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betania in forma www.villabetania.org periodico di informazione dell’Ospedale Evangelico Villa Betania N. 11 ANNO III DICEMBRE 2014 Prevenire i mali di stagione di Luciano Cirica Vicepresidente Fondazione Evangelica Betania EDITORIALE Con l’arrivo dell’inverno arrivano puntuali i malanni influenzali: febbre alta, difficoltà respiratorie, rinorrea e starnutazione a salve, tosse e senso di spos- satezza. Le cause sono in genere l’umidità e gli sbalzi di temperatura, ma possono anche incidere gli stili di vita errati e una cattiva alimentazione. I più esposti sono gli anziani, persone con patologie croniche, i bambini, chi è sotto- posto a stress psico-fisico particolare. Ma esiste un modo per prevenire questi mali di stagione che ogni hanno colpiscono mi- lioni di italiani? In genere non siamo bene informati. Per esempio sono ancora in molti a rite- nere che l’influenza si contragga a causa del classico colpo di freddo, e non a causa di virus, e che il modo migliore per evitarla sia di coprirsi, con il rischio, in realtà, di sudare eccessivamente e di aumentare il rischio di colpi di freddo. Allora che si deve fare? Certo si può ricorrere ai vaccini, ma nn sa- rebbe sbagliato prepararsi in tempo con qualche azione di prevenzione. Quello che si deve evitare: Gli sbalzi di temperatura e l’alternarsi di sudore e i colpi di freddo Gli stili ed i comportamenti di vita irre- golari Un’alimentazione scorretta povera di vi- tamine e di tutti quegli elementi la cui mancanza indeboliscono il nostro si- stema di difesa La frequentazione di luoghi spesso molto affollati, nei periodi più a rischio, perchè aiutano la diffusione e la trasmissione dei virus Lo stress e la stanchezza perché indu- cono uno stato transitorio di immuno- deficienza che rende l’organismo più sensibile alle infezioni virali Evitare il fumo, attivo e passivo, per pro- teggere le vie respiratorie. INFEZIONI VIRALI E PAURA EBOLA PRIMO PIANO all’interno: L’incidenza delle infezioni respiratorie è massima nei primi due anni di vita p.7 BAMBINI: LE MALATTIE STAGIONALI INFLUENZA: E SE BASTASSE UN’INIEZIONE? prosegue a pag. 2 Perchè io sono il Signore, colui che ti guarisce p.5 BIBBIA E MALATTIE prosegue a pag. 3 L’influenza è una malattia causata da virus (virus influenzali) che ri- corre nella stagione invernale. Il virus influenzale è un organismo che comprende tre sottogruppi: A, B e C che caratterizzano il tipo di influenza. Il nucleo della particella del virus è associato ad un antigene nucleoproteico e le variazioni di questa nucleoproteina sono quelle che hanno portato alla classificazione dei virus in- fluenzali nei tre sottogruppi A, B e C. I virus dell’influenza A sono ulterior- mente identificati in base a specifiche proteine di membrana o di superficie: emoagglutinina (H) e neuraminidasi (N). Queste proteine superficiali gio- cano un ruolo importante nelle varia- zioni degli antigeni del virus nel tempo, e poichè un antigene è quella sostanza che, in- trodotta nell'organismo, è capace di stimolare la produzione di anticorpi specifici e di indurre una risposta immunitaria (resistenza all’infe- zione), questa variabilità è determinante per l’insorgenza, l’andamento e la gravità delle epi- demie e delle pandemie della malattia. È BEN DIMOSTRATO ORAMAI COME LA VACCINAZIONE SIA IN GRADO DI RIDURRE L’INCIDENZA DELLA MALATTIA DEL 30-70 % DEI CASI, LE COMPLICAZIONI DEL 70-90 % DEI CASI E L’OSPEDALIZZAZIONE DEL 50-70 %. Intervista ad Antonio Sciambra Direttore Sanitario Ospedale Evangelico Villa Betania attenzione mediatica su Ebola ha riac- ceso il dibattito sulle infezioni virali. La più diffusa è la classica influenza, poi se- guono quelle del fegato, le più perico- lose. Più diffuse di quanto si pensi, anche se notevolmente diminuite rispetto solo ad un de- cennio fa, grazie alle vaccinazioni, rappresentano uno dei motivi per cui le persone ricorrono più frequentemente ai medici e all’ospedale. Mentre l’epatite “B” si può dire ormai debellata, anche gra- zie alla vaccinazione, l’epatite “C” continua a rap- presentare un problema serio. Rispetto al passato ci sono nuove cause che contribuisco alla propa- gazione dell’infezione: pratiche estetiche effettuate senza precauzioni, i tatuaggi, una vita sessuale poco o per niente protetta. Per evitare il contagio o curarle adeguatamente bastano poche semplici attenzioni. Il lavaggio fre- quente delle mani, innanzitutto, attenzione all’ali- mentazione, utilizzare alcune precauzioni se si frequentano persone o luoghi a rischio. L’Ospedale evangelico Villa Betania è all’avanguardia nel trat- tamento delle infezioni virali del fegato; centro pre- scrittore regionale autorizzato alla prescizione di farmaci antivirali per le epatiti “B” e “C”. Con il dott. Antonio Sciambra, Direttore Sanitario dell’Ospe- dale e direttore del Centro autonomo di Epato- logia abbiamo fatto il punto della situazione. L prosegue a pag. 3 L’
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Sep 04, 2020

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betaniainformawww.villabetania.orgperiodico di informazione dell’Ospedale Evangelico Villa Betania

N. 11 ANNO III DICEMBRE 2014

Prevenire i mali di stagione

di Luciano CiricaVicepresidente Fondazione Evangelica Betania

EDITORIALE

Conl’arrivo dell’inverno arrivanopuntuali i malanni influenzali:

febbre alta, difficoltà respiratorie, rinorrea estarnutazione a salve, tosse e senso di spos-satezza. Le cause sono in genere l’umiditàe gli sbalzi di temperatura, ma possonoanche incidere gli stili di vita errati e unacattiva alimentazione. I più esposti sono gli anziani, persone conpatologie croniche, i bambini, chi è sotto-posto a stress psico-fisico particolare. Maesiste un modo per prevenire questi malidi stagione che ogni hanno colpiscono mi-lioni di italiani? In genere non siamo beneinformati. Per esempio sono ancora in molti a rite-nere che l’influenza si contragga a causa delclassico colpo di freddo, e non a causa divirus, e che il modo migliore per evitarla siadi coprirsi, con il rischio, in realtà, di sudareeccessivamente e di aumentare il rischio dicolpi di freddo. Allora che si deve fare?Certo si può ricorrere ai vaccini, ma nn sa-rebbe sbagliato prepararsi in tempo conqualche azione di prevenzione.

Quello che si deve evitare: • Gli sbalzi di temperatura e l’alternarsi di

sudore e i colpi di freddo• Gli stili ed i comportamenti di vita irre-

golari • Un’alimentazione scorretta povera di vi-

tamine e di tutti quegli elementi la cuimancanza indeboliscono il nostro si-stema di difesa

• La frequentazione di luoghi spesso moltoaffollati, nei periodi più a rischio, perchèaiutano la diffusione e la trasmissione deivirus

• Lo stress e la stanchezza perché indu-cono uno stato transitorio di immuno-deficienza che rende l’organismo piùsensibile alle infezioni virali

• Evitare il fumo, attivo e passivo, per pro-teggere le vie respiratorie.

INFEZIONI VIRALI E PAURA EBOLAPRIMO PIANO

all’interno:

L’incidenza delleinfezioni respiratorieè massima nei primidue anni di vita

p.7

BAMBINI: LE MALATTIESTAGIONALI

INFLUENZA: E SE BASTASSE UN’INIEZIONE?

prosegue a pag. 2

Perchè io sono il Signore, colui che ti guarisce

p.5

BIBBIA E MALATTIE

prosegue a pag. 3

L’influenza è una malattia causatada virus (virus influenzali) che ri-corre nella stagione invernale. Il virus influenzale è un organismo

che comprende tre sottogruppi: A, B e C checaratterizzano il tipo di influenza. Il nucleo dellaparticella del virus è associato ad un antigenenucleoproteico e le variazioni di questanucleoproteina sono quelle che hannoportato alla classificazione dei virus in-fluenzali nei tre sottogruppi A, B e C. Ivirus dell’influenza A sono ulterior-mente identificati in base a specificheproteine di membrana o di superficie:emoagglutinina (H) e neuraminidasi(N). Queste proteine superficiali gio-cano un ruolo importante nelle varia-zioni degli antigeni del virus nel tempo,

e poichè un antigene è quella sostanza che, in-trodotta nell'organismo, è capace di stimolarela produzione di anticorpi specifici e di indurreuna risposta immunitaria (resistenza all’infe-zione), questa variabilità è determinante perl’insorgenza, l’andamento e la gravità delle epi-demie e delle pandemie della malattia.

È BEN DIMOSTRATO ORAMAI COME LA VACCINAZIONE SIA IN GRADO DI RIDURRE L’INCIDENZA DELLA MALATTIA DEL30-70 % DEI CASI, LE COMPLICAZIONI DEL 70-90 % DEI CASI E L’OSPEDALIZZAZIONE DEL 50-70 %.

Intervista ad Antonio Sciambra Direttore Sanitario Ospedale Evangelico Villa Betania

attenzione mediatica su Ebola ha riac-ceso il dibattito sulle infezioni virali. Lapiù diffusa è la classica influenza, poi se-guono quelle del fegato, le più perico-

lose. Più diffuse di quanto si pensi, anche senotevolmente diminuite rispetto solo ad un de-cennio fa, grazie alle vaccinazioni, rappresentanouno dei motivi per cui le persone ricorrono piùfrequentemente ai medici e all’ospedale. Mentrel’epatite “B” si può dire ormai debellata, anche gra-zie alla vaccinazione, l’epatite “C” continua a rap-presentare un problema serio. Rispetto al passatoci sono nuove cause che contribuisco alla propa-gazione dell’infezione: pratiche estetiche effettuatesenza precauzioni, i tatuaggi, una vita sessuale pocoo per niente protetta. Per evitare il contagio o curarle adeguatamentebastano poche semplici attenzioni. Il lavaggio fre-quente delle mani, innanzitutto, attenzione all’ali-mentazione, utilizzare alcune precauzioni se sifrequentano persone o luoghi a rischio. L’Ospedaleevangelico Villa Betania è all’avanguardia nel trat-tamento delle infezioni virali del fegato; centro pre-scrittore regionale autorizzato alla prescizione difarmaci antivirali per le epatiti “B” e “C”. Con il dott.Antonio Sciambra, Direttore Sanitario dell’Ospe-dale e direttore del Centro autonomo di Epato-logia abbiamo fatto il punto della situazione.

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prosegue a pag. 3

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N. 11 ANNO III DICEMBRE 2014

Quello che si deve fare: • Avere giuste ore di sonno e pasti corretti

ad orari regolari, mangiando in modoparticolare verdura e frutta ricca di vita-mina C

• Assumere integratori alimentari: affian-cando alla propria alimentazione elementiquali le vitamine e tutto ciò di cui il corpoha maggiormente bisogno per mantenereefficiente il proprio sistema immunitario.

• Integrare i liquidi: le buone abitudini del-l’estate di bere spesso valgono anche diinverno e se si contrae l’influenza è ne-cessario bere grandi quantità di liquidi

• Continuare a svolgere una buona attivitàfisica, anche senza sovraffaticare l’organi-smo per rafforzare le difese immunitarie

• Vestirsi in modo adeguato, ma senza esa-gerare per evitare gli sbalzi improvvisi

• Aprire le finestre ripetutamente, anchepiù volte al giorno per favorire il ricambiod’aria.

• Non dimenticare di lavarsi spesso le maniconsiderate oramai da tutti gli studiosicome il primo e fondamentale veicolo ditrasmissione delle infezioni e di contagio.

EDITORIALEsegue dalla prima pagina INFLUENZA: E SE BASTASSE

UN’INIEZIONE ? di Angelo CecereImmunoAllergologo

ella scorsa stagione l’influenza hacolpito circa l’8% degli italiani,per un totale di circa 4.500.000casi. Il picco della curva epide-

mica, come per gli altri anni, si è registrato,nella passata stagione, all’inizio del mese difebbraio con un valore di incidenza pari a6,6 casi per mille assistiti.I dati sull’andamento dell’epidemia sonoforniti da INFLUNET che è il sistema disorveglianza attivo in Italia, basato sulla se-gnalazione di medici di Medicina Generalee Pediatri di libera scelta, dal monitoraggiodelle forme gravi e complicate di influenzae da INFLUWEB basato sulle segnalazionispontanee dei cittadini.La fascia di età maggiormente colpita èquella 0-4 anni e subito dopo la fascia dietà 5-14, quindi, come di consueto la po-polazione maggiormente colpita apparequella dell’età pediatrica ed adolescenziale.

Il vaccino inattivato contro l’influenza (esi-stono in circolazione vari tipi di vaccino) èaltamente immunogeno, cioè è in grado diindurre nell’ospite una reazione immunita-ria. È ben dimostrato oramai come esso siain grado di ridurre l'incidenza della malattiadel 30-70 % dei casi, le complicazioni del70-90 % dei casi e l'ospedalizzazione del50-70 %.La protezione si sviluppa circa due setti-mane dopo la somministrazione e per-mane per tutta la stagione epidemicapertanto il periodo giusto per sottoporsi atale pratica è dalla metà del mese di no-vembre fino a fine dicembre.Il vaccino contro l’influenza si sommini-stra per via intramuscolare e, in tutti co-loro con età superiore ai 12 anni, l’iniezioneva effettuata preferibilmente nel muscolodeltoide (braccio), mentre per i più piccoliè consigliato il muscolo antero-laterale dellacoscia.Per tutte le persone già vaccinate negli anniprecedenti è sufficiente una sola dose divaccino.

Non esistono particolari controindicazionialla vaccinazione.È importante ricordare che il vaccino an-tinfluenzale non deve essere sommini-strato a:• Lattanti al di sotto dei sei mesi • Soggetti che abbiano manifestato una

reazione allergica grave(anafilassi) dopola somministrazione di una precedente

dose o una reazione allergica grave (ana-filassi) a un componente del vaccino

• Soggetti che abbiano manifestatoun’anamnesi positiva per sindrome diGuillain Barrè, insorta entro 6 settimanedalla somministrazione di una prece-dente dose di vaccino antinfluenzale.

Una controindicazione temporanea è in-vece la presenza di una malattia acuta dimedia o grave entità, con o senza febbre,in questi casi la vaccinazione va rimandataa guarigione avvenuta.Non sono controindicazioni:• L’allergia alle proteine dell’uovo che si

presenti però con manifestazioni lievi enon anafilattiche

• Le Malattie acute di lieve entità• L’Allattamento• L’Infezione da HIV e altre immunodefi-

cienze congenite o acquisite.Queste sono condizioni in cui la sommini-strazione del vaccino potrebbe non evo-care una adeguata risposta immune.

Il vaccino antinfluenzale è indicato pertutti i soggetti che desiderano evitare lamalattia influenzale, e che siano prive dellespecifiche controindicazioni, in particolare,in accordo con gli obiettivi della pianifica-zione sanitaria nazionale, il vaccino è forte-mente raccomandato per tutti queisoggetti che per le proprie condizioni per-sonali sono maggiormente a rischio di an-dare incontro a complicanze nel casocontraggano l’influenza:• Soggetti di età pari o superiore a 65 anni• Bambini di età superiore ai 6 mesi, ra-

gazzi e adulti fino a 65 anni affetti da pa-tologie che aumentano il rischio dicomplicanze da influenza:- malattie croniche a carico dell'appa-

rato respiratorio (inclusa l'asma grave)- malattie dell'apparato cardiocircolato-

rio, comprese le cardiopatie congenitee acquisite

- diabete mellito e altre malattie meta-boliche (inclusa l’obesità con BMI>30)

- insufficienza renale cronica- malattie degli organi emopoietici ed

emoglobinopatie- tumori

- malattie congenite o acquisite checomportino immunodeficienza

- malattie infiammatorie croniche e sin-dromi da malassorbimento intestinale

- patologie per le quali sono program-mati importanti interventi chirurgici

- patologie associate ad aumentato ri-schio di aspirazione delle secrezionirespiratorie (ad es. malattie neuromu-scolari)

- epatopatie croniche• Bambini e adolescenti in trattamento a

lungo termine con acido acetilsalicilico, arischio di Sindrome di Reye in caso di in-fezione influenzale

• Donne che all'inizio della stagione epi-demica si trovano nel secondo e nelterzo trimestre di gravidanza

• Individui di qualunque età ricoveratipresso strutture per lungodegenti

• Medici e personale sanitario di assistenza• Familiari e contatti di soggetti ad alto ri-

schio• Soggetti addetti a servizi pubblici di pri-

mario interesse collettivo e categorie dilavoratori (Forze di polizia, Vigili del fuocoed altre categorie di lavoratori social-mente utili)

• Personale che, per motivi di lavoro, è acontatto con animali che potrebbero co-stituire fonte di infezione da virus influen-zali non umani (Allevatori, addetti altrasporto di animali vivi, macellatori evaccinatori, veterinari, etc..).

L’invito è dunque quello di promuovere efavorire sempre più la diffusione della vac-cinazione anti-influenzale sia per ridurre l’in-cidenza della malattia e la gravità,favorendone un decorso più benigno, maanche perché l’adesione ad un programmadi vaccinazione ha una importanza per ilpeso economico che la malattia ha sullaspesa sociale (giornate di lavoro perse, far-maci, ospedalizzazioni). Il vaccino antiin-fluenzale è il mezzo più semplice, sicuro,rapido e conveniente per prevenire la ma-lattia influenzale. Il nostro Ospedale, comeogni anno, offre a tutti i dipendenti la pos-sibilità di sottoporsi gratuitamente al vac-cino, in accordo ai programmi regionali diprevenzione e controllo della salute.

Ospedale Evangelico Villa Betania

Comitato Direttivo

PRESIDENTE geom. Sergio Nitti

VICE PRESIDENTE dott. Luciano Cirica

TESORIERE Sig. Francesco Paone

SEGRETARIOdott.ssa Cordelia Vitiello

CONSIGLIERE past. Vincenzo Cicchetto

Collegio dei Revisori

PRESIDENTE dott. Giovanni De Pasquale

MEMBRI EFFETTIVIing. Paolo Olivierisig. Vincenzo Ermetto

Direzione

DIREZIONE GENERALEDott. Pasquale Accardo

DIREZIONE SANITARIADott. Antonio Sciambra

DIREZIONE AMMINISTRATIVADott. Paolo Morra

betaniainformaperiodico di informazione dell’Ospedale Evangelico Villa Betania

Proprietario e editore: Fondazione Evangelica Betania,80147 Napoli, Via Argine, 604mail: [email protected]

Direttore: Luciano Cirica

Redazione: Pasquale Accardo, Salvatore Cortini, MartaD'Auria, Rosa Giannatiempo, GiovanniNapolitano, Sergio Nitti, Assia Piccolo, VincenzoPolverino, Antonio Maria Salzano, AntonioSciambra, Marianna Stingone, Cordelia Vitiello,Patrizio Magliozzi. Angelo Cecere, Vittorio di Maio,Ernesto Claar, Francesco Messina, GennaroGuerra, Giacomo Negri

Consulenza editoriale e redazionale: Npr Relazioni pubblichenprcomunicazione.it

Progetto grafico e impaginazione: Golden Agency, Napoli

Stampa: Russo Group, Volla (Napoli)

pubblicazione gratuita

N

È importante unadiagnosi certa dellamalattia influenzale con la classificazionee la tipizzazione dei virusresponsabili sia per differenziare lamalattia da altre forme diinfezioni e malattie daraffreddamento sia perdeterminare lacomposizione del vaccino

segue da pag. 1

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betaniainforma3

L’Ebola ha riacceso l’attenzione sulle in-fezioni virali. Quanto sono diffuse e cosafare per prevenirle?L’influenza è l’infezione virale più diffusa,solo che non siamo abituati a chiamarlacosì. Poi ci sono quelle del fegato che ge-neralmente chiamiamo epatiti e cirrosi, masono anch’esse infezioni virali. Su Ebola c’èmolto allarmismo, ma i rischi di contagionon sono così elevati come sembra ascol-tando i mezzi di comunicazione. Vogliotranquillizzare tutti coloro che hanno ri-nunciato a viaggiare. Il contagio non av-viene per via aerea, se non in casieccezionali. Questa come altre infezioni sitrasmettono più facilmente attraverso ilcontatto fisico o attraverso liquidi biologici.Basta un po’ di attenzione e seguire alcunesemplici prassi di igienizzazione come la-varsi le mani. A proposito di malattie infet-tive quelle più diffuse e pericolose restanole infezioni virali del fegato. Se si presenta un paziente con sospettainfezione da Ebola cosa fate?Siamo pronti e predisposti ad accoglierli.C’è una procedura ben definita. Innanzi-tutto il paziente viene isolato e sottopo-sto ad un’indagine epidemiologica. Imedici che lo prendono in osservazionesi dotano immediatamente dei Dpi (Di-spositivi di protezione individuale comemascherina e guanti) e successivamenteprocedono ad accertare l’esistenza omeno del virus. Se il paziente risulta posi-tivo avvisiamo subito la centrale operativadel 118 e la Rete di allerta regionale dicui l’Ospedale fa parte che ne disporrà iltrasferimento all’ospedale Cotugno.

Quanto sono diffuse le infezioni virali delfegato e quali le cause?Le infezioni virali del fegato (le epatiti)sono ancora molto diffuse, soprattuttonel nostro territorio. Siamo ben lontanidai picchi degli anni ’70 e ’80 quando Na-poli e la sua provincia avevano il triste pri-

mato nazio-nale e cittàcome Afragolaregistravanoaddirittura il20% di per-sone positiveHBsAg, ma c’èancora una si-tuazione di en-

demia che richiede informazione eprevenzione. Mentre l’epatite “B” si puòdire ormai debellata, anche grazie alla vac-cinazione, l’epatite “C” continua a rappre-sentare un problema serio. Rispetto al passato ci sono nuove causeche contribuisco alla propagazione dell’in-fezione: pratiche estetiche effettuatesenza precauzioni, i tatuaggi, una vita ses-suale poco o per niente protetta. Tutti co-loro che ricorrono a pratiche estetichecome la manicure, ad esempio, dovreb-bero dotarsi di un kit per l’igiene perso-

nale. Chi ha frequenti contatti sessuali, do-vrebbe utilizzare il preservativo. E poi cisono le Cirrosi epatiche etiliche, che rap-presentano una quota ancora troppo ele-vata, con percentuali preoccupanti nelledonne, chiara espressione di situazioni didisagio sociale. Ma il dato nuovo è rappre-sentato dall’aumento iperbolico delle Cir-rosi metaboliche che derivano da steatoepatiti protratte nel tempo, generalmentetrascurate. Anche l’epatite “A” continua ad essere dif-fusa. In questo caso c’è un solo grandeconsiglio: lavarsi le mani frequentementee fare attenzione a cosa si mangia, soprat-tutto se si tratta di frutti di mare, di dubbiaprovenienza.

Come trattate i pazienti affetti da epatitie cirrosi? L’Ospedale evangelico Villa Betania è uncentro all’avanguardia nel trattamentodelle infezioni virali del fegato.

INFEZIONI VIRALI E PAURA EBOLAPRIMO PIANO

www.villabetania.org

Intervista ad Antonio Sciambra Direttore Sanitario Ospedale Evangelico Villa Betania segue da pag. 1

L’Osteoporosi è una patologia sistemica ca-ratterizzata da un’alterazione quantitativa equalitativa del tessuto osseo che determinaun’aumentata fragilità con maggiore rischiodi fratture. Le sedi più frequenti di frattura dafragilità sono il corpo vertebrale, l’estremoprossimale del femore, l’estremo distale delradio e dell’omero. Tale patologia, infatti, rap-presenta uno tra i maggiori problemi socio-sanitari del mondo occidentale e colpisceprincipalmente le donne. Secondo i dati delMinistero della Salute, il numero di fratturevertebrali in Italia supera i 100.000 casi al-l’anno e, considerando tutti i distretti colpiti,si arriva a quasi 400.000 casi.

L’osteoporosi viene distinta, secondo la mo-derna classificazione, in:- Primaria, cioè ad insorgenza post-meno-

pausale o legata all’avanzare dell’età;- Secondaria, conseguente a patologie siste-

miche di natura endocrina, ematologica,gastro-enterica, reumatica, renale o asso-ciata a terapia farmacologica (Cortisone).

Appare chiaro che è necessario un correttoapproccio a tale condizione clinica da suddi-videre in: 1) Fase di Gestione del paziente non osteo-

porotico (valutazione delle abitudini nutri-zionali e lo stile di vita);

2) Fase di Gestione del paziente con osteo-porosi in assenza di fratture (terapia far-macologica tesa a ridurre il rischio difratture da fragilità);

3) Fase di Gestione del paziente con osteo-porosi e fratture da fragilità (terapia farma-cologica ed eventuale terapia chirurgica).

La diagnosi di Osteoporosi include: - l’Anamnesi, cioè la raccolta di dati al fine

di identificare potenziali fattori di rischio di

fratture o l’assunzione di farmaci che pos-sono interferire con il metabolismo osseo;

- l’Esame Obiettivo, atto a valutare la po-stura del paziente o la presenza di defor-mità vertebrali;

- Esami di Laboratorio, utili anche nella dia-gnostica di patologie diverse dall’osteopo-rosi che possono però determinare unariduzione della massa ossea;

- Esami Strumentali atti a fornire dati quan-titativi della massa ossea del paziente, qualila Mineralometria Ossea Computerizzata(M.O.C.), e presenza di deformità o frat-ture, quali radiografie dello scheletro.

Nel 2015, presso il nostro Ospedale, in ade-sione al progetto “Ospedale Solidale”, sa-ranno istituiti dei mesi dedicati allaprevenzione e cura dell’osteoporosi con lapossibilità di prenotare una visita presso il no-stro ambulatorio di ortopedia.

Seguiamo i pazienti ematopatici durantela fase di cronicizzazione e evoluzioneverso la cirrosi epatica trattando tutte lecomplicanze, dallo scompenso all’epato-carcinoma. Siamo centro prescrittore re-gionale autorizzato alla prescizione difarmaci antivirali per le epatiti “B” e “C”.

Come si diagnostica l’epatite e cosa farein caso di positività?Tutte le forme di infezioni del fegato, daquelle da farmaci a quelle virali, si accer-tano attraverso il monitoraggio delle tran-saminasi. Se questo valore del sangue dovesse ri-sultare superiore ai limiti indicati bisognarivolgersi subito ad uno specialista perfare ulteriori accertamenti.

“L’influenza è l’infezionevirale più diffusa. Poi ci sono quelle delfegato che generalmentechiamiamo epatiti e cirrosi,ma sono anch’esse infezionivirali. Su Ebola c’è moltoallarmismo, ma i rischi dicontagio non sono cosìelevati come sembraascoltando i mezzi dicomunicazione.Il contagio non avviene pervia aerea, ma si trasmetteattraverso il contatto fisicoo attraverso liquidibiologici”

Antonio Sciambra

OSTEOPOROSI: IN ITALIA 400.000 CASI OGNI ANNOdi Giacomo Negri Responsabile U.O.S Ortopedia e Traumatologia

osso normale

osteoporosi

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LA PSICOSOMATICA DAL PAZIENTE AL MEDICO

e parole possono aiutare a curare. Parlare e scrivere della propria malattia e quindi condividere la propria storia di malattia può rappre-sentare un importante sostegno ed aiuto per i malati e per i loro familiari. Con questo numero di Betania Informa gli operatori sanitarihanno iniziato a “spiegare “ la malattia. Ora ci farebbe piacere dare voce alle persone malate e leggere i loro racconti di malattia . Chiracconta la propria malattia - la cosiddetta “medicina narrativa” - ha l’occasione di esternare le proprie sofferenze e di incontrare persone

con un vissuto simile le cui storie potranno essere a propria volta di aiuto. Chi ascolta il proprio vissuto ,rispecchiato nelle vicende altrui, potrà trovaresollievo e nuovi appigli di speranza . Guardare la propria sofferenza da un punto di vista “esterno” ci da una nuova prospettiva e forse ci renderà piùsemplice affrontarla. La “medicina narrativa” - che si concentra sul malato e sul suo punto di vista sulla malattia - prende le sue origini dall’assuntoche raccontare la propria malattia possa fare la differenza nel processo di guarigione. Il “racconto della malattia” dunque aiuta il malato nel suopercorso di cura, ma può rappresentare anche un conforto per coloro che lo ascolteranno o lo leggeranno. Ci farebbe piacere per questo raccoglierediverse testimonianze sotto forme di racconti , ma anche poesie , disegni o video. Ogni strumento è adatto per raccontare le proprie malattie edesprimere i propri stati d’animo, le proprie paure ed i propri dubbi. Anche i familiari dei malati ed i sanitari possono, ovviamente, condividere l’esperienzadella malattia ,narrando a loro volta e dando voce al proprio vissuto. In tal senso la narrazione rappresenta non soltanto un momento di sfogoemotivo e liberatorio, ma anche un’occasione per rielaborare ciò che è accaduto e ciò che il paziente sta vivendo in quel momento.

N. 11 ANNO III DICEMBRE 2014

Raccontare la Malattia

Ho vinto la mia causa più im-portante

Valentina è un avvocato di Genova di 39anni, madre di due bambini: Matteo di 3anni e Anna di un anno e mezzo, natamentre la madre si sottoponeva alle cure.Mentre lottavo per la mia, sono riuscita adare la vita anche a mia figlia. Per questospero che la mia storia porti speranza adaltre donne nella stessa situazione. Grazieall'aiuto dei medici, infatti, sono riuscita acombattere il tumore al seno che mi hacolpito durante la mia seconda gravidanzae a dare alla luce una bambina sana.Per il resto la mia storia è simile a tantealtre. Era l'agosto del 2009, quando du-rante una doccia mi accorsi della presenzadi un nodulo al seno. Feci subito un'eco-grafia, ma venni rassicurata: "Non è nulla digrave".Nello stesso mese scoprii di essere incinta.Avrei dato una sorellina al mio Matteo eciò mi riempiva di gioia.Durante una visita di routine per la gravi-danza raccontai però alla ginecologa chemi seguiva del nodulo che avevo scoperto.Lei, allarmata, mi consigliò una vista all'IST,Istituto scientifico tumori (o Istituto nazio-nale per la ricerca sul cancro) di Genova.Il dottore che mi visitò capì subito la gra-vità della situazione e richiese una biopsiache confermò il suo sospetto: carcinomatriplo negativo, uno dei più aggressivi e dif-ficili da curare. Nonostante questo, decisidi proseguire la gravidanza.Nel gennaio 2010, alla ventiseiesima setti-mana di gestazione, venni operata. L'inter-

vento andò bene, il tumore venne rimossoe i linfonodi intorno risultarono essere ne-gativi. Era un primo successo, anche se do-vevo affrontare la chemioterapia, che èestremamente problematica durante unagravidanza.Con gli oncologi dell'IST analizzammo levarie possibilità, ma solo una sembrava es-sere quella percorribile nella mia situa-zione. Non potevo, infatti, aspettare lanascita della bambina prima di cominciarea curarmi, perché ero appena alla ventise-iesima settimana, e c'era il rischio che lamalattia nel frattempo continuasse adavanzare. D'altra parte non potevo nem-meno far nascere Anna così prematura-mente. Decidemmo quindi di iniziare lacura, che sarebbe stata interrotta per farnascere la piccola e ripresa subito dopo.Alla ventisettesima settimana iniziai ilprimo dei due cicli di chemioterapia pre-visti nel corso della gravidanza. Per ridurrei possibili effetti negativi sulla bimba, il far-maco veniva estremamente diluito e som-ministrato lentamente, nel corso di 72 ore,durante le quali ero ricoverata e monito-rata attentamente. Alla trentaquattresimasettimana la terapia venne interrotta perfar nascere Anna, che pesava 2,1 kg e go-deva di buona salute.La settimana dopo il parto ripresi i cicli dichemioterapia seguiti dalla radioterapia. Afine luglio 2010, finalmente, il trattamentoè terminato.I medici che mi hanno curata sono statimeravigliosi, non solo professionalmentema anche emotivamente, e mi hanno datoforza e coraggio senza nascondermi nulla

e condividendo con me ogni scelta.Oggi io e la mia piccola stiamo bene, misottopongo a controlli ogni sei mesi e lamia vita è tornata come prima, ma conuna bimba in più in famiglia.

Rido e scherzo, anche sulla miamalattia

Guarito da una leucemia infantile, Gra-ziano a 17 anni ha subito anche un inter-vento per rimuovere un tumorecerebrale. Ma ciò non gli impedisce di rac-contare la sua storia con ironia e legge-rezzaQualcun altro avrebbe potuto inveire con-tro la cattiva sorte, ma a me piace vedereil lato positivo delle cose. Mi sono amma-lato di leucemia linfoblastica acuta quandoavevo solo sette anni, per quasi un annosono stato ricoverato all'Ospedale San-t'Orsola di Bologna e poi, fino ai 14, den-tro e fuori dall'ospedale per sottopormi atutte le cure necessarie. Sono stati anni dif-ficili, nei quali però non ho mai perso la ca-pacità, tipica dei bambini, di scherzare sullamalattia, cosa che anche gli adulti dovreb-bero imparare: con i miei compagni di al-lora, per esempio, aver perso i capelli acausa della chemioterapia diventava occa-sione di gioco, perché ci dava un aspettoda piccoli gnomi.Una volta dichiarato fuori pericolo per laleucemia, purtroppo comparve un altrotumore, un meningioma al cervello che imedici non escludono possa essere statofavorito dalle cure. Ma la mia esperienza,insieme a quella di altri, ha contribuito alla

ricerca e alla messa a punto di protocolliterapeutici più attenti agli effetti collaterali.Il delicato intervento di neurochirurgia al-l'Ospedale Bellaria di Bologna è andatobene, lasciandomi solo con un esito diemiparesi della parte destra del corpo edi paresi all'occhio sinistro. Nessun pro-blema: me ne sono fatto tatuare un altrosulla spalla. Perché a me ironia ed entusia-smo non mancano: da anni lavoro nelmondo dello spettacolo, come comico ecome autore, complice anche la mia ami-cizia di vecchia data con Alessandro Ber-gonzoni. Ho scritto due libri, testi teatralie le mie esperienze da paziente sono di-ventate anche un ciclo di conferenze sulrapporto tra gioco e malattia.Lavoro presso la Biblioteca "Giulio Einaudi"di Correggio (Reggio Emilia) e posso direuna cosa: la malattia non mi ha mai fer-mato.

L

C’ègrande confusione sulla psicosomatica ma la diversità di significati e definizioni scivolano, nell’otticalineare medica, verso un unico punto: psicosomatico è un paziente, un sintomo o una malattia.

La filosofia e la psicologia contemporanee, seguendo l’ottica sistemica, ci suggeriscono che è più oppor-tuno allargare il campo di osservazione espandendo la psicosomatica dal paziente alla pratica medica, in-cludendo in questa anche il medico e la sua operatività. In tale accezione, psicosomatica è competenzarelazionale, l’abilità del medico a tenere insieme, in un unico pensare e agire, la conoscenza tecnico-scien-tifica e la costruzione della relazione col paziente. Per buona relazione non si intende quell’insieme dibuone maniere richieste al personale sanitario per la soddisfazione dell’utenza ma la capacità dell’ope-ratore di occuparsi delle evidenze scientifiche con razionalità e, nel contempo, di comprendere il pazientenella sua dimensione soggettiva. La parola chiave nell’approccio psicosomatico è, quindi, comprensione.La comprensione dell’altro è una competenza che l’operatore sanitario può acquisire solo se sono ri-spettati due parametri: il primo riguarda la comprensione delle proprie emozioni ed il secondo attieneal mantenimento delle regole del setting in cui si sviluppa l’operatività quotidiana.

di Antonio Maria SalzanoPsicologo

LE PAROLE CURANO

Chiunque può mandarci le sue storie

Per inviare i racconti o altro materiale scrivere a [email protected]

o a [email protected]@villabetania.org

o telefonare al 3346378311

o allo 0815912638

Per il momento pubblichiamo due storie, tutte e due tratte dal sito dell’AIRC(Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro)

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Se tu ascolti attentamente la voce del SIGNORE che è il tuo Dio, e fai ciòche è giusto agli occhi suoi, porgi orecchio ai suoi comandamenti e osservitutte le sue leggi, io non ti infliggerò nessuna delle malattie che ho inflitte agliEgiziani, perché io sono il SIGNORE, colui che ti guarisce» (Es. 15,26)

Parlare di malattia, o meglio malattie “vecchie e nuove”,come Ebola ad esempio, è difficiletutt’ora per scienziati e medici, figuriamoci per un cappellano. La medicina in questoterzo millennio ha fatto progressi giganteschi e indiscutibili ; ciononostante, la domandariguardo al perché o cosa dia origine e scateni una malattia non è sempre ancora dato

di sapere; ne sono una riprova la dichiarazione del pro-fessor Enzo Soresi, 70 anni, tisiologo, anatomopatologoe oncologo, primario emerito di pneumologia all’Ospe-dale Niguarda di Milano, il quale ha dichiarato d’aver fi-nalmente individuato con certezza l’epicentro di tutte lemalattie: il cervello. Negli ultimi dieci anni, cioè da quandoha lasciato l’ospedale per dedicarsi alla libera professioneper tuffarsi negli studi di neurobiologia, ha maturato laconvinzione che sia proprio nell’encefalo l’interruttore ingrado di accendere e spegnere le patologie non solo psi-chiche, ma anche fisiche. Soresi è arrivato a questa con-clusione dopo aver visto gente ammalarsi o guarire conla sola forza del pensiero. Ad onor del vero, a questa con-clusione c’era già arrivato per intuizione il filosofo ate-niese Antifonte, avversario di Socrate, che nel V secolo

avanti Cristo diceva: «In tutti gli uomini è la mente che dirige il corpo verso la salute o versola malattia, come verso tutto il resto». Anche Deepak Chopra, “guru” del benessere totale,è certo che il segreto per guarire dalle malattie, anche da quelle più gravi è la mente.

Ma la Bibbia che cosa dice riguardo a malattia e guarigione, peccato e obbedienza?Questioni spesso in conflitto tra loro e inaccettabili per l’uomo razionale, ma - paradossodei paradossi - perfettamente lineari per tantissimi credenti. Per il popolo d’Israele,nelVecchio Testamento , infatti non vi erano dubbi, la salvaguardia della salute coincidevacon la benedizione di Dio, soprattutto per chi e quanti avrebbero osservato la sua Legge.La prospettiva veterotestamentaria riguardo alla malattia è messa dunque in relazioneal peccato, alla violazione del patto, dell’alleanza con Dio. Emblematici appaiono i seguentipassi: «Sono io che do la morte e faccio vivere; io percuoto e io guarisco e nessuno può liberaredalla mia mano»(Dt. 32,39), e «Il Signore fa morire e fa vivere, scendere agli inferi e risa-lire»(1Sam. 2,6). Nel Pentateuco dunque la malattia è percepita come conseguenza dellatrasgressione della legge di Dio; si tratta di una sorta di punizione. Nei testi profetici esapienziali si assiste però ad una prima mutazione, con il riconoscimento dei peccati siraggiunge l’agognato loro perdono e grazie a ciò la guarigione fisica. Interessante è unanota del Siracide riguardo al particolare rapporto medico paziente: «Onora il medico per

di Vincenzo Polverino Cappellano Ospedale Evangelico Villa Betania

BIBBIA E MALATTIA le sue prestazioni, perché il Signore ha creatoanche lui. Dall’Altissimo infatti viene la guari-gione…» (Sir. 38,1-3). «Ci sono casi in cui il successo è nelle loromani (riferito ai medici); anch’essi infatti pre-gano il Signore perché concedaloro di dare sollievo e guari-gione» (Sir. 38,13-14).Una vera e propria rivolu-zione capace di superare pre-giudizi e reali ostacoli riguardoal rapporto tra malattia e gua-rigione, arriverà grazie a GesùCristo,nel Nuovo Testamento:«Giustificati gratuitamente, me-diante la redenzione che è inCristo Gesù; il quale Dio lo haprestabilito come sacrificio pro-piziatorio mediante la fede nelsuo sangue, per dimostrare lasua giustizia, avendo usato tol-leranza verso i peccati com-messi in passato, al tempo dellasua divina pazienza; e per di-mostrare la sua giustizia neltempo presente affinché egli siagiusto e giustifichi colui che hafede in Gesù.» (Rm. 3,24-26).Grazie a Gesù, d’ora in avantimalattia/e,malato/i, non sa-ranno considerati, giudicati odpremiati per le “buone azioni”,ma per l’amore compassione-vole e gratuito di Cristo,anchea costo di essere frainteso:“Ifa-risei dicevano ai suoi discepoli:«Perché il vostro maestro man-gia insieme ai pubblicani e aipeccatori?». Gesù li udì e disse:«Non sono i sani che hanno bi-sogno del medico, ma i malati.”E di malati e malattie Gesù ne

guarirà un’infinità:«Gesù percorreva tutte lecittà e i villaggi, insegnando nelle loro sinago-ghe, predicando il vangelo del regno e gua-rendo ogni malattia e ogni infermità»(Mt.9,35).

«

Natale

La testimonianza del NatalePer tutti gli uomini recita:Siete assunti.Guardate la mangiatoia!Nel corpo del bambinello,nel Figlio di Dio incarnato, la vostra carne, tutta la nostra miseria, paura, tentazione, sì, tutti i nostri peccati sono portati, perdonati, santificati. Poiché il Natale è l’assunzione corporea di tutta la carne umana da parte dell’Iddio benigno, a tutti dobbiamo dire: il Figlio di Dio ha assunto la natura umana.

Dietrich BonhoefferLettera di Natale 1939

Cari lettori e lettrici, il Cappellano augura a tuttie tutte serene e felici festività per il Natale e ilNuovo Anno !!!

egli ultimi 40 anni il lato est diNapoli, periferia della zonaorientale che inizia dal mare e siporta fino alle falde del Vesuvio,

ha subito una radicale trasformazione mor-fologica del suo territorio. Ne deriva che ilcontesto sociale e culturale ha modificatoil suo profilo di comunità. La chiusura delleindustrie e del suo indotto hanno creatocrisi occupazionale con famiglie allo sbandospesso finite senza un minimo di salario .Altre conseguenze che questi quartierihanno subito è che sono diventati dormi-tori(come si diceva una volta) dove è statarealizzata la maggior parte dell’edilizia po-polare post terremoto 1980. Sono statirealizzati tantissimi spazi verdi pubblici marisultano mal gestiti e abbandonati al de-grado. Una terra-questa zona- che percensimento risulta avere il più alto numerodi giovani (destinati ad emigrare in cerca dilavoro) e meno anziani, rispetto alle altre

zone della città. Analizzando i dati relativi allo stato di salutedella popolazione della periferia orientaledi Napoli si riscontra un alto indice diospedalizzazione tra adulti e ragazzi. Il rico-vero all’ospedale è un segno tangibile dellostato di povertà molto diffuso che hacome conseguenza l’utilizzo del prontosoccorso di strutture ospedaliere pubbli-che anche per esigenze non rilevanti. Lecause di questo alto numero di ricoverisono anche da attribuire alle condizioni incui vivono quotidianamente. Situazioni dif-ficili, in case fatiscenti, spesso in coabita-zione con più nuclei familiari e con scarsecondizioni igieniche provocano una più altaprobabilità che un minore si ammali. C’èanche da aggiungere- secondo gli opera-tori sociali del Terzo Settore- che un’altracausa dei ricoveri ospedalieri dei minori èdata dalla trascuratezza delle neo famiglie,dalla giovane età delle madri che spesso

partoriscono appena adolescenti (14-15anni) e si trovano a fare le mamme non es-sendo ancora pronte per questa respon-sabilità.Un elemento che preoccupa è la percen-tuale di mortalità generale riferita alla VImunicipalità (San Giovanni, Barra Ponticelli)ed in particolare nel quartiere Ponticelli,che risulta essere più alta rispetto allamedia del capoluogo. La principale causadi morte è data dalle malattie cardiovasco-lari e quelle tumorali che risulta più alta ri-spetto agli altri quartieri. Ci troviamo di fronte un territorio malato,

sofferente, che paga, dal punto di vista dellasalute , la presenza, in passato, di industriealtamente inquinanti ( come quella del Pe-trolio) le cui conseguenze sono ancoraoggi evidenti. Nessuno mai si è occupatodi risanare questo territorio. Tanti proclamidella politica , tante promesse e progettidei partiti che avrebbero dovuto cam-biarne la qualità della vita. Nulla di questoè accaduto. Tutto è rimasto una promessa.La speranza e di avere i parchi pubblici piùverdi, più servizi e una maggiore attenzionealle politiche sociali. Un sostegno alle fami-glie sarebbe auspicabile.

SALUTE E TERRITORIO: SPERIAMO CHE I PARCHIDIVENTINO VERDIdi Salvatore CortiniDirettore Centro Casa Mia-E. Nitti

“N

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N. 11 ANNO III DICEMBRE 2014

Influenza, occhio allecomplicanze cardiovascolari

di Nicolino EspositoDirettore U.O.C. di Medicina Interna e Cardiologia/UTIC

influenza non rappresenta diper sé una malattia grave, setrattata in modo corretto puòcausare al massimo qualche

giorno di malessere. Il discorso cambiaquando si trascurano i sintomi, e quando ivirus influenzali contagiano persone che sitrovano in condizioni cliniche già compro-messe come i malati cronici, o in fasi dellavita particolarmente delicate, come l’etàavanzata, la gravidanza e la primissima in-fanzia. L’indebolimento delle difese immu-nitarie associato all'invecchiamento fa sìche gli over-65, anche sani, abbiano qual-che probabilità in più di andare incontro acomplicanze in caso di influenza. Nei pazienti con patologie croniche cheinteressano l’apparato cardiovascolare orespiratorio, la funzionalità dei reni o il me-tabolismo (diabete) si possono verificarecomplicanze che in alcuni casi possono es-sere molto serie. Per tutti, il pericolo mag-giore è rappresentato dalla possibilità che

all'infezione respiratoria virale se ne ag-giunga una batterica e che insorga unapolmonite. Nei pazienti con malattie cardiache esisteuna relazione pericolosa fra infezioni re-spiratorie in corso di sindrome influenzaleed eventi cardiovascolari. La ragione è daricondurre essenzialmente al fatto che inentrambe entrano in gioco fenomeni di in-fiammazione. Le infezioni respiratorie pro-muovono la formazione dei trombi alivello della placca, fenomeno che, comedetto, rappresenta il meccanismo che de-termina la chiusura dell’arteria e la conse-guente comparsa della sindromecoronarica acuta. Inoltre a dimostrare ilcollegamento fra eventi cardiovascolari einfezioni respiratorie non soltanto è ilfatto che entrambi variano di frequenzacon le stagioni, con un picco nei mesi in-vernali, ma si è visto che fino a un terzodegli attacchi di cuore si verifica dopoun’infezione respiratoria acuta. Ancor più interessante è il fatto che nelleprime due settimane dopo l’infezione il ri-schio di eventi coronarici aumenta di 2-3volte e rimane significativamente più ele-vato fino a tre mesi dopo l’episodio infet-

tivo. A controprova del fatto che i due fe-nomeni sono strettamente legati c’è anchel’osservazione che il trattamento precocedell’influenza nei pazienti che hanno giàuna malattia cardiovascolare riduce del60% il rischio di un nuovo evento cardio-vascolare nel mese successivo. Conside-rando la correlazione dimostrata frainfezioni respiratorie ed eventi coronariciè lecito supporre che la prevenzione del-l’influenza, mediante vaccino, possa avereun impatto favorevole anche sul rischio dieventi coronarici acuti. L’indicazione a eseguire la vaccinazione neipazienti con malattie cardiache è inseritada quasi un decennio nelle raccomanda-zioni delle società scientifiche cardiologi-che statunitensi e da un paio d’anni anchein quelle della Società Europea di Cardio-logia. Nonostante le indicazioni all’esecu-zione della vaccinazione antinfluenzalenelle popolazioni a rischio si facciano sem-pre più stringenti, il numero di persone

che si sottopongono alla vaccinazione èancora largamente insufficiente. A preoccupare ancor più gli esperti è l’os-servazione che in questi ultimi anni, anzi-ché aumentare, la percentuale dipopolazione che si sottopone alla vaccina-zione è in calo. In Italia, per esempio inquesti ultimi anni si è passati dal 17,8 (sta-gione 2011-12) al 15,6% (stagione 2013-14) nella popolazione generale e,rispettivamente, dal 62,7 a 55,4% in quelladegli ultrasessantacinquenni (l’obiettivominimo da raggiungere sarebbe quello divaccinare il 75% della popolazione a ri-schio). Lo stesso fenomeno si è osservatonelle popolazioni a rischio al di sotto dei65 anni in cui si è passati dal 30% circa del2009-10 al 26% del 2011-12. Si tratta diun fenomeno che potrebbe in parte rap-presentare una conseguenza negativadell’allarme suscitato nella popolazione nel2009 in previsione dall’arrivo di una pan-demia provocata dalla comparsa di unnuovo virus influenzale di origine suina,l’A/H1N1. Niente di più sbagliato, inquanto, specie nelle popolazioni a rischio,l’influenza è in grado di esporre a severecomplicazioni, infarti compresi.

L’

Complicanze respiratoriedell’influenza: la polmonitedi Antonio Augieroi Internista

himè ci risiamo!! L’inverno è alleporte, e si ricomincia a parlare diinfluenza e partono regolari lecampagne vaccinali. Qualcuno

diligentemente aderisce alle politiche di pro-filassi, atri restano dubbiosi e perplessi. Forsela lettura di questi articoli, una adeguatacomprensione e conoscenza della malattiaspero aiuterà il lettore allamigliore decisione in ter-mini di adesione alle mi-sure di profilassi consigliate. L’influenza è una malattiarespiratoria acuta causatadall’infezione da virus in-fluenzali: la malattia inte-ressa le alte e/o basse vierespiratorie e spesso è ac-compagnata da segni e sin-tomi sistemici quali febbre,cefalea, mialgie, e astenia.Epidemie di varia esten-sione e gravità si verificanoogni inverno. Queste epi-demie presentano un ele-vato indice di morbilità eletalità, in alcuni pazienti adalto rischio, in rapporto so-prattutto alle complicanze polmonari.

Il virus influenzale colpisce elettivamente lamucosa delle prime vie aeree; penetra nellecellule e si suddivide in sub-unità, poi si re-plica e si libera nel lume delle vie respiratoriecon rottura della membrana cellulare e ne-crosi delle cellule, quindi invade altre celluleripetendo il ciclo e diffondendo l’infezione:ne consegue che ampie zone di epitelio dellevie respiratorie vanno in necrosi lasciandouna mucosa disepitelizzata, iperemica e ede-matosa. Nella patogenesi dell’influenza, gioca unruolo importante la situazione immunolo-gica del soggetto colpito, per il tipo A in par-ticolare, la presenza di anticorpi protettivicontro la emoagglutinina (H) e la neurami-nidasi (N). La più frequente complicanza dell’influenzaè la polmonite che può essere “primaria” davirus influenzale, una polmonite batterica se-condaria o una polmonite mista virale e bat-terica. La polmonite influenzale primaria è la menofrequente, ma la più grave tra le complicanzepolmonitiche. Si comporta come una in-fluenza acuta che non si risolve, ma tende adaggravarsi progressivamente con febbre per-sistente, dispnea e alla fine e cianosi. L’espet-torazione è scarsa, talvolta può conteneresangue; nella fase iniziale di malattia sono pre-senti pochi segni obiettivi. Nei casi più avan-zati si possono rilevare rantoli diffusi,tachipnea ingravescente e segni clinici e ra-diologici compatibili per una sindrome da di-stress respiratorio acuto (ARDS). Lapolmonite influenzale primaria colpisce in

modo preferenziale i soggetti con patologiacardiaca preesistente e in particolare pa-zienti con stenosi valvolare mitralica, ma èstata segnalata in giovani adulti senza altremalattie, così come soggetti anziani con ma-lattie polmonari croniche. Si configura una polmonite batterica secon-daria quando l’infezione batterica fa seguito

a una influenza acuta. L’infezione avviene perl’impianto di germi sulle lesioni necrotichedell’epitelio, provocate dal virus influenzale.In questa malattia i pazienti presentano unperiodo di miglioramento clinico di 2-3 gg.dopo la fase acuta dell’influenza, seguitodalla ricomparsa della febbre insieme ai sin-tomi e ai segni clinici e radiologici di una pol-monite batterica. La polmonite “secondaria”colpisce più frequentemente i soggetti adalto rischio con malattie croniche polmonarie cardiache o gli anziani. I pazienti in generecon polmonite batterica secondaria spessorispondono alla terapia antibiotica se attuatatempestivamente. In ogni caso, le più fre-quenti complicanze polmonari in corso diepidemie influenzali sono le polmoniti mistevirali e batteriche. Il decorso clinico di que-ste complicanze caratteristiche delle pol-moniti primitive e secondarie. I pazientipossono presentare una graduale evolu-zione della malattia acuta oppure mostrarein transitorio miglioramento seguito da unpeggioramento clinico con eventuale mani-festazione delle caratteristiche cliniche dellapolmonite batterica. L’interessamento pol-monare è meno diffuso rispetto a quello diuna polmonite primaria e le infezioni batte-riche possono rispondere a una adeguataterapia antibiotica. Sono interessati da pol-moniti miste batteriche e virali pazienti conmalattie croniche polmonari e cardiache . Altre complicanze legate all’influenza sonoil peggioramento delle broncopatie croni-che ostruttive e l’esacerbazione di bronchiticroniche e asma. Nei bambini l’influenzapuò presentarsi con sintomi laringei (spasmidella laringe).

A

RIFLESSIONE SUL VACCINOLa più importante misura di sanità pubblica per la prevenzione della influenza consistenell’impiego di vaccini influenzali inattivati. Questi vaccini sono ottenuti da virus dell’influenzaA e B in circolazione durante l’ultima epidemia influenzale. Se il vaccino e i virus in circo-lazione in quel particolare momento sono strettamente correlati antigenicamente ci sipuò attendere una protezione contro l’influenza del 50-80% e una netta diminuzione delrischio di complicanze. (AA)

FINO A UN TERZO DEGLI ATTACCHI DI CUORE SI VERIFICA DOPO UN’INFEZIONE RESPIRATORIA ACUTA

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fluenza consiste nel seguire re-gole di igiene e prevenzionefondamentali: lavarsi le manispesso; evitare di toccarsiocchi, naso e bocca se le maninon sono ben pulite; coprirsicon un fazzoletto quando sistarnutisce o tossisce; evitarecontatti con persone malate;evitare luoghi affollati, favorire

i ricambi di aria. Contro l'influenza non esisteuna vera e propria cura. Ciò che si può fareè supportare l’organismo nella lotta al virus,rimanendo a letto, bevendo molti liquidi eseguendo un’alimentazione leggera e nu-triente: così ci si tutela anche da possibilicomplicanze. Per attenuare i sintomi più fa-stidiosi (mal di testa, tosse, ecc.) si possonoassumere farmaci antinfiammatori e antipi-retici, che devono, però, essere suggeriti dalmedico. La sovrapposizione batterica dell’in-fluenza virale può essere affrontata con an-tibiotici prescrivibili in gravidanza. Possonoessere utilizzate anche vitamine di sostegno,come il complesso B o la vitamina C. Perprocedere a una cura appropriata è impor-tante interpellare il medico di fiducia.

influenza stagionalecolpisce migliaia diitaliani ogni anno.Ma cosa fare se ci

si ammala di influenza quandosi è incinte? Queste donnerientrano tra le categorie amaggior rischio di contrarrel'influenza a causa della ridu-zione delle difese immunitarie.Per tale ragione, le istituzioni italiane e in-ternazionali raccomandano il vaccino a tuttele donne che all'inizio della stagione influen-zale si trovino al secondo o terzo trimestredi gestazione. I vaccini disponibili in Italiasono tutti preparati a base di virus uccisi odi loro frammenti, in grado di attivare la ri-sposta immunitaria, ma del tutto incapaci diprovocare la malattia o altri effetti sfavore-voli e possono pertanto essere sommini-strati con tranquillità. Tuttavia, essendo ilprimo trimestre un periodo delicato per losviluppo del feto, in assenza di condizioniparticolari, che la rendano obbligatoria, lavaccinazione dev’essere somministrata solodopo un’attenta valutazione del medico. Lamigliore strategia per proteggersi dall'in-

7betaniainforma

Influenza in gravidanza, cosa fare?

L’

contatto con le mani, sarebbe utile per un’ef-ficace prevenzione, invitare il bambino a la-varsi frequentemente le mani e, per quantopossibile, impedire che le metta in bocca onel naso, insegnare al bambino a coprirsinaso e bocca quando starnutisce. Impor-tante inoltre mantenere in casa una tempe-ratura adeguata, evitando l’aria troppo seccae cambiare ogni due tre ore l’aria degli am-bienti. È fondamentale evitare il fumo di si-garetta negli ambienti dove soggiorna ilbambino, evitare luoghi affollati, ritardare l’in-serimento all’asilo, dopo i 2-3 anni quandopossibile, rispettare il calendario vaccinale, se-guire una dieta completa e salubre, consu-mare frutta fresca, cereali e verdure e per i

più piccoli favorire l’allattamento materno.Da non sottovalutare l’importanza dell’atti-vità fisica all’aria aperta per prevenire le in-fezioni delle alte vie respiratorie anched’inverno. È importante attivare programmidi educazione sanitaria mirati a migliorare lacomprensione da parte dei genitori dellaproblematica delle infezioni antibiotico-re-sistenti e della opportunità di assumere an-tibiotici solo quando necessario. Per iltrattamento di tali infezioni è importante lapulizia del naso e l’eliminazione del muco:tenere il naso libero è la prima cosa da fare,specie se il bambino è piccolo (il lattantenon è in grado di respirare con la bocca equindi per succhiare ha bisogno di respirare

almeno in parte dal naso!). Se il bambino èpiccolo, pulirgli il naso periodicamente o ri-muovere le secrezioni con l’uso di un aspi-ratore a “suzione”, se il bambino è grande,invitarlo a soffiarsi il naso da solo, più volteal giorno. Le gocce nasali di soluzione fisio-logica o di acqua tiepida sono il miglior ri-medio per sbloccare il muco, instillate conun contagocce pulito, o direttamente dai fla-concini pronti all'uso. Evitare, se non espres-samente prescritte dal pediatra, le gocce difarmaci decongestionanti per il naso: seusate per periodi lunghi senza controllo, de-terminano alterazioni della mucosa nasale.Se compaiono dolori muscolari, mal di testao febbre (oltre i 38° C), il farmaco di primoimpiego è il paracetamolo (concordare conil pediatra formulazione e dosi). Se presentetosse che è un meccanismo con il quale l'or-ganismo cerca di portare all'esterno il mucoe, assieme a questo, virus e microbi essa èda favorire, e non da eliminare. Se la tosse èsecca , ripetitiva e fastidiosa, si può aiutare ilbambino a scioglierla con l’uso della solu-zione fisiologica o con l’acqua (tramite ina-lazioni di vapore acqueo o aerosol). Se ilbambino nel corso dell’episodio infettivopresenta scarso appetito va incoraggiata l'as-sunzione di liquidi per reidratare il corpo,un'alimentazione composta di piccoli e fre-quenti spuntini (soprattutto a base di cereali:pasta, pane, biscotti e frutta fresca). Nel casoche questi sintomi durino oltre i 2-3 giorni ,oppure che non ci siano miglioramenti evi-denti, il migliore consiglio possibile è quellodi consultare il vostro medico curante.

e principali patologie che colpi-scono i bambini durante il pe-riodo autunno-inverno sonoprevalentemente a carico del-

l’apparato respiratorio, in particolare infe-zioni delle alte vie aeree (faringite,naso-faringite, sinusite, laringite, tracheite) ebasse vie aeree (bronchite, polmonite,broncopolmonite, bronchiolite). L’incidenzadelle infezioni respiratorie è massima neiprimi due anni di vita, fino a 6-7 episodi peranno. La precoce socializzazione (asili nido),è responsabile di un incremento del 50%circa del numero di infezioni attese per l’età.Un ruolo rilevante gioca anche il numerodei conviventi, l’inquinamento ambientale eil basso livello socio-economico. Inoltre, leinfezioni respiratorie sono favorite dalle si-tuazioni climatiche e dagli aspetti anatomicied immunologici caratteristici dei più piccoli.Il sistema immunitario è ancora immaturocon livelli anticorpali che aumentano pro-gressivamente con l’età. Nonostante questeinfezioni siano autolimitanti e procurino sin-tomi solo per alcuni giorni, sono causa di si-stematiche richieste di visite mediche econsumo di farmaci antibiotici per il lorotrattamento. La terapia antibiotica è fre-quente ma non sempre necessaria, e -quando opportuna - è spesso associato amodalità di somministrazione non ottimali(dose, intervalli, durata della terapia). Dalmomento che la trasmissione di queste in-fezioni avviene per via respiratoria attra-verso le goccioline di saliva oppure per lacontaminazione di superfici e conseguente

MALATTIE STAGIONALI E BAMBINIL’incidenza delle infezioni respiratorie è massima nei primi due anni di vitadi Francesco MessinaDirettore U.O.C. Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale

L

di Daniela Capasso e Rita Vito Ostetriche

l’HPV è sicuramente dovuto al fatto che siè stabilito che alcuni ceppi di HPV sono lacausa necessaria (ma non sufficiente) delcarcinoma del collo dell’utero, del cavoorale, dell’ano, della faringe e della laringe. Inrealtà solo quando l’infezione è persistente,dura cioè più di 10-15 anni, è sostenuta daun ceppo ad “alto rischio“ ed in presenza dialtri cofattori si può sviluppare un tumore.Nel 1999, grazie principalmente agli studidello scienziato tedesco Harald Zur Hauser,cui è stato conferito il premio Nobel per lamedicina, è stata trovata per la prima voltala causa certa del tumore, che ancora oggi,nonostante le campagne di prevenzione,colpisce in Italia circa 3500 donne l’annocon elevato tasso di mortalità (50%). Il passosuccessivo alla scoperta è stato la ricerca emessa a punto di un vaccino, disponibile daqualche anno. Il vaccino è preventivo, an-drebbe quindi somministrato prima dell’ini-zio della attività sessuale. Viene infatti offertonelle ASL alle ragazze di 12 anni. Il vaccino sipuò somministrare anche in altre fasce dietà, a meno che non si sappia già di una in-fezione da HPV in atto, in quel caso la vac-cinazione è inutile.

l Virus del Papilloma Umano oHPV appartiene alla famiglia deiPapillomavirus ed è responsabiledi infezioni diffuse anche se, per

la gran parte, senza conseguenze serie. Nonparliamo di un unico virus, ma di una verae propria famiglia (circa 200 virus) a suavolta suddivisa in sottogruppi . È un’infezionemolto diffusa, circa il 75% della popolazionefemminile almeno una volta nella vita ne ècolpita. Se poi si indaga nella fascia di età20/30, la percentuale si alza. Fortunata-mente, la quasi totalità di queste infezioni sirisolve spontaneamente, grazie alle difeseimmunitarie ed anche in tempi brevi, sia perle infezioni determinate dai ceppi a “bassorischio“ sia per quelle dei ceppi ad “alto ri-schio“. Le infezioni da HPV si contraggonoin massima parte con i rapporti sessuali(circa il 90%), ma anche da oggetti, comebagni pubblici non disinfettati a dovere. Lamaggioranza di queste infezioni sono asin-tomatiche e benigne e riguardano per lo piùla cute. Le lesioni più comuni sono le ver-ruche ed i condilomi acuminati, quelli chetroviamo in sede genitale. L’interesse, anchemediatico, che si è sviluppato intorno al-

L’HPV, un’infezione che colpisce il 75% della popolazione femminile

Idi Franco D’Amato Ginecologo

Page 8: betania informa - Ospedale Evangelico Betania · betania informa periodico di informazione dell’Ospedale Evangelico Villa Betania N.11 ANNO III DICEMBRE 2014 Prevenire i mali di

ai nostri pazienti e alle loro famiglie, ai nostri dipendenti,

ai nostri amici e ai nostri lettori.

L’unica gioia al mondo è cominciare. È bello vivere perché vivere è cominciare, sempre ad ogni istante.

Cesare Pavese

Buon Natale e Felice Anno Nuovo

LA REDAZIONE

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