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dischi audiofili da scartaremusica liquida
dischi da isola desertaopinioni, critica spietata
un CLICKCLICK vi porta fuori dai confini di AUDIOPHILE sound
60 + pagine per laudiofilo esigente
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MAGGIO 2012
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AUDIOPHILE SOUND
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EDITORIALE CLICKCLICKUn benvenuto a EXTRAonline
MONACO HI END CLICKCLICKPierre Bolduc nellaSala Audio Tekne
ereportage sulla fiera
VIDEO CLIP CLICK CLICK Simon Gibson dellaAbbey Road Studios:come
rimasterizzano inastri analogici
INGEGNERI DELSUONO CLICKCLICKBill Porter della RCAincide
Elvis
MAGO DEL SUONOCLICKCLICKBill Johnson dellaAudio Research:il
produttore che hasalvato lelettronica avalvole
DISTRIBUTORI &IMPORTATORI CLICK CLICK Giulio
Salvioni:Distributore di Bakoon
INGEGNERI DELSUONO CLICK CLICK Microfoni: 10, 100,1000?Parla
lIngegnereMarco Lincetto dellaVelut Luna
FATTI TECNICI CLICK CLICK Per una buona saladascolto, Parte
I
TECNICA IN PILLOLELa Controreazione:Parla lIngegnereFulvio
Chiappettadella S.I. Audio CLICK CLICK
CONSIGLI TECNICIGiradischi Garrard: Ilmotore CLICK CLICK
CONSIGLI TECNICICLICK CLICK Mettiamo in fase ilnostro sistema
hi-fi
DISCHI DA EVITAREDischi di cui vi potetescordare... CLICK CLICK
In evidenza 3 dischidella DG, Decca e laHarmonia Mundi
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sommariosommario
SUPPLEMENTO DI AUDIOPHILE SOUND DI MAGGIO 2012(N.116)
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2. FIREBIRD / STRAVINSKY 43
3. GETZ / GILBERTO 44
4. MENDELSOHN & SCHUMANN 47
5. AERIAL BOUNDARIES 49
6. ESPANA 50
7. SONNY ROLLINS 53
8. WAGNER: VALKYRIE 54
9. ELEVENTH HOUR 57
10. RICHARD STRAUSS 59
per anteprimaAS 116 & CD allegato
6SULLA COVER AAUDIO TEKNEUDIO TEKNECLICK CLICK
CLICKCLICK
DISCHI NOVTA CDKyra su Velut Luna.Presentazioni delprotagonista
e compositore CLICK CLICK
LE DISCOGRAFIECLICKCLICKDavid Russell suTelarc
LE DISCOGRAFIECLICK CLICK EMI SACD:Signature Collection
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A EXTRAEXTRASSSUUPPPPLLEEMMEENNTTOO OONNLLIINNEE DDII
AAUUDDIIOOPPHHIILLEE SSOOUUNNDD SSUUPPPPLLEEMMEENNTTOO OONNLLIINNEE
DDII AAUUDDIIOOPPHHIILLEE SSOOUUNNDD
QUALE INCISIONE?Brahms: Concertoper pf. e orch. n.2:Pierre
Bolduc metteQUATTRO versioni aconfronto CLICK CLICK
CONFRONTO FORMATI CLICK CLICK Ella and Louis: inmono e
stereo
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CLICK CLICK
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DAVID RUSSELLDAVID RUSSELLchitarrista echitarrista e
protagonistaprotagonista
del CD TELARCdel CD TELARC
AllegatoAllegato
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Ella Swings LightlyElla Swings Lightly
& Brahms: Concerto n.1& Brahms: Concerto n.1
su ORGsu ORG
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SUPPLEMENTO DI AUDIOPHILE SOUND DIMAGGIO 2012 (N.116)
eeditditoror ialeiale
ToshibaText BoxCLICK > SOMMARIO
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SALA AUDIO TEKNE
E' successo un anno fa circa, quando sono stato invitato
daSuonarte nella loro sala dimostrativa alla Fiera Hi-End aMonaco
di Baviera, a tenere dei discorsi sulle grandi regi-strazioni Decca
dell'epoca del vinile. Il distributore italiano voleva che
utilizzassi il loro impianto dellagiapponese Audio Tekne per
presentare le meraviglie di alcunedelle prime stampe Decca. Ho
dunque avuto anche l'opportunit di visitare la maggior partedelle
altre sale dimostrative che ospitavano i migliori impianti
oggidisponibili, ed effettuare confronti diretti tra l'impianto
Audio Teknee quelli di altri marchi noti che presentavano i
prodotti top digamma...Ho gi parlato a lungo del suono esoterico
giapponese inAudiophile sound n. 102. In sintesi, l'approccio
esoterico High End
alla riproduzione del suono ben diverso da quello che ci
sforzia-mo di realizzare qui in Occidente. Mentre i guru giapponesi
dell'-high end esoterico come Kondo, Yamamura e Imai, per citare i
piimportanti, hanno sempre mirato alla perfetta riproduzione di
unagamma di frequenze un p limitata - in particolare per
quantoriguarda i bassi molto profondi, - i nostri progettisti audio
occiden-tali optano per una gamma piena full-range, dalle ottave pi
bassefino alle frequenze raggiunte dai super-tweeter. I guru
giapponesi preferiscono ignorare gli estremi della banda
difrequenza perch sono consapevoli del fatto che sono le partidello
spettro ad avere i pi alti livelli di distorsione. Inoltre, a
menoche non abbiate nei diffusori driver a compressione o enormi
trom-be, praticamente impossibile riprodurre correttamente i
bassiprofondi, un approccio con il quale tendo a essere d'accordo,
spe-cialmente dopo aver visitato la Fiera di Monaco.
SALA ACAPELLALa prima grande delusione l'ho avutanel visitare
una sala demo che si tro-vava a pochi metri di distanza da quel-la
di Audio Tekne: la sala Acapella.Conosco abbastanza bene i loro
diffu-sori top di gamma, perch qualcheanno fa li utilizzammo in una
dellenostre dimostrazioni al Top Audio. Inquesta sede invece, i
proprietari tede-schi avevano impiegato quasi duegiorni per montare
le quattro colonneche componevano il loro sistema didiffusori pi
costosi, i Poseydon. Non so perch, ma le ricordavo moltoben
performanti, rispetto a come suo-navano in fiera a Monaco. I
costruttoriavevano riprogettato le trombe deimid-range in forma
ovale, in contrap-posizione alla precedente circolare,
extra cover story
Ci che veramente incredibile con il suo sistema top di gamma la
cor-posit del suono, cos pieno e mai sovrappeso, la facilit
d'ascolto, il carat-tere totalmente non affaticante delle note che
scorrono in direzione di chiascolta, la solidit di ogni nota in
sintesi, le componenti della vera musica:non una copia perfetta
dell'originale ma una sua maledettamente buonaillusione. PIERRE
BOLDUC
Monaco Hi End 2011SALA AUDIO TEKNEreportage di Pierre Bolduc
extra6
monaco hi end
ToshibaText BoxCLICK > SOMMARIO
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recensione di Pierreper leggere la recensione di PierreBolduc sul
pre phono Bolduc sul pre phono TEATEA 2000 di 2000 di
AudioTAudioTekne ekne
ma se il risultato desiderato era diottenere un suono pi
naturale, nonci sono proprio riusciti. Avevano unsuono plastico,
molto colorate econ un basso rigonfio.
Quel suono relativamente scadente potrebbe essere stato causa-to
anche dalla miriade di amplificatori che alimentavano i diffuso-ri,
ma solo una mia ipotesi: non potendo introdurre un
altroamplificatore all'interno della catena, era pressoch
impossibileverificare il ruolo di questi nella creazione della
complessivaimmagine sonora. La dinamica era impressionante,
migliore di quella prodotta dalsistema Audio Tekne, ma quando il
bilanciamento timbrico gene-rale inesistente, come lo era in
quell'impianto, l'ampia gammadinamica non fa che peggiorare le
cose, invece di migliorarle: adalto volume mi facevano male le
orecchie, tanto il suono era anti-musicale. La forza dell'orchestra
era certamente sentita bene da tutti quelliseduti nella stanza, ma
la mancanza di un reale controllo nellaparte pi bassa - forse
attribuibile all'acustica della sala - produce-va solo una
chiassosa e inarticolata immagine del suono.
SALA AVANTGARDEUn altra, pi grande delusione stata la sala
Avantgarde al pianoterra. Era di dimensioni enormi, ma di certo
questa caratteristicanon aiutava a controllare il basso, uno dei
peggiori che abbiaascoltato in fiera. L'estremo inferiore di gamma
suonava come una scatola rimbom-bante. Terribile. Francamente sono
rimastoallibito dal risultato, e ancor pi sconvoltoquando ho
sentito gli audiofili tedeschi mera-vigliarsi ad alta voce sulla
grandezza di que-sti diffusori. Velocit, precisione timbrica,
riso-luzione dei dettagli, semplicemente non c'era-no; e se
c'erano, certamente non con la quan-tit e la qualit che ci si
aspetta in diffusori da200.000 Euro. Anche in questo caso non posso
dire con cer-tezza se quel suono rigonfio fosse dovutosolo alle
stesse casse. Alla fine non importa:gli ascoltatori dovevano
valutare il risultatofinale e, a mio parere, era totalmente
non-musicale: un'immagine sonora grande epesante, sbattuta in
faccia.
SALA BURMESTERUn'altra delusione stata la sala Burmester. Questo
probabilmen-te mi coster l'annullamento della pubblicit sulla
nostra rivista(sto solo scherzando... o almeno spero!), tuttavia il
risultato fina-le non era in linea con la classe degli
amplificatori e delle sorgen-ti digitali prodotti dall'azienda
tedesca. Ho fatto molte demo con l'importatore, Maurizio Pol, e
conosco laqualit di queste elettroniche tedesche, ma non mi sono
mai pia-ciuti molto i loro diffusori top di gamma. L'ho detto a
Maurizio eanche allo stesso Dieter Burmester. Forse perch non ho
mai sen-tito i speakers Reference Line in un ambiente
appropriato.Suonavano sicuramente molto meglio che i top diffusori
dellaAcapella e della AvantGarde, ma per il loro costo mi aspetto
pitrasparenze specialmente nella gamma medio-bassa. In tutta
one-sta devo dire anche che la sala Burmester a Monaca non mi
sem-brava bensonnante. In the end...preferisco diffusori della
gammaTop Line e Classic Line.
SALA MBLLa sala MBL suonava in modo decente, anche se avevo
sentito idiffusori 101 suonare meglio. L'ambiente era pi largo che
profon-
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ToshibaText BoxCLICK > SOMMARIO
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do, e MBL aveva installato diversi sistemi fianco a fianco. A
mio parere i grandi 101 hanno bisogno di tanti metri quadrati
perconsentire alle loro unit dinamiche dei bassi di unirsi
perfetta-mente alle Radialstrahl, che producono il resto della
gamma di fre-quenza. Questi diffusori hanno un grande potenziale,
ma la sala d'ascoltoa mio parere dev'essere prima messa a punto.
Infatti al 'Roma Hi-End' di pochi anni fa i fratelli Sopegno,
distributori italiani, aveva-no installato alcune unit Radialstrahl
nella stessa stanza da 200metri quadrati che oggi occupiamo
regolarmente alla fiera roma-na. Suonavano meravigliosamente
musicali, con una scena sono-ra impressionante. Non era il caso di
Monaco di Baviera
SALA WESTERN ELECTRICLa sala di cui tutti parlavano in fiera era
un'enorme stanza da 300mq al piano terra che ospitava un originale
e molto raro diffusoremono Western Electric 16 B, affiancato da due
repliche dei primidiffusori a tromba multivia Western Electric
(queste ultime prodot-te da un'azienda sudcoreana di nome Silbatone
Acoustics). Il 16B mono era composto da quattro driver midrange
prodotti daWestern Electric mentre la coppia stereo utilizzava
driver G.I.P. Splendidamente rifiniti, tuttavia il suono era
impreciso: dotato di
scena sonora enorme, con bassi che andavano molto inprofondit,
ma mancante di trasparenza e leggerezza. Amio parere suonava anche
un po' 'vetroso' nel medio-alto. Il problema sta in quella
convinzione che gli appa-recchi d'epoca 'vintage' possano suonare
meglio dellemigliori cose che si trovano oggi. Gli strumenti
musicali
veri emettono suoni leggeri, ariosi e 'sgrassati'; le
apparecchiatu-re d'epoca 'vintage', per lo pi alimentate a valvole,
mancano delcontrollo necessario per riprodurre correttamente gli
strumentimusicali; producono invece un meraviglioso suono
musicalecolorato, che gli audiofili amano. Come dico sempre,
l'hi-fi consiste nel riprodurre fedelmente, ciocorrettamente, una
sorgente, e ha poco a che fare con un'espe-rienza d'ascolto solo
'esteticamente' piacevole. Se la sorgente mediocre, anche la
bruttezza del suono dev'es-sere riprodotta; quello che la maggior
parte degli audiofili cerca difare invece di far suonare
meravigliosamente bene i loro dischi(troppo spesso molto compressi
e quindi cattive imitazioni del-l'esecuzione musicale che stanno
cercando di riprodurre). E' unacattiva metodologia.
SALA AUDIO NEC Infine, sempre vicino alla sala Audio Tekne,
AudioNec, un'aziendafrancese, presentava un diffusore
elettrostatico a dipolo da 88.000Euro. L'unit midrange ha
un'efficienza di 100 dB ed basato sul-l'unit Janus 50 'bending
wave'.Se andate sul sito di Audio Consulting
(www.audio-consulting.ch)potete vedere le immagini di questi
cosiddetti driver nei diffusori
'Rubanoid' della Casa stessa.Serge Schmidlin ha fatto un
granlavoro su tali unit, sperimentando-le con grandi dimensioni. In
sostanza le membrane sono aforma di due cilindri in carta sospe-si
verticalmente. Tuttavia il suonoera terribile. Per giunta non
statopossibile ascoltare alcun disco obrano, se non quelli forniti
dal distri-butore. Quando gli ho chiesto se avevanodegli archi...
l'incaricato mi ha rispo-sto: "Che vuol dire?". Gli ho rispo-sto,
"Musica classica". "No", mi hareplicato. Ho ascoltato dei violini
su registra-zioni d'orchestra simili a Mantovani,ma il suono era
vitreo e di bassi ce
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ToshibaText BoxCLICK > SOMMARIO
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n'erano molto pochi. Queste unit driver a curvatura delle onde
dovrebbero andare'nella stratosfera' in termini di risposta alle
alte frequenze... maancora una volta l'abbinamento a un'unit
convenzionale di bassosi rivelato molto difficile.
SALA AUDIO TEKNEIl che ci riporta all'impianto Audio Tekne. I
contrasti con quello cheavevo ascoltato a Monaco non avrebbero
potuto essere pi dram-maticamente evidenti. L'approccio giapponese
d sicuramente dei risultati: dopo gliassordanti rumori, finalmente
un panorama sonoro privo di arte-fatti; nessuna colorazione
esagerata, basso lento, tweeter trapa-na-orecchie o scena sonora
piatta affliggeva quel sistema. I tentativi di riprodurre l'intera
larghezza di banda sono pieni diproblemi. L'approccio giapponese
agisce per lo pi eliminando lecolorazioni create dalle
problematiche estremit inferiori dellospettro. Infatti il sistema
era impressionante nella sua mancanzadi imponenza. Mancando la
colorazione artificiale, evitando il rimbombo dellefrequenze pi in
basso possibili, ed essendo priva di stridule altefrequenze, la
musica uscita fuori da quei diffusori a quattro viecon una serenit,
una facilit, un'immediatezza e uno scorrerecos fluido che ti faceva
venir voglia di ascoltarla per ore. Mi viene in mente un ragazzo
che entrato in quella sala con deidischi di Glenn Gould e si seduto
l, con gli occhi chiusi per oree ore, finch la Mostra non ha chiuso
i battenti.Per la Fiera di Monaco Suonarte e Imai avevano costruito
un vanospeciale per il basso, in legno. Io credo che quelli in
grafite che sitrovano nella show room Audio Tekne diMilano
producano bassi ancor megliocontrollati, ma in tutta onest, visto
cheeravamo in una stanza molto diversa, impossibile dire se questo
fosse dovutoall'acustica della sala o ai nuovi vani. La grafite fa
davvero la differenza el'estremo inferiore di gamma, di un mar-gine
molto piccolo, mancava della stra-ordinaria solidit di quel sistema
ascol-tato nella sala del distributore a Erba:quella era stata
l'unica volta in vent'anniche avevo sentito un medio basso
infe-riore riprodotto con la stessa solidit dimarmo, di quello
ascoltato daYamamura a Londra. Veramente ottimo. E anche se
l'impianto di Imai non statochiaramente pensato per suonare
musi-
ca rock a livello concerto, ci che veramente incredibile con
ilsuo sistema top di gamma la corposit del suono, cos pieno emai
sovrappeso, la facilit d'ascolto, il carattere totalmente
nonaffaticante delle note che scorrono in direzione di chi ascolta,
lasolidit di ogni nota in sintesi, le componenti della vera
musica:non una copia perfetta dell'originale ma una sua
maledettamentebuona illusione. Chiunque vi dica che il loro
impianto cos meraviglioso da ripro-durre le emozioni di un evento
dal vivo, non ha sentito quest'im-pianto. Troppo spesso il meglio
che il mercato ha da offrire lasciasenza fiato perch le dinamiche
sono fantastiche, la risoluzionedel dettaglio stupefacente,
l'estensione dei bassi vi spacca iltorace, ma raramente tutti i
nostri amati parametri audiofili (esten-sione delle frequenze,
gamma dinamica, bilanciamento timbrico erisoluzione del dettaglio
[CLICKCLICK per leggere quello che PierreBolduc dice dei 'parametri
audiophile' sulla quale si basano tuttele recensioni di Audiophile
sound]) si fondono in un modo cosspontaneo e convincente. Audio
Tekne non punta a riprodurre la musica dal vivo; ci che fa ricreare
un suono che ricco, pieno, libero di fluire e dalla tim-
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ToshibaText BoxCLICK > SOMMARIO
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brica estremamente precisa, nel campo che cerca di riprodurre.
L'ascolto di un tale sistema ti fa riscoprire le registrazioni
eccezio-nali del passato in un modo che avete raramente, o mai,
sentito. Naturalmente, non tutti saranno d'accordo con un approccio
chenon cerca di riprodurrealcune parti dello spet-tro sonoro; ma
soloquando si sentono irisultati e si sovrappon-gono contro quelli
didiffusori pi tradizionalia prezzo spropositato,che ci si rende
conto diquanto corretto siaquell'approccio ameno che non
siatepronti a mettere trombelunghe 10-12 metri nelvostro salotto,
accop-piate con driver a com-pressione per legamme inferiori.
Forse allora la quadratura del cerchio sarebbe possibile, ma
inquel caso vi ritrovereste sicuramente ad ascoltare musica in
casada soli perch vostra moglie avr chiesto la separazione!Pierre
Bolduc
sorgenti- CD Player Marantz CD 16, modificato Audio Tekne-
Giradischi ACP-8801 MKII - Braccio Audio Tekne in carbon block-
Alimentazione con valvole 300B- Testina Audio Tekne MC-6310- Phono
Equalizer Amplifier TEA -8695- Preamplificatore linea TEA-9501-
Trasformatore di accoppiamento LT-9501(usato tra CD e
preamplificatore linea)- Finali mono TM-8501- Push Pull di 300B
Western Electric potenza 15W + 15-Isolatori di rete ALT-8905E
cavi- ARA-500 per il phono- ARC-500 di segnale- ARSP-500 per i
diffusori
speakers- Sistema a 4 vie compression drivers AleAcoustic
modificati Audio Tekne nella ver-sione top con le piastre polari e
nucleocentrale in permenjule.- Driver 7550 DEP per i medi, 1750
DEPper il tweeter e ancora una versione spe-ciale del 1750 DEP
appositamente realiz-zato per essere usato come super tweeter. Sia
il tweeter che il super tweeter hanno ildiaframma rivestito di una
pellicola di car-bon block per eliminare le distorsioni.- Woofer
Ale Acoustic nella versione con ilpolo centrale in permenjule
modificatoAudio Tekne, diametro 38 cm, carta delcono di soli 52
grammi; anche qui si rive-stito tutto il cono di una speciale
vernice di
carbon block, sempre per eliminare levibrazioni. - Cross-over
esterni con nuclei in super-permalloy, attenuazioni di 8 db per
ilmedio, tweeter e super tweeter; tagli:200Hz,3000Hz,10.000Hz.
Casse del woofer in multistrato di betullada 4 cmAltre parti del
diffusore in carbon blockspessore 5 cmLa tromba Ale 150 EX stata
implementa-ta a mano da Audio Tekne con l'inserimen-to, su tutta la
superficie esterna, di listelli dicarbon block tenuti assieme dal
un com-posto di carbon cemento. Il peso della tromba passa da 30 kg
a 60kg dopo il trattamento.
elenco dei componenti a Monaco Hi End
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monaco hi end
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ToshibaText BoxCLICK > SOMMARIO
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e-magazine
Lintera
discografia
dei Beatles
rivisitata
numero 2
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: (c)
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e-magazine con CD allegato
disponibile dallonline shopwww.audiofileshop.com
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Simon Gibson, un ingegnere ai famosi Abbey RoadStudios di
Londra, ha realizzato un video clip su You Tube. AS EXTRA vi
riporta in italiano, alcuni dei suoi commenti a riguardo i
remastering di nastri...
RemasteringCOME SI RIMASTERIZZANONASTRI ANALOGICI AABBEY ROAD
STUDIOS
YouTube offre una ricchissima variet di video pernoi audiofili.
Spesso l'accesso difficile per il pro-blema della lingua: quasi
tutti in inglese.Nell'obbiettivo di divulgare video che ritengo
interessan-ti, abbiamo iniziato ad offrire commenti e traduzioni
divideo pubblicati su YouTube. Nel mio blog settimanale (quasi) ho
tradotto e com-mentato la presentazione di Simon Gibson, di
AbbeyRoad Studios a Londra, della rimasterizzazione suSACD del
catalogo della EMI Classics. Come il videodura pi di venti minuti
ho diviso i miei appunti in quattropuntate. Il LINKLINK dato alla
pagina accanto [in basso asinistra]. Gibson il capo del team che
sta trasferendo circa due-cento registrazioni storiche della EMI:
incisioni che spaz-
zano dagli anni del monofino alle ultime letture diKarajan anni
ottanta. Nonimporta che si tratta dinastri di musica
classica;Gibson spiega la metodo-
logia usata per trasferire vecchi nastri analogici in PCMe in
DSD; e, con laiuto di esempi, Gibson mette in rilie-vo i problemi
legati alla restaurazione dei nastri, la scel-ta
dell'equalizzazione e dei mezzi per rimuovere rumoridi fondo, clic
e pop. Cos scopriamo le macchine adisposizione per modificare l'EQ,
i giradischi, bracci eregistratori a bobine modificati da Abbey
Road e, infine,il software usato per il remastering su DSD/SACD.
Uno degli argomenti trattati ben conosciuto agli audio-fili di
oggi: i problemi legati all'alimentazione e, in parti-colare, alla
corrente sporca e ai sbalzi di tensione.Questi tipi di
problemierano ancora pi seridopo la guerra quan-do gli impianti
elettricierano molto instabili ei sbalzi di tensioneavevano un
effettodisastroso, per esem-pio, su i registratori abobine. Non
esistevo- un
nas
tro
EM
IVideo clip linkPer vedere il video originale inlingua inglese
CLICK.CLICK.
Per accedere ai commenti diPierre Bolduc sul video,
CLICKCLICKqui o sul link indicato sotto.
sim
on g
ibso
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12extra
video clip
simon gibson
ToshibaText BoxCLICK > SOMMARIO
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video clipextra pagina attiva attiva
sim
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ibso
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ppaginaagina attiva attiva extra 13CLICCACLICCA QUIQUI per
accedere ai commenti di PBper accedere ai commenti di PB
no ancora i Quarz ed altri mezzi elettronici per stabilirela
velocit. Ogni volta che la tensione alzava i nastrigiravano troppo
velocemente; ogni perdita di tensione,invece, risultava in perdita
di velocit. Cos il pitch nonera mai uguale e raramente si
stabilizzava a quello giu-sto. Questo spiega perch molti dischi
usciti negli annicinquanta - quelli per i quali gli audiofili
pagano una for-tuna - riproducono musica con tempi sbagliati!!! Che
iro-nia! Quante volte ho sentito audiofili e collezionisti
snob-bare i remastering digitali perch 'non erano all'altezzadei
vinili!' Pontificare sulla qualit di un supporto su unaltro, come
dico sempre, un gioco pericoloso.Cliccando su ognuno degli url nel
box nella pagina asinistra, potete leggere non solo un sommario
dellespiegazioni fornite da Gibson ma anche i commenti cheho fatto
per chiarire vari punti sollevati dal ingegnereGibson. Un video da
non perdere. Pierre Bolduc
gibs
on s
pieg
a...
Con laiuto di esempi, Simon Gibsonmette in rilievo i problemi
legati allarestaurazione dei nastri, la scelta dell'equalizzazione
e dei mezzi perrimuovere rumori di fondo, clic e pop.Cos scopriamo
le macchine a disposizione per modificare l'EQ, i giradischi,
bracci e registratori a bobinemodificati da Abbey Road e, infine,
il software usato per il remastering su DSD/SACD.
www.musicangle.com
www.musicangle.com
il sito di ......michael fremer
ToshibaText BoxCLICK > SOMMARIO
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Bill Porter lavor come producer e ingegnere del suono con tutti
i Grandi. Compreso Elvis Presley. Qui, parla con Michael Fremer di
'Elvis's Golden Hits Vol. 3'.
In sala di registrazione BILL PORTER /RCA
Stuck on You, si sa, era la prima canzone che Elvisregistr dopo
che fin il servizio militare. La sedu-ta di registrazione era
prenotata per le sette di una
domenica sera. Elvis si fece vivo verso le nove menoun quarto.
Era normale. E registrava sempre durantetutta la notte. Dopo
qualche formalit - era la primavolta che avevo visto questo tizio -
rimasi impresso daElvis come musicista, ma non che rimasi
impressopi di tanto. A quell'epoca avevo gi registrato tantinomi
grossiAll'inizio del primo brano, nella sala di controllo, ebbeuna
sensazione un po' strana, come quando senti chequalcuno sta per
saltarti addosso oppure che c qual-cuno dietro di te che ti sta
fissando, e non resti tranquil-lo affinch non ti sei girato per
vedere chi c'.Eventualmente mi girai e l dietro di me c'era
ColonelParker (il manager di Elvis), Elvis, Steve Sholes
(RCAA&R) e il Vice Presidente della RCA, tutti
conun'espressione che sembrava dire che avevo fatto
qualche grosso sbaglio,e che volessero afferrar-mi. Era
veramente cos.E non si sedettero affin-ch non avevamo finitodi
registrare il primotrack.Nessuno disse una
parola per tutto il tempo; pi tardi mi dissero che Elvisnon
aveva cantato in studio da due anni e non eranosicuri di come
sarebbe andata la seduta di registrazio-ne. Quindi, quel primo
brano era di estrema importan-za. Continuammo con il secondo brano,
Fame andFortune: Elvis si metteva troppo vicino al microfono ilche
impediva una corretta registrazione [in inglese,'popping the
mike']; prima, lo fece un paio di voltema, in verit, era molto pi
frequente. Io, continuavo apremere il pulsante 'talk-back' dicendo:
Elvis, sei trop-po vicino al microfono adesso ['now you are
poppingthe mike'], per piacere, mettiti pi indietro.E cos, dopo
quattro o cinque volte, Elvis cominci adinnervosirsi ed a
bestemmiare. Pensai che sarebbestato meglio non ripetere la
richiesta perch stava perandare in furia. Sai, in quegli anni non
c'erano i filtri 'roll-off' sulla consolle. Te la dovevi vedere da
te. Era laresponsabilit dell'ingegnere - se vedevi qualcosa chenon
andava - eri te che dovevi fermare il producer edirli, Guarda,
questo disco non va, non lo puoi far usci-re cos. E, come sai, le
testine in quei tempi eranoveramente rigidi e non tracciavano
quelle note a bassafrequenza. Saltavano. Quindi, io mi trovavo l, a
sudarfreddo, quando sent due 'pop' dal microfono.Era troppo ovvio?
Lo lasciavo? Dovevo fermarlo? Ecco,sono l, seduto, valutando i pro
e i contro. Beh, holasciato stare. Li puoi sentire. Ma se non
avesse trac-
Discografia
Elvis' Golden RecordsVol.3. LP SpeakersCorner SC-LSP 2765.
180gr(no producer credit, engi-neered by Bill Porter).
www.soundandmusic.com
LP
spea
ker
s co
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SC-L
SP27
65
I
ingegneri del suono
14 extra
bill porter / elvis
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ingegneri del suono
bill
port
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elv
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extra 15
ciato, la mia carriera sarebbe stato in gioco. Ma se cifai caso,
sul disco senti ame and fortune invece difame,' perch Elvis forzava
la f veramente tanto.
MF: Stai dicendo che hai dovuto fare un taglio?BP: No, ho dovuto
lasciarlo cos. Allora, la solita proce-dura era che non appena
avevo finito il lavoro - in quel-l'epoca ero l'unico ingegnere e
non avevamo aiuto -facevo l'editing dal master non appena era
pronto,mentre i musicisti lavoravano sulla prossima canzone.E
quindi avevo fatto questi due tagli dal master quan-do mi vedo
arrivare il Vice Presidente, il quale mi dice,Voglio quei nastri.
Io gli risposi, No, signore, non lipuoi avere. E lui, S, posso. Sto
per prendere il voloper New York a momenti Le macchine per la
stam-pa sono in attesa, il suo nuovo LP." E cos, ovvia-mente,
glielo diede. Lui lo prese e scapp via. Erano ledodici e trenta di
notte e mi portarono una copia dell'LPmercoled pomeriggio. Avevano
gi scelto le due can-zoni, la grafica per la label era gi pronta,
cos tuttoquello che era rimasta da fare era la stampa dell'LP.Uno
del personale di Elvis mi rifer che non erano mairiusciti prima ad
avere quel tipo di suono dagli studiodella RCA Nashville.In quel
momento io aveva gi una certa riputazione, ed per questo che hanno
decise di registrare l; voleva-no assicurarsi che avevano fatto del
tutto per vantag-
giare Elvis. Steve Sholes non fece altro che annotare itiming
delle canzoni e scrivere i numeri dei master. Ilsuono , ben o male,
come pensavo doveva essere.Comunque, come ben sapete, in completo
contrastoalle precedenti registrazioni di Elvis.Poi, non mi ero
fatto gi un'idea particolare della suamusica. Lo ascoltavo, ma non
con grande attenzione.Facevo quello che consideravo necessario. E
cio,c'era uno studio pieno di gente, c'erano due batteristidi cui
DJ Fontana era il batterista originale ed era statocon Elvis da
anni, e in pi, era una persona fedele conla quale ci si poteva
lavorare. Il chitarrista era ScottyMoore, che rimase con lui,
diciamo, quasi fino alla fine.E la consolle, pensate, aveva dodici
ingressi e c'era-no di l tutte queste persone, e di qu c'ero io,
chedicevo, "Come devo posizionare i microfoni per tuttiquesti
batteristi?" Cos, ho dovuto fare il set-up, unoaccanto all'altro,
con il secondo batterista registratosemplicemente con un microfono
sopra di lui. MichaelFremer / www.musicangle.com
Il mese prossimo:
Are you lonesome tonight?
...Continuammo con il secondo brano, Fame and Fortune: Elvis si
metteva troppo vicino al microfono, il che impediva una corretta
registrazione [in inglese, 'popping the mike']; prima, lo fece un
paio di volte ma,in verit, era molto pi frequente. Io, continuavo a
premere il pulsante 'talk-back' dicendo: Elvis, sei troppovicino al
microfono adesso ['now you are popping the mike'], per piacere,
mettiti pi indietro...
ToshibaText BoxCLICK > SOMMARIO
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E stato Johnson e lAudio Research, pi
di qualsiasi altro produttore (e fondatore),
a salvare lelettronica a valvole.
In ricordo diBILL JOHNSON:AUDIO RESEARCH
Non posso fare a meno di dedicare almeno unapagina in ricordo
della recente scomparsa diWilliam Z Johnson, ovvero la mente di
AudioResearch. Anche se i suoi successi sono pi concentrati nel
temporispetto a quelli di un altro gigante che abbiamo
persoquest'anno - il sorprendente Edgar Villchur - il suoimpatto
all'interno della comunit degli audiofili nonpotr mai essere
sottovalutato. Perch stato Johnsone l'Audio Research, pi di
qualsiasi altro produttore (efondatore), a salvare l'elettronica a
valvole.Qualcuno potrebbe dire, ecco un'altra delle
solitedichiarazioni sfacciate di Kessler; e potrebbe dirlo
spe-cialmente chi produce allo stesso modo apparecchi avalvole
nell'era post-transistor, e che vorrebbe strappa-re la corona a
Johnson. Ma la storia - almeno quella chenon stata riveduta da
personaggi politicamente corret-ti e/o corrotti - ci dimostra che
nel 1970 la produzione diamplificatori a valvole si era ridotta ad
un insignificante
numero di modelli cosid-detti 'storici', come adesempio alcuni
McIntosh.Nella maggior parte deicasi l'amplificatore a val-vole era
ormai obsoleto.Questo non certo illuogo giusto per snoccio-
larvi l'elenco di tutti gli altri produttori di valvolari
natidopo l'arrivo del transistor - da Michaelson & Austin
aConrad-Johnson, e altri 50 o pi - e che raccolseroquella sfida
negli anni '70. Tuttavia, per quel che miricordo, fu Johnson con i
suoi preampli, in particolarel'SP3 del 1972, a fare ci che le unit
a valvole d'epocaancora in uso non potevano fare: rilanciare il
generecome tecnologia valida e attuale, con un potenziale distato
dell'arte.Non confondiamoci: il mondo era ancora pieno di
ampli-ficatori valvolari in uso, che nessuna persona sana dimente
avrebbe ceduto, indipendentemente da ci cheprometteva la tecnolgia
dei transistor: i Radford, iMcIntosh, Quad, Dynaco, Leak e simili.
La mia primaesperienza con le valvole fu, infatti, con un
integratoDynaco SCA-35 del mio compagno di stanza al primoanno di
universit, 1970-71. Sebbene l'ampli non riu-scisse a pilotare i
suoi diffusori Dynaco A25 a livellialtissimi, suonava fantastico
con gli LP di Johnny Cashche giravano in continuazione.I prodotti
Audio Research, invece, erano per i benestan-ti. Ne sentii parlare
la prima volta mentre lavoravo in unnegozio di hi-fi che vendeva le
Magnepan, allora accop-
Audio ResearchDistributore per lItalia:Audio Natali SrlVia
Alessandro Volta 1451016 Montecatini Terme (PT)Tel:
0572-772595info@audionatali.comwww.audionatali.com
bill
john
son
mago del suono
bill johnson
extra16
ToshibaText BoxCLICK > SOMMARIO
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mago del suono
bill
john
son
extra 17
piate agli amplificatori Audio Research di default. Messia
confronto con gli strabordanti Phase Linear, SAE,Dunlap-Clarke e
altre mostruosit a stato solido, e pro-prio prima dell'arrivo della
'salvezza' del transistor daparte di Mark Levinson, gli Audio
Research furono unarivelazione. Ancor pi importante - e questa pu
essere l'eredit diBill Johnson - egli ci insegn ad apprezzare i
prodotti avalvole che avevano preceduto i suoi apparecchi. Nelcorso
degli anni la sua azienda ci ha offerto una gene-rosa dose di
classici, come i preampli SP-6 e SP-10;mentre i finali di potenza
D-150 e D-75 sono ora ilsogno dei collezionisti. Ma ancor pi
importante, percoloro che incontrarono Bill, fu conoscere l'uomo
stes-so. Bill era l'antitesi dello sfacciato ribelle, nell'era
roc-k'n'roll dell'high-end, avendo molto pi in comune conpersone
come Peter Walker, Alastair Robertson-Aikman, Sidney Corderman,
Raymond Cooke, DavidHafler e Stan Kelly. Dopo tutto, egli era gi a
met deisuoi quarant'anni quando fond l'Audio Research;mentre le
altre aziende nate negli anni '70 che introdus-sero l'high-end come
oggi la conosciamo, furono lan-ciate da ventenni e trentenni. Il
suo modo di fare era quello di un gentiluomo tipicodella sua
generazione. Dove invece si separava da uncerto numero di suoi
contemporanei, era la sua accet-tazione della validit dell'ascolto
soggettivo, rispettando
le misure senza essere un loro servile seguace. Comerisultato, i
suoi prodotti semplicemente suonavanomeglio. Teneva occupati i suoi
clienti, i rivenditori e lastampa aggiornando continuamente i
modelli al puntoin cui l'SP-6 arriv persino al suffisso 'G'. Ma non
era il cinico affarismo che spingeva Johnson amodificarli in
maniera perpetua, a differenza di queiproduttori per i quali il
posto migliore dove mettere lemani nelle tasche dei loro clienti.
Anzi, ricordo cheegli era leggermente dispiaciuto per quella febbre
di'upgrade'. Semplicemente non riusciva a fermarsi.Grazie a questo,
Bill e l'Audio Research ci hanno sem-pre affascinato. Ken Kessler /
Hi Fi News
...l'eredit di Bill Johnson - egli ci insegn ad apprezzare i
prodotti a
valvole che avevano preceduto i suoi apparecchi. Nel corso degli
anni la sua
azienda ci ha offerto una generosa dose di classici, come i
preampli SP-6 e
SP-10; mentre i finali di potenza D-150 e D-75 sono ora il sogno
dei
collezionisti. Ma ancor pi importante, per coloro che
incontrarono Bill, fu
conoscere l'uomo stesso. Bill era l'antitesi dello sfacciato
ribelle, nell'era
rock'n'roll dell'high-end... Dopo tutto, egli era gi a met dei
suoi quaran-
t'anni quando fond l'Audio Research; mentre le altre aziende
nate negli
anni '70 che introdussero l'high-end come oggi la conosciamo,
furono
lanciate da ventenni e trentenni.
ToshibaText BoxCLICK > SOMMARIO
-
avete sempre desiderato di possede-re un diffusore grande ed
elegante,nel suono, nella dinamica e nelledimensioni ?
Vorreste ricreare a casa vostra la spetta-
colare dinamica delle orchestre sinfoni-
che ?
Non siete soddisfatti dei vostri attuali dif-
fusori che suonano freddi e inscatolati ?
Avete fatto un giro dai rivenditori e siete
rimasti sconvolti dai prezzi richiesti ?
Il vostro anziano diffusore 'alla frutta',
dopo che avete sostituito o ribobinato i
vari componenti ?
Vorreste ottenere maggior dinamica e
scena sonora dal vostro amplificatore da
50 watt?
Se avete risposto 's' ad almeno una di
queste domande, ecco la soluzione che fa
per voi.
GIANT FS-100 il diffusore da pavimento
alto 123 cm, dal peso imponente di oltre
50 kg., tre vie cinque altoparlanti, al prez-
zo di Euro 649,00 cad.
Il diffusore Giant FS-100 un prodotto
unico nel suo genere, nel panorama dei dif-
fusori da pavimento. Richiama alla tradizio-
ne dei grandi diffusori degli anni '70 e '80,
rivisitati in chiave moderna. Le rifiniture
sono di classe, con laccatura in colore nero
oppure mogano. La costruzione massic-
cia, con legni di grande spessore.
Definita dalla rivista inglese Hifi World
sbalorditivo in rapporto al prezzo, grande
e costruito solidamente, bassi profondi e
una scena sonora impressionante. Un vero
affare.
Abbiamo preparato una lista di risposte alle
domande pi frequenti che ci vengono
poste dai nostri clienti.
Giant FS-100 non troppo grande per la miastanza di 20 mq.? Non
meglio un diffusore pi
piccolo? Che dir mia moglie?
20 metri quadrati la dimensione normale
di una sala d'ascolto e va pi che bene per
Giant FS-100. Con un modello pi piccolo
perder la dinamica e scena sonora che le
offre un grande diffusore. Anche sua moglie
apprezzer l'elegante finitura in legno lac-
cato che lo impreziosisce.
Avendo il doppio woofer e due condotti reflex,uno davanti e uno
dietro, non c' rischio di rim-
bombi o eccessivi bassi?
No, il diffusore ha una timbrica bilanciata
nei bassi, medi e alti. Nessun rischio di
rimbombo anche tenendo il diffusore vicino
alla parete.
Come si comporta con un valvolare da 40 watt? 30 watt la potenza
minima consigliata
per pilotare i Giant FS-100. Che sia valvola-
re o stato solido, una preferenza sogget-
tiva. L'importante che l'amplificatore sia
adatto a pilotare diffusori da 4 ohm.
Dove posso ascoltare Giant FS-100?
Contattate Hifidirect via telefono o e-mail
per lelenco dei rivenditori oppure venite a
trovarci alle fiere del settore (Top Audio,
Mialno Hi-End, ecc)
Come posso acquistare Giant FS-100?Oltre ai rivenditori, i
diffusori possono
essere acquistati direttamente ordinando
dal sito www.hifidirect.it.
Se desiderate pagare con carta postepay
ricaricabile o carta di credito, potete ordi-
nare anche su www.amazon.it.
In entrambi i casi la spedizione gratuita
con corriere espresso.
Cos economico, prodotto in Cina?No, prodotto in Europa, per la
precisione
in Lettonia (Repubbliche Baltiche) nel nord
Europa. Gran parte dei componenti sono di
produzione propria o europea, cos come i
legni utilizzati, quindi a tutti gli effetti
un vero prodotto 'Made in Europe'.
Si tratta di un nuovo produttore arrivato adessosul mercato?
No, l'azienda VEF Radiotehnika RRR esiste
dal 1927.La sua camera anecoica e quella
d'eco presso la fabbrica sono fra le pi
grandi esistenti in Europa.
Come si comporta con elettroniche di altolivello e molto
potenti?
La potenza massima applicabile di 300
watt. Quindi nessun problema con elettro-
niche di alto livello, che apporteranno
migliore riproduzione dei dettagli e della
scena sonora. Essendo la base gi ottima,
Giant FS-100 pronto per affrontare upgra-
de di amplificazione e a durare nel tempo.
SPECIFICHE E PREZZI
Prezzo IVA inclusa:
Giant FS-100: Euro 649.00 cad.
Spedizione gratuita in tutta Italia.
Diffusore 3 vie da pavimento, 5 altoparlanti,
bass reflex.
2 woofer da 200 mm, ognuno alloggiato in
vano separato, con proprio condotto per i
bassi. 2 midrange da 127 mm e 1 tweeter a
cupola da 25 mm.
Condensatori in polipropilene di grado audio
phile. Connettori bi-wiring placcati oro.
Potenza massima in ingresso 300W.
Efficienza 91dB.
Impedenza 4 ohm.
Risposta in frequenza 30-25000 Hz.
Peso: cad. 49,5 Kg. cad.
Dimensioni: 1231 x 300 x 430mm.
Base, punte e sottopunte in dotazione.
Finitura: Nero Laccato, Mogano Laccato.VEF Radiotehnika RRRRiga,
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GIANTGIANT FS-100FS-100
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Sappiamo che il tuo primo contatto con i prodotti Bakoon stato
proprio attraverso i pre fono; quali sono i motivi che tihanno
spinto a ricercare questo marchio e successivamen-te a diventarne
l'importatore per l'Italia?Effettivamente ho conosciuto Bakoon
Products circa sei anni fagrazie al loro pre fono EQA 5620
sviluppato per il mercato giappo-nese. La cosa che mi aveva colpito
era l'originalit della circuita-zione SATRI, che utilizza la
componente in corrente erogata dallatestina piuttosto che quella in
tensione, come accade nella stra-grande maggioranza dei casi. Al
tempo ero ossessionato dallarumorosit degli stati fono valvolari
della cui sonorit ero per alcontempo perdutamente innamorato.
Inoltre, a causa della vici-nanza della mia abitazione ad un
ripetitore della Radio Vaticana,non c'era verso di trovare un pre
fono che non mi facesse ascol-tare in sottofondo le trasmissioni di
questa emittente. Leggendo inmerito alla circuitazione SATRI mi
feci la convinzione che essa riu-scisse a coniugare la bassa
distorsione tipica dei transistor con lasonorit delle valvole,
senza per incorrere nei difetti tipici dellostato solido.
Utilizzando il transistor per amplificare la componen-te in
corrente del segnale, fa s che esso si comporti sotto il profi-lo
sonico in modo non dissimile da una valvola, garantendo
bassadistorsione, linearit e, cosa assai importante in questo tipo
diapparecchi, grande velocit di risposta. Va anche detto che, in
ter-mini di praticit, questa soluzione di gran lunga superiore
rispet-to a quella classica visto che evita di dover ottimizzare il
caricoresistivo e capacitivo visto dalla testina mediante i soliti
jumper o,nei casi migliori, selettori.L'intuizione fu buona: dopo
una lunga corrispondenza epistolarecon il produttore riuscii
finalmente ad avere il mio EQA-5620,peraltro ancora in servizio nel
mio impianto personale con estre-ma soddisfazione, che si dimostr
perfettamente in linea con lemie aspettative. Da l nata una solida
amicizia con il produttore
che, dopo qualche anno, mi hachiesto di occuparmi della
distri-buzione di Bakoon in Italia.
Dunque i pre fono basati sullacircuitazione SATRI, comel'EQA-11R
della prova, si adatta-no automaticamente a qualsiasitipo di
testina?
Normalmente uno dei dati di targa che si va a verificare per
deter-minare se l'accoppiamento tra pre fono e testina fattibile
latensione di uscita di quest'ultima. Nel caso della
circuitazioneSATRI questo dato del tutto ininfluente; il dato sul
quale bisognaporre attenzione l'impedenza interna della testina. Se
moltobassa, diciamo intorno ai 4 Ohm, c' rischio di saturazione.
Inquesto caso basta sostituire le due piccole schede di
guadagnoposte all'interno dell'apparecchio su connettori a pettine,
con altrecon minor guadagno e il gioco fatto. Data l'ampia
casistica veri-ficata nel corso degli anni la Bakoon Products in
grado di sug-gerire il migliore setup per la grande maggioranza dei
fonorivela-tori in commercio. Va anche detto che la configurazione
standardcon cui il pre fono EQA-11R viene distribuito va bene nella
mag-gior parte dei casi, proprio in virt della minor criticit
dell'accop-piamento in corrente rispetto a quello in tensione. I
casi in cui siresa necessaria la sostituzione delle schede di
guadagno sonodavvero pochi, per citare un caso specifico mi viene
in mentequello della Lyra Titan.
Una delle peculiarit del pre fono EQA-11R la sua alimentazio-ne
a batterie; puoi dirci qualcosa in merito?Un preamplificatore fono
lavora con segnali a bassissimo livellocon il compito di
amplificarli per poterli girare al preamplificatorelinea; chiaro
che in questo contesto qualsiasi disturbo, anche dipiccola entit,
verr amplificato e si sovrapporr, con effetti dele-teri al segnale
audio utile. Quando poi il disturbo non di piccolaentit, come nel
caso di quelli introdotti dalla rete elettrica che ali-menta i
nostro apparecchi hi-fi, ecco che il problema si fa impor-tante. La
soluzione della batteria elimina in un sol colpo tutte que-ste
problematiche alla radice, regalando una totale silenziosit
edimmunit ai disturbi. Voglio ricordare che, basandosi sul knowhow
maturato durante la progettazione dello stadio di alimentazio-ne
dell'EQA-11R, Bakoon Products ha realizzato un alimentatoreesterno
a batterie dedicato a due DAC di recente produzione ,l'ARCAM rDAC
ed il Calyx DAC 24/92, che ne migliora incredibil-mente le gi
ottime prestazioni. Pierre Bolduc - editore...
Intervista GIULIO SALVIONIDISTRIBUTORE: BAKOONLa cosa che mi
aveva colpito era l'originalitdella circuitazione SATRI, che
utilizza la com-ponente in corrente erogata dalla testina piuttosto
che quella in tensione...
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recensione delper leggere la recensione delBakoon Bakoon AMPAMP II
appII apparsa in arsa in AS n.1AS n.11010
ToshibaText BoxCLICK > SOMMARIO
-
il progetto di questo amplificatore sca-turisce dal desiderio di
riproporre lesonorit dell'AMP-31 in una veste sem-plificata ma
senza addivenire a compro-
messi sul piano qualitativo.
Semplificazione, in questo caso, significa
essenzialmente un case di minore ingom-
bro, dunque particolarmente adatto ad
ambienti nei quali sia difficoltoso ipotizza-
re l'istallazione di componenti di dimensio-
ni standard, e una dotazione di ingressi
ridotta al minimo indispensabile. Ci che
ovviamente restano invariate sono le pecu-
liarit soniche della circuitazione in cor-
rente SATRI, che caratterizza l'intera pro-
duzione di Bakoon Products.
L'AMP-11 in grado di erogare una poten-
za di 11 W per canale anche su carichi
particolarmente ostici, grazie ad una
generosa sezione di alimentazione. A tal
proposito voglio sottolineare che entram-
be le versioni sono dotate di alimentazio-
ne sperata, con tutti i benefici che tale
soluzione comporta in termini di migliora-
mento dell'isolamento dai disturbi; nella
versione 11R l'alimentazione collocata
in un telaio metallico lavorato dal pieno
del tutto analogo come forma e dimensio-
ni a quello dell'amplificatore vero e pro-
prio, mentre nella versione 11 essa col-
locata in un contenitore in materiale pla-
stico di dimensioni pi contenute. Le
altre differenze tra le due versioni sono
da ricercarsi nell'uso, nella versione 11R,
di componentistica passiva (resistenze,
condensatori, ecc.) maggiormente sele-
zionata.
In termini di versatilit entrambe le ver-
sioni dell'AMP-11 presentano due soli
ingressi, dei quali uno sbilanciato RCA e
l'altro SATRI Link (BNC) per il collegamen-
to di altri apparecchi Bakoon Products; la
selezione avviene mediante uno switch
posto sul pannello posteriore. Sebbene un
siffatta dotazione possa sembrare eccessi-
vamente ridotta, va considerato che, nel-
l'ottica della realizzazione di un impianto
minimalista, l'ingresso SATRI Link
dell'AMP-11 potrebbe essere utilizzato per
il collegamento di
un pre phono
Bakoon EQA-11,
mentre quello RCA
per il collegamen-
to di un lettore CD
con eventuale
ingresso USB o di
un convertitore
digitale analogico
cui collegare un PC
per l'ascolto di
musica liquida e una meccanica per
l'ascolto di CD tradizionali. A ben vedere
dunque i due ingressi non costituiscono
affatto una limitazione e, al contempo,
assicurano la qualit data da una circuita-
zione ridotta all'essenziale. Un aspetto di
questo amplificatore che mi preme sotto-
lineare il design: la forma quella di
una mattonella quadrata con gli angoli
smussati di soli 195 mm di lato per 40,5
mm di altezza, realizzata in metallo mas-
siccio lavorato dal pieno. Nessun elemen-
to disturba la pulizia di questo solido,
giacch il comando del volume, posto ad
incasso nell'angolo destro, rientra nella
sagoma dell'apparecchio. Volendo ulte-
riormente impreziosire l'estetica dell'in-
sieme, migliorandone al contempo le pre-
stazioni, si pu collocare il tutto sul sup-
porto dedicato RCK-11 che ha propriet
isolanti allo stato dell'arte.
Trasparenza, velocit, naturalezza d'emis-
sione sono le caratteristiche peculiari di
questo piccolo amplificatore a stato soli-
do che, quanto a raffinatezza, pu e anzi
deve essere confrontato con i migliori
monotriodi a valvole. L'AMP11, accoppiato
ad un diffusore ad efficienza medio alta o
alta, rappresenta a oggi una delle pi
economiche e raffinate porte d'ingresso
verso un suono realmente high end.
AMPLIFICATOREAMP-11 / 11R
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11R
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ingegneri del suono
Ogni mese, Marco Lincetto continuer la suamissione di sfatare
alcuni malcostumi e disinformazioniche hanno preso piede nel mondo
audiofilo...
Microfoni10, 100, 1000MICROFONI ??
E' ora di dire basta. Basta al malcostume ed alla
disinforma-zione propinata negli ultimi 30 anni da giornalisti
ignoranti,guru della domenica e 'presunti tecnici del suono'
incapaci.Mi riferisco alla diffusa convinzione che porta a credere
che le uni-che registrazioni accreditabili come eccellenti siano
quelle realiz-zate con due soli microfoni, in qualsivoglia tecnica
di ripreso ste-reofonica.Niente di pi falso.Esistono moltissime
situazioni, diciamo tranquillamente un buon80% dei casi possibili,
in cui con due microfoni si pu ottenere unrisultato lontanissimo
dall'eccellenza, ma soprattutto lontanissimodalla verosimiglianza
all'evento reale. Si tratta di situazioni nonsolo legate a cattive
acustiche (che pure sono da considerarecome spesso inevitabili), ma
anche e soprattutto a particolaridisposizioni dei musicisti sulla
scena acustica reale, dal vivo, chenon mi soffermer a descrivere in
questo spazio.La principale obiezione dei sostenitori del 'due
microfoni a tutti icosti' consiste nell'affermare che pi di due
microfoni comportanonella registrazione una somma di ritardi di
fase del segnale cheimplica quello che comunemente viene definito
'filtro a pettine'ovvero una somma e/o una sottrazione di
frequenze, tali da alte-rare in modo inaccettabile il segnale
musicale.Ebbene, questa ipotesi, gi era scongiurabile ai tempi
dell'analogi-co, grazie ad un opportuno dosaggio dei livelli del
segnale deimicrofoni spot. Gi a partire da un'attenuazione di 6db
del segna-le riportato dai microfoni spot rispetto alla coppia main
stereo, siminimizza il problema e spesso i microfoni spot sono
attenuati daun minimo di -6db ad un massimo di -12db. (I grandi
Living Stereoe Decca, per esempio, non sono mai stati fatti solo
con 2 microfo-ni; ai due principali ne furono aggiunti 4 o 5 per
dare un po' pi didettaglio ai legni, ottoni, e percussioni, per
esempio; il problemanon tanto di approccio ma di numeri di
microfoni usati: il multi-miking ha ottenuto una giusta e
giustificata cattiva riputazione per-
ch invece dei quattro, cin-que, sei microfoni usatifurono
impiegati 25, 30, 40,quando non era possibilecorreggere i terribili
proble-mi di fase che ne risultava-no restando sempre neldominio
analogico, PB)Ma con l'avvento del mis-saggio in dominio
digitale
che si completamente azzerato il problema.In dominio digitale,
infatti, prassi comune introdurre un delay frail microfono spot e
la coppia main stereo principale, finalizzato allacompensazione dei
difetti introdotti dalla distanza fra questo equelli. Mi spiego. Il
suono viaggia alla velocit di circa 3,6 msec. al metro.
Questosignifica che se fra un microfono spot posizionato a due
metri didistanza dalla coppia main stereo noi introduciamo un delay
di 7,2msec avremo ottenuto la perfetta sovrapposizione fra il
segnalefornito dal microfono spot e quello fornito dalla coppia
main, azze-rando qualunque effetto filtro-a-pettine. Sommando poi
un sapien-te dosaggio del livello, riusciremo quindi ad ottenere
dai microfonispot ESATTAMENTE lo scopo cercato, ovvero quello di
conferireuna definizione del segnale globale, altres non ottenibile
con lasola coppia stereo main, SENZA alcun effetto collaterale
indeside-rato e nocivo al suono finale.Questo piccolo assaggio di
tecnica di base in realt ben cono-sciuto da chiunque operi con
coscienza e consapevolezza, inmodo professionale, in campo audio.
Peccato che il mondo del-l'audiofilia sia spesso frequentato da
cialtroni ignoranti o, peggio,guru d'accatto dolosamente
interessati pro domo propria a diffon-dere mala informazione.Sono
molto, molto, molto arrabbiato. E quindi restate sintonizzatisu
questa testata, perch sar mia cura nei prossimi numeri sfata-re
altre leggende metropolitane messe in circuito da queste perso-ne,
francamente deprecabili. Marco Lincetto
N.B.N.B. Non sono d'accordo con l'aggressivit del Signor
Lincetto,ma capisco la frustrazione di chi deve leggere, giorno
dopo gior-no, commenti sul suo operato che non sono accurati e
spessosemplicemente falsi dal punto tecnico. Questo un grosso
proble-ma legato al mondo del Internet dove troppi sono convinti di
esse-re esperti quando i loro piedi non hanno mai camminato sul
pavi-mento di uno studio, nemmeno vuoto. Sul prossimo numero
ritroverete un tono pi sereno PB
Marco LincettoProprietario e Ingegnere Capo dellaVelut
Luna:www.ludomentis.com
Tecnico in-house di Audiophile sound.Per chi non conosce ancora
letichetta,ricordiamo che molti CD Velut Lunasono disponibili
allegati a Audiophilesound
mar
co li
ncet
to
extra 21
mar
co li
ncet
to
ToshibaText BoxCLICK > SOMMARIO
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Audio File Player
...sia il modello Reference che quello AV, possono leggere file
audio ma anche file video...
DISTRIBUTORE PER LITALIA: SOPHOS HI-ENDtel: 0761 379 128 &
347 140 21 38http://www.sophoshiend.com
la migliore modalit per ascoltare oggila musica liquida
costituita da unAudio File Player e un convertitore dipari
categoria. Nell'attuale panorama dei
lettori di file sono in commercio numerosi
prodotti che hanno, quasi tutti, molte fun-
zioni (rippaggio, conversione, connessione
alla rete, stoccaggio di file in HD interni,
ecc.) fornendo, a parte pochissimi prodot-
ti di gamma molto alta e dai costi impe-
gnativi, risultati solo discreti per ognuna
funzione svolta.
L'Interface, sia nella versione Reference
che in quella AV (la base), un lettore di
file che fa una cosa soltanto ma la fa a
livello Hi End: legge i file. Nessun rippag-
gio per evitare vibrazioni e jitter, nessu-
na connessione alla rete per evitare diffi-
colt e rallentamenti di funzionamento,
nessun convertitore interno per dare la
possibilit all'utente di collegarci il
miglior convertitore di cui pu disporre.
Il rippaggio, l'immagazzinamento e la
connessione alla rete per l'acquisto dei
file va eseguito altrove, fuori dalla sala
d'ascolto. Il materiale audio raccolto, va
poi inserito all'interno di un Hard Disk
che si collega all'Interface che potr leg-
gere i file in esso contenuti. All'Interface
possono essere collegati fino a quattro
HD (io ci collego i miei personali quattro
HD da 2 Tera ciascuno divisi per i quattro
generi pi importanti che contengono,
globalmente, i miei 8.000 dischi).
Una volta letti i file, l'Interface passa le
informazioni, tramite un classico cavo
digitale da 75 ohm ( il modo pi profes-
sionale di trasferire il segnale digitale,
soprattutto quello in alta risoluzione) ad
un convertitore. Per leggere i file
L'Interface non lavora n con la piattafor-
ma Windows n con quella Mac, ma con
Linux ed un programma proprietario cari-
cato su una memoria SSD. La massima
affidabilit e stabilit del sistema la
sua prerogativa. L'Interface legge tutti i
formati e tutte le risoluzioni fino a
24bit/192KHz operando sempre, su tutti i
file, un upsampling a 24/192 (anche i file
rippati da cd a 16/44.1 vengono letti alla
massima risoluzione).
La libreria musicale contenuta negli Hard
Disk viene visualizzata da un telecoman-
do (iPad, iPod, iPhone) che consente,
stando comodamente seduti al punto
d'ascolto, di far partire il disco scelto con
un touch tramite un sistema wireless pre-
disposto. Un apposito player, XBMC
Commander, inserito nell'iPad, consente
di visualizzare le copertine insieme alle
altre informazioni e di gestire tutte le
funzioni di normale uso per la lettura di
un disco (play, stop, ricerca brano, ecc.).
L'Interface, sia il modello Reference che
quello AV, possono leggere file audio ma
anche file video; pertanto possibile, se
si ha un impianto predisposto, godere
oltre che della musica, anche delle
immagini di un concerto in alta risoluzio-
ne (o di film). Per chi non ha un impianto
video ma interessato a "partecipare" ad
un concerto, sar sufficiente collegare
l'uscita HDMI dell'Interface al suo televi-
sore e l'uscita digitale dell'Interface al
suo impianto stereo due canali.
inte
rfac
e re
fere
nce
Interface Reference:prezzo euro 3.650Interface AV: prezzo euro
2.150Alimentazione analogica(opzionale) prezzo euro 1.600
PREZZI
libre
ria
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e su
iPad
INTERFINTERFACE REFERENCEACE REFERENCE
mes
sagg
iom
essa
ggio
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iona
le
-
fatti tecnici
Alcune parole sullacusticaPER UNA BUONASALA DASCOLTO PARTE I
Come deve essere una sala d'ascolto o una sala audio-video?
E'migliore quella rettangolare o quella irregolare ? E' vero che
lastanza a pianta quadrata la peggiore ? E quali sono le
dimen-sioni pi indicate per avere un suono senza problemi ? E'
preferibile altao bassa? Con pareti di carton-gesso o solidi e
spessi muri di sasso? Potrei andare avanti a far domande per una
pagina, ma gi quelle for-mulate riescono a fornire i contorni di ci
che parleremo. Con questoarticolo pratico cercheremo di dare
risposte operative a tutti coloroche si pongono i suddetti problemi
e cio a tutti, perch per tutti, primao poi, necessario farsi queste
domande. Chi lo nega perch le harimosse pensando che ignorare i
problemi sia migliore che affrontarli.Sono tematiche di interesse
veramente generalizzato. Si ha infatti noti-zia di alcune
sistemazioni incredibilmente cervellotiche di sistemi
diriproduzione audio in ambiente domestico, ma non risulta che
nessu-no, nemmeno il pi stravagante degli audiofili, ascolti musica
con il pro-prio impianto hi-fi collocato nel prato antistante
l'abitazione o sotto adun ponte. Quantomeno non lo fa nella
stagione invernale o quandopiove. In genere chi ha una casa
preferisce ascoltare protetto dal suotetto e circondato da
rassicuranti pareti. Purtroppo una stanza, grandeo piccola che sia,
alta o bassa, tonda o quadrata ha sempre due pro-blemi di ordine
acustico: risonanze e riflessioni.
RISONANZEIl suono energia. All'interno di un ambiente chiuso
essa viene inparte assorbita dalle pareti ed in parte fuoriesce. Ma
prima che ciaccada si organizza e tende a trattenersi in ambiente
per un periodopi lungo di quello che funzionale alla riproduzione
musicale.L'accumulo organizzato di energia non si distribuisce in
modo equilibra-to su tutto lo spettro di frequenze, ma si concentra
in particolari areeche vanno a formare le risonanze proprie di un
ambiente chiuso. Cicrea un elemento di grave turbativa
dell'equilibrio tonale e della resa intermini di articolazione che
va sotto i nomi di rimbombo, boom, melmaacustica, rumore di fondo
della stanza. A certe frequenze il suono piforte e pi confuso.
Indipendente dalla sua forma ogni stanza ha suerisonanze proprie
perch in ogni stanza l'energia tende ad organizzar-si per
conservarsi privilegiando certe frequenze. Ma non basta: poichnulla
si crea e nulla si distrugge, se l'energia di certe frequenze
aumen-ta deve necessariamente diminuire da qualche altra parte: le
frequenzerisonanti succhiano energia alle frequenze limitrofe
non-risonanti equindi sono causa di cancellazioni. Cambiando la
forma della stanza,spostando muri e pareti, le risonanze non
scompaiono. Semplicementesi distribuiscono in altro modo. Quindi
non c' pianta di nessuna stan-za che pu impedire il sorgere di modi
di risonanza. Molti appassionati che desiderano avere un ambiente
dedicatoall'ascolto o all'audio-video puntano la loro attenzione
sui rapporti
dimensionali: solitamente si crede che se una stanza avesse
dimensio-ni ideali, intese come rapporti fra pareti, il suono
sarebbe perfetto.Un'altra diffusa opinione che la stanza migliore
quella con paretinon parallele. In passato l'idea che
l'equalizzatore potesse risolvere iproblemi acustici generati dalle
risonanze era assai radicata. Tutte que-ste convinzioni sul modo di
attenuare o evitare gli influssi malefici dellerisonanze sono
semplicemente ERRATE! Da sempre si cercato di determinare le
perfette misure di una stanzaricercando rapporti dimensionali
attraverso i quali le risonanze fosse-ro ben distribuite lungo lo
spettro audio. Si diceva: poich le risonanzeci sono, allora
facciamo in modo che non stiano vicine, che non sommi-no la loro
energia nelle stesse aree di frequenze. Da questa conside-razione
si sviluppata la ricerca empirica dei migliori rapporti
dimensio-nali ed per queste convinzioni che si arrivati a
concludere che, adesempio, la stanza cubica la peggiore: in essa le
risonanze della lun-ghezza sono eguali a quelle della larghezza e
dell'altezza, perci lerisonanze di questo tipo di stanze hanno
energia tripla. In origine il con-cetto di fare stanze aventi
rapporti dimensionali atti ad una convenien-te distribuzione delle
risonanze apparteneva all'arte di fare buonecamere di
riverberazione. Esse vengono utilizzate per testare le
carat-teristiche dei materiali per il trattamento acustico e devono
avere riso-nanze opportunamente spaziate per poter ottenere
risultati attendibili.Una camera di riverberazione ha un diffusore
posto in un angolo dellasala (pavimento-muro-muro) ed il microfono
nell'angolo opposto (soffit-to-muro-muro) in modo che tutte le
modulazioni della stanza possanoessere stimolate dalla cassa e in
modo che il microfono possa coglier-le completamente. Una sala
d'ascolto domestica non una camera di riverberazione. Lecasse quasi
mai si trovano negli angoli e chi ascolta certamente non lofa
ficcando la testa in uno degli angoli opposti. In una sala di
riprodu-zione audio i diffusori si trovano significativamente
lontano dagli ango-li. Da questa posizione essi non possono
stimolare tutte le risonanzedella sala, ma solo alcune. Se esse
saranno ben spaziate fra di lorodipender dalla posizione dei
diffusori. Non vi nessuna garanzia cheuna stanza con le qualit di
una camera di riverberazione abbia riso-nanze ben spaziate quando
la cassa viene disposta lontano dall'ango-lo. Stanze con muri non
paralleli. Parlando di risonanze, la stanza conmuri non paralleli
non possiede alcuna caratteristica speciale e risoluti-va. Avr sue
risonanze proprie da combattere come le stanze con muriregolari.
Anche in questa il risultato finale dipender dalla disposizionedei
diffusori e del punto d'ascolto. Inoltre, essendo asimmetrica,
creerqualche problema alla stereofonia. Buon lavoro. acustica
applicata
> Nella prossima puntata su EXTRA parleremo delle
riflessioni.
lacu
stic
a
extra 23
ToshibaText BoxCLICK > SOMMARIO
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diapason lieta di presentare il nuovodiffusore da pavimento
NEOS, evolu-zione del primo diffusore da pavi-mento NUX.
Il progetto di Alessandro Schiavi e Roberto
Pasetti rivolto a chi desidera ascoltare la
musica lasciandosi coinvolgere dall'emozio-
ne di un'assolo, di un pieno orchestrale, dal
ritmo di un gruppo percussionistico o dalle
sfumature del canto.
Neos si presta con grande versatilit e faci-
lit di ascolto all'inserimento nel proprio
ambiente senza dover affrontare problemi
di posizionamento e acustica n di accop-
piamento con amplificatori ed elettroni-
che.
Peculiarit di NEOS la sua innovativa
forma in multistrato di legno curvato che
permette un ottimo smorzamento delle
onde stazionarie interne, unitamente alla
sfaccettatura del pannello frontale che
riprende la forma sfaccettata a diamante
del modello top di gamma Adamantes:
l'emissione circolare delle onde sonore
intorno al diffusore lo avvicina ad una idea-
le sorgente puntiforme.
DISPONIBILE presso i rivenditori autorizzati
da Settembre 2012 nella finitura noce natu-
rale o a richiesta in finitura colorata
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mes
sagg
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essa
ggio
prom
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omoz
iona
le
-
Di volta in volta, ogni mese, ci proponiamo di rigirare ad
untecnico del settore una domanda scelta tra quelle che
pifrequentemente ci vengono rivolte dai nostri lettori.
Oggiparleremo di controreazione con l'ing. Fulvio Chiappetta.
Pierre Bolduc: Ciao Fulvio, ti rigiro la domanda che sulla
boccadi tutti gli audiofili appassionati di tecnica: la
controreazione faveramente male al suono delle elettroniche, cos
come dicono?Insomma, la controreazione croce o delizia?
Fulvio Chiappetta: Caro Pierre, rispondere in modo netto e
rapido meno semplice di quanto possa sembrare: non per niente
l'im-piego della controreazione nelle apparecchiature di
amplificazio-ne argomento assai controverso. Il dibattimento pi che
giusti-ficato in quanto questa soluzione circuitale, a fronte di
una serieindubitabile di vantaggi, comporta non poche negativit.
Dunque,sia croce, sia delizia; ma vediamo insieme.Per chiarezza
credo sia indispensabile spiegare innanzi tutto ilmodus operandi
della controreazione, cosicch saranno diretta-mente gli
appassionati ad essere posti nelle condizioni pi favore-voli per
trarre le opportune conclusioni. Per descrive il pi semplicemente
possibile un sistema che operagrazie alla controreazione, ricorro
ad un esempio.Ipotizziamo di dover colpire un bersaglio con un
cannone.Facciano una ipotesi semplificativa: le quote rispetto al
suolo,tanto del cannone quanto del bersaglio, sono le medesime.
Cicomporta che per centrare il bersaglio non necessario
regolarel'alzata del puntamento, ipotizzata gi correttamente
pre-determinata. E' quindi sufficiente che il cannone
eseguasoltanto una opportuna rotazione rispetto all'asse vertica-le
che lo lega alla base ancorata al terreno (per maggiorechiarezza,
vedi Fig.1).Poniamoci ora nelle seguenti condizioni:
1) tramite un siste-ma di controllo, pos-siamo imporre al
can-none qualunque rota-zione rispetto al pro-prio asse. Tale
siste-ma affetto da unainevitabile imprecisio-ne, il cui valore,
tanto
per fissare le idee, assumiamo pari al +/-10%;2) il centro del
bersaglio non un punto astratto, privo diestensione, bens una
piccola area che, sul piano orizzontale,quello di rotazione del
cannone, viene visto, traguardando dalmirino dell'arma, sotto un
angolo piccolo ma non infinitesimo, cheponiamo, sempre per fissare
le idee, pari a 2, cio pi o meno 1rispetto alla retta A.. A' che
congiunge l'asse di rotazione del can-none con il centro del
bersaglio (Fig.2);3) il bersaglio ha una posizione invariante
rispetto altempo, detto in altre parole fermo;4) all'inizio della
nostra osservazione, il cannone si trovanella posizione di riposo,
indicata in Fig.3 con le lettere B...B':detta posizione risulta
ruotata, rispetto a quella che consente alcolpo di cannone di
centrare il bersaglio, dell'angolo acuto indivi-duato dalle due
rette A...A' e B...B' ed pari, nel nostro caso, a60 in verso
antiorario;5) noi, oltre che osservatori capaci di seguire
l'evolversi
Ing. Fulvio ChiappettaS.I. Audio
Fondatore e proprietario
web: www.siaudio.it
mail: tecnica@siaudio.it
cont
rore
azio
ne
tecnica in pillole
La controreazione fa veramente male al suono delle elettroniche,
cos come dicono?Insomma, la controreazione croce o delizia? ING.
FULVIO CHIAPPETTA
Oggi parliamo di...CONTROREAZIONE
extra 25
fig 1
fig 2
Fig.1: Il cannone, sulla sinistra, ed il bersaglio, sulla
destra, sono visti dilato. Essi sono, sul piano orizzontale,
perfettamente allineati (h = h') e, percentrare il bersaglio, non
necessario regolare l'alzata del puntamento, inquanto gi
correttamente predeterminata.Fig.2: Il bersaglio visto
frontalmente: il centro da colpire ha un diametropari a d e viene
visto, traguardando dal mirino dell'arma, sotto un angolopari a
2.
Fig.3: Vista dall'alto del cannone e del bersaglio. Il cannone
nella posi-zione iniziale: esso ruotato di 60 in verso antiorario
rispetto alla posizio-ne corretta, quella cio che consente al colpo
di centrare il bersaglio.
fig 3
ToshibaText BoxCLICK > SOMMARIO
-
della situazione, siamo anche operatori del sistema,
intendendo-si con questo che non solo siamo in grado di rilevare
con preci-sione gli scostamenti tra la posizione desiderata del
cannone(quella che consente di centrare il bersaglio) e quella
attuale, maanche di far ruotare il cannone, tramite il sistema di
controllo, cuiimpartiamo gli opportuni ordini.Iniziamo ora le
nostre operazioni tendenti a colpire il centro delbersaglio con il
cannone. Inizialmente dobbiamo evidentementecomandare al cannone di
ruotare di 60 in verso orario; poichabbiamo ipotizzato che il
sistema di posizionamento affetto daun errore pari al 10%, risulta
assai improbabile che gi dopo que-sta prima sola manovra siamo in
grado di colpire il bersaglio. Cipotremmo ad esempio trovare nella
situazione illustrata in Fig.4,nella quale presente un errore di
puntamento, inteso come sco-stamento tra la posizione attuale e
quella desiderata, pari a 5 inverso orario. Faccio rilevare a
questo punto che, stante la ipotiz-zata imprecisione del +/- 10%,
la posizione attuale sarebbe potu-ta essere una qualunque compresa
nella fascia di +/-6 rispettoalla retta A...A'. Poich detta
posizione si discosta da quella desi-derata di 5 in verso orario,
dobbiamo a questo punto imporre alnostro cannone di ruotare di 5 in
verso antiorario. La posizioneraggiunta, una volta effettuato
quest'ultimo spostamento, differirda quella perfetta al pi di
+/-0.5, dal momento che il 10% l'er-rore massimo da computare
rispetto ai 5. Avendo ipotizzato chel'area del centro del bersaglio
ha una grandezza tale da conside-rare raggiunto l'obiettivo per
errori inferiori a +/-1, possiamoaffermare che, dopo il secondo
aggiustaggio, abbiamo pienamen-te raggiunto
l'obiettivo.Dall'esempio possiamo trarre le seguenti
considerazioni:1) a spese della rapidit del sistema, abbiamo
sopperitoalla sua mancanza di precisione, effettuando pi di un
tentativo;2) possibile, con un numero proporzionalmente crescen-te
di tentativi e quindi a spese della velocit, ottenere
precisionifinali anche pi spinte, pur partendo da sistemi di
puntamentomeno accurati di quello ipotizzato nella nostra
esemplificazione.Quello adottato per il puntamento un classico
sistema a corre-zione d'errore: infatti, in luogo di un
servocontrollo estremamentepreciso, ne viene utilizzato un altro,
certamente di realizzazioneben pi semplice, affetto da un grosso
erro-re, che viene corretto per nei successivipassaggi. Un sistema
cos concepito dettodel tipo a controreazione. Mi preme eviden-ziare
un'ultima nota importante: abbiamoipotizzato che il nostro sistema
agisce in pre-senza di bersaglio con posizione fissa; cicomporta
che n la velocit del sistema n ilnumero dei tentativi, che
evidentementeallungano i tempi nei quali si raggiungel'obiettivo,
costituiscono parametri vincolantinella determinazione delle
prestazioni.
Bolduc: Fin qui tutto chiaro. Ora spiegaci la
correlazione tra il sistema di puntamento a controreazione e
l'am-plificazione audio a controreazione.
Chiappetta: Perfetto, eccoti accontentato.Le corrispondenze nel
campo dell'amplificazione audio dovrebbe-ro essere chiare: il
servocontrollo che governa il posizionamentodel cannone il nostro
amplificatore, l'imprecisione nel punta-mento dell'arma
rappresentativa della distorsione dell'amplifica-tore prima della
applicazione della controreazione, laddove la tol-leranza ammessa
nel colpire il centro del bersaglio indica ladistorsione massima
che intendiamo accettare dal nostro siste-ma, una volta applicata
la controreazione stessa.Dall'esempio riportato possiamo
immediatamente ricavare laseguente osservazione: in una
apparecchiatura controreazionatavi un sistema che confronta la
situazione effettiva con quelladesiderata e sfrutta il segnale
differenza tra questi due valori percorreggere l'errore
presente.Dunque, la modalit secondo la quale agisce la
controreazioneimplica che, inevitabilmente, prima si debba
verificare un even-tuale errore del segnale di uscita (leggasi
distorsione) e poi, solodopo che ha avuto luogo l'errore,
quest'ultimo possa essere cor-retto. La correzione avviene dunque
con una latenza che puall'occorrenza anche essere valutata come
molto contenuta, mamai esattamente nulla. Da tale osservazione
derivano tre impor-tanti conseguenze:1) a livello temporale, la
controreazione altera la continui-t del messaggio musicale, dal
momento che il segnale di contro-reazione eternamente condannato ad
inseguire l'errore giaccaduto per minimizzarlo;2) per un lasso di
tempo pari alla latenza su considerata,l'amplificatore esibisce
tutta la distorsione imputabile alle sue nonlinearit interne, senza
che le stesse possano essere mitigate inalcun modo dal processo
controreattivo, poich quest'ultimo non ancora in atto;3)
allorquando finalmente giunge il segnale
controreattivo,quest'ultimo si trova ad operare una correzione su
una informa-zione musicale che, volendo spaccare il capello,
sostanzialmentenon pi esattamente la stessa di quella che ha
generato il
controreazione
tecnica in pillole
extra26
fig 4
Fig.4: Posizione raggiunta dal cannone dopo la prima manovra di
aggiustaggio.
ToshibaText BoxCLICK > SOMMARIO
-
segnale di errore.Ci che ha fuorviato in passato i tecnici, i
quali hanno in perfet-ta buona fede, ma aggiungerei con altrettanta
ottusa ignoranza,creduto che la controreazione non arrecasse danni,
anzi fossela strada giusta per ottenere una amplificazione
perfetta, ilfatto che, alle misure, un sistema controreazionato non
mostrai difetti di tale tecnica, ma solo i pregi. Ci si spiega
facilmenteconsiderando che le anomalie funzionali indicate nei tre
casi suesposti non vengono opportunamente evidenziate nelle
variemisure poich, per l'effettuazione di queste ultime, sono
utilizza-ti dei segnali di prova di tipo ripetitivo e si attende,
per rilevarli,che l'uscita si sia stabilizzata. In altri termini, i
su indicati segna-li di prova non consentono di quantizzare
adeguatamente ciche avviene in presenza di transitori per periodi
temporali che,anche se sorprendentemente brevi, sono quelli che
risultanomassimamente determinanti per la corretta ricostruzione
deldettaglio musicale. In altre parole, volendosi rifare
all'esempiodel cannone, un po' come se ne valutassimo il
funzionamen-to in caso di bersaglio immobile e solo dopo che il
sistema con-troreattivo ha completamente operato: esauriti tutti i
tentativi ini-ziali, che il bersaglio perfettamente centrato
certamentevero, ma altrettanto vero che, cos facendo, si trascurano
i varicolpi non andati a segno. E se poi il bersaglio si sposta
veloce-mente, riusciremo mai a centrarlo perfettamente?Tutta la
storia dei primi venti anni della stragrande maggioran-za delle
amplificazioni transistorizzate la dice lunga su quelleche sono
state poi le conseguenze di tanta scelleratezza pro-gettuale che ha
creduto esclusivamente negli esiti di una misu-ra effettuata con i
paraocchi (e, soprattutto, i paraorecchie)!A questo punto, la
conclusione mi sembra scontata: la contro-reazione vera delizia
solo in quei rari casi nei quali i progetti-sti hanno saputo
adottarla nella giusta quantit, altrimenti croce, croce nera. Ma
come si determina la giusta quantit?
Questa un'altrastoria, anzi un'al-tra domanda che,caro Pierre,
sevuoi potrai infuturo anchepormi; io sarsempre lieto
dirisponderti.Per oggi ti salutoe ti ringrazio peravermi
paziente-mente ascoltato.
Bolduc: Grazie ate, a nome mio edi chi ci legge.Alla prossima
Pierre Bolduc
cont
rore
azio
ne
tecnica in pillole
extra 27
ing.
ful
vio
chia
ppet
ta
ToshibaText BoxCLICK > SOMMARIO
-
Cosa PCosa Polifemo ? olifemo ?
Polifemo un risonatore acustico passi-
vo, sfrutta il noto pricipio fisico di
Helmoltz, ma con alcuni aspetti esclusi-
vi ed innovativi:
1) accurato sistema per regolare la
frequenza di risonanza;
2) regolazione per modificare il
fattore Q del risonatore;
3) facile posizionamento e rotazione in
ambiente;
4) struttura trasparente per un look
meno intrusivo e pi accettabile dal-
l'acquirente (si vede il colore del muro
dietro di lui);
5) totale neutralit acustica della
superficie esterna diffondente.
Cosa fa PCosa fa Polifemo?olifemo?
Polifemo efficiente da 25 fino a 60Hz,
ma sono evidenti miglio-
ramenti fino ad oltre
650Hz.
Polifemo ha una auto-
matica capacit di
intercettare boom riso-
nanti NON articolati che
si manifestano tra i 25
ed i 60Hz (tipico feno-
meno delle sale d'ascol-
to prive di qualsiasi tipo
di trattamento acusti-
co); in questi casi
Polifemo riduce l'ener-
gia del boom e lo rende
pi articolato. Al contra-
rio, se nella sala d'ascol-
to c' una buona distri-
buzione dell'energia
sonora, Polifemo mostra
un intelligente effetto
equalizzativo, restituen-
do maggiore energia ed
articolazione special-
mente negli intervalli di frequenza ove
il suono risulta depresso. Quindi,
Polifemo lavora PRINCIPALMENTE sul
BILANCIAMENTO TONALE e poi sull'arti-
colazione.
Traducendo in percezioni d'ascolto:
Polifemo produce un chiaro allargamen-
to dello spazio acustico, per via della
migliore risoluzione a bassa frequenza;
sono evidenti miglioramenti di come le
medie ed alte frequenze galleggiano
sulle basse; il suono guadagna realismo,
micro-informazioni e velocit.
Come usare le regolazioni diCome usare le regolazioni di
PPolifemo?olifemo?
Con l'apertura variabile alla base, si
regola la frequenza di risonanza da 25 a
60 Hz.
Con l'occhio di Polifemo regolato dal-
l'iris meccanico, si modifica il fattore Q
del risonatore determinando anche la
quantit di energia sonora restituita alla
sala d'ascolto.
Con la membrana inclinabile si modifica
lo smorzamento dell'energia risonante
all'interno di Polifemo.
Dove v messo PDove v messo Polifemo? olifemo?
- In corrispondenza delle proiezioni dei
diffusori sulle pareti laterali e posterio-
re.
- Nell'area tra la prima riflessione late-
rale e l'angolo dietro i diffusori.
- Nell'area tra la prima riflessione
posteriore e l'angolo dietro i diffusori.
- In alcuni casi a met della parete
laterale.
Quanti PQuanti Polifemo ? olifemo ?
In una normale sala d'ascolto (circa
15/25 m), sono necessari da 1 a 3
Polifemo, a seconda delle problemati-
che acustiche presenti. Polifemo pu
lavorare senza nessun problema con o
senza la presenza di DaaD.
Cosa NON pu fare PCosa NON pu fare Polifemo?olifemo?
Polifemo non pu ridurre il tempo di
riverbero della sala d'ascolto, oltre la
sua pi alta frequenza di risonanza;
non pu peggiorare l'articolazione musi-
cale;
se Polifemo posizionato nel punto sba-
gliato semplicemente non lavora al
100% delle sue potenzialit.
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Il motoreGIRADISCHI GARRARDIl motore del Garrard 301, essendo un
motoredi tipo asincrono, come la maggior parte deigiradischi a
puleggia vintage ha la possibilit divariare il numero dei giri
attraverso l'uso di unmagnete posto nelle vicinanze...
consigli tecnici
inte
rno
mot
ore
garr
ad
gira
disc
hi g
arra
rd
ll Garrard 301, giradischi inglese a puleggia, stato sviluppato
su diun motore asincrono. Tale motore stato realizzato in 2
versioni chedifferiscono soltanto per la sezione del rame con cui
stato rea-lizzato il rotore, maggiore nel grease, minore
nell'oil.Nel resto cio la struttura e il numero di spire i due
propulsori appaio-no identici. Anche il perno stato realizzato
nella stessa maniera, soloche nella versione grease dotato di un
foro con un piccolo serbatoioper caricare il grasso. Nell'oil non
c' il serbatoio, ma il perno comun-que predisposto per aggiungerlo.
In pratica, oggi possibile, sostituen-do gli avvolgimenti e aprendo
il foro di predisposizione, trasformare un301 oil in versione
grease e viceversa.Il motore montato su 6 molle, che svolgono una
funzione importan-tissima cio quella di sospendere ed isolare il
motore rispetto allochassis, evitando quindi che le vibrazioni si
propaghino alla struttura.Particolare attenzione va eseguita
durante il trasporto. Basta infatti chesolo una delle molle si
danneggi per creare un disallineamento tra ilmotore e la puleggia
con relativi problemi nella rotazione del giradischi.Consiglio
quindi, in caso di trasporto, di fissare sempre (e dico sempre)il
motore con il supporto in dotazione e nel caso in cui non sia pi
mon-tato di realizzarne uno.Il motore del Garrard 301, essendo un
motore di tipo asincrono, comela maggior parte dei giradischi a
puleggia vintage (fatta eccezione perl'Emt 930 e qualche altro caso
isolato tipo il Neat) ha la possibilit