4) Lezione Attributi fondamentali di una professione e
specificita della professione infermieristicaLegge 19 novembre
1990, n. 341Art. 1.Titoli universitari1. Le universit rilasciano i
seguenti titoli:a) diploma universitario (DU);b) diploma di laurea
(DL);c) diploma di specializzazione (DS);d) dottorato di ricerca
(DR).Art. 9.Ordinamento dei corsi di diploma universitario, di
laurea e di specializzazione-Vengono definiti ed aggiornati gli
ordinamenti didattici dei corsi di diploma universitario, dei corsi
di laurea e delle scuole di specializzazione e le rispettive
tabelle.-devono individuare le aree disciplinari, intese come
insiemi di discipline scientificamente affini raggruppate per
raggiungere definiti obiettivi didattico-formativi, da includere
necessariamente nei curricula didattici, che devono essere adottati
dalle universit, al fine di consentire la partecipazione agli esami
di abilitazione per l'esercizio delle professioni o l'accesso a
determinate qualifiche funzionali del pubblico impiego; Art.13.
Tutorato- Il tutorato finalizzato ad orientare ed assistere gli
studenti lungo tutto il corso degli studi, a renderli attivamente
partecipi del processo formativo, a rimuovere gli ostacoli ad una
proficua frequenza dei corsi, anche attraverso iniziative
rapportate alle necessit, alle attitudini ed alle esigenze dei
singoli.- I servizi di tutorato collaborano con gli organismi di
sostegno al diritto allo studio e con le rappresentanze degli
studenti, concorrendo alle complessive esigenze di formazione
culturale degli studenti e alla loro compiuta partecipazione alle
attivit universitarie. Art.14. Settori scientifico-disciplinarigli
insegnamenti sono raggruppati in settori scientifico-disciplinari
in base a criteri di omogeneit scientifica e didattica L. 833/78
D.L. 502/92 - 517/93 Prima della riforma sanitariaPrima
dellapprovazione della legge che istituisce il Servizio Sanitario
Nazionale (SSN - legge 23.12.78 n. 833), era in vigore una
disciplina articolata in disposizioni di variegata origine, anche
antecedente allentrata in vigore della Costituzione (ad esempio, il
Testo Unico delle leggi comunali e provinciali - R.D. 3 marzo 1934
n. 383, ed il Testo Unico delle leggi sanitarie - R.D. 27 luglio
1934, n. 1265).La gestione dei servizi sanitari era frammentata tra
diversi enti ed organizzazioni, pubbliche e private (Ministero
della Sanit, Regioni, Province, Comuni, Enti Mutualistici, Enti
Ospedalieri, Fondazioni, Enti Religiosi, IPAB, ecc.).In
particolare, gli interventi di cura erano prevalentemente affidati
agli Enti mutualistici, strutture di categoria che garantivano le
attivit di cura (spesso tra loro diversificate in qualit e quantit)
esclusivamente ai propri iscritti (lavoratori e loro familiari),
essendo dunque esclusi quanti non si trovavano nelle condizioni
previste per "assicurarsi" contro le malattie, pur avendone, a
volte, maggior bisogno: ad esempio, i disoccupati, inabili al
lavoro, gli "invalidi".Per quanto riguarda questi ultimi,
lassistenza sanitaria era diversificata a seconda delle "categorie"
di appartenenza: alcune prestazioni sanitarie erano assicurate, ad
esempio agli invalidi di guerra, del lavoro e per servizio, mentre
erano esclusi da tale tipo di prestazioni gli invalidi civili, i
ciechi civili ed i sordomuti. La Riforma Sanitaria e le successive
norme di attuazione.Il diritto costituzionale ha trovato
progressiva attuazione attraverso listituzione del Servizio
Sanitario Nazionale ( SSN - legge 23.12.78 n. 833).Lart 1 di tale
legge afferma:a) "Il SSN costituito dal complesso delle funzioni,
delle strutture, dei servizi e delle attivit destinate alla
promozione, al mantenimento ed al recupero della salute fisica e
psichica di tutta la popolazione senza distinzione di condizioni
individuali o sociali e secondo le modalit che assicurino
luguaglianza dei cittadini nei confronti del servizio".Lart. 2
indica, tra le modalit per lattuazione delle finalit della legge,
le seguenti:a) "la prevenzione delle malattie e degli infortuni in
ogni ambito di vita e di lavoro;b) la diagnosi e la cura degli
eventi morbosi quali ne siano le cause, la fenomenologia e la
durata;c) la riabilitazione degli stati di invalidit e di inabilit
somatica e psichica".Lorganizzazione sanitaria, cos come prevista
dalla legge 833/78, caratterizzata da:a) uniformit di trattamento
di tutti i cittadinib) competenze diversificate ai diversi livelli
del sistema amministrativo (Stato: programmazione generale;
Regioni: legislazione e programmazione nellambito territoriale;
Comuni, singoli od associati: gestione tramite le Unit Sanitarie
Locali);c) articolazione ed organizzazione territoriale del
Servizio;d) riconoscimento della prevenzione quale attivit
prioritaria per la tutela e la promozione della salute.Le Unit
Sanitarie Locali sono definite "complesso dei presidi, degli uffici
e dei servizi... in un determinato ambito territoriale" (art.
10).Le USL hanno il compito di erogare "le prestazioni di
prevenzione, di cura, di riabilitazione e di medicina legale" (art.
19). L "aziendalizzazione" della sanit (Decreti Legislativi 502/92
e 517/93)In attuazione della legge delega 421/92, sono stati
approvati il Decreto Legislativo 502/92, che prevede norme di
revisione in materia di sanit, ed il Decreto Legislativo 517/93, a
parziale modifica del precedente.I principi fondamentali di
"globalit" ed "universalit" del diritto alla tutela della salute
sanciti con la legge 833/78, non sono stati messi in discussione
con le norme di razionalizzazione introdotte con i Decreti
Legislativi 502/92 e 517/93, che tuttavia modificano profondamente
la natura giuridica delle USL, la loro "territorializzazione", le
loro competenze in riferimento alla materia socioassistenziale,
limpianto organizzativo, le modalit di finanziamento. In
particolare, le modifiche introdotte - alcune delle quali
riguardano peculiarmente i cittadini con disabilit - sono le
seguenti :a) si attribuiscono allo Stato compiti di pianificazione
in materia sanitaria, da attuarsi mediate lapprovazione del Piano
Sanitario Nazionale triennale;b) lo Stato individua i "livelli
uniformi di assistenza" sanitaria che debbono essere
obbligatoriamente garantiti dal SSN ai cittadini aventi diritto, e
definisce annualmente, nel contesto delle leggi finanziarie,
lammontare complessivo delle risorse attribuibili al finanziamento
delle attivit sanitarie; altre prestazioni sanitarie, non previste
dai livelli uniformi di assistenza e comunque costi esorbitanti i
finanziamenti previsti debbono essere eventualmente finanziati con
risorse delle Regioni;c) si prevede una forte regionalizzazione
della sanit: alle Regioni sono attribuite funzioni rilevanti nel
campo della programmazione sanitaria, nel finanziamento e nel
controllo delle attivit sanitarie gestite dalle Aziende, nel
governo di attivit di igiene pubblica anche in raccordo con la
neocostituita ARPA (Azienda Regionale per la Protezione
Ambientale);d) le aziende USL non sono pi strumenti operativi dei
Comuni singoli od associati, ma aziende regionali con propria
personalit giuridica ed autonomia organizzativa, amministrativa e
patrimoniale;e) il nuovo sistema di finanziamento dellassistenza
sanitaria basato sulla remunerazione delle prestazioni effettuate,
a tariffe predeterminate dalle Regioni.f) si prevede la separazione
ai fini contabili e finanziari degli interventi sanitari da quelli
socioassistenziali: le funzioni sanitarie sono a carico
dell'Azienda Sanitaria, mentre quelli socioassistenziali sono di
competenza degli Enti Locali; le Aziende Sanitarie possono gestire
interventi socioassistenziali soltanto a seguito di delega da parte
degli Enti Locali.Laziendalizzazione delle USL, e listituzione di
aziende ospedaliere autonome ha lo scopo dichiarato di rendere pi
efficiente la gestione delle risorse (finanziamenti, attrezzature e
strutture) della sanit, indirizzandone lutilizzo verso il
raggiungimento degli obbiettivi definiti dalla programmazione
nazionale e regionale.Strumenti di tale razionalizzazione sono
lautonomia organizzativa, amministrativa e patrimoniale attribuita
alle Aziende Sanitarie (distinte in Aziende USL - ora ASL - Azienda
Sanitaria Locale - e ASO - Azienda Sanitaria Ospedaliera), che
vengono affidate alla direzione "manageriale" di un Direttore
Generale, nominato dalla Giunta Regionale. Il Direttore Generale
sottoscrive un contratto quinquennale con lamministrazione
regionale con il quale si impegna a perseguire gli obbiettivi
indicati dal Piano Sanitario Regionale e specificamente attribuiti
alle singole Aziende Sanitarie.Il Decreto Legislativo 502/92
prevede una diversa delimitazione del territorio delle Aziende
Sanitarie Locali, che possono coprire quello corrispondente ad una
Provincia. Le ASL debbono articolarsi in Distretti Sanitari, realt
spesso coincidente con il territorio delle precedenti USL, dotata
di autonomia organizzativa e gestionale e sede dei processi di
conoscenza della domanda sanitaria, dellerogazione delle
prestazioni di primo livello, di partecipazione e di integrazione
della domanda e delle prestazioni sanitarie con i bisogni e le
offerte di servizi socioassistenziali ed educativi.Tra le
innovazioni introdotte dal Decreto Legislativo 502/92 rilevante,
rispetto alle problematiche affrontate da questa Guida, quella
relativa al superamento dellistituto delle "convenzioni" con
strutture sanitarie private e lintroduzione del sistema dell
"accreditamento".Il Decreto prevede lentrata in vigore dei nuovi
rapporti con le strutture private basate sull'"accreditamento"
delle strutture che erogano prestazioni specialistiche, sulla
remunerazione di tali prestazioni e sulladozione del sistema di
verifica e revisione della qualit delle attivit svolte dai Centri e
delle prestazioni erogate.Nel nuovo sistema le ASL intratterranno
con le strutture accreditate appositi rapporti fondati sulla
corresponsione di una tariffa predeterminata, sulla definizione
delle modalit di pagamento e sulle verifiche della qualit delle
attivit svolte e delle prestazioni erogate.Con la stessa norma
viene introdotta la facolt di libera scelta da parte dellassistito
della struttura sanitaria (pubblica o privata) accreditata e del
professionista erogante la prestazione.Infine, lart. 14 del Decreto
legislativo 502/92 ("Diritti dei cittadini") introduce disposizioni
finalizzate a "garantire il costante adeguamento delle strutture e
delle prestazioni sanitarie alle esigenze dei cittadini utenti del
SSN". A tale fine, si prevede:a) definizione dei contenuti e delle
modalit di utilizzo di "indicatori di qualit" delle prestazioni
sanitarie relativi alla personalizzazione ed umanizzazione
dellassistenza, le prestazioni alberghiere, landamento delle
attivit di prevenzione;b) realizzazione da parte delle Aziende
sanitarie di un efficace sistema di informazione sulle prestazioni
erogate, sulle modalit di accesso e sulle tariffe.Inoltre entrambi
i decreti prevedono:
-la formazione infermieristica avviene nell'Universit con il
concorso del servizio sanitario.
-Il Ministro della Sanit individua con proprio decreto la figura
dell'infermiere. ( DM 739/94 )
-Il corso, di durata triennale, attiene alle norme europee
(accordo di Strasburgo 1967 - recepito dall'Italia conLegge
795/1973).
- L'esame finale abilita all'esercizio professionale-
D.L. 229/99
1. L'articolo 1 del decreto legislativo 30 dicembre - 1992, n.
502, e successive modificazioni, e' sostituito dal seguente:"Art.
1(Tutela del diritto alla salute, programmazione sanitaria e
definizione dei livelli essenziali e uniformi di assistenza)1.La
tutela della salute come diritto fondamentale dell'individuo
edinteresse della collettivita' e' garantita, nel rispetto della
dignita'e della liberta' della persona umana, attraverso il
Servizio sanitarionazionale, quale complesso delle funzioni e delle
attivita'assistenziali dei Servizi sanitari regionali e delle altre
funzioni eattivita' svolte dagli enti ed istituzioni di rilievo
nazionale.
2. Il Servizio sanitario nazionale assicura, attraversorisorse
pubbliche e in coerenza con i principi e gli obiettivi
indicatidagli articoli 1 e 2 della legge 23 dicembre 1978, n. 833,
i livelliessenziali e uniformi di assistenza definiti dal Piano
sanitarionazionale nel rispetto dei principi della dignita' della
persona umana,del bisogno di salute, dell'equita' nell'accesso
all'assistenza, dellaqualita' delle cure e della loro
appropriatezza riguardo allespecifiche esigenze, nonche'
dell'economicita' nell'impiego dellerisorse.
3. L'individuazione dei livelli essenziali e uniformi
diassistenza assicurati dal Servizio sanitario nazionale, per il
periododi validita' del Piano sanitario nazionale, e'
effettuatacontestualmente all'individuazione delle risorse
finanziarie destinateal Servizio sanitario nazionale, nel rispetto
delle compatibilita'finanziarie definite per l'intero sistema di
finanza pubblica nelDocumento di programmazione economico
finanziaria. Le prestazionisanitarie comprese nei livelli
essenziali di assistenza sono garantitedal Servizio sanitario
nazionale a titolo gratuito o con partecipazionealla spesa, nelle
forme e secondo le modalita' previste dallalegislazione
vigente.
4. Le regioni, singolarmente o attraversostrumenti di
autocoordinamento, elaborano proposte per lapredisposizione del
Piano sanitario nazionale, con riferimento alleesigenze del livello
territoriale considerato e alle funzioniinterregionali da
assicurare prioritariamente, anche sulla base delleindicazioni del
Piano vigente e dei livelli essenziali di assistenzaindividuati in
esso o negli atti che ne costituiscono attuazione. Leregioni
trasmettono al Ministro della sanita', entro il 31 marzo diogni
anno, la relazione annuale sullo stato di attuazione del
pianosanitario regionale, sui risultati di gestione e sulla spesa
previstaper l'anno successivo.
D. l.509/99Art. 3Titoli e corsi di studio1. Le universit
rilasciano i seguenti titoli di primo e di secondo livello:a)
laurea (L)b) laurea specialistica (LS).2. Le universit rilasciano
altres il diploma di specializzazione (DS) e il dottorato di
ricerca (DR).3. La laurea, la laurea specialistica, il diploma di
specializzazione e il dottorato di ricerca sono conseguiti al
termine, rispettivamente, dei corsi di laurea, di laurea
specialistica, di specializzazione e di dottorato di ricerca
istituiti dalle universit.4. Il corso di laurea ha l'obiettivo di
assicurare allo studente un'adeguata padronanza di metodi e
contenuti scientifici generali, nonch l'acquisizione di specifiche
conoscenze professionali.5. Il corso di laurea specialistica ha
l'obiettivo di fornire allo studente una formazione di livello
avanzato per l'esercizio di attivit di elevata qualificazione in
ambiti specifici.6. Il corso di specializzazione ha l'obiettivo di
fornire allo studente conoscenze e abilit per funzioni richieste
nell'esercizio di particolari attivit professionali e pu essere
istituito esclusivamente in applicazione di specifiche norme di
legge o di direttive dell'Unione Europea.7. I corsi di dottorato di
ricerca e il conseguimento del relativo titolo sono disciplinati
dall'articolo 4 della legge 3 luglio 1998, n. 2109. Sulla base di
apposite convenzioni, le universit italiane possono rilasciare i
titoli di cui al presente articolo, anche congiuntamente con altri
atenei italiani o stranieri. Art. 4 Classi di corsi di studio
1. I corsi di studio dello stesso livello, comunque denominati
dagli atenei, aventi gli stessi obiettivi formativi qualificanti e
le conseguenti attivit formative indispensabili di cui all'articolo
10, comma 1, sono raggruppati in classi di appartenenza, nel
seguito denominate classi. Art.5 Crediti formativi universitari1.
Al credito formativo universitario, di seguito denominato credito,
corrispondono 25 ore di lavoro per studente; con decreto
ministeriale si possono motivatamente determinare variazioni in
aumento o in diminuzione delle predette ore per singole classi,
entro il limite del 20 per cento.2. La quantit media di lavoro di
apprendimento svolto in un anno da uno studente impegnato a tempo
pieno negli studi universitari convenzionalmente fissata in 60
crediti. Art. 7 Conseguimento dei titoli di studio1. Per conseguire
la laurea lo studente deve aver acquisito 180 crediti, comprensivi
di quelli relativi alla conoscenza obbligatoria di una lingua
dell'Unione Europea oltre l'italiano, fatte salve le norme speciali
per la tutela delle minoranze linguistiche. La conoscenza deve
essere verificata, secondo modalit stabilite dai regolamenti
didattici di ateneo, con riferimento ai livelli richiesti per ogni
lingua.2. Per conseguire la laurea specialistica lo studente deve
aver acquisito 300 crediti, ivi compresi quelli gi acquisiti dallo
studente e riconosciuti validi per il relativo corso di laurea
specialistica.(300cfu=180+120;sarebbero 3 anni +2 anni)3. I decreti
ministeriali determinano il numero di crediti che lo studente deve
aver acquisito per conseguire il diploma di specializzazione. Tale
numero deve essere compreso tra 300 e 360 crediti, ivi compresi
quelli gi acquisiti dallo studente e riconosciuti validi per il
relativo corso di specializzazione. Sono fatte salve le diverse
disposizioni previste da specifiche norme di legge o da direttive
dell'Unione Europea.(almeno la laurea)4. dottorato di ricerca =
laurea specialistica Art.12 Regolamenti didattici dei corsi di
studio2. Il regolamento didattico di un corso di studio determina
in particolare:a) l'elenco degli insegnamenti, con l'indicazione
dei settori scientifico-disciplinari di riferimento e
dell'eventuale articolazione in moduli, nonch delle altre attivit
formative;b) gli obiettivi formativi specifici, i crediti e le
eventuali propedeuticit di ogni insegnamento e di ogni altra
attivit formativa;c) i curricula offerti agli studenti e le regole
di presentazione, ove necessario, dei piani di studio
individuali;d) la tipologia delle forme didattiche, anche a
distanza, degli esami e delle altre verifiche del profitto degli
studenti;e) le disposizioni sugli eventuali obblighi di frequenza.
Decreto 2 Aprile 2001Numerazioni e denominazione delle classi delle
lauree
Il presente decreto definisce le classi dei corsi di laurea
per:
-le professioni sanitarie infermieristiche e
ostetriche(obbiettivi sono di svolgere attivita dirette alla
prevenzione,cura e salvaguardia della salute individuale e della
collettivita.
-della riabilitazione(es:fisoterapista-svolgono interventi di
prevenzione,cura e riabilitazione della aree della
motricita;praticano autonomamente attivita terapeutica per
rieducare le funzioni delle disabilita motorie).
-tecniche (si dividono in diagnostiche-assitente nelle diagnosi,
e assistenziali-tecnico di radiologia) (esempio:tecnico
audiometrista;svolge attivita di prevenzione ,valutazione e
riabilitazione delle patologie del sistma uditivo e
vestibolare).
-della prevenzione (esempio ASL;svolgono attivita di
prevenzione,verifica e controllo in materia di igiene e sicurezza
ambientale nei luoghi di vita e lavoro,igiene di alimenti,bevande
ecc.).
Art. 51. I crediti formativi universitari dei corsi di laurea di
cui al presente decretocorrispondono a 25 ore di lavoro per
studente.2. In deroga alle disposizioni di cui al comma 1, i
crediti formativi universitari deicorsi di laurea per la formazione
delle figure professionali dell'infermiere,dell'infermiere
pediatrico e dell'ostetrica/o, di cui alle direttive
dell'UnioneEuropea citate in premessa, corrispondono a 30 ore di
lavoro per studente.
Art.6la prova finale dei corsi di laurea afferenti alle classi
di cui alpresente decreto ha valore di esame di Stato abilitante
all'esercizioprofessionale.2. La prova finale:a. consiste nella
redazione di un elaborato e nella dimostrazione di
abilitpratiche;b. e' organizzata in due sessioni in periodi
definiti a livello nazionale, condecreto del Ministro
dell'Universit e della ricerca scientifica e tecnologicadi concerto
con il Ministro della Sanit;c. la Commissione per la prova finale
e' composta da non meno di 7 e nonpi di 11 membri, nominati dal
Rettore su proposta del Consiglio di corsodi laurea, e comprende
almeno 2 membri designati dal Collegioprofessionale, ove esistente,
ovvero dalle Associazioni professionaliindividuate con apposito
decreto del Ministro della sanit sulla base dellarappresentativit a
livello nazionale. Le date delle sedute sono comunicateai Ministeri
dell'universit e della ricerca scientifica e tecnologica e
dellasanit che possono inviare esperti, come loro rappresentanti,
alle singolesessioni. In caso di mancata designazione dei predetti
componenti, ilRettore esercita il potere sostitutivo.
Professione=infermiere attributi fondamentali(f.c.p.r.o.):
1)formazione superiore e pensiero critico2)corpo di
conoscenza3)pubblico interesse4)responsabilita
professionale5)organizzazione interna
1)F. superiore: laurea= master I livelloLaurea
specialistica=master II livelloDottorato di ricerca
Importante e il lifelong learning(aggiornamento continuo)
-pensiero critico: Pensare criticamente significa mettere a
fuoco i vantaggi e gli svantaggi delle varie alternative,
abbandonare schemi di pensiero prefissati ed affrontare la realt
sotto nuovi punti di vista al fine di personalizzare lassistenza,
modulare il linguaggio specifico di categoria alle capacit
cognitive della persona, esprimere giudizi in base a criteri
fondati sulle evidenze e pertanto obiettivi in quanto liberi da
condizionamenti sia dei propri sentimenti, valori ed interessi che
da quelli altrui.Chi utilizza il pensiero critico consapevole del
fatto che le proprie convinzioni potrebbero essere errate e
pertanto le analizza e le modifica alla luce di nuove
conoscenze.Total recall(ricordo
globale)Habits(abitudini)Inquiry(indagini)New ideas e
creativit(nuove idee e creativita)Knowing how you think(conoscere
cosa pensi)
Linfermiere fonda il proprio operato su conoscenze validate e
aggiorna saperi e competenze attraverso la formazione permanente,la
riflessione critica sullesperienza e la ricerca.(Art.11 C.D.)
2)specifico corpo di conoscenze:sapere = teorie e modelli
concettualisaper fare = strumentisaper essere = norme
3)pubblico interesse:persone che esercitano un servizio di
pubblica necessitae incaricate di pubblico servizio.Funzioni:
prevenzione delle malattie,assistenza dei malati e dei disabili di
tutte le eta,educazione sanitaria,tutela della salute del singolo e
della collettivita.
4) Responsabilitaprofessionale = autonomia
Linfermiere e responsabile dell assistenza generale
infermieristicaSecondo il codice deontologico linfermiere e
responsabile 5
volte:-penalmente(giurisdizionale)-etica-civile(collegi)-disciplinare(ente)
5) Organizzazione internaCollegi I.PA.S.V.I. = diventano
ordini(legge 43/2006)Federazione I.P.A.S.V.I. = diventano
ordini(legge 43/2006)Sono associazioni professionali con
governative, e ora si puo parlare di professione
infermieristica.
LEGGE 26 febbraio 1999, n. 42Disposizioni in materia di
professioni sanitarieCon la L. 42/99 si segna un passaggio
importantissimo per la professione infermieristica determinando la
fine di unepoca: la storica misura dellabrogazione del D.P.R.
n.225/74.Il D.P.R 225/74, cosiddetto mansionario, simbolo della
cultura prescrittiva, relegava gli infermieri nel recinto del
mestiere.Per lassistenza infermieristica si apre finalmente, a
tutti gli effetti, la stagione del pieno riconoscimento della sua
dignit di professione.
Lart. 1sostituisce la denominazione di professione sanitaria
ausiliaria (R.D. n.1265/34) in professione sanitaria.abroga il
D.P.R 225/74 e determina il CAMPO PROPRIO di ATTIVITA e di
RESPONSABILITA della professione dai contenuti: del Profilo
professionale, dellOrdinamento didattico del corso di laurea e di
formazione post-base, del Codice deontologico.
Questa legge delinea quali sono le nuove norme regolanti
lesercizio professionale di infermiere, cio il campo di competenza
e di responsabilit dellinfermiere quando opera, che attualmente
corrispondono a:Il Profilo professionale (D.M.
739/1994);LOrdinamento didattico (D.M. 2 aprile 2001);IL Codice
deontologico (febbraio 1999).
LEGGE 43/2006Rende possibile la trasformazione del Collegio
professionale in Ordine professionale.Classifica il personale
appartenente alle professioni sanitarie come segue:
-Professionisti in possesso del diploma di laurea
-Professionisti coordinatori in possesso di master di 1 livello
in management
-Professionisti specialisti in possesso di master di 1 livello
in clinica
-Professionisti dirigenti in possesso della laurea specialistica
con esercizio dellattivit per almeno cinque anni.
Inoltre riguardante la carriera post laurea distinguiamo:
-orrizzontale(master) = ruoli specialistici(5 aree e piu) e/o
coordinamento;
-verticale(laurea specialistica(L.S.) ; dottorato di ricerca)
=ruoli gestionali e/o formativi
L.S.= organizzazione,clinica,formazione,ricerca.
IL PROFILO PROFESSIONALE DELLINFERMIEREDecreto ministeriale 14
settembre 1994, n. 739Art.1primo comma
E individuata la figura dellinfermiere con il seguente
profilo:lINFERMIERE loperatore sanitario che, in possesso del
DIPLOMA ABILITANTE e dellISCRIZIONE allALBO PROFESSIONALE,
RESPONSABILE dellASSISTENZA INFERMIERISTICA.
secondo commaLassistenza infermieristica preventiva, curativa,
palliativa e riabilitativa di natura tecnica, relazionale,
educativa. Le principali funzioni sono la prevenzione delle
malattie, lassistenza ai malati e dei disabili di tutte le et e
leducazione sanitaria
terzo comma
Linfermiere:a) Partecipa allidentificazione dei bisogni di
salute della persona e della collettivit;b) Identifica i bisogni di
assistenza infermieristica della persona e della collettivit e
formula i relativi obiettivi;c) Pianifica, gestisce e valuta
lintervento assistenziale infermieristico;d) Garantisce la corretta
applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche;e) Agisce
sia individualmente sia in collaborazione con gli altri operatori
sanitarie e sociali;f) Per lespletamento delle funzioni si avvale,
ove necessario, dellopera del personale di supporto;g) Svolge la
sua attivit professionale in strutture sanitarie pubbliche o
private, nel territorio e nellassistenza domiciliare, in regime di
dipendenza o libero-professionale.
quarto comma
Linfermiere contribuisce alla formazione del personale di
supporto e concorre direttamente allaggiornamento relativo al
proprio profilo professionale e alla ricerca.
quinto comma
La formazione infermieristica post-base per la pratica
specialistica intesa a fornire agli infermieri di assistenza
generale delle conoscenze cliniche avanzate e della capacit che
permettono loro di fornire specifiche prestazioni infermieristiche
nelle seguenti aree:a) Sanit pubblica: infermiere di sanit
pubblica;b) Pediatria: infermiere pediatrico;c) Salute
mentale-psichiatria: infermiere psichiatrico;d) Geriatria:
infermiere geriatrico;e) Area critica: infermiere di area
critica.
IL CODICE DEONTOLOGICO dellINFERMIERELa deontologia consiste in
una serie di regole di autodisciplina e di comportamento che
valgono per i membri di una determinata professione, su
deliberazione di questultima.Sono dunque gli stessi professionisti
a darsi le regole del proprio agire professionale.Le enunciazione
del Codice acquisiscono valore di norme vincolanti per ogni
appartenente alla comunit professionale specifica, la loro
inosservanza punibile con sanzioni da parte dellOrdine
professionale.La deontologia espressione delletica professionale in
quanto traduce in norme le istanze morali, specialmente in
relazione ai destinatari delle prestazioni e dellattivit
professionale.
Premessa
-1.3. La responsabilit dellinfermiere consiste nel curare e
prendersi cura della persona, nel rispetto della vita, della libert
e della dignit dellindividuo.
2. Principi etici della professione
2.3. Linfermiere riconosce che tutte le persone hanno diritto ad
uguale considerazione e le assiste indipendentemente dallet, dalla
condizione sociale ed economica, dalle cause di malattia.
2.4. Linfermiere agisce tenendo conto dei valori religiosi,
ideologici ed etici, nonch della cultura, etnia e sesso
dellindividuo.
2.6. Nellagire professionale linfermiere si impegna a non
nuocere, orienta la sua azione allautonomia e al bene
dellassistito, di cui attiva le risorse anche quando questi si
trovi in condizioni di disabilit o svantaggio.
Norme generali
3.1. Linfermiere aggiorna le proprie conoscenze attraverso la
formazione permanente, la riflessione critica sullesperienza e la
ricerca, al fine di migliorare la sua competenza.Linfermiere fonda
il proprio operato su conoscenze valide e aggiornate cos da
garantire alla persona cure e lassistenza pi efficaci.
3.3. Linfermiere riconosce i limiti delle proprie conoscenze e
competenze e declina la responsabilit quando ritenga di non poter
agire con sicurezza.
3.4. Linfermiere, in situazioni di emergenza, tenuto a prestare
soccorso e ad attivarsi tempestivamente per garantire lassistenza
necessaria. In caso di calamit, si mette a disposizione dellautorit
competente.
4. Rapporti con la persona assistita
4.3. Linfermiere, rispettando le indicazioni espresse
dallassistito, ne facilita i rapporti con la comunit e le persone
per lui significative, che coinvolge nel piano di cura.
4.5. Linfermiere, nellaiutare e sostenere la persona nelle
scelte terapeutiche, garantisce le informazioni relative al piano
di assistenza ed adegua il livello di comunicazione alla capacit
del paziente di comprendere..
4.6. Linfermiere assicura e tutela la riservatezza delle
informazioni relative alla persona
4.8. Linfermiere rispetta il segreto professionale non solo per
obbligo giuridico, ma per intima convinzione e come risposta
concreta alla fiducia che lassistito ripone in lui.
4.16. Linfermiere sostiene i familiari dellassistito, in
particolare nel momento della perdita e nella elaborazione del
lutto.
5. Rapporti professionali
5.2. Linfermiere tutela la dignit propria e dei colleghi,
attraverso comportamenti ispirati al rispetto e alla solidariet. Si
adopera affinch la diversit di opinione non ostacoli il progetto di
cura.
5.3. Linfermiere ha il dovere di autovalutarsi, e di sottoporre
il proprio operato a verifica, anche ai fini dello sviluppo
professionale.
6. Rapporti con le istituzioni
6.4. Linfermiere riferisce a persona competente e allautorit
professionale qualsiasi circostanza che possa pregiudicare
lassistenza infermieristica o la qualit delle cure, con particolare
riguardo agli effetti sulla persona.
6.5. Linfermiere ha il diritto e il dovere di segnalare al
Collegio le situazioni in cui sussistono circostanze o persistono
condizioni che limitano la qualit delle cure o il decoro
dellesercizio professionale.
Come si scrivono le diagnosi infermieristiche?
Le enunciazioni diagnostiche sono costituite da una, due o tre
parti: una parte (diagnosi a sindrome o di benessere): titolo
diagnostico(es:potenziale miglioramento del rapporto
genitoriale)
due parti (diagnosi possibili o di rischio): titolo diagnostico
+ fattori che contribuiscono a modificare lo stato di
salute(es:rischio di aspirazione correlato a ridotto livello di
conoscenza del pz).
tre parti (diagnosi reali): titolo diagnostico + fattori
contribuenti + segni e sintomi(es:incontinenza da sforzo,correlata
a rilassamento dei muscoli pelvici)
Valutazione negativa : cosa pu essere successo ?Raccolta Dati :
i dati non sono stati raccolti in modo corretto o sono
incompleti.Diagnosi Infermieristica : il problema non stato
identificato in modo corretto, o non abbiamo definito esattamente
la causa o le cause del problema stesso.Oppure subentrato un
ulteriore problema non previsto.Obiettivo : lobiettivo prefissato
non corretto, o non realistico, o non stato accettato dalla
persona.
Pianificazione interventi : non abbiamo ipotizzato tutti gli
interventi necessari, o gli interventi scelti non erano quelli
corretti, o non abbiamo stabilito un corretto ordine
prioritario.Attuazione degli interventi : abbiamo svolto gli
interventi in modo non corretto
Valutazione : ci siamo veramente chiesti se abbiamo raggiunto
lobiettivo prefissato ?
9) lezione Strumenti operativi del
nursing:procedure,protocolli,cartella infermieristica
Procedure
Per procedura possiamo intendere la formalizzazione di una
sequenza di comportamenti, anche piccoli, allo scopo di
standardizzare unattivit infermieristica. Sono perci esempi di
oggetti di procedura: il posizionamento di un catetere vescicale a
permanenza nel maschio adulto, la medicazione di una lesione da
pressione di secondo grado in zona sacrale, ligiene dei capelli in
una persona sottoposta a chemioterapia, ma anche, il colloquio
infermieristico al momento della presa in carico dellassistito, la
distribuzione dei pasti in ununit operativa, la documentazione
scritta dellassistenza infermieristica erogata da consegnare
allassistito alla dimissione.Questi ultimi esempi ci permettono di
classificare alcune tra le principali tipologie di procedure:
1)procedure dirette alla standardizzazione della pratica
infermieristica, sia rivolta ad un individuo o ad un gruppo (es.:
igiene dellenterostomia);
2)procedure dirette alla standardizzazione dei metodi e degli
strumenti per la pratica infermieristica (es.: passaggio delle
informazioni al cambio del turno);
3)procedure dirette alla standardizzazione dellorganizzazione
delle attivit infermieristiche e tecnico-alberghiere (es.:
acquisizione e distribuzione dei pasti).
il percorso di costruzione, applicazione e verifica continua
delle procedure complesso, richiede un investimento di risorse
(tempo, materiali, energie intellettuali, accordo tra
professionisti ecc.) e non pu essere destinato ad oggetti non
percepiti come prioritari o magari imposti da altre figure
professionali o dalle direzioni.Attualmente la letteratura sulle
teorie manageriali fornisce numerose tecniche per scovare lattivit
su cui necessario, o pi utile, o pi conveniente orientarsi. Ad
esempio, il cosiddetto incidente critico, che pu essere utilizzato
in qualsiasi ambito o specialit: tutti gli operatori si impegnano a
monitorare, per un certo periodo di tempo, lattivit di reparto allo
scopo di registrare (meglio per scritto) eventuali errori,
lamentele ecc. Insomma, si cerca di individuare il problema pi
grave o pi frequente di una realt. Questa tecnica facilmente
applicabile anche se ha dei limiti.Il problema individuato diviene
il punto di partenza per la costruzione delle procedure: il
passaggio successivo consiste nel cercare di standardizzare tutte
le attivit che, variamente, incidono sul manifestarsi di quel
determinato problema.Possiamo solamente indicare quali
caratteristiche deve possedere una procedura scritta:
1)deve essere costruita dagli infermieri dellunit operativa; se
occorre, sentito il parere di altre professionalit che potrebbero
essere interessate a quella attivit; non credo sia necessario
sottolineare che una procedura clinica debba essere scritta da
clinici (e non da coordinatori, dirigenti, docenti o altro);
2)deve essere condivisa da tutti gli utilizzatori: non serve
formalizzare una procedura se poi rispettata solo da alcuni; a
questo proposito, la migliore garanzia della massima condivisione
data dalla costruzione collegiale della procedura;
3)deve contenere lessenziale sul quale si ritiene debba esserci
accordo tra gli utilizzatori nella sequenza dei comportamenti che
la procedura impone: quanto una procedura sia scritta in forma
estesa o particolareggiata dipende solo da questo, cio dal livello
di specificazione che gli infermieri ritengono necessario per
dichiarare standard ed omogenea unattivit effettuata da pi
persone;
Una procedura non nasce dal nulla e soprattutto non la si
inventa in reparto o con il solo buon senso.Una nuova concezione
dellassistenza infermieristica oggi si afferma: lEvidence Based
Nursing, lassistenza infermieristica basata su evidenze
scientifiche, cio provata nellefficacia da studi epidemiologici e
clinici e da ricerche controllate. Essa parte da una concezione
partecipata di ogni sapere scientifico: qualcuno, qualche
infermiere, da qualche parte del mondo, si gi cimentato nel
risolvere il problema che mi sta di fronte (e magari propone la
sperimentazione di una certa procedura). Lassistenza
infermieristica una scienza, non una tabula rasa e lattivit
professionale si fonda su un complesso di conoscenze e risultati gi
acquisiti e comprovati da colleghi.Per questa ragione, la
competenza pi raffinata (e pi importante) nella costruzione di
procedure , attualmente, quella legata allaccesso alla conoscenza
infermieristica che gi c, tanto pi che oggi non viaggia solo su
carta
Protocolloil protocollo rappresenta il corso dazione
infermieristica codificato da preferire nellerogazione di una data
prestazione, in una data situazione. Questa definizione non aiuta
granch, perch molto generica. Aggiungiamo allora che il protocollo
pu essere considerato tale solo quando, nelle sue diverse
componenti, in grado di dettagliare:
1) la situazione clinica del paziente per la quale il protocollo
deve o pu essere attivato (ad esempio, la preparazione ad un
determinato intervento chirurgico);
2) il problema (o i problemi) di pertinenza infermieristica che
il protocollo si propone di affrontare e gestire e/o, ancora, i
risultati che si intendono raggiungere (ad esempio, nel caso
dellintervento chirurgico, il bisogno di sicurezza, il rischio di
infezione chirurgica, la prevenzione delle infezioni chirurgiche,
la riduzione della carica batterica cutanea, ecc.); i diversi
esempi sono necessari in ragione del fatto che, nella nostra
attuale realt professionale, vengono adottati differenti teorie,
modelli concettuali e forme di linguaggio tecnico-scientifico. Ci
che importa, in questo caso, che il protocollo espliciti quale
problema intenda risolvere e/o quali risultati perseguire. Problemi
e/o risultati, beninteso, assunti autonomamente e responsabilmente
come elementi significativi nella prospettiva di uno specifico
infermieristico, anche quando il protocollo di tipo
multidisciplinare;
3) le azioni (che in letteratura troviamo denominate anche atti,
interventi, comportamenti, tecniche ecc.) e le procedure da
attivare (per lesempio che stiamo facendo, sar compresa lazione
tricotomia; in questo caso, la procedura dovr indicare la sequenza
fondamentale per eseguire la tricotomia, sulla base delle evidenze
disponibili (come identificare la sede, se usare o meno una certa
crema depilatoria, ecc.);
In sintesi, la procedura solo quella parte del protocollo, che
come si detto serve a dettagliare le modalit con cui si realizza
una determinata azione infermieristica. Il protocollo, invece, non
si limita a questo, ma considera formalmente problemi e soluzioni
(perch lo si applica, per quali risultati). In tal modo,
rappresenta uno strumento metodologico molto pi potente, anche ai
fini della valutazione dellefficacia delle prestazioni
infermieristiche e della stessa ricerca clinica.
Allinterno di esso troviamo:-obbiettivi-risorse-procedure
assistenziali-motivazioni scientifiche-standard di
risultato-indicatori di verifica
Caratteristiche:
-comprensibilita-elasticita-chiarezza-evidenza
Tipologia:
-mono professionale-Multi professionale(firma di ciascun
responsabile)
Tabella comparativa traprocesso di assistenza infermieristica,
protocollo e procedura
Processo di assistenza infermieristicaProtocolloProcedura
comprende il processo diagnostico e la pianificazione, riferiti
alla totalit dei bisogni di assistenza infermieristica di una o pi
persone assistite.descrive i risultati attesi e linsieme di azioni
e procedure da attivare per la risposta ad uno o pi bisogni di
assistenza infermieristica relativi ad una situazione clinica
preventivamente nota.descrive la modalit per lesecuzione di
unazione infermieristica.
un metodo infermieristico. uno strumento; pu anche essere
pluridisciplinare. uno strumento infermieristico.
consente di valutare lefficacia dellassistenza infermieristica
nella sua globalit.consente di valutare lefficacia di una o pi
prestazioni infermieristiche.consente di valutare lefficacia e
lefficienza dei singole azioni infermieristiche.
elaborato in progress ed documentato nella cartella
infermieristica. elaborato da un gruppo appositamente incaricato ed
archiviato nellunit operativa; consultabile presso la direzione
infermieristica. elaborata dal gruppo professionale ed archiviata
nellunit operativa; consultabile presso la direzione
infermieristica.
Cartella infermieristicaE' lo strumento per rendere visibile,
osservabile, misurabile ed evidente il processo di assistenza
infermieristica e l'applicazione del contenuto specifico del
profilo professionale dell'infermiereCon tale strumento operativo
linfermiere : identifica la concettualit specifica del nursing per
valutare il bisogno di assistenza; formula la diagnosi di bisogno
secondo modelli e standards metodologici trasferibili; verifica il
fabbisogno di informazioni per la valutazione del bisogno
assistenziale; progetta la cartella infermieristica. L'evoluzione
dell'assistenza, l'affermazione di una maggiore centralit della
persona nel percorso di cura, l'affermazione del nursing come
disciplina autonoma fa s che sempre pi l'infermiere sia consapevole
del ragionamento diagnostico che lo porta ad identificare i
problemi della persona, ad ipotizzare un percorso di risoluzione
per il bisogno assistenziale e della gestione dellassistenza del
paziente.La cartella infermieristica Atto pubblico in senso lato
(la sua adozione riconosciuta nel D.P.R. 384 del 1990) perch
redatto da un incaricato di pubblico servizio nell'esercizio delle
sue funzioniPer quanto concerne la regolare compilazione, il
segreto e la conservazione sono applicabili le normative dedicate
alla cartella clinica.
Requisiti
cartellaInfermieristicaAccuratezza,chiarezza,veridicita,completezza,pertinenza,rintracciabilita
La cartella infermieristica o dossier assistenziale , quindi,
uno strumento documentale formale, flessibile , adattabile,
suscettibile di continuo aggiornamento in grado di evidenziare la
professionalit di ogni operatore sanitario nellespletamento della
sua attivit ed il corretto comportamento documentabile in qualsiasi
momento.
In sede di progettazione strutturale e di redazione, si
consiglia di rispettare i seguenti punti: Scegliere un modello
teorico di riferimento. Irrinunciabile, ai fini di una formulazione
corretta dei contenuti, la scelta di una fra le tante teorie
dell'assistenza infermieristica (o nursing). Si possono
considerare, ad esempio, la semplicit dell'italiano Modello delle
prestazioni infermieristiche di Marisa Cantarelli, oppure la
completezza dei Modelli funzionali della salute di Marjory Gordon.
Prediligere i dati rilevanti. Limitare le informazioni della
raccolta dati o delle schede di monitoraggio a quelle che veramente
possono influire sul processo assistenziale. Le voci Hobby
preferiti o Religione, bench sicuramente utili per una comprensione
olistica dell'utente, difficilmente potranno avere riscontro sulle
attivit infermieristiche. Cos pure uno Stato emotivo accertato al
momento del ricovero: difficile incontrare qualcuno Tranquillo.
Evitare ripetizioni o complicazioni inutili. Oltre a cognome e nome
dell'utente/cliente/paziente e un eventuale numero di
identificazione (o data di nascita), bene non moltiplicare sulle
varie schede la richiesta di compilazioni che sono evidenti
doppioni o che potrebbero essere effettuate in modo pi semplice. La
semplicit un pre-requisito per l'affidabilit. Una struttura
semplice sempre preferibile, perch migliora: accessibilit,
leggibilit, congruenza, stabilit, funzionalit. Non superare la
singola pagina/schermata. Vale soprattutto per le schede
aggiuntive, ma anche per l'anagrafica o l'anamnesi. Avere tutto il
contenuto di una scheda a portata di sguardo su un solo foglio o
sullo schermo, senza dover scartabellare altre pagine o cliccare a
destra e a manca con il mouse, un incentivo al sorriso. Impostare
la pagina con sintesi e armonia. Nella realizzazione dei supporti,
siano essi applicativi software o pagine stampate, fondamentale una
strutturazione armonica, ordinata e il pi possibile condensata.
Ogni singola pagina deve dare l'impressione all'osservatore di
avere tutto sotto controllo con un solo sguardo. L'ideale sarebbe
rivolgersi a dei grafici professionisti.
La versione informatica della cartella pu raggiungere livelli di
eccellenza se riesce ad integrare i moduli sopra descritti
all'interno di un applicativo che la trasformi in uno strumento
assai pi completo ed articolato. L'interfaccia del software pu
mettere a disposizione dell'operatore molte altre risorse. Bench
non indispensabili ad una cartella infermieristica, potrebbe
consentire di allegare fotografie sul decorso di una lesione, di
collegarsi al laboratorio analisi per controllare le risposte degli
esami ematici, di utilizzare decine di scale e indici di
valutazione informatizzati. Pu trasformarsi in una vera e propria
scrivania digitale, ricordandoci anche le eventuali scadenze per la
sostituzione di cateteri vescicali, o permettendoci di stampare dei
vademecum per l'utente con norme di comportamento o diete da
seguire, personalizzate con i suoi dati. Gli strumenti hardware per
fare questo sono gi presenti in pressoch tutte le realt sanitarie.
Laddove non sia gi presente nella documentazione della cartella
clinica, sar necessario prevedere anche una modulistica di
Dichiarazione per la privacy e di Dichiarazione di consenso al
trattamento sanitario, formulata sia a tutela dell'utenza che degli
operatori.Regole di compilazione [modifica] Non usare mai la matita
o il correttore liquido per modificare gli scritti. Non correggere
farmaci e dosaggi ripassando con la penna, ed evitare di correggere
in maniera troppo coprente, con pennarelli o altro. Errare umano,
mascherare un errore criminale. Basta tirare una o due linee sopra
la parte da eliminare, in modo che l'errore sia ancora leggibile.
Vale anche per la terapia in corso. Se la modifiche sono minime, si
tiri una linea sopra la precedente, in modo che risulti comunque
leggibile a posteriori, e poi si scriva la nuova prescrizione negli
spazi sottostanti. Registrare i dati in modo chiaro, leggibile, che
non dia adito a dubbi, evitando calligrafie in stile impegnativa
del medico. Ogni foglio, specie se parte di un multiplo, deve
recare cognome e nome dell'utente e numero progressivo, in modo da
ritornare velocemente in sede anche dopo il passaggio di operatori
disordinati. Ogni operatore deve compilare la cartella
infermieristica per s e mai per conto di altri, assumendosi la
responsabilt delle proprie registrazioni. I problemi identificati
vanno descritti sul Diario infermieristico tempestivamente, con
precisione ed essenzialit, evitando di tralasciare informazioni
utili, annotando con accuratezza sintomi e sensazioni dell'utente,
azioni intraprese ed eventuale risultato. Per agevolare la
consultazione successiva, se il diario viene aggiornato pi volte
durante lo stesso turno, la data va segnata solo sulla prima nota,
mentre l'ora va aggiornata su tutte le note successive. Sensazioni
e sintomi non vanno interpretati, ma trascritti fra virgolette, per
indicare che sono le parole riferite dall'utente. Non vanno mai
confuse con le osservazioni dell'infermiere. Il comportamento
inatteso di un utente, come il rifiuto di assumere un farmaco o di
effettuare un esame diagnostico, va annotato sul Diario
infermieristico, evidenziandone le motivazioni. Abbreviazioni e
simboli si utilizzano solo se sono noti a tutti i membri
dell'equipe. Nei luoghi in cui se ne faccia ampio uso, prevedere
una legenda consultabile a parte. Evitare di coniare abbreviazioni
e acronimi di fantasia: le annotazioni devono risultare
comprensibili a tutti gli operatori. Usare una terminologia
tecnica, corretta e verificata. Non fare mai dell'ironia sul
diario: mantenere un adeguato distacco professionale, anche
descrivendo eventi che possono stimolare l'ilarit.
10) lezione Qualita nellassistenza
infermieristica:standard,indicatori e criteri di valutazioneLa
qualita dellassistenza infermieristica consiste nella capacita di
migliorare lo stato di salute e di soddisfazione dela persona,nei
limiti concessi dalle tecnologie,dalle risorse e dalle
caratteristiche dellutenza.In se la qualita sarebbe linsieme delle
proprieta e delle caratteristiche di unentita che conferiscono ad
essa la capacita di soddisfare esigenze esplicite ed implicite.Le
esigenze implicite sono tutte condizioni legate alla corretta
esecuzione delle attivita professionali sanitarie i cui esiti
riflettono sulla salute del paziente.Le esigenze esplicite sono
quelle condizioni organizzative e relazionali del modo di erogare
le prestazioni che lutente richiede di poter pretendere dalla
struttura sanitaria.
Per migliorare la qualitae necessario definire i componenti
della qualita che si vogliono
utilizzare:-indicatori-standard-criteri di valutazione
IndicatoreLindicatore e una variabile che ci consente di
descrivere un fenomeno complesso. permette di misurare e rilevare i
processi assistenziali nel loro insieme di azioni e risultati,al
fine di promuovere iniziative di valutazione e
cambiamento.Lindicatore deve essere scelto dopo unaccurata scelta
di indicatori utilizzati in esperienze simili.Il contributo degli
infermieri e fondamentale per raggiungere la qualita dellassistenza
sanitaria poiche sono gli unici professionisti vicini al paziente
durante le 24 h,ed e per questo che e anche loro compito
individuare gli indicatori che consentano di valutare quanto e come
il proprio lavoro risponda ai bisogni del paziente(es.accoglienza
del paziente allinterno della struttura,infezioni da cateterismo
vescicale).nellambito degli indicatori ve ne sono alcuni molto
sensibili e sono quelli che misurano:
-lincidente critico(evento non grave per la salute del pz che si
e verificato ma che sarebbe potuto essere evitato).
-evento sentinella(evento piu grave in quanto il verificarsi di
un solo caso determini un problema assistenziale(es:morte durante
un intervento chirurgico semplice);ognuno di questi eventi va
studiato,isolato,e ricercarne le cause per prenderne alcuni
provvedimenti.
StandardLo standard presenta molti significati. E definito come
la frequenza auspicabile a livello ideale che deve essere raggiunta
da una variabile;il livello e stabilito dai responsabili
riconosciuti dalla professione infermieristica.A volte esso e detto
anche requisito(es di standard:caso di infusione di farmaci da
CVC;lindicatore e lasepsi,lo standard e lasepsi garantita al
90%(grazie alla professionalita dellinfermiere).
CriterioIl criterio e la variabile rilevabile in modo
riproducibile ed accurato che permette di giudicare la qualita di
una prestazione o di un trattamento.Questa definizione si riferisce
a criteri espliciti,si parla di criteri impliciti per indicare i
riferimenti culturali e di esperienza personale che un esperto
utilizza nel valutare la qualita di un trattamento.Secondo molti
esperti il criterio deve possedere caratteristiche riassumibili con
lacronimo CROMO,ovvero il criterio deve
essere:-comprensibile-ragionevole-osservabile-misurabile-ottenibile
Un esempio puo essere la prevenzione dalle piaghe da
decubito.gli indicatori sono procedure che definiscono i rischi da
lesioni da decubito;lo standard che ci aspetteremmo di riscontrare
e il 100% dei pazienti a rischio privi di lesioni da decubito.
I criteri consistono in:-visione dei protocolli per la
prevenzione di tali lesioni-utilizzo di materassi
antidecubito-individuazione di soggetti a rischio-informarzione ai
pazienti del rischio da allettamento prolungato
Processo di nursing
Le origini del processo di nursing:vi sono diverse teorie ma
quella piu completa e quella dellANA(american nurses
association)-1)accertamento-2)diagnosi-3)identificazione
obbiettivi-4)pianificazione-5)attuazione-6)valutazione
I fondamenti teorici:-1)teoria dei sistemi-2)problem
solving-3)dicision making
1)teoria dei sistemi(von bertalanfi: sistema aperto e
dinamico,intero(lintero piu della somma delle sue
parti).Input(accertamento)-processo(diagnosi,identificazione
obbiettivi,pianificazione,attuazione)-output(valutazione)n.b.(output
= interventi; out come = risultato ottenuto in termini di
miglioramento)
2)metodo del probelm solving: Il problem solving e il metodo
scientifico che richiede la definizione del problemala raccolta
datila formulazione di un ipotesiche si testino le ipotesiche si
formulino conclusioni valutando le ipotesi iniziali.Nursing:sarebbe
accertamento,diagnosi,identificazione,conclusioni)E un metodo
comune a tutte le discipline scientifiche, alla base della nostra
preparazione e che accomuna tutti gli Ip formati dagli anni 80 ad
oggi.Oggi lo strumento e stato tradotto per la nostra professione
in processo assistenziale, le cui origine scientifiche non sono
oltremodo contestabili.3)processo di decision making:-esso
identifica il problema-determina delle alternative ad esso-scelta
dellalternativa e conclusioneNursing:mancano rispetto alle altre 2
solo le valutazioni).
Processo1)ACCERTAMENTO: RACCOLTA SISTEMATICA DI DATI OGGETTIVI E
SOGGETTIVICONSENTE DI RACCOGLIERE INFORMAZIONI, PER INDIVIDUARE I
PROBLEMI DELLE PERSONE E LE RELATIVE MOTIVAZIONI CHE VI SONO ALLA
BASE:-RACCOLTA DATI-ANALISI DATIRACCOLTA DATI
Il DATO un fatto registrato senza nessun tentativo di metterlo
in relazione ad una causa. Nel processo di nursing la raccolta dati
serve per identificare i bisogni assistenziali della persona. La
raccolta dati un processo continuo.Come punto di partenza si usano
dei dati di base che richiedono un costante aggiornamento.
I dati non comprendono interpretazioni o giudizi.I dati possono
essere : 1) OGGETTIVI2)SOGGETTIVI2)DATI SOGGETTIVISono informazioni
fornite dalla persona o dai famigliari.Riguardano : -abitudini di
vita-problemi passati-problemi presenti-ambiente di vita-conoscenze
specifiche1)DATI OGGETTIVISono dati che si rilevano attraverso i
sensi o attraverso strumenti di rilevazione.Sono dati inconfutabili
: chiunque li rilevi ne avr quella e quella sola percezione.Come
raccogliere i dati ?-OSSERVAZIONE-NTERVISTA-ESAME
OBIETTIVOOSSERVAZIONELosservazione una attivit complessa che si
deve apprendere-Occorre sapere cosa osservare-Occorre sapere come
osservare-Occorre selezionare ci che si osservatoINTERVISTA una
forma di comunicazione strutturata, e deve essere programmataPer
definire le domande necessario chiedersi : a cosa servono le
informazioni che vogliamo raccogliere ?ESAME OBIETTIVOLinfermiere
usa capacit percettive e di giudizio per rilevare eventuali
limitazioni e/o anomalie fisiche della personaLinfermiere usa
tecniche e strumenti per rilevare datiRaccogliere i datiCarta =
interpretazioni grafiche,archiviazione,correlazione degli
errori.Computer = barriera alla comunicazione,salvataggio
continuo,stampa.Validare i dati-confronto con la normalita del
paziente(es:P.A. 120/80 normP.A. 120 a 140 Borderline)-controllo
della coerenza delle informazioni(segni = sintomi)-chiarimento dei
dati o dubbi con familiari o col pz stesso.Organizzare i dati-dei
sistemi corporei e testa piedi = entrambi di pertinenza
medica(diagnosi medica)-fisiologico di gordon = infermieri(diagnosi
infermieristica)2) DIAGNOSI INFERMIERISTICANella diagnosi
infermieristica sono riportati i problemi reali o potenziali della
persona insieme alla causa o le cause che li hanno determinati. Il
problema reale un problema presente, gi in attoIl problema
potenziale un problema che non sussiste ma che potrebbe insorgere
se non si mettono in atto misure preventiveLa diagnosi
infermieristica espressione dello stato dellutente, poich
identifica capacit e punti di forza, cos come disturbi e debolezze.
la dichiarazione di un problema del paziente dedotta in base ai
dati raccolti. la rilevazione di un problema reale o potenziale che
richiede lintervento infermieristico per essere risolto totalmente
o parzialmenteDeve essere formulata con un linguaggio semplice e
condiviso dai diversi professionisti che lavorano insieme
nellequipe assistenzialeDifferenza tra diagnosi medica ed
infermieristica: Diagnosi medica : riguarda la patologia Diagnosi
infermieristica : riguarda i problemi della persona Diagnosi medica
: dalle alterazioni strutturali e funzionali della persona, dai
segni e i sintomi della malattia Diagnosi infermieristica : dalla
capacit della persona di gestire le proprie attivit e soddisfare i
propri bisogniLa diagnosi infermieristica NON :-Una diagnosi
medica-Unazione infermieristica-Una prescrizione medica-Un
trattamento terapeutico
Problema collaborativoDescrive le complicanze potenziali o
reali, che possono derivare da uno stato patologico o da un
trattamento o da uno studio diagnostico, in cui gli infermieri
intervengono in collaborazione con altre professioni.soffermiamoci
un momento su di un aspetto peculiare dellazione infermieristica.
Linfermiere pianifica interventi che discendono sia da problemi da
lui identificati autonomamente (diagnosi i ) sia da situazioni in
cui la persona e coinvolta come trattamenti, metodiche diagnostiche
che il medico prescrive (problemi collaborativi)Ogni qualvolta la
persona e coinvolta in prescrizioni mediche si creano situazioni in
cui la sua sicurezza deve essere presidiata sia rispetto alla
corretta applicazione del percorso diagnostico-terapeutico sia in
relazione alle potenziali complicanze che possono
insorgerePotenziali complicanze che possono insorgere perUn
aggravamento del quadro clinicoLe complicanze insite nelle
metodiche prescritte e resosi necessarie per il trattamento
(dispositivi, farmaci, procedure diagnostiche)In questo caso
linfermiere collabora con il medico e si fa carico della propria
responsabilit quale garante della corretta applicazione e della
prevenzione delle complicanze e quindi parliamo di problema
collaborativo.Perch gli obiettivi che linfermiere deve perseguire?
Perch e dellinfermiere sapere la presenza e la tipologia del
rischio a cui e esposta la persona ed e suo obiettivo agire secondo
competenza.
Sottofasi della diagnosi infermieristica-1)identificare i
modelli(Gordon)-2)validare le diagnosi-3)formulare le affermazioni
diagnostiche
1)Identificare i modelli(gordon):-modello di pecezione di
salute-modello nutrizinale metabolico-modello di eliminazione-
modello di riposo-sonno-modello di sessualita e riproduzione
2)Validare le diagnosi:-confronto con il paziente
-conferma del paziente
-consenso allintervento
3)Formulazione delle affermazioni diagnostichedi benessere(verso
un miglioramento)
-di rischio(per aumentata vulnerabilita)
-reali(manifestate,attuali e concrete)
- a sindrome(riferite a particolari patologie e tipologie di
pazienti)
-possibili(evidenze insufficienti)
n.b. EBM(infermieristica basata sullevidenza)
Come si scrivono le diagnosi infermieristiche?
Le enunciazioni diagnostiche sono costituite da una, due o tre
parti: una parte (diagnosi a sindrome o di benessere): titolo
diagnostico(es:potenziale miglioramento del rapporto
genitoriale)
due parti (diagnosi possibili o di rischio): titolo diagnostico
+ fattori che contribuiscono a modificare lo stato di
salute(es:rischio di aspirazione correlato a ridotto livello di
conoscenza del pz).
tre parti (diagnosi reali): titolo diagnostico + fattori
contribuenti + segni e sintomi(es:incontinenza da sforzo,correlata
a rilassamento dei muscoli pelvici)
3)IDENTIFICAZIONE DEGLI OBIETTIVI Gli obiettivi si definiscono
dopo la formulazione della diagnosi infermieristica Sono la meta da
raggiungere in termini di risultati previsti per la persona Non
devono essere espressi in termini di azioni infermieristiche e
neppure in maniera vaga Deve essere una descrizione precisa dei
comportamenti che la persona dovr compiere e o dei risultati che
dovr raggiungere.
Gli obiettivi devono essere espressi secondo una scaletta
precisa che li renda oggettivabili e non opinabili, chiari e
condivisibili;inoltre deve essere:- Specifico: per il problema, per
la persona; --Approprato per quella persona in quella situazione in
quel momento della sua vita in quel contesto.-Misurabile: non deve
essere un concetto astratto ma di azione e costruito secondo lo
schema-Realistico: concordato con al persona, concordato con il
team, raggiungibile.
Es il paziente fara domande precise per la cura della colostomia
dopo tre giorni dallintervento
Inoltre lobiettivo deve essere: Pertinente: non contenere
termini superflui e devono contenere tutti gli aspetti utili e
conformi allo scopo da raggiungere Logico: non devono contenere
contraddizioni interne Osservabile:devono essere rilevabili
attraverso i sensiInoltre esso puo essere a breve,medio,lungo
termine(orizzonte temporale).
Infine vi sono i criteri di risultato, che sono affermazioni
specifiche, misurabili, realistiche e devono contenere: soggetto
(CHI?) verbo (QUALE AZIONE?) Condizione (IN QUALI CIRCOSTANZE)
Criterio (QUANTO BENE?) Tempo specifico (QUANDO?)
SCELTA DEGLI INTERVENTIRisponde alla necessit di definire gli
interventi assistenziali da attuare. Per interventi si intende ogni
trattamento di assistenza diretta che linfermiere compie a
beneficio della persona;essi hanno origine dagli obiettivi derivati
dalla formulazione della diagnosi infermieristica, e dai
trattamenti prescritti dal medico e relativa gestione delle
complicanze(Problemi collaborativi).
4)Pianificazione degli INTERVENTI
Prima di ATTUARE occorre PIANIFICARE.Pianificare significa :
pensare agli interventi da attuare possibilmente scrivere, annotare
gli interventi da attuare porre gli interventi in ordine
prioritario in base ai problemi assistenziali da risolvere,
privilegiando gli interventi rivolti ai problemi pi gravi
Sarebbe la preparazione di un piano dassistenza infermieristica
che ha come caratteristiche:-documento unico ed
individualizzato-strumento di comunicazione-strumento di conoscenza
del paziente-strumento di valutazione della qualita
assistenziale-strumento di formazione per studenti-guida
lassistenza infermieristica-supporto per lalleanza terapeutica.
Scopi:-coerenza delle attivita assistenziali-continuita
dellassistenza-delega di attivita
Interventi:-tecnici-educativi(chi-cosa-quando-come)
Ricorda che lobbiettivo precede sempre la pianificazione;quindi
il procedimento ideale e:-accertamento-diagnosi-identificazione
o.-interventi infer.-attuazione-valutazione
Inoltre vi sono piani di assistenza generici:sono scritti per
diagnosi infermieristiche specifiche,ed utili per i meno
esperti(guida).Poi vi sono i piani standardizzati:sono elaborati da
gruppi di esperti in una specialita,sono indirizzati per pazienti
con una specifica diagnosi medica.
5)ATTUAZIONE
la fase di concretizzazione di quanto pianificato.Si mettono in
pratica gli interventi programmati al fine di raggiungere gli
obiettivi prefissati.
Abilita richieste:-tecniche(per trattamenti e
procedure)-educative(intellettuali)-relazionali(interpersonali)
Inoltre si deve:-riaccertare(processo dinamico,piano
dinamico)-definire le priorita(condizione del
pz,famiglia,equipe,esperienza dellinfermiere)-esecuzione degli
interventi(prescritti dallinfermiere,dal medico,problemi
collaborativi)
I principi per una corretta documentazione sono:-concisione
(sinteticita)-completezza-organizzazione-leggibilita-tempestivita-riservatezza
6) VALUTAZIONE FINALE la risposta alla domanda : Gli obiettivi
previsti sono stati raggiunti ? se SI, la valutazione positiva. se
NO, la valutazione negativa e si deve rivedere lintero piano
assistenziale(processo continuo).
la misurazione, il confronto fra i risultati effettivi raggiunti
e quelli previsti. se i risultati ottenuti coincidono con quelli
previsti la valutazione positiva. se c discrepanza fra i risultati
raggiunti e quelli attesi la valutazione negativa e occorre
rivedere lintero processo assistenziale.
NOTE : la valutazione una delle fasi pi difficili. Spesso,
purtroppo, si ha ancora la tendenza a valutare solo se lintervento
stato effettuato o no, o, nella migliore delle ipotesi, se stato
svolto bene, ma si presta poca attenzione al raggiungimento
dellobiettivo.Ancora oggi spesso linfermiere vive la fase di
valutazione come un giudizio negativo sul suo operato e questo
determina una sorta di pregiudizio nei confronti della valutazione
stessa.La valutazione invece indispensabile per capire se il piano
ha funzionato oppure no.
Valutazione negativa : cosa pu essere successo ?Raccolta Dati :
i dati non sono stati raccolti in modo corretto o sono
incompleti.Diagnosi Infermieristica : il problema non stato
identificato in modo corretto, o non abbiamo definito esattamente
la causa o le cause del problema stesso.Oppure subentrato un
ulteriore problema non previsto.Obiettivo : lobiettivo prefissato
non corretto, o non realistico, o non stato accettato dalla
persona.
Pianificazione interventi : non abbiamo ipotizzato tutti gli
interventi necessari, o gli interventi scelti non erano quelli
corretti, o non abbiamo stabilito un corretto ordine
prioritario.Attuazione degli interventi : abbiamo svolto gli
interventi in modo non corretto
Valutazione : ci siamo veramente chiesti se abbiamo raggiunto
lobiettivo prefissato ?