robuste appoggiate su dei mattoni che fungeranno dacavalletti. Evitate di appoggiare i Bonsai su ripiani in metallo in quanto durantel’estate si surriscaldano e potrebbero ustionare le piante.

Nel caso in cui l’esposizione ottimale sia presente principalmente solo da un lato,diventa molto importante periodicamente (ogni 20 giorni) ruotare di 180° lepiante.

Dove posizionare i Bonsai durante l’inverno

Durante l’inverno i Bonsai definiti tropicali come il Ficus, la Serissa ecc. dovrannoessere riparati in casa non appena la temperatura scende sotto gli 8/10 gradi, inquesto caso è opportuno però posizionare i Bonsai tropicali in zone noneccessivamente calde e secche, pertanto abbiate cura di mantenere dei sottovasipieni di argilla espansa anche in casa.

Per quanto concerne invece le piante “autoctone” è assolutamente indispensabilelasciarle all’aperto avendo cura però di ripararle dalle gelate. Non commettetel’errore di portare in casa piante che invece hanno indispensabile bisogno di“sentire” le stagioni e di andare in dormienza. Per riparare dalle forti gelateinvernali la soluzione migliore è quella di avere lo spazio per costruirsi una “serrafredda” che può essere costruita in vetro, in plexiglass o semplicemente in nylontrasparente avendo cura di predisporre delle finestre apribili nelle assolategiornate invernali per evitare che un eccessivo innalzamento delle temperatureinterne alla serra dia il via alla germogliazione con troppo anticipo.

Aspetto particolarmente importante è la protezione delle radici dalle gelate. Laprotezione potrà avvenire ad esempio posizionando i vasi Bonsai all’interno discatole in polistirolo e riempiendole con foglie secche e ben asciutte (ricordate ifori di scolo per l’acqua nel fondo delle scatole) oppure interrando i vasicoprendoli completamente.

Luce:

La maggior parte dei Bonsai sono realizzati con arbusti o alberi abituati a viverein piena luce, quindi noi dovremo cercare di riprodurre il loro ambiente idealeposizionandoli in punti in cui la luce è abbondante. In linea generale è opportunomettere in condizione i Bonsai di ricevere quanta più luce possibile. Naturalmenteperò esistono piante il cui habitat può essere ad esempio le pietraie in pieno soledella Sardegna (Bonsai di Mirto) e altre piante che preferiscono sicuramentemolta luce ma non direttamente i raggi del sole (Bonsai di Acero). In generalecomunque nelle schede botaniche delle varie essenze viene sempre indicata la

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quantità e la tipologia di luce da fornire, cioè se in pieno sole anche d’estateoppure se posizionare a mezz’ombra. Ovviamente ogni essenza ha particolariesigenze luminose a seconda delle origini (zone tropicali, equatoriali, temperate,ecc.).

L’esposizione è quindi molto importante per un corretto sviluppo della pianta. Aseconda che ci si trovi nel nord Italia o a sud, sarà opportuno valutare il luogopiù opportuno, variandolo a seconda delle stagioni.

Acqua:

- prima di tutto documentarsi sulle necessità della nostra pianta attraverso undei numerosissimi testi in commercio, potrete trovare utili schede per ognispecie di pianta e scoprirete che un bonsai di Ficus richiede molta piùacqua rispetto ad un bonsai di Ginepro.

- valutare la stagione o/e l’ambiente in cui si trova il Bonsai, in quanto èchiaro che se ci troviamo ad Agosto con la pianta esposta in pieno sole leannaffiature dovranno essere quotidiane se non addirittura più frequenti.

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In ogni caso il suggerimento sempre valido è quello di toccare il terriccio con ledita e interpretare il livello di umidità. Questo significa che se il terriccio è umidonon solo è inutile fornire altra acqua ma può essere

molto dannoso per la pianta continuare ad avere un eccesso di umidità, inquanto provoca la presenza di muffe che portano a far marcire le radici conconseguente morte della pianta.

Quindi ricordate: annaffiate solo se il terriccio è relativamente asciutto e maiquando è già bagnato.

E' buona norma annaffiare il Bonsai fino a quando l'acqua non comincia a usciredai fori di drenaggio in modo da assicurarsi che sia giunta ai peli radicali,responsabili del 90% della nutrizione. Poi attendere 5-10 minuti e ripeterel'operazione.

Relativamente alla presenza o meno dei sottovasi,è da preferire l’ utilizzo durantel’estate dei grandi sottovasi rettangolari in plastica riempiti completamente diargilla espansa (la si può trovare presso tutti i fioristi, garden o supermercati)dove appoggio poi diversi vasi di Bonsai. Questo accorgimento consente dimantenere una certa umidità anche nell’aria circostante la pianta senza il rischioche il vaso resti immerso in acqua.

Esistono due modi di innaffiare un Bonsai. Il primo, è quello di somministrarel'acqua dall'alto, utilizzando un annaffiatoio a doccia (con fori piccoli), bagnandola chioma in modo da simulare la pioggia. Il secondo consiste nel somministrareacqua immergendo il vaso per metà (o un po' di più) in una bacinella fino a chela terra non si è inzuppata completamente grazie ai fori di drenaggio.

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Attenzione però a due aspetti: bagnando quotidianamente le foglie, in caso dipresenza di acqua molto calcarea, vedrete formarsi sulle foglie delle macchiebianche di calcio sicuramente antiestetiche e anche dannose per la foglia stessa.Per evitare questo inconveniente potete o lasciarla riposare per 24-48 ore in unsecchio in modo che il calcare si depositi oppure evitare di bagnare le foglie maannaffiare direttamente sul terreno.

Il secondo aspetto da considerare è senz’altro il “quando” annaffiare per evitarescottature alle foglie o alle radici annaffiando ad esempio nelle ore calde dellegiornate estive.

Quando: Il momento migliore per innaffiare i Bonsai è quando la differenza tra latemperatura della terra nel vaso e la temperatura dell'acqua è minore. Quindidurante l'inverno si innaffia nelle ore calde (12.00-15.00) mentre d'estate nelleore più fresche della sera. È infatti preferibile evitare (durante l’estate) secondo ilmio parere anche le ore del mattino in quanto si raggiungerebbe il picco delcalore con una alta presenza di acqua nel vaso con il rischio di scottature.

Si riconosce dall’aspetto sofferente della pianta che presenta foglie sbiadite erivolte verso il basso. Molto spesso il cosiddetto “colpo di secco” provoca lacaduta immediata delle foglie anche se ancora verdi, in questo caso infatti bastadare un piccolo colpo alla pianta per avere una cospicua caduta di foglie.

In questo caso rimediare abbondantemente e riparare la pianta in ombra.

È sicuramente più pericoloso della carenza: un bonsai innaffiato troppo, all’iniziovegeta rigogliosamente con foglie di un bel colore intenso, poi, inizia a virare sulverde chiaro e sul giallo per arrivare poi ad avere foglie con macchie nerastre acausa del marciume che ha divorato tutto l’apparato radicale. In questo caso ilsalvataggio è più complesso e molto spesso è necessario intervenire con untentativo di trapianto anche fuori stagione provvedendo a cambiare il terriccioche troverete sicuramente completamente impregnato d’acqua e con le radicidella pianta marcite o semi-marcite. Utilizzate terriccio in grado di drenare megliol’acqua, tenete bene al riparo la pianta da eccessi di sbalzi di temperatura, dalvento e dalle intemperie.

- potatura di rami e germogli -

Potatura dei Rami:

Nella potatura dei rami bisogna tenere sempre presente che un albero tende adinfittire la vegetazione soprattutto nelle parti alte perché più luminose (fenomenonoto come dominanza apicale); quindi se noi potiamo un albero in modo che irami siano tutti lunghi uguali (a mo' di cilindro) questo in risposta darà deigermogli molto lunghi nella parte superiore e dei germogli corti in quellainferiore. Quindi per ottenere uno sviluppo più armonioso bisognerà lasciare piùlunghi i rami inferiori . Così facendo nei rami bassi scorrerà più linfa che in quelli

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alti, scorrendo più linfa i getti inferiori saranno più rigogliosi e bilanceranno lanaturale spinta di quelli superiori. Inoltre lasciare un maggior numero di foglie inun ramo implica un più rapido ingrossamento dovuto, appunto, a unoscorrimento maggiore di linfa; questo è molto importante perché i rami alla baseè noto che devono essere più grossi di quelli alla cima.

Il modo di potare è fondamentale nell’arte Bonsai, la potatura infatti determina inquale direzione si dirigeranno i nuovi germogli e quindi determina la futuraimpostazione della pianta.

Prima regola, semplice e ovvia, è quella di tagliare il ramo subito dopo uninternodo, cioè subito dopo una foglia come si può vedere dalle figure. Infinebisogna tenere in considerazione un importante fatto. Se la gemma che si lasciaper ultima è rivolta verso l'alto il rametto che nasce sarà verticale evigorosissimo, mentre se l'ultima gemma è rivolta verso il basso il germoglio chenascerà sarà meno vigoroso e prenderà una forma più armonica . Questo accadeperché la sua naturale tendenza a crescere verso l'alto è contrasta dalla direzionedel getto (verso il basso) e quindi il nuovo rametto sarà quasi orizzontale(esteticamente perfetto).

La potatura dei germogli è un operazione di fondamentale importanza permantenere ridotte le dimensione del nostro albero. Essa si esegue in un precisoperiodo dell'anno, di solito in primavera e estate (a seconda dell’essenza), econsiste nel ridurre il numero di foglioline di un nuovo getto. Ad esempio se ilnumero di foglie di un nuovo getto è 6, 3 o 4 si possono togliere in modo daridurre le dimensioni della pianta. La tecnica di potatura è analoga a quella deirami.

Discorso a parte invece per le conifere, per le quali è sicuramente più complessotutto l’aspetto della potatura, vista la difficoltà nello stimolare nuovi germogli suirami.

Prima di tutto è importante eseguire una spuntatura dei germogli differenziata,agendo prima sui rami inferiori (i meno vitali), dopo una settimana circa su quellicentrali ed in fine dopo una ulteriore settimana su tutti quelli apicali. Taleoperazione in genere si avvia a partire da maggio. È importante però verificarel’eventuale presenza di germogli molto vigorosi nella parte apicale, nel qual casoè opportuno spuntare questi grossi germogli contemporaneamente ai primi, perevitare che eliminando solo quelli inferiori si riservi tutta la linfa a quelli apicali,facendo morire i più deboli germogli inferiori.

Una volta trascorsi due o tre mesi sarà opportuno nuovamente cimare i nuovigermogli più forti.

Questa tecnica consente a piante come i pini di stimolare una germogliazione piùdiffusa.

Una tecnica molto usata per ridurre la dimensione delle foglie è quella di cimare inuovi getti e asportare totalmente le foglie tagliandole a metà picciolo (eseguire

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questa operazione tra maggio e luglio). Cerchiamo di capire perché questatecnica riduce la dimensione delle foglie.

A parità di superficie fogliare esposta, un bonsai può avere poche foglie grandi otante foglie piccole. In primavera le nuove foglie che nascono sono grandi perchéle giornate sono corte e poco luminose; tagliando tutte le foglie in un periododove il sole splende e le giornate sono lunghe le foglie che nasceranno sarannopiù vigorose e inoltre, siccome al posto di ogni foglia spesso si forma un interorametto, il loro numero aumenterà notevolmente e di conseguenza saranno piùpiccole. Attenzione però perché questa operazione si può eseguire solo suesemplari maturi e sani. Tipicamente l’operazione di defogliazione da ottimirisultati su piante come l’acero, il faggio, la quercia e più in generale le latifoglie.

- dare la forma -

L'educazione di un albero è l'insieme di tutti quegli interventi che lo guidano adiventare un Bonsai. L'educazione serve quindi a mantenere un Bonsai piccolo ea dargli una forma bella e armoniosa che rispecchi le caratteristiche di un alberoin natura. Inoltre uno degli scopi principali è far sembrare il nostro Bonsai unalbero secolare. Per fare ciò dobbiamo eseguire alcuni interventi sulla pianta inmodo che cresca come vogliamo noi, ovviamente senza maltrattarla altrimentirischieremo di perdere il nostro alberello.

Il modo migliore per fare un bel Bonsai è imitare la natura, bisogna diventare deigrandi osservatori degli alberi che sono in natura perché nessun albero è piùperfetto di uno che è stato plasmato dalle mani di Madre Natura. Provate asoffermarvi ad osservare quale esemplare di pianta secolare che trovate inqualche bosco o in qualche parco; ne rimarrete affascinati.

Possiamo definire alcune caratteristiche che fanno di un Bonsai un bel Bonsai(ovviamente si parla di un Bonsai già sviluppato, un Pre-Bonsai non potrà averequeste caratteristiche, queste sono l'obiettivo finale):

• tronco: grosso, conico e armonioso

E’ difficile rendere l’idea di quali possano essere le giuste proporzioni, main generale la giusta proporzione tra la grandezza del tronco e l'altezzadell'albero è circa 1/6-1/10, più il rapporto è alto meglio è. Inoltre il troncodeve avere una certa conicità, non può avere la stessa larghezza dallabase alla cima. Per ottenere questa conicità bisogna tenere i rami bassilunghi e ricchi di foglie in modo che scorra più linfa alla base che alla cima.La forma del tronco può essere di vario tipo e per questo rimando allasezione "stili".

• ramificazione: bassa, fitta e ben disposta

Caratteristica fondamentale di un Bonsai è la ramificazione.

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In genere: il primo ramo deve essere a circa 1/3 dell'altezza dell'albero,deve essere molto grosso in quanto dovrebbe rappresentare il ramo piùvecchio della pianta. Il secondo un po' più in alto e dalla parte opposta, ilterzo ancora un po' più in alto e posto sul retro (la distanza angolare,vedendo la pianta dall’alto.

Man mano che si sale verso l'alto la ramificazione sarà sempre più fitta e irami saranno sempre più sottili e più corti, inoltre saranno sfasati rispettoa quelli sottostanti (vedi figura a destra). La ramificazione secondaria, cioèquella che parte dai rami più grossi, deve avere una disposizione simile aquella in figura per venire a costituire dei palchetti di foglie (a sinistra).

Complessivamente la chioma dell'albero dovrà essere inscritta in untriangolo (più o meno regolare a seconda dei gusti) con verticeapprossimativamente sull'apice.

• foglie: tante e piccole La ramificazione fitta significa naturalmente unnumero elevato di foglie e di conseguenza una

loro ridotta dimensione. Questo perché a parità di superficie fogliare sipossono avere o tante foglie piccole o poche foglie grandi; dato che tantirami contengono tante foglie di conseguenza queste saranno di ridottedimensioni.

• radici: quelle superficiali disposte a raggiera Anche se secondaria, questacaratteristica, non è da sottovalutare. Esaltare le radici superficiali è moltoimportante, quindi avere delle radici grosse disposte a raggiera può esseredi notevole interesse estetico, ricordate sempre che la base della piantadiventa un punto focale dello sguardo.

A mantenerlo piccolo ci pensa molto il vaso; infatti l'albero non potendoestendere il suo apparato radicale reagisce mantenendo ridotto l'apparatofogliare in quanto la quantità di fogliame è sempre proporzionato alla quantità diradici. Da questo si può comprendere l'importanza delle dimensioni del vaso: piùil vaso è grande più il Bonsai sarà grande.

E’ di fondamentale importanza IL RINVASO, in quanto permette di ridurre lamassa radicale rallentando lo sviluppo della pianta, è indispensabile infatti adogni rinvaso procedere anche ad una potatura dell’apparato radicale. Alcunepiante dallo sviluppo rigoglioso (in genere quelle più giovani) richiedono rinvasiannuali.

Naturalmente l’aspetto principale e più conosciuto nella lavorazione Bonsai èproprio la potatura.

Le tecniche utilizzate per conferire a un Bonsai le caratteristiche sopra descrittesono di vario tipo.

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Potatura di mantenimento:L'antica scuola cinese educa per potature successive;ossia cerca di indirizzare un ramo in una certa direzione tagliandolo in modo chel'ultima gemma sia nel verso desiderato. E' un metodo essenziale se il nostroscopo non è quello di stravolgere la forma già esistente ed inoltre è quello che siusa di più per costruire i cosiddetti palchetti oppure per bloccare la crescita dicerte parti della pianta e farne ingrossarne altre (vedi figura a sinistra). Si ricordache più linfa scorre in un ramo (quindi più rametti e più foglie ci sono) più grossoesso diventerà e che i rami più bassi devono essere più spessi.

Filo metallico:

Una delle tecniche più utilizzate per modellare i Bonsai, è quella dell’applicazionedel filo metallico attorno al ramo. Il filo può essere di alluminio oppure di rameche tramite appostiti processi di fusione è stato reso molto flessibile e morbido. Ilfilo serve ovviamente come tutore del ramo per “obbligarlo” nella direzione cherisulta esteticamente più corretta.

Il diametro del filo da utilizzare deve essere circa 1/3 del diametro del ramo a cuiandrà applicato, troppo sottile sarebbe inutile in quanto non riuscirebbe apiegare il ramo mentre troppo grosso rischierebbe di danneggiare la pianta.

Più precisamente deve avere le seguenti caratteristiche:

1. deve aderire bene al ramo, senza però essere troppo stretto,

2. deve essere disposto in modo regolare, cosi da fare forza in tutti i punti delramo,

3. deve sempre essere ancorato al tronco,

4. non deve essere troppo stretto perché solcherebbe il ramo,

5. non deve essere neanche troppo largo,

6. non deve intrappolare insieme ramoscelli e foglie,

7. non usare due fili sullo stesso ramo (è consentito partire con due o più filidal tronco se poi si separeranno disponendosi su altrettanti rami)

8. non deve essere lasciato per troppo tempo perché danneggia il ramosolcandolo e bloccando il flusso di linfa verso le foglie, oltre ovviamente arovinare esteticamente il ramo.

Dopo un certo tempo il ramo assumerà la forma da noi conferitagli perché, pernostra fortuna, le cellule vegetali hanno una caratteristica di crescita particolare.

In figura sono indicati alcuni modi di applicare il filo metallico.

Altri mezzi: Per educare un Bonsai si possono usare anche qualsiasi altro mezzoche ci viene in mente: tiranti, fili, pesi, morse. Dipende, in genere, dallaposizione in cui si trova il ramo da piegare, da quanto il ramo deve esserepiegato. L'essenziale è non esagerare.

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ConcimazioneConsiderata la modesta quantità di terriccio in cui un Bonsai si trova, è chiaroche ha bisogno di una certa quantità di fertilizzanti in modo che disponga di tuttii sali minerali necessari. Ogni Bonsai ha le sue necessità di concimi in linea dimassima i periodi più adatti alla concimazione sono la primavera e la parte finaledell’estate; di solito si somministra 1-2 volte al mese. È importante, dopo ilrinvaso, non concimare per almeno un mese perché si rischia di bruciare le radicitagliate.

Non è necessario usare prodotti particolari per Bonsai perché di solito sonouguali e costano molto di più, basta usare quelli per piante comuni e ridurne leconcentrazioni (anche a metà). Vediamo ora di capire quali funzioni hanno isingoli elementi di un fertilizzante chimico o naturale che sia:

• AZOTO (N): è necessario per lo sviluppo della pianta e per l'emissione dinuove foglie.

• FOSFORO (P): favorisce la formazione delle gemme da fiore, dei frutti, e lacrescita delle radici.

• POTASSIO (K): migliora la robustezza della pianta, a lignificare i rami e laaiuta a superare momenti di stress (scarse annaffiature, sbalzi di luce e ditemperatura).

Nei concimi in vendita di solito sono presenti anche piccole quantità di boro,manganese, cobalto, magnesio, ferro, zolfo, calcio (i cosiddetti microelementi).Concimi naturali consigliati sono: cenere (contiene alta quantità di fosforo,potassio e oligoelementi), fondi di caffè e foglie secche ( alta concentrazione dipotassio), farina di ossa e farina di sangue (azoto, fosforo, ecc.), gusci d'uovo(calcio), humus (riequilibra il terriccio).

I concimi in generale si dividono tra:

- concimi organici - sono quelli in cui gli elementi nutritivi sono di origine animaleo vegetale. La loro composizione organica, creando le condizioni ottimali per lavita dei microorganismi utili, mantiene “vitale” il substrato.

- concimi minerali, composti da elementi inorganici o di sintesi (chimici), hanno ingenere una titolazione più alta e sono quindi più “potenti” di rapida assimilazione,anche se tendono ad impoverire il terreno.

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• in polvere o granulari: che vengono sparsi sul terriccio e si scioglieranno aogni annaffiatura, oppure si sciolgono direttamente in acqua prima diannaffiare.

• liquidi: che vengono diluiti in acqua e somministrati annaffiando (moltoimportante nell'utilizzo di fertilizzanti liquidi è innaffiare con acqua prima diriannaffiare con il fertilizzante, questo evita che si brucino le radici).

Ricordate che è sempre meglio utilizzare un dosaggio inferiore rispetto a quelloindicato nelle confezioni, in modo da non rischiare la sopravvivenza della pianta.

Una scarsa fertilizzazione della pianta provoca una vegetazione meno rigogliosaed un graduale indebolimento, ma un eccesso di fertilizzante provoca quasisempre la morte della pianta.

Il rinvaso è sicuramente l'operazione più importante e la più delicata nellacoltivazione di un bonsai.

Da questo intervento dipende il futuro sviluppo della pianta, quindi, è buonanorma, prima di rinvasare un bonsai, raccogliere tutte le informazioni sulla piantae soprattutto scegliere il periodo adatto.

Ricordate che un rinvaso effettuato correttamente ma nel momento sbagliato,può provocare la morte del bonsai; mentre, un rinvaso eseguito anche in modoapprossimativo ma nel periodo giusto, ha maggiori possibilità di successo. Ingenerale il momento migliore per rinvasare un bonsai coincide con il periodo diriposo che precede la stagione vegetativa.

Scegliere il vaso:

La scelta del vaso può essere una questione “botanica” o “estetica”, infatti se sivuole far crescere il bonsai, andrà cambiato il vaso con uno più grande; se ilbonsai è già della misura voluta ed il vaso è proporzionato alla pianta, andràlasciato il vaso originale oppure sostituito con uno delle stesse dimensioni

La scelta del vaso dal punto di vista estetico (forma, colore, decori vari) è moltosoggettiva. Invece una questione molto importante è la dimensione del vaso.

Se la pianta si estende prevalentemente in altezza, generalmente, la larghezzadel vaso deve essere circa i 2/3 dell'altezza dell'albero. Se invece la pianta è piùlarga che alta, la larghezza del vaso deve essere circa i 2/3 della distanzamisurata tra gli apici delle primarie. Se il vaso che utilizziamo è rettangolare oovoidale, la regola suddetta vale per il lato lungo (quello frontale), mentre perquello corto non ci sono regole precise anche se ovviamente non può esseretroppo stretto (in genere il lato corto non è mai meno della metà di quellolungo). Per quanto riguarda la profondità del vaso, essa dovrebbe corrisponderecirca al diametro della base del tronco; eccetto se abbiamo a che fare con uno"stile a cascata" dove si utilizzano vasi alti e stretti.

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Esistono vari tipi di vasi per Bonsai quelli più utilizzati sono larghi e pocoprofondi, rettangolari o ovali; tuttavia si utilizzano anche quelli quadrati o rotondiche, però, di solito sono più profondi. Si usano anche vassoi piatti e lastre dipietra (molto belli!!) in questi casi la terra si sistema a mo' di montagnetta e siutilizza del muschio che aiuta a trattenere la terra.

Scegliere la terra:

La terra ha un ruolo importantissimo nella vita del nostro Bonsai. Il terriccio devecontenere diversi tipo di terreni e a seconda dell’effetto che si desidera ottenere,si dovranno mescolare diversi materiali in diverse proporzioni:

• se si desidera un substrato che consenta un alto livello di aerazione edrenaggio si aggiungeranno in quantità maggiore sabbia grossolana,ghiaia setacciata e argilla espansa

• se invece si desidera un substrato in grado di trattenere l'acqua siutilizzeranno maggiormente sfagno, torba, humus, terra e argilla

L'assenza di aerazione e drenaggio può causare l'asfissia delle radici mentre lamancanza di terreno che mantenga l'umidità potrebbe far seccare troppo infretta il terriccio. Inoltre si possono utilizzare anche altri composti che hannofunzionalità diverse:

• mantenere l'acidità: aghi di pino

• arricchire di sali minerali: cenere

• apportare potassio: fondi di caffè, foglie secche

• apportare calcio: gusci d'uovo o ossa macinate (comunemente incommercio)

Ovviamente ogni essenza ha le sue esigenze e per questo è importante vedere leschede botaniche specifiche. Tuttavia esistono delle miscele molto usate chepossono andare abbastanza bene per molti Bonsai:

Tipo Terra Sabbia Torba ArgillaPiante giovani 20 40 20 20Conifere 50 30 10 10Latifoglie 60 20 10 10Piante da fiore 40 20 20 20

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Inoltre consiglio di aggiungere sempre un po' di ghiaia setacciata per migliorare ildrenaggio (in quantità variabile a seconda della specie coltivata) e, se volete,piccole quantità di cenere, foglie secche, fondi di caffé, gusci d'uovo perchè sonobuoni fertilizzanti naturali facendo attenzione però di rispettare il ph della pianta.

Eseguire il rinvaso:

Per poter assorbire regolarmente le sostanze nutritive, l'apparato radicale deveessere sano e rinnovarsi continuamente, producendo nuove radichette giovani.Deve trovarsi immerso nel terriccio dove le goccioline d'acqua tengono insoluzione i sali minerali. Quando le radici sono da troppo tempo in un vaso sonocompresse contro le pareti e quindi l'assorbimento non è più buono; diconseguenza i ritmi vegetativi della pianta diminuiscono esponendola a grossirischi. Inoltre il Bonsai che vive da tanto tempo nella stessa terra l'ha impoveritadi sali minerali e quindi va cambiata.

Siamo giunti dunque a un momento molto importante e delicato: il rinvaso . Ilrinvaso permette di ringiovanire di continuo l'apparato radicale; così facendo lospazio disponibile nel vaso, anche se poco, sarà costituito prevalentemente daradici giovani, efficaci nell'assorbire. Ecco svelato il segreto dei Bonsai: mentre innatura molte radici dell'albero invecchiando si trasformano in semplici condutturedi linfa, nel Bonsai la maggior parte della zolla conserva la sua funzionalità equindi diventa un albero grosso anche se ha poche radici in quanto questeprovvedono tutte alla nutrizione.

Di solito il rinvaso si esegue ogni 2-3 anni alla ripresa vegetativa (primavera oautunno) ma naturalmente dipende dal tipo e dalla varietà di pianta.

Vediamo ora passo dopo passo come si esegue un rinvaso:

1. preparare la miscela di terriccio adatta al Bonsai da rinvasare (edeventualmente il nuovo vaso se non lo si vuole riporre nello stesso);

2. rimuovere il Bonsai dal vaso;

3. rimuovere il vecchio terriccio molto delicatamente utilizzando un piccolobastoncino di legno o di metallo e srotolare la zolla delle radici in modoche siano tutte perpendicolari al terreno;

4. tagliare le radici in eccesso (soprattutto quelle periferiche) in modo cherientrino nel vaso e in seguito spolverare le radici con ormoni radicanti ovitamina B;

5. in proporzione ridurre l'apparato fogliare per ridurre adeguatamente latraspirazione (come si vede nella figura a fianco);

6. coprire, se non era già stato fatto, i fori di drenaggio del vaso con delleretine di plastica;

7. mettere sul fondo del vaso uno strato drenante (ghiaia o argilla espansa)di 1-2 cm (facoltativo se è già abbastanza drenato il terriccio) a meno cheil vaso non sia molto basso;

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8. mettere nel vaso la terra nuova, avendo cura di creare una piccolamontagnola di terriccio nella parte esattamente sottostante a dove saràposizionata la pianta, in modo da evitare la presenza di cavità di aria sottola pianta;

9. sistemare il Bonsai nel vaso all'altezza desiderata;

10. completare il riempimento del vaso sempre utilizzando il nuovo terriccio;

11. assestare il terriccio dando colpi secchi col palmo della mano sul fiancodel vaso e usando un bastoncino per fare aderire meglio le radici alla terrae per eliminare pericolose sacche d'aria (non comprimere il terriccio con lemani);

12. decorare con sassi e muschio (facoltativo);

13. innaffiare abbondantemente il terriccio;

14. tenere regolarmente umido il terriccio per le 2 settimane che seguono eposizionare il Bonsai protetto dal sole diretto e dal vento, non fertilizzareper 1 mese.

Se abbiamo a che fare con un albero di "una certa età" dove la produzione dellenuove radichette è molto lenta non si può eseguire un taglio delle radici drasticocome per le piante giovani; in questi casi si usa suddividere idealmente la zolla inpiù spicchi e ad ogni rinvaso si tagliano, a rotazione, le radici di uno spicchiosolo. Se l'albero da rinvasare è molto alto è buona abitudine fissare la zolla condei fili fatti passare dai fori di drenaggio.

Se il Bonsai viene coltivato correttamente è raro l'insorgere di malattie gravi. Senotiamo che il Bonsai non gode più di ottima salute la cosa più complicata ècapire qual'è il problema. A volte si pensa che sia causato da un fungo o da uninsetto quando invece è solo un problema di luce, di una miscela di terricciosbagliata o di una errata o assente fertilizzazione. Vediamo quindi quali sono iproblemi che possono insorgere a causa dei "fenomeni fisici" se così vogliamochiamarli:

Luce: Se la luminosità del punto in cui abbiamo posizionato il Bonsai èinsufficiente si noterà un progressivo ingrandimento e schiarimento delle foglie acausa dell'assenza di sintesi clorofilliana e l'albero deperisce; le varietà da fiorenon saranno nelle condizioni di poter fiorire, quindi dovrete mettere il Bonsai inuna posizione più adeguata. Per conoscere le esigenze luminose di un particolaretipo di albero si consultino le schede apposite di ogni essenza.

Acqua: Se l'acqua somministrata non è sufficiente provoca l'appassimento delBonsai, le foglie ingialliranno e cadranno. Se l'acqua fornita è troppa le radicimarciranno a causa di mancata aerazione del terreno; le radici marciranno anchese l'acqua è giusta ma il terreno è poco drenato. Anche gli sbalzi idrici provocano

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ingenti danni. L'irrigazione deve essere regolare e seguire l'esigenza dellaparticolare essenza che si sta coltivando.

Atmosfera: Temperature alte provocano germogli cechi, appassimento dei fiori,scottature delle foglie, colpi di sole sui frutti, ecc.; i Bonsai in estate vanno postiin luoghi ben areati e abbastanza freschi, inoltre si consiglia di nebulizzare spesso(mi raccomando di sera!!). Temperature basse deformano le foglie, provocanospaccature nella corteccia e il congelamento delle radici; pertanto d'inverno, nellegiornate più fredde, vanno posti in una cassetta piena di paglia o giornali evanno innaffiati (poco) esclusivamente nelle ore più calde della giornata. Anche iventi freddi fanno seccare le foglie.

Terriccio: Molto importante è la composizione del terriccio che varia da Bonsai aBonsai e, come ho già detto, un buon drenaggio evita l'asfissia delle radici.

Fertilizzanti:La salute del nostro albero dipende moltissimo dal corretto apportodi sali minerali che contengono gli elementi chimici necessari alla suasopravvivenza. La quantità e il tipo di fertilizzante che dobbiamo utilizzare variada essenza a essenza.

Quando ci siamo accertati che il nostro albero non ha nessuno di questi problemidobbiamo scoprire quale fitopatologia l'ha colpito. La cosa migliore è sempreaffidarsi alla mano di un esperto, tuttavia si può cercare di scoprirla analizzandoaccuratamente i sintomi del Bonsai e consultando le due tabelle qui di seguito.Prima di somministrare un prodotto chimico è bene però tenere presente alcunecose: prima di nebulizzare un prodotto sulle foglie è bene spruzzarle con acquain modo da evitare che si brucino e in seguito nebulizzare accuratamente sia lapagina superiore che quella inferiore delle foglie. Il tutto è da eseguirerigorosamente all'aperto.

La propagazione di una pianta può avvenire attraverso diversi modi, alcuni che ciconsento di arrivare più velocemente ad ammirare una pianta già formata e altridove invece dobbiamo necessariamente essere molto pazienti.

Seme:

Iniziare la coltivazione di un Bonsai dal seme è certamente il metodo più lungo,tuttavia è sicuramente quello che da più soddisfazione in quanto si vede crescereil proprio albero dall'inizio e inoltre permette di ottenere alberi molto robusti evigorosi. Vediamo ora come si ottiene un albero a partire dal seme. Innanzituttobisogna ovviamente raccogliere (o comprare) i semi da piantare; a questo puntobisogna vedere se il seme dell'essenza che vogliamo piantare deve esseresoggetta a un trattamento specifico prima della semina. Alcune essenze (veditabella) hanno bisogno di stratificazione. Stratificazione significa che i semi vannoposti in frigorifero in un sacchetto con una miscela di sabbia e torba bagnata perun certo periodo di tempo; durante questo periodo i semi devono essere

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gradualmente spostati dalle zone più calde a quelle più fredde del frigorifero.Infine i semi vanno posti in congelatore. Ovviamente la stratificazione si può fareanche in maniera più tradizionale lasciando i semi esposti durante tutto l'invernoponendoli in un vaso ben drenato con una miscela di sabbia e torba.

Varietà Frigorifero (settimane) Congelatore (settimane)Abies 6 3Acero 8 4Ontano - 2Berberis 8 4Betulla - 4Camelia - 2Carpino 12 4Cotoneaster 8 4Crataegus 8 4Cotogno 4 -Evonimo 12 8Faggio 8 8Ginepro 6 3Larice - 2Lespedeza - 2Melo 6 3Pino 6 3Pino parviflora 12 6Pruno 12 6Piracanta 6 3Rododendro 6 3Tasso 2 anni -Vitex - 4

ALTRE PIANTE CON RELATIVI GIORNI DI STRATIFICAZIONE:DOPO AVER TENUTO I SEMI IN ACQUA 24-36 ORE TENERLI IN FRIGO PER :

AMERICAN PLANE SYCAMORE - PLATANO OCCIDENTALE: 90 giorni.

AFGHAN PINE – PINUS ELDARICA: 30 giorni.

AUSTRIAN PINE – PINUS NIGRA: 30 giorni.

BALSAM FIR – ABIES BALSAMEA: 30 giorni.

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CHINESE ELM – ULMUS PARVIFOLIA – SIBERIAN ELM – ULMUS PUMILA: 60-90giorni.

CHINESE JUNIPER – JUNIPERUS CHINENSIS: 30-120 giorni.

COLORADO BLUE SPRUCE – PICEA PUNGENS glauca: 30-60 giorni.

CANADIAN HELOCK – TSUGA CANADENSIS: 30 giorni.

CIPRESSO CUPRESSUS SEMPRRVIRENS: NON C’E’ BISOGNO.DAWN REDWOOD – METASEQUOIA GLYPTOSTROBOIDES: NON C’E’ BISOGNO.

EUROPEAN ALDER – ALNUS GLUTINOSA: 90 giorni.

ENGELMANN SPRUCE – PICEA ENGELMANNII: NON C’E’ BISOGNO.

EUROPEAN WHITE BIRCH – BETULA PENDULA: 60 giorni.

JAPANESE BLACK PINE – PINUS THUNBERGII – JAPANESE RED PINE – PINUSDENSIFLORA: 30-60 giorni.

JAPANESE RED CEDAR – CRYPTOMERIA JAPONICA : 90 giorni.

JAPANESE LARCH – LARIX LEPTOLEPIS: 30 giorni.

JAPANESE GREY BARKED ELM – ZELKOVASERRATA: 30 giorni.

GIANT SEQUOIA – SEQUOIADENDRON GIGANTEUM: 30 giorni.

GREEN ASH – FRAXINUS PENNYSYLVANICA: 60 giorni.

PACIFIC SILVER FIR – ABIES AMABILIS: 30 giorni.

NORWAY SPRUCE – PICEA ABIES: NON C’E’ BISOGNO.

RED PINE – PINUS RESINOSA: NON C’E’ BISOGNO.

SCOTCH PINE – PINUS SYLVESTRIS: 90 giorni.

SITKA SPRUCE – PICEA SITCHENSISI: NON C’E’ BISOGNO.

WASHINGTON HAWTHORN – CRATAEGUS PHAENOPYRUM: 120 giorni.

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WHITE SPRUCE – PICEA GLAUCA: NON C’E’ BISOGNO.

WHITE MULBERRY – MORUS ALBA: 90 giorni.

Dopo questo trattamento (non sempre necessario) i semi saranno gonfi e prontiper la semina che può avvenire in vari modi:

• usando la seminiera (molto maneggevole),

• piantando in vasi grandi (caso intermedio),

• In terra piena (consente uno sviluppo maggiore della pianta).

La semina deve avvenire a primavera, il momento in cui si ha la ripresavegetativa, nel seguente modo:

1. preparate una miscela di terriccio a prevalenza di sabbia e torba bendrenato (è consigliato uno strato di argilla espansa),

2. abbiate cura di distanziare i semi poiché un affollamento delle futurepiantine le farebbe crescere esili e inoltre si rischia che le radichette siaggroviglino,

3. ricoprite i semi con uno strato sottile di sabbia per evitare che gli uccellini livedano e se li mangino,

4. innaffiate regolarmente.

Iniziare la coltivazione di un Bonsai da seme è sicuramente il metodo piùlungo, tuttavia la soddisfazione di vedere lo sviluppo della pianta sindall'inizio non ha eguali.

Gli stili

ClassificazioneGeneralità

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Nell'arte del Bonsai gli stili che si sono mano a mano imposti nel temposono circa una trentina. Ognuno di essi riproduce un particolare tipo diportamento o una situazione particolare che trova una diretta rispondenzain natura. I maestri giapponesi, peraltro, sono soliti suddividerli in cinquestili principali, classificati in relazione alle diverse possibili angolature deltronco.

Essi sono:

- Eretto Formale;

- Eretto Informale;

- Inclinato;

- A Semi-Cascata;

- A Cascata.

E' evidente che nel momento in cui si inizia a lavorare un Bonsai raccoltoin natura o coltivato in serra o giardino una delle prime cose da fare èquella di scegliere il tipo di stile che si vuole adottare. Generalmente ciòdipende principalmente dal tipo di pianta e dalla conformazionenaturalmente assunta dalla stessa. L'esperienza insegna, peraltro, chenon è escluso che uno stile che inizialmente sembrava il più adatto possacol tempo non risultare più tale. A tal fine sarà opportuno, almenoinizialmente e fino a che le idee non saranno del tutto chiare, lasciarsiaperte più strade evitando, ad esempio, tagli drastici. Una volta iniziatal'educazione della pianta in aderenza ad un certo stile risulterà, infatti,difficilmente potranno con esiti soddisfacenti.

Ricordatevi, in ogni caso, che la regola migliore è sempre quella discegliere lo stile più adatto a riprodurre le forme spontanee e armoniosedella natura.

Chokkan: Stile eretto formale.

Moyogi: Stile eretto informale (ocasuale).

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Shakan: Stile inclinato.

Fukinagashi: Stile battuto dal vento.

Kengai: Stile a cascata.

Han-Kengai: Stile a semicascata.

Yose-ue: Stile Boschetto.

Bunjingi: Stile dei letterati.

Ikada: Stile a zattera.

Sokan: Stile a doppio tronco.

Hokidachi: Stile a scopa.

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Ishi-zuke: Stile su roccia.

Eretto formale(Choccan)

Lo stile eretto formale presenta un tronco diritto e rami che cresconoorizzontali o verso il basso. Il tronco non presenta quindi curvature ed èmolto simile alla forma delle grandi conifere delle nostre alpi (abeti, larici).Tende a rappresentare alberi che crescono distanti tra loro con rami sututti i lati del tronco e con tronco eretto o alberi cresciuti molto stretti, l'unovicino all'altro, in continua competizione alla ricerca della luce.

La forma dell'albero è triangolare e i rami sono disposti inmodo regolare in tutte le direzioni, anche sepreferibilmente, per finalità estetiche, non ci dovrannoessere rami rivolti verso l'osservatore o, se presenti,dovranno comunque essere molto corti.

Il primo ramo dovrebbe partire preferibilmente da unaaltezza di circa un terzo di quella dell'albero. Si tratta diuno stile particolarmente adatto per le conifere, ma puòessere impiegato con successo anche su latifoglie comepyracantha, ginko, e faggio (fagus sylvatica), zelkova eolmi. I materiali più adatti per iniziare un albero in questostile sono le talee, i semi o le margotte, con i quali è piùfacile arrivare ad una crescita eretta del tronco.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare è unodegli stili più difficili da realizzare, in quanto richiedegrande abilità ed esperienza nella scelta dei ramiprincipali e costanza nella creazione dei palchi. Si tengainoltre presente che, come detto, è stile particolarmenteadatto per le conifere che, generalmente, sono più difficilida lavorare delle latifoglie.

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Eretto informale

(Moyogi)

Lo stile eretto informale presenta un tronco concurvature dolci che si ripetono più volte. I rami, via viapiù cortidal basso verso l'alto, crescono all'esternodel tronco. Le piante in questo stile crescono erette,con curve a destra e a sinistra e verso il davanti e ilretro.

Questo stile si adatta molto bene sia alle conifere chealle latifoglie, e costituisce sicuramente un buonpunto di partenza per chi vuole avvicinarsi all'arte delbonsai. L'inclinazione del tronco si ottiene mediantel'utilizzo di filo metallico (alluminio ramato oanodizzato), di potature o di tiranti.

Dato che è lo stile più ricorrente in natura si offrono infinitepossibilità per la linea del tronco. L'unico condizionamentoè che i rami dovrebbero preferibilmente crescere sullaparte esterna delle curve.

Inclinato(Shakkan)

Lo stile inclinato, come indica il nome stesso, presenta un troncoinclinato. Si possono presentare curve sul tronco o meno: la cosa che locaratterizza è che tracciando una linea ipotetica verticale dall'apice versoil basso questa non ricade sulla base del tronco. Si tratta di uno stile chepresenta qualche somiglianza con quello battuto dal vento, ma se nediscosta perché i rami si dirigono in tutte le direzioni (e non verso unasola come nello stile battuto dal vento).

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Si tratta di uno stile rinvenibile molto frequentemente innatura soprattutto, a differenza dei due stili inprecedenza trattati (eretto formale e eretto informale),in zone scoscese e con forte pendenza..

Si adatta bene sia alle conifere che alle latifoglie. I materialipiù adatti per iniziare un albero in questo stile sono pianteche presentano radici da un solo lato. Questo stile puòessere utilizzato anche su soggetti che presentanoassenza di rami da un lato del tronco.

Comunemente si distinguono tre diverse tipologie dishakan:Sho-shakan: se l'albero presenta una modestainclinazione;Chu-shakan: se l'albero presenta una inclinazionecompresa tra i 20° e i 40°;Dai-shakan: se l'albero si presenta in posizione quasiorizzontale (al limite della semiscata).

Battuto dal vento(Fukinagashi)

Lo stile eretto formale presenta un tronco diritto o inclinato e rami checrescono in una sola direzione. Tende a rappresentare alberi checrescono in condizioni di vento costante che spira da una sola parte.

Sono assai frequenti anche esempi in natura. Nellafotografia qui a fianco si può osservare come questa piantadi larice presenti rami rivolti in una sola direzione proprio acausa del forte vento che soffia in quella direzione. E'abbastanza facile rinvenire questa tipologia di crescitaanche sulle zone costiere o litoranee.

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Si tratta di uno stile adatto sia alle conifere che allelatifoglie. I materiali più adatti per iniziare un albero inquesto stile sono quelle piante che presentano rami su unasola parte del tronco.

Molto importante è anche l'apparato radicale che dovràessere ben sviluppato e robusto in modo da dare lasensazione che la pianta sia saldamente ancorata alsuolo.

A cascata e a semicascata(kengai e han-kehngai)

Lo stile cascata rappresenta una pianta che ècresciuta in condizioni molto particolari e difficili(dirupi, pareti scoscese, ecc.). In questo stile iltronco si protrae verso il basso e presenta untronco diritto e rami che crescono orizzontali overso il basso.

Si prestano bene a questo stile piante come il ginepro e ilpino, ma si adattano anche cotoneaster e azalee. Neinostri boschi si possono anche trovare ottimi esemplari dilarice che presentano caratteristiche naturali molto adatte aquesto stile.

Il ramo principale scende lungo il bordo del vaso fino adestendersi al di sotto dello stesso. Tuttavia nella variantechiamata gaito-kengai un tronco viene portato verso l'altoed un ramo forma la cascata. Si rende quindi necessariol'utilizzo di vasi più alti di quelli tradizionali e di tavolini.

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Con il termine kengai si indicano quegli alberi il cui apicericade verso il basso dal bordo del vaso. Con han-kengaiquelli il cui apice pur scendendo non oltrepassa il livellodel vaso. Con ito-kengai quelli in cui più di un ramo formala cascata.

A cascata e a semicascata(kengai e han-kehngai)

Lo stile cascata rappresenta una pianta che ècresciuta in condizioni molto particolari e difficili(dirupi, pareti scoscese, ecc.). In questo stile iltronco si protrae verso il basso e presenta untronco diritto e rami che crescono orizzontali overso il basso.

Si prestano bene a questo stile piante come il ginepro e ilpino, ma si adattano anche cotoneaster e azalee. Neinostri boschi si possono anche trovare ottimi esemplari dilarice che presentano caratteristiche naturali molto adatte aquesto stile.

Il ramo principale scende lungo il bordo del vaso fino adestendersi al di sotto dello stesso. Tuttavia nella variantechiamata gaito-kengai un tronco viene portato verso l'altoed un ramo forma la cascata. Si rende quindi necessariol'utilizzo di vasi più alti di quelli tradizionali e di tavolini.

Con il termine kengai si indicano quegli alberi il cui apicericade verso il basso dal bordo del vaso. Con han-kengaiquelli il cui apice pur scendendo non oltrepassa il livellodel vaso. Con ito-kengai quelli in cui più di un ramo formala cascata.

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Boschetto(Yose-ue)Lo stile a boschetto prevede la collocazione di più piante in un solo vaso.Si tratta di piante quasi sempre della stessa specie che voglionoriprodurre una foresta o un gruppo d'alberi.

Boschetto di Betulle

La collocazione delle piante è difondamentale importanza.Tendenzialmente le piante più grandidevono essere collocate in prossimitàdell'osservatore, mentre le più piccoleverranno collocate verso l'esterno delvaso o dietro, per dare l'idea diprofondità.

Le piante più utilizzate sono la betulla, ilfaggio, la zelkova serrata ed in generetutte le latifoglie, anche se pure leconifere possono adattarsi bene. Imateriali più adatti per iniziare un alberoin questo stile sono le talee, i semi o lemargotte, o giovani esemplari da vivaio.

Boschetto di Faggio

Boschetto di Zelkova Serrata

Contrariamente a quanto si potrebbepensare è uno stile piuttosto difficile darealizzare, perché richiede un notevolesenso estetico e una certa esperienzanella collocazione delle giovani piante.Può comunque dare in breve tempo degliottimi risultati, in quanto è più la formadell'insieme che non quella di ognisingolo albero a determinare il risultato.

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Litterati(Bunjingi)

Lo stile dei Litterati presenta un tronco solitamente molto lungo ed esile. Ilnome è stato così indicato in America per definire uno stile apprezzatodagli intellettuali. Tale stile infatti applica al bonsai la tecnica pittorica dialcuni artisti giapponesi.

La forma dell'albero è assolutamente libera e i ramisono disposti in modo irregolare in tutte le direzioni,soprattutto nella parte apicale della pianta. In questostile, più che in altri, è comunque necessario che ilbonsai presenti un certo equilibrio.

Si tratta di uno stile particolarmente adatto alle conifere,ma può essere impiegato con successo anche su latifoglie.I materiali più adatti per iniziare un albero in questo stilesono le piante raccolte in natura, che spesso presentanogià alcuni tratti caratteristici di questo tipo (tronco lungo estretto, rami solo nella parte apicale, etc.).

Zattera(ikada)

Lo stile a zattera si caratterizza per il fatto che i rami partono da un unicotronco visibile che vuole riprodurre un albero sradicato dal vento che,coricatosi su un fianco, assume questa particolare conformazione.

Si utilizzano prevalentemente giovanipiante da vivaio che presentano pochirami su un lato. La pianta verrà collocatasu un fianco interrando parzialmente iltronco. Con delle forbici si è solitipraticare delle incisioni orizzontali sullacorteccia al fine di stimolare l'emissionedi radici.Le piante più adatte sono olmi, ficus ezelkove.

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Cryptomeria

A doppio tronco(Sokan)

Lo stile a doppio tronco, anche detto madre-figlio, rappresenta due soggetti simili, conandamento uguale, con la base nello stessopunto. Idealmente i due tronchi dovrebberoappartenere alla stessa pianta, dovrebberoquindi crescere dalle stesse radici, mafrequentemente si arriva ad un bonsai a doppiotronco partendo da due esemplari,generalmente di dimensioni leggermentediverse, ma con anse e sinuosità simili.

Questo stile è riscontrabile abbastanza spesso in natura;per questo stile in genere si utilizzano conifere, ma sonoadatte anche le latifoglie. E' possibile utilizzare lo stilesokan in combinazione con altri stili, quindi ad esempio sipossono preparare dei bonsai a doppio tronco battuto dalvento, oppure a doppio tronco a cascata.

Generalmente il tronco principale si sviluppa in manieraabbastanza eretta, mentre quello più piccolo, che devesvilupparsi dalla base dell'altro, tende ad essereleggermente prostrato; le ramificazioni devono esserearmoniche, in modo che non si verifichino intrecci tra ramidelle due piante. Una variante di questo stile è lo stileSankan, a tre tronchi, con un tronco di dimensioni maggiorie due piccoli tronchi, che si dividono dal tronco "madre"alla base della pianta.

Sankan(a tre tronchi)

Per i bonsai a tronco multiplo in genere si preferisce un vaso rettangolare oovale, disponendo le piante in un angolo del vaso stesso, con il tronco piùgrande verso l'esterno e quello piccolo verso il centro del vaso.

A scopa rovesciata(Hokidachi)

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Lo stile a scopa rovesciata può essereconsiderato una variante dell'eretto formale;infatti anche qui la pianta deve avere un fustoeretto e ben dritto, a circa due terzi dell'altezzasi allungano tutti i rami principali, che devonoquindi partire dallo stesso punto del fusto, conangolazione vicina alla perpendicolare, rispettoal tronco.

Zelkova serrataFoto Bonsai Italia

I rami secondari andranno mantenuti con lo stessoandamento dei rami principali, formando una chiomatondeggiante. Il nome di questo stile deriva dallasomiglianza del bonsai formato ad una scopa di sagginarivolta verso l'alto. Per ottenere un effetto armonico i ramidevono essere mantenuti della stessa lunghezza.

Questo stile è abbastanza semplice da ottenere, adatto anche aiprincipianti, anche se difficilmente si trovano esemplari adatti in natura;talvolta si prepara un bonsai a scopa partendo da una piccola pianta cheva capitozzata, per permettere uno sviluppo già ben conformato dei primirami. Per un buon effetto è bene scegliere essenze densamenteramificate e con foglie piccole, ottimi si dimostrano generalmente gli olmi.

FOTO NOMEEpocapotaturaEsposizione Substrato Rinvaso

Concimazionie Note

Abete febbraio luminosa1p/torba3p/sabbia2p/argilla

finemarzo

In primavera conazoto in autunnofosforo ogni 10 15gg.Riparare dasole in estate

Acero primav.autunno

soleggiato ilmattino

2p/torba1p/sabbia3p/argilla

fineinverno

Non concimare neimesi più caldipreferisce fosforoogni 10 gg. Amaggiodefoliazione

AzaleaRodocendri

postfioritura

soleggiato almattino

2p/torbabionda1p/sabbia2p/argilla

postfioritura

Concima conconcimi a lentacessione.Necessitadi terra acida.

Bosso primav.autunno luminosa

1p/torba1/sabbia2p/argilla

primaveraautunno

Primavera eautunno conconcime NPK ,

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ogni 10-12 gg.

Bouganvillea autunno luminosa2p/torba2p/sabbia1p/argilla

inverno Pre e Post fiorituranon durante.

Carmona tuttol'anno

luminosa1p/torba1p/sabbia1p/argilla

fineinverno

Ogni 20 -25 giorni .Teme il freddo.vuole moltaumiditàatmosferica.

Carpino fineinverno soleggiata

1p/torba1p/sabbia3p/argilla

fineinverno

Periodi maggio-giugno azotosettembre-ott - obrefosforo ogni 10 gg.Rinvaso ogni3anni.

Cipresso fasevegetativa

luminoso 2p/sabbia1p/argilla

aprilemaggio

Primavera eautunno ogni 20gg.

Cydonia autunno soleggiato1p/torba1p/sabbia1p/argilla

autunno

Primavera piùazoto in autunnopiù fosforo ogni 15gg. nel mese diluglio si cimano inuovi rami

Cotoneaster primav. soleggiata1p/torba2p/sabbia3p/argilla

primavera

Concima da aprilea ottobre ogni 15gg, no durantefioritura

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Crataeguspostfioritura soleggiata

1p/torba1p/sabbia2p/argilla

primaveraPrimavera azotatomentre in autunnofosforo ogni 15 gg.

Eleagnus primav. luminosa1p/torba1p/sabbi1p/argilla

primavera

Primavera piùazoto in autunnopiù fosforo ogni 15gg. nel mese diluglio si cimano inuovi rami

Foto Crespi bonsai

Ficus carica primav. luminosa1p/torba1p/sabbia1p/argilla

inverno Primavera ogni 15gg.

Ficus Retusa autunno luminosa2p/torba2p/sabbia1p/argilla

autunno

Utilizzare concimia lentacessione.Teme letemperature aldisotto dei 12°.

ForsitiaMaggioGiugno soleggiata

1p/torba1p/compost.2p/sabbia2p/argilla

ottobrePost fioritura conazoto.

Frassino tuttol'anno soleggiata

1p/torba1p/sabbia3p/argilla

fineinferno

In primavera conazoto in autunnofosforo ogni 10 15gg.Riparare dasole in estate

GinkgoBiloba autunno luminosa

1p/ter.organico1p/sabbia1p/argilla

fermovegetativo

Primavera ogni 20gg

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Gelso primav. soleggiata

1p/torba1p/compost.1p/sabbia1p/argilla

autunno

In primavera conazoto in autunnofosforo ogni 10 15gg.Riparare dasole in estate

Foto Crespi bonsai

Glicine postfioritura soleggiata

2p/sabbia2p/argilla3p/compos.

primavera Post fioritura conazoto.

Lagestroemia Maggio luminosa

1p/torba2p/compast.1p/sabbia1p/argilla

fineinverno

Concima conconcimi a lentacessione. Allapotature lasciaredelle gemme cometira linfa.

* Larice post cadfoglie.

soleggiata 2p/sabbia1p/argilla

pre gerConcimare conconcime a lentacessione

Melo postfioritura soleggiata

1p/torba1p/compast.1p/sabbia1p/argilla

primaveraautunno

Pre fioriturafosforo postfioritura azotoevitare i mesi piùcaldi

Foto Crespi bonsai

Melograno primav. soleggiata1/p torba 1/psabbia2p/argilla

fineinverno

Tutto l'anno trannei mesi più caldi equelli più freddiogni 8-10 giornicon concime NPK.Teme il gelo

Murrayatuttol'anno luminoso

1p/torba1p/sabbia1p/argilla

prefioritura

Tutto l'anno ognimese.

Olivoprimav.autunno soleggiata

3p/torba2p/sabbia

fineinverno

In primavera conazoto in autunno

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Foto Crespi bonsai

2p/argilla fosforo ogni 10 15gg.Riparare dasole in estate

Zelkova autunno luminosa1p/torba1p/sabbia3p/argilla

fineinverno

Primavera ogni 15gg. Nel periodoestivo cimare inuovi getti performare la pianta.

Pino mugo inverno luminosa 1p/pabbia1p/argilla marzo

Primavera eautunno agni 25giorni.

PinusPentaphylla

febbraiomarzo soleggiato 1p/sabbia

1p/argillaaprilemaggio

Concimare conconcimi a lentacessione.

Foto Crespi bonsai

Pistacchio tuttol'anno

soleggiata1p/torba2p/sabbia3p/argilla

autunno

Concimare conconcime a lentacessione .Teme ilfreddo riparare nelperiodo invernale

Foto Crespi bonsai

Podocarpo autunno pieno sole1p/torba1p/sabbia2p/terriccio

primavera

Primavera eautunno ogni 30giorni.Pianta cheteme le bassetemperature.

* Potentilla autunno luminosa1p/torba1p/sabbia3p/argilla

pre gerPrimavera eautunno ogni 20-30gg.

Prunus postfioritura soleggiata

1p/sabbia1p/compost.2p/argilla

postfioritura

Periodi maggio-giugno azotosettembre-ott- obrefosforo ogni 10 gg.Rinvaso ogni3anni.

Quercia autunno sole mattinoombra_estate

1p/torba1p/sabbia1p/argilla

pre germe Primavera ogni 10gg.

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Sageretia tuttol'anno molta luce

2p/torba2p/sabbia1p/argilla

tuttol'anno

Oggi 15-20 giorniregolarmente.Teme letemperature aldisotto dei 10°.Nonesporre al solediretto

Serissa tuttol'anno molta luce

1p/torba2p/sabbia1p/argilla

tuttol'anno

Oggi 15-20 giorniregolarmente.Teme letemperaturerigide.Non esporreal sole diretto

* Tasso ottobre mezz'ombra1p/ter.organico4p/sabbia2p/argilla

marzoaprile

Tutto l'anno trannemesi molto caldi.

Bonsai

Acer palmatum Azalea

Bosso Bougainvillea

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Carmona Carpinus

Cotoneaster Crataegus

Cupressus Eleagnus

Ficus Ficus carica

Forsytia Fraxinus

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Gingko Lagestroemia

Malus Morus

Murraya

Olivo Picea

Pinus pentaphylla Pistacia

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Podocarpo Punica granatum

Quercus

Sageretia Serissa

Ulmus Wisteria

Zelkova

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