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Daniela Salini

Mar 09, 2016

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Interior designer
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Page 1: Daniela Salini

SHOP e LIGHTRESTAURANT

PUBLIC ACTIVITIES

HOME SPACES

MUSEUM

INTERACTION

PORTFOLIO

Salini Daniela

Page 2: Daniela Salini

RACCONTARE TRAIANO

A.A. 2012-2013

Page 3: Daniela Salini

il progetto fonda le sue radici su due concetti: la forza gravitazionale, seguitoda quello di totale assenza di essa, la quale ci riporta alla sensa-zione di sospensione degli elementi espositivi; e il movimento artistico del De Stijl, caratterizzato dal limitarsi allealle sole forme geometriche che si muovono in due sole direzioni, verti-cale e orizzontale.Questi elementi fluttuano dunque all’interno dello spazio, a diverse altezze, e su differenti elementi in gergo definiti “WIREFAME” per la forma stilizata e ridotta al minimo, posizionati in maniera uniforme su tutta la superficie.

Dal punto di vista progettuale, gli espositori sono unici, sia per la gran-dezza e per la forma, sia nella scelata del materiale, vista la necessità di far galeggiare l’oggetto esposto.Possono essere, dunque, divisi in tre gruppi:A - sostengono le opere più grandi e più pesanti;B - sostengono i pezzi di media gran-dezza e peso;C - sostengono i frammenti.

Page 4: Daniela Salini

Tutti gli espositori hanno un’anima strutturale uguale, costituita da un telaio in acciaio formato da tubolari a base quadrata 5cm X 5 cm, saldati tra loro, ai quali poi vengono aggiunte facce di materiali vari.

AlcuniAlcuni espositori hanno un appoggio in più: in particolare quelli che sor-reggono i frammenti, i quali essendo troppo piccoli e irregolari, non hanno una base solida su cui poggiarsi; così sono stati aggiunti altri appoggi a forma triangolare, sempre in aciaio cromato.cromato.

Tutti questi espositori non si trovano solo nella zona dela grande aula, ma si insinuano anche nelle aule laterali seppur di dimensioni più ridotte.

Nel dettaglio dell’aula, si nota come gli espositori siano “affiancati” da un’altra struttura sempre in tubolare, più grande la quale tende a racchiu-dere l’elemento espositivo, come se fosse una gabbia, la quale ha la fun-zione di illuminare l’oggetto.

Page 5: Daniela Salini

La zona delle aule è collegata da un lungo coridoio, che viene sfruttato come zona di riposo, realizando delle sedute sempre con un telaio in accia-io e la seduta in materia elestica, per rendere il percorso della mostra più rilassante.

Per mantenere la coerenza con tutto il progetto, si propone una nuova ver-sione anche delle altre aule già attrezzate.Si parte dal bookshop, nel quale viene inserita una pedana di 10 cm circa sulla quale si poggiano quattro librerie che garantiscono una consul-tazione più tranquilla dei libri, grazie ad una seduta annessa ad esse, senza necessariamente comprarli.

L’aula successiva è quella video.VieneViene posizionato un doppio schermo al centro della stanza, che permete la proiezione di due filmati contempora-neamente, i quali potranno essere ascoltati con attenzione attraverso l’ausilio di cuffie, senza troppe distra-zioni date da altri suoni.

Page 6: Daniela Salini

La quarta aula si differenzia dalle altre: entrando vediamo una grande struttura metallica che ci racchiude e ci accompagna in un percorso senso-riale, con musiche e suoni della natura, attraverso un impianto audio, e che ci svelerà la presenza di un giardino posteriore.giardino posteriore.

Quest’ultimo offre una vista proprio sui resti dei Mercati Traianei. VolendoVolendo integrare lo spazio interno con quelo esterno, anche le amache presenti vengono progettate con un telaio in acciaio e rivestite in tela olona, materiale specifico per le amache.

L’ ultima stanza che rachiude tutto il percorso dell’intera mostra, è l’aula esedra, di per se particolare data la sua forma semicircolare, la quale è stata destinata a zona ludica e didat-tica. Sono state riproposte, sotto forma di gioco, in lattice, tre opere siginificativesiginificative edificate con l’imperatore Traiano.

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L’ultima analisi va all’illuminazione.AiAi corpi illuminanti preesistenti nella grande aula, si sono affiancati ele-menti geometrici, quali principalmen-te rettangoli ed un triangolo, progetta-ti in maniera coerente con il resto dell’esposizione.Ogni elemento è situato in posizione ortogonale rispetto ai frammenti che andrà ad illuminare. In apparenza sembrano tuti sospesi e posti su diversi piani: in realtà si reggono grazie ad un cavo d’acciaio che corre da parapetto a parapetto.

Per quanto riguarda l’illuminazione delle aule laterali, l’effetto è comple-tamente diverso: vi è la presenza di elementi wireframe che corono sugli espositori, con la funzione di dare luce a ciò che è esposto. Difatti questi si intersecano con gli esposi-tori, interaggendo con essi e incen-trando la luce in maniera mirata su ogni singolo reperto.

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A.A. 2011-2012

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Nelle zone terremotate c’era lla necessità di ricostruire una tendo-poli per le persone sfollate. Invece di pensare alle prime necessità, l’attenzione si è focalizzata sulo svago e il divertimento dela popola-zione attraverso attività particolari per i più giovani, e zone di riposo per i più grandi.

La struttura ha dimensioni molto grandi per accogliere il maggior numero di persone e per permette lo svolgimento di tutte le attività in maniera libera e sicura, anche grazie ai dislivelli creati in modo da non far accavallare tra loro i vari giochigiochi posibili, dare sicurezza a coloro che rimangono all’interno della struttura per riposarsi e facili-tare il passaggio tra interno ed esterno, sia per i disabili, e sia per le carrozzine.

Page 11: Daniela Salini

La struttura ha dimensioni molto grandi per accogliere il maggior numero di persone e per permette lo svolgimento di tutte le attività in maniera libera e sicura, anche grazie ai dislivelli creati in modo da non far accavallare tra loro i vari giochigiochi posibili, dare sicurezza a coloro che rimangono all’interno della struttura per riposarsi e facili-tare il passaggio tra interno ed esterno, sia per i disabili, e sia per le carrozzine.

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A.A. 2012-2013

RESTAURANT

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Nella ristrutturata stazione ferroviaria di Tiburtina a Roma, sono presenti delle grosse “scatole” sospese nelle quali andranno progettati dei spazii destinati alla ristorazione.

Intorno al corpo centrale destinato ai servizi è stato costruito un sistema a libreria, in sughero, nel quale saran-no presenti dei sacchetti che conter-ranno il menù scelto dal cliente.

Oltre a diversi menù, il cliente avrà a disposizione un particolare vassoio, il quale, a seconda delle proprie esi-genze, potrà richiuderlo tramite le linee guida e portarlo con sè.

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Le pareti del ristorante sono attrezza-te con pannelli i quali sorreggono sedie pieghevoli per la zona lunch e chaise lounge per la zona posta sul retrò del locale che dà sullo scalo ferroviario.

A riempire lo spazio interno ci sono dei tavoli particolari, che tendono a seguire le esigenze dei clienti: tavoli standard che all’occorrenza si posso-no allungare, per la comodità di grandi gruppi e alzare grazie ad un sistema telescopico della gamba centrale.centrale.

A proposito della vetrata posteriore non avendo una bella visuale e sbat-tendoci il sole più caldo, è stato intro-dotto un paravento composto da tas-selli girevoli per pararsi dalla forte luce e per intravedere i binari dello scalo.

Page 15: Daniela Salini

A.A. 2011-2012

SHOP

H2O

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La richiesta fu quella di creare un piccolo centro commerciale al di sotto delle abitazioni, nella zona destinata ai parcheggi, formata da tanti negozi autonomi. L’idea inizia-le era quella di schermare la parte interna atraverso delle pareti in vetrovetro opache.

Dalle stesse vetrate escono fuori alcuni dei volumi espositori, siano essi per rettili o per acquari.AlcuneAlcune delle teche si sovrapongo-no o sono molto vicine, tutto ciò permette al cliente di essere immerso nel mondo animale atra-verso un percorso fluido.

Nasce così il concetto di dividere le vetrate in tante piccole aperture caratterizzate da diversi colori che rimandano all’idea dell’acqua e della terra, rispettando il concept della vendita di rettili e pesci.

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L’effetto desiderato viene rappre-sentato attraverso queste due immagini: la luce che penetra all’interno del negozio e la vista dall’esterno che impedisce la visuale interna spingendo le perso-ne ad entrare!

Page 18: Daniela Salini

GIUNIO BAZZONI

A.A. 2011-2012

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Ristrutturazione di un apartamento in via Giunio Bazzoni. Non vi era nesuna richiesta in particolare, si è studiato la sudivisione interna degli spazi, dando magior respiro a tutti gli am-bienti rendendoli più comfortevoli e vivibili.

Alla riorganizzazione interna è stata affiancata la scelta di arredi più mo-derni e vivaci.

Anche gli impianti, quindi quello idrico e quello elettrico hanno subito delle variazioni rispetto al pposizio-namento originale.

Page 20: Daniela Salini

A.A. 2011-2012

Page 21: Daniela Salini

Ci troviamo all’interno della sede dello IED, in via Casilina Vecchia 55, e si è riscontrata una problematica: la schermata che proietta gli orari delle lezioni, del laboratorio di modellistica e le aula disponibili non è praticabile da più utenti!

E’ stata creata una colonna multime-diale sulla quale sono posti quattro dischi touch-screen alla quale ad ognuno di loro è collegata una parte di schermata.

La particolarità di questa colonna è che le proiezioni avvengono contem-poraneamente e quindi ogni utente potrà consultare l’orario che gli serve senza attendere inutilmente.